venerdì 28 dicembre 2018

IL MIRACOLO DI GESU"BAMBINO

Oggi ho letto su faceboock un articolo che mi ha inizialmente riempito di tristezza ma  ripensando al testo mi sono resa conto della Grazia che si e"introdotta nella mia vita con il dono della Fede
L"articolo di Gianluca Nicoletti raccontava la sua grande difficolta"di dover vivere queste festivita'in modo ripetitivo ricreando sempre le stesse azioni, usate quando i figli erano piccoli .ancora oggi con il figlio ventenne disabile
Di fronte a questo padre addolorato e senza speranza non si puo'non fermarsi e domandarsi "ma che festa e'il natale?
Certamente se le feste corrispondono a corse ai regali .acquisti;viaggi ecc....con figli in difficolta'ci si sentirebbe persi.,sfortunati e impossibilitati a poter essere felici



La frase "la vita e'arcigna con chi le mette il muso"(Mounier)ha dato un colpo di spugna ad ogni velatura di tristezza
Mio figlio Giovanni e"un ragazzo ventenne down con cecita'totale (gli entra la luce nell'occhio sinistro)
Ogni azione ogni spostamento richiedono pazienza ogni organizzazione puo'disfarsi in un attimo

 Avendo letto gli articoli di Nicoletti e il libro di Massimiliano Verga dire che per me Giovanni,,ancora dopo vent"anni,che e'una Grazia potrebbe sembrare irrispettoso
Non nego qui le fatiche fisiche e mentali richieste quotidianamente,nemmeno le notti perse e i continui ricoveri ospedalieri che ci sono susseguiti nei primi quindici anni
Non nascondo nemmeno di non poter godere i miei nipoti o di non poter riposare quando non si sta bene
Certo la vita e'complicata ,diversa dalle mie coetanee
Comprendo i due autori e mi piacerebbe che per i nostri figli ci potesse essere una realta'piu'umana e attenta
Aspettarsi pero' un cambiamento della societa' a me non puo; bastare ne credo sia la soluzione
In questi anni ho compreso che la Grazia e'il nostro cambiamento
Stare di fronte a tuo figlio abbracciando in toto il suo limite senza pero'mai arrendersi fa diventare la quotidianita'un'avventura
Giovanni mi ha fatto vivere
 un natale speciale
Al mare abbiamo cominciato a pensare al nostro presepe a come farlo e viverlo
Giovanni non parla ,non legge non scrive potrei fare qui un elenco di cio'che non fa ma Giovanni c'e'
e la sua presenza cambia ,mi cambia
Abbiamo cominciato a raccogliere sassi per preparare la via per arrivare alla capanna,,,,poi preparato le casette,cosi'dal primo dicembre abbiamo cominciato a mettere i nostri sassi ,abbiamo pregato ogni giorno davanti alle candele dell'avvento abbiamo acceso quotidianamente una stellina e giorno dopo giorno mi ha costretto a comprendere sempre meglio il significato di questi gesti ripetitivi che ogni anno ci vengono riproposti
Natale e'quel bimbo indifeso nato in una capanna e che ,nel suo niente ha stravolto la realta'
Quel giorno di duemila anni fa ha riempito di significato la vita dell'uomo la mia vita
Nulla da quel giorno e'stato uguale
Quel bimbo ha vinto la morte e ha ridato senso a tutto

Avere l'occasione di vivere ogni anno gli stessi rituali mi dona la possibilita'di non lasciar scivolar via nulla
Ecco Giovanni e'quella ferita aperta che tiene desto il significato del vivere che rende piu'seri i rapporti e che contemporaneamente non ti risparmia ansie e dolori
La venuta di Cristo non ha tolto la fatica quotidiana ma l'ha riempita di senso







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