domenica 20 gennaio 2008

POLITICI PRONTI A RISPOLVERARE IL LORO LATINO DOMENICA ALL'ANGELUS

Politici pronti a rispolverare il loro latino domenica all’Angelus
Civiltà )( Barbarie - sab 19 gen

Tratto da IL FOGLIO del 19 gennaio 2008

Roma. L’invito del cardinale Camillo Ruini a stringersi, in occasione dell’Angelus, intorno a Papa Benedetto XVI per un gesto “d’affetto” è stato immediatamente recepito dalla comunità cattolica, ma anche sempre di più dalla politica. Domenica mattina anche il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, sarà, non a titolo personale, in piazza San Pietro con una delegazione di iscritti al sindacato.



Una scelta, quella di Bonanni, annunciata in una lettera al Pontefice, pubblicata ieri dal quotidiano della Cisl Conquiste del Lavoro. “Santo Padre – si legge nel testo – a nome dei lavoratori e delle lavoratrici della Cisl, della sua dirigenza e mio personale esprimo un profondo sentimento filiale di solidarietà con la più forte condanna del gravissimo atto d’intolleranza rivolto nei confronti della sua Persona, Pontefice della chiesa cattolica e vescovo di Roma. Le assicuro che la Cisl è un baluardo contro l’intolleranza e la restaurazione dei vecchi steccati: è una grande organizzazione sindacale laica, aconfessionale, pluralista le cui fondamenta sono nella sua ispirazione ai valori cristiani e alla dottrina sociale della chiesa”.

Dunque mentre i movimenti d’ispirazione cattolica sono in fermento e organizzano macchine, treni e pullman da tutta Italia, molti esponenti politici e sindacali, soprattutto di centrodestra (ma anche di centrosinistra), annunciano la propria presenza. Da Francesco Rutelli, all’ex diessino Giorgio Tonini (che ha invitato Walter Veltroni) sino al leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, Sandro Bondi, ma anche i colonnelli aennini Gasparri e La Russa, il ministro Rosy Bindi, Savino Pezzotta e persino fieri laici come il vicecoordinatore di Forza Italia Fabrizio Cicchitto. Adesioni che giovedì hanno provocato una garbata precisazione, affidata all’Osservatore Romano, del cardinal Ruini: “Non dev’essere un comizio”. Così se prima, per esempio, Alleanza nazionale era mobilitata al gran completo (con tanto di bandiere), ieri Maurizio Gasparri ha corretto il tiro. “C’è da augurarsi – ha detto l’ex ministro – che i politici presenti non portino insegne di parte”.

La sinistra dell’Unione osserva col ciglio sollevato la “corsa al papismo”.
Il senatore del Prc Claudio Grassi oggi e domani festeggerà a Livorno la fondazione del PcdI. Ieri ne ha ricordato la bandiera laica e anticlericale: “Mi sembra che oggi dal Vaticano tiri un vento oscurantista – dice – tanto più pericoloso quanto più la politica e, in particolare le forze della sinistra, perdono l’ancoraggio al principio della laicità”.

Tuttavia anche esponenti cattolici, come l’onorevole Franco Monaco del Pd, obiettano sull’opportunità di una partecipazione dei politici all’Angelus di domani. “Io non ci sarò – dice – perché l’appello del cardinale Ruini era accompagnato dalla precisazione circa il carattere prettamente spirituale di questo gesto. Oggi – spiega – la politica è saltata in groppa contribuendo a conferire all’evento il profilo di un presenzialismo da spendere politicamente”.

Monaco, cattolico democratico vicino a Romano Prodi, insinua il sospetto della strumentalizzazione e conclude: “Io voglio bene al Papa, ma così non gli si rende un buon servizio”. Eppure molti esponenti del Pd, suoi compagni di partito, domani a piazza San Pietro ci saranno.

Prima tra tutti, come detto, Rosy Bindi. Il ministro della Famiglia spiega che lei all’Angelus va “tutte le domeniche” e dunque la sua partecipazione non è da considerarsi necessariamente legata all’invito di Ruini, né a quanto accaduto alla Sapienza.

Anche Giorgio Merlo, deputato “cat-dem” del Pd annuncia la sua presenza “a titolo personale”. “Sono sicuro – dice – che in tanti cercano solo le telecamere. Per quanto mi riguarda – conclude – voglio testimoniare la libertà sacrosanta della chiesa nel nostro paese”. Un ragionamento non del tutto condiviso da Gianclaudio Bressa, anche lui deputato cattolico del Pd e tra i firmatari, ad aprile, di un manifesto per la laicità dello stato. “Interpretare l’Angelus come una chiamata riparatrice per la censura della Sapienza non ha senso – spiega – Una cosa è la testimonianza di fede rappresentata dall’Angelus, un’altra è la solidarietà al Papa, che ha subito un atto di barbarie”. Questo mentre si registra la prima, significativa, adesione istituzionale. Il comune di Milano, amministrato da Letizia Moratti, ha risposto formalmente (“e laicamente”, aggiunge l’assessore all’urbanistica Carlo Masseroli) all’appello di Ruini. Così è stato deciso che a piazza Duomo saranno messi a disposizione della cittadinanza degli schermi giganti per seguire la preghiera di piazza San Pietro

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