Con questo blog desidero dare la possibilita' a tutti di leggere articoli ,commenti ,interventi che mi aiutano a guardare la realta', a saperla leggere ed essere aiutati a vivere ogni circostanza positivamente. Mounier diceva "la vita e' arcigna con chi le mette il muso" (lettere sul dolore). E' importante saper abbracciare la realta' tutta per poter vivere la giornata con letizia.
venerdì 4 gennaio 2008
PERCHE' AMO RATZINGER,PROFETA DELL'IMMAGINAZIONE
Lo storico inglese Paul Johnson sostiene che i moderni ateisti militanti sono uomini vuoti che si riempiono di ideologie ridicole
di Giulio Meotti
Tratto da IL FOGLIO dell'8 novembre 2007
Come il più celebre ateo del mondo ha cambiato idea”. E’ questo il titolo del nuovo libro del momento recensito dal New York Times con un’inchiesta spalmata su trentamila battute.
L’autore del saggio, Roy Abraham Varghese, racconta l’apostasia di Anthony Flew, il padrino del moderno ateismo che cinque anni fa annunciò la propria “conversione” a una forma di razionalismo di matrice religiosa.
Amico e allievo di Bertrand Russell, “leggenda dell’ateismo filosofico” secondo Time Magazine, il professor Flew ha trascorso sessant’anni a dimostrare l’impossibilità e inutilità della fede. Il caso di Anthony Flew, che due anni fa al Foglio raccontò la propria parabola intellettuale, ha riacceso la polemica, da mesi trascinante nella stampa anglosassone, sulla nuova ondata di letteratura ateistica, i cui capofila si chiamano Richard Dawkins e Daniel Dennett, Christopher Hitchens e Martin Amis. Fra i massimi storici viventi, Paul Johnson è un fustigatore del relativismo britannico. All’epoca difese Flew dall’accusa, in sostanza, di essersi rincretinito. Autore di libri memorabili come una “Storia degli ebrei” e della cristianità, il sublime “Intellettuali” e il monumentale “Tempi moderni” tradotto in più di venti lingue, già direttore del settimanale inglese New Statesman, un anno fa Johnson è stato insignito dalla Casa Bianca con la medaglia della libertà, la massima onorificenza per un civile negli Stati Uniti. In quest’intervista al Foglio, il grande storico inglese racconta il proprio rapporto con la religione e perché ne difende la funzione pubblica e storica.
Spudorato provocatore con la vocazione all’elegia, maestro di un umanesimo rinnovatosi sulle ceneri della fine delle ideologie e ancorato a una tradizione non polverosa ma “incantata”, Paul Johnson è il principale accusatore dell’ipocrisia delle “chattering classes”, la sinistra culturale benestante e compiaciuta. Issa la bandiera del common sense anglosassone all’interno del pensiero postilluminista. “Ci sono due ragioni per questo boom antireligioso che stiamo attraversando. Parlo da una prospettiva anglosassone. Da un lato c’è un enorme entusiasmo fra le élite intellettuali per la teoria evoluzionista di Charles Darwin. Vorrebbero che Darwin dicesse ciò che non ha mai detto: l’evoluzione è sinonimo di ateismo. Il biologo Dawkins è solo uno dei colpevoli di questo clima di indottrinamento intellettuale. E’ la stessa cosa che avveniva con l’Unione Sovietica, censurano ogni opinione discorde. Questi intellettuali e accademici approfittano di Darwin per fare carriera e per promuovere l’ateismo. La mia antica università, Oxford, fu fondata da monaci e da teologi oltre nove secoli fa ed è stata recentemente definita un ‘bastione delle cause perse’. Oggi fare professione di fede cristiana in quella università significa avere scarse possibilità di fare carriera. La religione è diventata un handicap nella vita universitaria. In Gran Bretagna il numero di studenti che si dedicano alle scienze religiose è in declino”.
