Un Pontificato illuminato dal cammino della speranza, per inglobare nella fede i dispersi, i diseredati, dandogli la certezza del vivere e non del sopravvivere, è da sottovalutare, perchè non risponde ai disegni programmatici di qualcuno, abbeveratosi al qualcosa del mondo e della religione? "Spe Salvi".
Editoriale di Giuseppe Massari
Tratto dal sito PETRUS - Il quotidiano online sull'Apostolato di Benedetto XVI il 30 dicembre 2007
Strano ma vero, un giornale on-line, multimediatico, gestito da colleghi che si definiscono ‘Papaboys’, contesta in questi giorni il Magistero di Benedetto XVI. Vediamo questo attacco alla figura del Santo Padre con gli occhi di una verità non strabica, di chi non crede ai propri occhi, consapevole che da nessuna miopia è affetto.
Ci sono persone, quasi perbene, che osano mettere in discussione l'operato del Papa solo perchè ripristina, con un Motu proprio, la Messa secondo il rito tridentino. Siamo storditi, assonnati o desti e non capiamo o non cogliamo l'ardire sentore e sentire di coloro che si professano traditi da un segno pastorale tutto improntato alla coerenza di una fede che ha avuto il suo culmine nell'esaltare la carità. "Deus Caritas est".
Un Pontificato illuminato dal cammino della speranza, per inglobare nella fede i dispersi, i diseredati, dandogli la certezza del vivere e non del sopravvivere, è da sottovalutare, perchè non risponde ai disegni programmatici di qualcuno, abbeveratosi al qualcosa del mondo e della religione? "Spe Salvi".
Che cos'è per costoro? Arte oratoria, filosofica, teologica, lontana dalla realtà vivente in cui si può essere ‘Papaboys’ senza sposare Cristo prima che il Papa da rinnegare? Per il cristiano e il credente, il modello è Cristo e non i surrogati inseguiti nel tempo o ritrovati in qualche emotiva esaltazione di chi poteva pensare di poter essere l'alleato delle chitarre, delle fisarmoniche folcloristiche e delle liturgie zuccherine e zuccherate dal pressapochismo.
Questi giornalisti che si professano ‘Papaboys’ ma si comportano come Giuda il traditore e rappresentano una categoria neonata ma mai nata realmente in una Chiesa in cammino, cioè alla ricerca di fede, di contenuti, di valori e di tradizioni da consolidare e trasmettere, possono essere destinati, per una scelta cieca e assurda, ma forse benefica e purificatrice per una Chiesa che non vuole contare ma essere identica al Magistero ricevuto, ad essere scacciati dal Tempio, così come fece Cristo con i mercanti del suo tempo.
Nessun commento:
Posta un commento