lettera dei medici presenti a L'INFEDELE - PUNTATA DEL 17/01/2007
MEDICINA E PERSONA RASSEGNA STAMPA
18 gennaio 2007
Caro Direttore,
siamo cinque Medici Professionisti, appartenenti all’Associazione Medicina e Persona, invitati da
Gad Lerner alla puntata de L’Infedele di ieri sera, il 17/01/07, relativa a temi di importanza cruciale
per il dibattito in corso attualmente nel nostro Paese, quali il testamento biologico e l’eutanasia.
Con questa lettera vogliamo esprimerLe il nostro vivo disappunto e biasimo per il modo in cui è..
stata gestita la trasmissione dal conduttore di cui sopra e l’estrema faziosità con cui, a partire dal
suo atteggiamento, è stata portata avanti la trasmissione.
Il biasimo è ancora più vivo perchè non noi abbiamo sollecitato la partecipazione al dibattito, ma il
conduttore stesso.
La trasmissione ha avuto carattere monocorde, con l’interlocuzione talora consentita solo a due dei
relatori ospiti in prima fila, il Prof. Pessina e il dr. Mario Melazzini, affetto da sclerosi laterale
amiotrofica. E’ stato spudoratamente evidente a tutti questo gioco “monocorde” forse pattuito in
precedenza dal conduttore con gli altri ospiti, cui è stato invece riconosciuto costantemente diritto di
parola (il Prof. Veronesi, Cappato, il dr. Riccio, il Prof. Mori, il Dr.De Fanti).
E’ stata fatta anche ampia pubblicità al nuovo libro del Professor Veronesi “Nessuno deve decidere
per noi”, e all’ultima edizione di Micromega, tutte (come è noto) pubblicazioni in favore di una sola
posizione culturale.
E’ stato fatto costantemente riferimento alla “presenza in sala di molti medici” che
presumibilmente eravamo noi, ma a cui mai, nonostante i cenni ripetuti e chiari di richiesta di
parola, Lerner ha dato ascolto, in nessuna occasione.
Questo è segno di mancanza di signorilità (o se si vuole, che è lo stesso, di ospitalità), ma anche di
pluralismo e democraticità.
Quel che è peggio è che la trasmissione è scaduta in una assoluta mancanza di chiarezza, come
molti ascoltatori ci hanno poi confermato, ed è pure stata scorretta circa le informazioni date,
ripetiamo, senza alcuna possibilità di replica o di correzione da parte nostra, in veste di tecnici a
contatto tutti i giorni con la realtà della sofferenza.
Sono state date per scontate definizioni quali eutanasia ed accanimento terapeutico, senza entrare
nel merito, con una genericità di approccio da dilettanti.
E’ facile parlare di malati, persone umane che sono nel bisogno, senza sapere nemmeno di cosa si
stia parlando.
La realtà virtuale in cui è stata inserita in particolare la trasmissione di ieri sera è micidiale. Si parla,
ma non si sa cosa sia la realtà della sofferenza e della malattia e quanto essa costi al malato e al suo
medico.
Dare notizie non corrispondenti al vero può essere tendenzioso o solo segno di ignoranza (forse si è
trattato e si tratta per Gad Lerner solo di questa seconda ipotesi? Lei cosa ne dice?). Infatti la
notizia su cui si è quasi conclusa la trasmissione è stata quella del rifiuto da parte di Giovanni Paolo
II, negli ultimi giorni della sua vita, circa la possibilità di una ulteriore intubazione. Non
aggiungendo altro è stato fatto intendere il rifiuto, da parte del pontefice, di ogni ulteriore supporto
terapeutico. Davvero vergognoso e da persone non al corrente dei fatti.
Dalla testimonianza dei medici e del suo segretario personale, (come emerge da un articolo di ieri
su Il Corriere della Sera a firma Navarro Vals), il Papa ha rifiutato un nuovo ricovero al Gemelli per
iniziare però una ennesima terapia, ed ha preferito restare nel suo appartamento privato, ma è stato
alimentato, idratato, e ossigenato, per quanto possibile, sino alla sua morte.
Grazie per la sua attenzione
Felice Achilli, Primario Cardiologo Ospedale di Lecco - Presidente Medicina e Persona
Clementina Isimbaldi, Pediatra, Dirigente 1° livello Ospedale di Merate (Lecco)
Claudio Betto, Primario Neurorianimazione Ospedale di Niguarda Milano
Marco Maltoni, Primario Cure Palliative Hospice Forlimpopoli
Giovanni Battista Guazzetti, Responsabile Don Orione Bergamo
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