Sullo Spectator Johnson ha accusato Dawkins di essere a capo di una banda di “ayatollah del darwinismo”. “L’ateismo è sempre una questione personale, Darwin smise di credere dopo la morte precoce della figlia. La seconda ragione di questo revival è l’impatto della cultura islamista suicida, le bombe umane, il martirio. Una cover dell’ultimo libro di Dawkins mostra le Twin Towers e la scritta: ‘Immagina se non ci fosse alcun Dio’. Dal terremoto di Lisbona alla scoperta di fossili con cui la paleontologia ha rivoluzionato la cronologia biblica, c’è sempre stato in occidente questo perpetuo movimento ateistico. Dopo la Prima guerra mondiale anche il freudismo fu volano di ateismo. L’attuale propaganda anti Dio è invece portata avanti dal mondo intellettuale occidentale. Io amo gli agnostici, coloro che dicono ‘non posso sapere se’. Ho un grande rispetto per questa posizione filosofica. Ma penso che l’ateismo sia alieno alla condizione umana e che il neodarwinismo sia una posizione molto pericolosa. Dawkins, nel suo libro ‘The God Delusion’, sostiene che la credenza in Dio impedisce la scienza, e un suo collega di Oxford ha detto alla Bbc che ‘la religione è il vicolo cieco dell’intelletto’. La domanda se la nozione di Dio sia compatibile con l’esistenza del male è la più antica, fu posta da Platone e dagli stoici, dai primi filosofi cristiani come Origene e più tardi da Tommaso. L’idea che Dio permetta una atrocità è meglio dell’alternativa, ammettere che tutto il dolore che c’è nel mondo è inutile e che l’esistenza della razza umana, con le sue delizie, drammi e sofferenze, è un caso senza significato e che continuerà fino a che un altro incidente casuale la estinguerà completamente. La verità è che siamo tutti un po’ Jekyll e un po’ Hyde, metà santi e metà bestie. La grande forza della cristianità è che, insistendo sull’uomo è creato a immagine di Dio, accetta che ci sia una radicale crepa nella riproduzione. Dalla notte dei tempi, l’immagine di Dio si riflette nel volto umano come in uno specchio distorto”.
Johnson da storico ha processato l’eredità dell’illuminismo nella sua forma giacobina e totalitaria, antesignano nella martirizzazione dei cristiani del Novecento, come avvenne durante la guerra civile spagnola. “Alla metà del XIX secolo si verificò una congiunzione tra due fenomeni, ognuno dei quali era in sé frutto del razionalismo illuminista. Da un lato il tentativo di ‘migliorare’ la salute della popolazione per mezzo di misure igieniche, vaccinazioni, una sana alimentazione e servizi medici più efficienti. Il secondo furono gli studi di Darwin, che spiegarono l’evoluzione della vita e dimostrarono la legge della sopravvivenza delle specie più adattabili. Questa congiunzione produsse la scienza eugenetica, analoga per molti aspetti a quel tentativo di perfezionare l’umanità sul piano morale e intellettuale che era stato l’errore fatale della Rivoluzione francese. Il suo protagonista archetipico fu Robespierre, il primo intellettuale che spinse la dottrina della superiorità delle idee sugli uomini fino al punto di mandare alla ghigliottina migliaia di innocenti in nome della Ragione. L’eugenetica si affermò tra il 1870 e la Seconda guerra mondiale. Pur di arrivare all’obiettivo di essere umani teoricamente perfetti, erano pronti a eliminare ogni persona mentalmente inadeguata, dai folli criminali fino ai semplici ritardati. Soltanto quando le loro dottrine furono presentate in forma estrema da Hitler ne apparve chiaramente tutta la perversa assurdità, e l’eugenetica finì sotto le putride macerie di Auschwitz”. Il male commesso nel nostro tempo è senza eguali. “Più di 150 milioni di persone sono state uccise dalla violenza di stato nel secolo scorso. Le persone si chiedono: come può Dio permettere tutto questo? Come può esserci Dio in questo regno dell’anarchia? Ma la maggior parte delle persone reagiscono agli orrori rivolgendosi a Dio in cerca di protezione e conforto. E’ innegabile che le due più grandi tirannie del secolo, il Reich nazista e l’Unione Sovietica, erano costruzioni senza Dio. Paganesimo moderno nel primo caso e materialismo ateista nel secondo. I lager e i campi schiavisti non erano prodotti di Dio, ma di un anti Dio. Del XX secolo si nota che la principale causa degli orrori deriva dal fatto che un grande potere materiale è stato acquisito da uomini che non hanno timore di Dio. Lenin, che ha dedicato la sua vita alla violenza e che realizzò l’Unione Sovietica a propria immagine, odiava la cristianità. Scrisse a Maxim Gorky il 13 gennaio 1913: ‘Non può esserci niente di più abominevole della religione’. Auschwitz e il Gulag furono i frutti della decristianizzazione del mondo. Se Voltaire oggi fosse vivo, dubito che penserebbe ancora che ‘la religione è nemica dell’uomo’”.
