venerdì 24 agosto 2007

GRANDE ORIANA


GRANDE ORIANA
Il Sogno di Feltri e
l'emozione di Fisichella
memorie dal Meeting


Nello sconfinato spazio fieristico che ospita il Meeting per l'amicizia fra i popoli 2007 a Rimini, il 21 agosto ha avuto grande eco, partecipazione e successo il momento in ricordo di Oriana Fallaci.
Già un'ora prima ci si è resi conto che la pur capiente sala dove avrebbe avuto luogo l'incontro, non sarebbe riuscita a contenere nemmeno la minima parte di quanti vi si stavano dirigendo. Così sono stati attivati i vari schermi giganti sparsi ovunque, dalla piscina alle varie "piazze" della manifestazione.
Ecco dunque quasi due ore di forti emozioni e ricordi per bocca di Renato Farina in qualità di "presentatore" degli ospiti Vittorio Feltri amico da molti anni di Oriana e Mons. Rino Fisichella amico dell'ultima ora.
Tra gli innumerevoli ricordi che essi hanno presentato vi voglio raccontare del sogno di Feltri e degli ultimi momenti della Fallaci nelle lettere inedite che Mons. Fisichella conserva.

Racconta Feltri: una notte feci un sogno: esco da un ascensore ed incontro Oriana che mi parla; ma mi parla come allora, col suo toscano imbevuto di imprecazioni irripetibili; poi mi sono svegliato. Mentre mi stavo riprendendo per quel sogno ho udito distintamente la Fallaci chiamarmi: Vittorio, Vittorio, Vittorio. Mi sono detto: dopo che mi ha rotto le balle per vent'anni da viva, non vorrà mica romperle anche da morta!!
Tutti padiglioni della fiera che ospita il Meeting, da nord a sud ove erano posti i megaschermi, fino alla piscina intorno alla quale erano stipati centinaia di giovani e tra i quali stavo anch'io, si sono riempiti di uno scroscio incredibile per gli oltre 4000 che battevano le mani.

Poi l'emozione del racconto di Mons. Fisichella: a tu per tu con Oriana, da amico ad amico e, non troppo tempo dopo, da confidente a sacerdote. Si toccava con mano l'emozione del Vescovo nel ricordare alcuni colloqui e nel leggere alcune inedite lettere attraverso le quali si comprendeva come la Fallaci andasse, preparandosi, incontro alla morte con quell'incredibile lucidità che solo lei poteva avere; e quel momento in cui, rivolgendosi al prete amico, nel corso di discussioni teologiche, gli dice: "se tu hai ragione, quel giorno tienimi la mano".

Mons. Rino Fisichella tenne stretta la mano ad Oriana Fallaci poche ore prima della sua morte ed esaudì i suoi ultimi due desideri: di poter morire in una stanza dalla quale si potesse vedere la cupola di Brunelleschi e che il giorno del suo funerale suonassero le campane di Santa Maria del Fiore.E così fu: dalla finestra della stanza in cui morì si poteva contempare la grande cupola, e mentre la salma usciva per raggiundere il cimitero al suo paese, suonarono a distesa le campane di Santa Maria del Fiore così cara alla Fallaci.

Poi la conclusione di Fisichella: si può essere atei ma avere, allo stesso tempo, una grande nostalgia di Dio.
Un attimo solo di silenzio e di commozione
, poi l'applauso dei 4000 che sembrava non terminasse più.

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