di mons. Tommaso Stenico
il 25 gennaio 2008
«L’uomo non si può separare da Dio, né la politica dalla morale». (Tommaso Moro)
Gli avvenimenti della politica di queste ore, interpellano la coscienza di tutti. Nessuno dica che non è affar proprio.
Anzi: la democrazia è proprio il governo del popolo.
E’ vero che, purtroppo trattasi di una parola il cui senso reale è ancora dormiente, non è ancora stato risvegliato. Ma questo è, ovviamente un limite.
Questo è il momento in cui in vista del “potere che eserciterà il popolo” nella elezione dei suoi prossimi rappresentanti, lungi dal perderci in riflessioni sterili, parolaie, ritrite, affermate oggi e confermate domani, mi sembra importante e responsabile considerare il bene del popolo, il bene del Paese da affidare alle mani operose di chi davvero cerca il bene dell’uomo.
Mi guardo bene dal proporre un mio parere, una mia opinione.
Sono contento di condividere una grande pagina che reca la firma del cardinale Joseph Ratzinger quando era Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Si tratta della Nota dottrinale circa alcune questioni riguardanti L'impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica.
Il documento intende richiamare alcuni principi propri della coscienza cristiana che ispirano l’impegno sociale e politico dei cattolici nelle società democratiche.
E ciò perché in questi ultimi tempi, spesso per l’incalzare degli eventi, sono emersi orientamenti ambigui e posizioni discutibili, che rendono opportuna la chiarificazione di aspetti e dimensioni importanti della tematica in questione.
Ci limitiamo a esporre in estrema sintesi i punti essenziali del documento in parola. Non mancherà modo in futuro di tornare sul tema che riguarda davvero il bene dell’uomo e della società.
* * *
1 IL VALORE DELLA DEMOCRAZIA
Le attuali società democratiche richiedono nuove e più ampie forme di partecipazione alla vita pubblica da parte dei cittadini, cristiani e non cristiani.
2. La partecipazione dei fedeli laici alla politica
Mediante l'adempimento dei comuni doveri civili, “guidati dalla coscienza cristiana”,in conformità ai valori che con essa sono congruenti, i fedeli laici svolgono anche il compito loro proprio di animare cristianamente l'ordine temporale, rispettandone la natura e la legittima autonomia, perciò i fedeli laici non possono affatto abdicare alla partecipazione alla "politica”.
3. La scelta delle opinioni politiche compatibili con la fede e la legge morale naturale.
La concezione relativista del pluralismo etico nulla ha a che vedere con la legittima libertà dei cittadini cattolici di scegliere, tra le opinioni politiche compatibili con la fede e la legge morale naturale, quella che secondo il proprio criterio meglio si adegua alle esigenze del bene comune, e quindi di militare in partiti politici diversi.
4. Laicità e scelta morale
Se il cristiano è tenuto ad “ammettere la legittima molteplicità e diversità delle opzioni temporali, egli è ugualmente chiamato a dissentire da una concezione del pluralismo in chiave di relativismo morale, nociva per la stessa vita democratica, la quale ha bisogno di fondamenti veri e solidi, vale a dire, di principi etici che per la loro natura e per il loro ruolo di fondamento della vita sociale non sono "negoziabili".
5. La retta concezione della persona umana
La Chiesa è consapevole che la via della democrazia se, da una parte, esprime al meglio la partecipazione diretta dei cittadini alle scelte politiche, dall'altra si rende possibile solo nella misura in cui trova alla sua base una retta concezione della persona.. Su questo principio l'impegno dei cattolici non può cedere a compromesso alcuno, perciò altrimenti verrebbero meno la testimonianza della fede cristiana nel mondo e la unità e coerenza interiori dei fedeli stessi.
6. L’obbligo di opporsi a ogni legge che risulti un attentato alla vita umana
Quanti sono impegnati direttamente nelle rappresentanze legislative hanno il preciso obbligo di opporsi a ogni legge che risulti un attentato alla vita umana, né ad alcuno è consentito dare a tali leggi il proprio voto. E' però lecito e doveroso offrire il proprio appoggio a proposte mirate a limitare i danni di tali leggi.
7. Le esigenze etiche fondamentali per il bene comune della società.
Nessun fedele può appellarsi al principio del pluralismo e dell'autonomia dei laici in politica, favorendo soluzioni che compromettano o che attenuino la salvaguardia delle esigenze etiche fondamentali per il bene comune della società .
8. La laicità intesa come autonomia della sfera civile e politica da quella religiose ed ecclesiastica
Per la dottrina morale cattolica la laicità intesa come autonomia della sfera civile e politica da quella religiose ed ecclesiastica - ma non da quella morale - è un valore acquisito e riconosciuto dalla Chiesa e appartiene al patrimonio di civiltà che è stato raggiunto.
9. Il Magistero della Chiesa e il compito di istruire e illuminare la coscienza dei fedeli, soprattutto di quanti si dedicano all'impegno nella vita politica
Con il suo intervento in questo ambito, il Magistero della Chiesa non vuole esercitare un potere politico né eliminare la libertà d'opinione dei cattolici su questioni contingenti. Esso intende invece come il suo proprio compito istruire e illuminare la coscienza dei fedeli, soprattutto di quanti si dedicano all'impegno nella vita politica, perché il loro agire sia sempre al servizio delta promozione integrate della persona e del bene comune.
10. “Verità e libertà o si coniugano insieme o insieme miseramente periscono”.
La Chiesa insegna che non esiste autentica libertà senza la verità. “Verità e libertà o si coniugano insieme o insieme miseramente periscono”. In una società dove la verità non viene prospettata e non si cerca di raggiungerla, viene debilitata anche ogni forma di esercizio autentico di Libertà aprendo la via ad un libertinismo e individualismo, dannosi alla tutela del bene della persona e della società intera.
11. Coerenza tra fede e vita, tra vangelo e cultura.
La coerenza tra fede e vita, tra vangelo e cultura, è richiamata dal Concilio Vaticano II. Siano desiderosi i fedeli di poter esplicare tutte le loro attività terrene, unificando gli sforzi umani, domestici, professionali, scientifici e tecnici in una sola sintesi vitale insieme con i beni religiosi, sotto la cui altissima direzione tutto viene coordinate a gloria di Dio.
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