Tratto dal sito PETRUS - Il quotidiano online sull'Apostolato di Benedetto XVI il 26 gennaio 2008
CITTA’ DEL VATICANO - Il ''credente non e' certo un artista del morire'', ma e' ''importante per tutti accomiatarsi da questo mondo riconciliati e sereni'': e' quanto ha detto il segretario di Stato Vaticano, Cardinale Tarcisio Bertone, che con una Messa ha concluso la due giorni promossa dall'Opera don Guanella a Roma sul tema ''L'arte di accompagnare all'incontro con la morte''.
''Fino ad alcuni anni or sono - ha spiegato il porporato - era abbastanza normale che vicino a chi moriva, oltre alla presenza di parenti e amici, ci fosse un sacerdote. A nome della comunita' cristiana, egli accompagnava il morente negli ultimi istanti con la preghiera e l'amministrazione dei Sacramenti''.
''Oggi - ha proseguito il Cardinale - il fenomeno dilagante della secolarizzazione ha notevolmente modificato il quadro culturale e religioso, di conseguenza anche i riti del morire, sia in ospedale come in casa, sono cambiati.
Ma la persona che affronta il difficile passaggio dalla vita alla morte resta sempre la stessa, bisognosa di sostegno e di conforto''.
''Occorre allora che, al suo fianco, ci siano - ha detto Bertone - persone capaci di aiutarla in questa fase ultima e piu' delicata del suo cammino terreno''.
''E' importante per tutti accomiatarsi da questo mondo riconciliati e sereni,
dicendo addio ai propri cari e pronti ad accettare con fiduciosa rassegnazione l'istante del morire'',
ha concluso il Cardinale che, nella sua omelia, non ha fatto alcun cenno a temi come il testamento biologico, l'accanimento terapeutico o l'eutanasia, limitandosi a trattare il tema della morte ‘solo’ dal punto di vista spirituale.
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