Gentile signora,
mi spiace ma non riesco a dialogare con lei (nemmeno a distanza). Le sue risposte sono completamente prive di sequenzialita' , sembrano solo divagazioni personalistiche che non portano a nulla.
Inoltre nell'ultima pare addirittura che mi sottovaluti e non capisco le ragioni di tutta questa condiscendenza.
Per qualche motivo, lei trova piu' utopistico il puntare a organizzare la societa' in modo che sostenga l'individuo e non il pregare nella speranza che qualcosa succeda.
Sinceramente non so cosa dire.
Tutto questo mi conferma ancora una volta che non e' possibile costruire un'esperienza dialogica con chi ha una fede accecante. Infatti per il dialogo e' necessaria la logica.
Posso solo dirle che se la fede e' quella che professa Ratzinger lei e' un'ottima credente.
I documenti che lei allega sono proprio quello che mi aspettavo. Mi conferma che le informazioni di cui lei dispone sono, quantomeno, inesatte.(Meglio di parte)
Chiaramente questo succede quando per ottenere informazioni su una pratica abortistica ci si rivolge a un associazione di medici che sono pregiudizialmente contrari. Basta una rapida ricerca in internet, sul sito dell'Organizzazione Mondiale della Sanita' ad esempio, per scoprire che non esiste alcun collegamento tra i decessi e la RU. Anzi la percentuale di rischio e' molto inferiore a quella di farmaci che ci sono piu' familiari, tutt'ora in commercio.
Infine, la cosa che piu' mi allibisce, e' che lei mi inviti ad aprire la mia mente, quando e' chiaro che se sono venuto sul suo sito l'ho fatto proprio per sentire opinioni diverse dalla mia, mentre lei non fa altro che citare fonti di informazione a lei affini. Eppure quella storia della pagliuzza e della trave dovrebbe conoscierla bene.
Probabilmente sto sbagliando tutto e allora aspetto solo di essere smentito.
CARISSIMO LUCA
il mio intento non e' quello di voler giudicare la tua persona.
Non desidero assolutamente mettermi in cattedra e dettare le condizioni.
Desidero solamente comunicare solo quella che e' la mia esperienza e soprattutto dirti cio' che mi aiuta a vivere con piu' serenita' il quotidiano.
Ti ringrazio per quello che hai del del nostro caro papa Benedetto.
Sono felice che tu mi abbia detto che sto camminando dietro lui.
Lui ha proprio parlato della ragionevolezza della FEDE.
Lui ci ha parlato di Speranza.
"se non mi ascolta piu' nessuno Dio mi ascolta ancora."
VORREI ORA ESSERE PIU' SUCCINTA.
Quello che desideravo dirti che e' piu' facile cambiare il pezzetto di mondo che ci circonda piuttosto che lottare perche' tutto possa cambiare.
La prima affermazione non nega la seconda.
Cerco di cambiare il mio sguardo,il mio atteggiamento chiedendo al Signore il dono della conversione e senza pretendere che immediatamente gli altri che mi circondano cambino.Proprio perche' riconosco tutto il mio limite,i miei errori posso avere la liberta' e la gratuita' di saper accogliere l'altro.
Stare di fronte a Giovanni e' un grande esercizio perche' ogni giorno mi richiama e mi mostra la mia piccolezza.
Nulla e' nelle mie mani,lui mi mette di fronte alla mia impotenza.
Lui giorno dopo giorno con delicatezza mi insegna a liberarmi dai miei progetti e ad aderire sempre meglio alla realta' che si impone.
Nello scritto precedemte non c'era nessun giudizio sulla tua persona.
Mi dispiace che tu abbia male interpretato probabilmente ho fatto troppi salti pindarici.
Quello che mi sta a cuore e' solo comunicarti che trovo convenienza a seguire il Papa e stare nella chiesa.
Lo ripeto sempre ai miei figli,li amo tutti e li stimo ma non posso non dire a due di loro che mi addolora la loro lontananza dalla Fede.
Se non lo comunicassi mi sembrerebbe di voler loro meno bene.
So di non essere sempre capita per questo cerco e domando il mio cambiamento per poter essere per loro tetimonianza dell'amore di CRisto.ciao
spero di essere stata un po' piu' chiara sono contenta comunque delle tue provocazioni.
Scusami se ti sei sentito ferito dalle mie parole non era certamente questo il mio intento.
Le fonti che ti ho spedito so che le avresti ritenute di parte ma era giusto che io ti spedissi quelle perche' ero certa che le altre le avevi gia' lette.
Questi medici che scrivono ,ho avuto la fortuna di incontrarli e soprattutto una di loro e' quella che mi ha accompagnato nella mia ultima gravidanza.
Per questo ti ho proposto quelle letture perche' mi sono sentita accompagnata e sorretta da questi medici.( in questi anni di continui ricoveri.)
1 commento:
Un estratto dal testo di Luca.
"Infatti per il dialogo e' necessaria la logica."
"per scoprire che non esiste alcun collegamento tra i decessi e la RU. Anzi la percentuale di rischio e' molto inferiore a quella di farmaci che ci sono piu' familiari, tutt'ora in commercio."
Mi sembra strano sentire che serve la logica per un dialogo, poi la logica cade su una semplice frase.
Francesco:
Non so nulla sull RU, ma se non c'e' nessun collegamento tra la RU e i decessi, cosa vuol dire che i rischi sono piu' bassi di altre medicine? Se veramente non ci fossero collegamenti, il rischio dovrebbe essere pari al bere un bicchier d'acqua: Rischio=0 e non minore di altri farmaci.
Caro Luca, mi sembra che l'argomentazione uilizzata su casi teorici dell'aborto di ragazze stuprate ... non sia veramente molto interessante. Se l'aborto fosse davvero legato solo ai casi di stupro o di violenza, probabilmente non ci sarebbero davvero delle grandi discussioni politiche.
L'aborto c'e' e non viene utilizzato solo in circostanze strane.
Ci sono tre posizioni che lo stato puo' prendere sulla questione aborto:
1- Vietarlo per Legge
2- Accettarlo ma non assisterlo
3- Assisterlo
In Italia i medici vengono pagati dallo stato e da te, per praticare l'aborto e quindi finiscono nella categoria numero 3. Lo stato accetta di assistere l'aborto.
Non penso che a questo punto la societa' sia preparata a mettere fuori legge l'aborto credo che succederebbe esattamente quello che succede per la droga che vuol dire che l'aborto verrebbe praticato nell'oscurita'.
Lo stato pero' non ha nessun dovere di assistere qualcosa che e' contro natura. Quindi, perche' farlo?
Personalmente capisco che se non siamo aiutati, la mentalita' comune, definita PIU' (o meno) dalla televisione, ci porta ad una visione storpiata della realta'. Il successo (1984) e' definito dal far sembrare questa una visione "libera".
Sono un uomo quindi non posso dire molto sulla sensibilita' di una madre nell'uccidere quello che ha generato, ma come padre avrei qualche difficolta' ad uccidere mio figlio.
Non riesco bene a capire la tua posizione, tu, personalmente, vorresti uccidere tuo figlio? E se e' handicappato? e se a 10 anni si ammala? e se a 20 anni si ammala?
La vita e' per me e' il rischio continuo di vivere la realta' che mi vien posta di fronte. Questo non viene senza incazzature, senza pensare che esistono ingiustizie o senza tentare di correggere queste ingiustizie con passione.
L'abbraccio e l'amore di mia moglie, dei miei figli, e di alcuni amici e' per me il segno di un abbraccio piu' grande e sostegno di fronte alla realta.
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