Secondo Johnson quello che gli atei militanti non comprendono dell’America è che “l’aspetto principale del suo revival religioso è la riaffermazione del ruolo dell’America come città di rifugio per gli oppressi. Nel XIX secolo accolse quattro milioni di cattolici irlandesi oppressi, due milioni di ebrei russi e rumeni e milioni di cristiani dall’Europa centrale e del sud”. Per questo, fino al punto di dedicargli una bellissima storia dell’America, Johnson pensa che “l’esperimento americano è ancora la migliore speranza per la razza umana”.
E’ persuaso da questo papato. “Amo moltissimo Joseph Ratzinger, è un grande professore universitario, ha già scritto e detto cose meravigliose. Sono d’accordo con lui quando afferma che la ragione non sostiene se stessa, ha bisogno di un aggancio trascendente. Tutte le forze della società moderna sono però contro di lui. Il Papa ha mostrato che la ragione ha una dimensione spirituale, come l’immaginazione, che per me resta la caratteristica umana più importante. E’ l’immaginazione che ci persuade di quanto noi siamo stati creati a immagine di Dio. Nella sua lezione straordinaria di Ratisbona, Ratzinger ha spiegato che l’immaginazione creativa umana è in accordo con la dimensione religiosa dell’esistenza. E mi trova sensibile, sono stato educato da suore e gesuiti. Non potrò mai vivere in una geografia senza chiese. Qui in Inghilterra la campagna è piena di campanili medievali. Non vivrei mai in un luogo che ha rimosso queste vette che vanno verso il cielo. E sono sicuro che l’umanità non sopravviverebbe a una lunga ondata di ateismo. Thomas Hobbes scrisse che ‘l’inferno è la verità vista troppo tardi’. Ricordo le parole del teologo Karl Rahner: ‘Se Dio venisse bandito dal mondo e la sua immagine sradicata dalla mente umana, cesseremmo di essere umani e diventeremmo animali. Il nostro destino sarebbe terribile da contemplare’. Lo studio della storia è un potente antidoto contro quest’arroganza contemporanea. Per milioni di persone, soprattutto nelle nazioni più avanzate, la religione ha cessato di avere un qualche ruolo nelle loro vite. Quel vacuum è stato riempito dal fascismo, dal nazismo, dal comunismo, dall’utopismo umanistico, dall’eugenetica e dalla politica sanitaria, dalle ideologie della liberazione sessuale, dalla politica razziale e ambientale. Ma per altrettanti milioni di persone, la stragrande maggioranza della razza umana, la religione continua a rivestire una dimensione vitale nelle loro esistenze. Il panico ecologico del nostro tempo è un altro esempio di come il declino dell’impulso religioso sia stato sostituito da duplicati secolaristici, che sono perlopiù irrazionali e distruttivi”.
Johnson conclude con un episodio. “Una volta Nancy Milford rimproverò a Evelyn Waugh un’azione particolarmente crudele dicendogli: ‘Come puoi riconciliare la tua fede in Dio con questo tuo odioso comportamento?’. Waugh le rispose cupo: ‘Se non fosse per la mia fede cattolica, non sarei nemmeno un essere umano’. Io non voglio credere a un’arte purgata di scene della natività, della crocifissione, di santi e angeli, a una musica che non contenga più alcuna intimazione all’immortalità
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
bla...bla...bla...
La cosa più difficile da sopportare da parte di questi saccenti è che a loro nulla è dovuto. Tutto è chiaro, tutto è evidente. Concordano tra di loro, pontificano (forse non a caso si dice così) senza darsi nemmeno la noia di cercare di argomentare. Invece di dilungarsi su che cosa accadrebbe nel "malaugurato" caso che (siamo ancora all'apocalisse)... potrebbero porre sul tavolo qualche argomento di discussione, almeno si potrebbe cercare di entrare in contatto. Invece lì su, sul piedistallo (o in cima al pennone) a straparlare di cose sulla cui "evidenza" non comprendo come possano ancora incantare qualcuno che non voglia tenere gli occhi chiusi. Due spunti (rubati tra le righe).
Primo : i fenomeni religiosi appurati risalgono a meno di 15.000 o 10.000 anni fà. La specie homo sapiens da più di 100.000. La religione è un incidente di percorso, quelle correnti nulla di più che la fioritura di una rosa. Secondo : sulla guerra di Spagna avevo informazioni piuttosto diverse, ma evidentemente Stalin e la chiesa spagnola non si sono accordati su quali baggianate lasciare in ricordo e qualche pensatore libero ha lasciato trapelare qualcosa.
Posta un commento