domenica 31 dicembre 2006

TE DEUM

http://www.juricamisasca.it/tedeum.htm#Victimae
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LA CARITA? SARA? SEMPRE NECESSARIA ANCHE NELLA SOCIETA' PIU'GIUSTA


CIAO
qui sotto riporto un intervento di "carron""la carita' sara' sempre necessaria anche nella societa' piu' giusta" Ritengo sia importante capire il gesto della carita'

"La carità è un’esigenza, la nostra esigenza, che ci fa interessare degli altri. «Quando c’è qualcosa di bello in noi, noi ci sentiamo spinti a comunicarlo agli altri» (Il senso della caritativa, p. 5); quando vediamo un bisogno ci sentiamo spinti a rispondere, e questo è così corrispondente alla nostra natura che noi ci sentiamo spinti, non perché qualcuno ce lo dica, ma per il desiderio di comunicare. E don Giussani aggiunge che quanto più noi viviamo questa esigenza tanto più diventiamo noi stessi"

E' vero e' talmente corrispondente nella nostra vita di tutti i giorni.
E' un esperienza che con la nascita di Giovanni diventa piu' vera ogni giorno.
Fatica dolore non mi sono risparmiati ma dentro quest'abbraccio si trasformano.
Aderire e' cosi' corrispondente alla mia natura che mi permette di vivere in letizia anche i giorni piu' dolorosi."(Mi diceva proprio oggi una persona:'Come è difficile capire, sentire in che modo il sacrificio dentro un rapporto fa essere il rapporto più vero, e perciò può fare il rapporto più godibile, più fruibile, può rendere il rapporto più sperimentalmente bello. Com'è difficile capire questo!'. Io le ho risposto che non è difficile capirlo: prima di tutto, bisogna mendicarlo da Dio e, in secondo luogo, bisogna avere la pazienza del tempo. (Luigi Giussani, pag.109 "Dal temperamento un metodo" BUR 2002)"

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sabato 30 dicembre 2006

AUGURI DI BUON ANNO

La speranza non viene da quello che io faccio, ma dalla consapevolezza che c'è uno che mi ama con questo amore eterno, che mi chiama ogni istante all'essere, avendo pietà del mio niente. Ma io devo riconoscere questo Tu.(Juliàn Carròn - Qualcosa dentro qualcosa - La Thuile - 27-31 ago 2005, p.12)

LA CHIESA SI APPRESTA A CELEBRARE LA FINE DEL 2006, UN ANNO VISSUTO INTENSAMENTE DA BENEDETTO XVI,PASTORE MITE E FERMO:

"La Chiesa si appresta a celebrare la fine dell’anno 2006. Domenica 31 dicembre, alle ore 18 nella Basilica Vaticana, Benedetto XVI presiederà la celebrazione dei Primi Vespri della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio e il “Te Deum” di ringraziamento per l’anno trascorso. Al termine della celebrazione, il Papa visiterà il Presepe di Piazza San Pietro. Sarà l’atto conclusivo di un 2006 vissuto con grande intensità dal Pontefice. Scandito da quattro indimenticabili viaggi apostolici internazionali, l’anno che volge al termine ha visto anche la pubblicazione della prima Enciclica del Papa. Ripercorriamo, dunque, alcuni momenti salienti del ministero petrino di Benedetto XVI, in questi ultimi 12 mesi"
(servizio di Alessandro Gisotti:)


venerdì 29 dicembre 2006

FEDE E NICHILISMO NON CHIUDIAMO GLI OCCHI

Con questo articolo Julian Carron ci aiuta ancora una volta a ricercare il nostro vero bisogno.La domanda di felicita' e' in tutti gli uomini e' necessario non seppellirla.
"Il cuore resta come baluardo contro il nichilismo. Dare credito al cuore, al desiderio di tornare a casa, è l’inizio della ripresa. Sembra un niente, ma è ciò di cui abbiamo bisogno per riconoscere la verità, se per caso ci viene incontro. Nel cuore, infatti, abbiamo il criterio per giudicare: «L’inferno - scrive Italo Calvino - è già qui. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio»."(tratto dal corriere della sera)Sotto e' riportato l'articolo integrale



ANCHE I PARENTI DEI MALATI SONO UNA RISORSA, PARTENER PREZIOSI PER UN LAVORO CHE VALORIZZA OGNI ASPETTO DELL'ESISTENZA UMANA

Articolo di Avvenire del 28 dicembre 2006

"Il malato è anzitutto una persona, e ogni istante ha un valore infinito. Qui si accompagna alla vita, non alla morte, anche se la morte è un esito che molti hanno davanti agli occhi. E che può terrorizzare».
L'esperienza del dolore già provato, la paura di quello futuro, il terrore di finire la propria esistenza annichiliti dalla sofferenza, la preoccupazione per la qualità della vita che resta da vivere, la disperazione e la solitudine: situazioni oggettive e stati d'animo che possono far nascere la tentazione dell'eutanasia. «Ma in quattro anni nessuno dei mille pazienti che è passato di qui l'ha mai chiesta "

Qui sotto viene riportato l'articolo integrale.

giovedì 28 dicembre 2006

IN QUESTI GIORNI SI E' PARLATO DI LIBERTA' E DI MISERICORDIA UNA SCELTA DI CRUDELTA CERTO,MA DA CHE PARTE?

DA Avvenire 27 Dicembre 2006
di Rondoni Davide

Nel momento del dolore, come insegna la vicenda dei due ladroni inchiodati accanto a Cristo, la libertà di un uomo è messa alla prova. E può decidere se abbracciare il Signore o la propria rabbia solitaria. La Chiesa ha grande rispetto per la libertà, non pretende di essere il notaio di tutto e tutti. E nemmeno di essere la padrona della misericordia di Dio.


Sotto l'articolo integrale

mercoledì 27 dicembre 2006

IL SIGNIFICATO DI QUESTO BLOG

Vorrei spiegare meglio il perche' di questo blog .
Come avete potuto constatare non e' e non vuole essere una rassegna stampa.
Questo lavoro di radunare i vari articoli serve soprattutto a me.
Sono costretta in questo modo a leggere e rimanere cosi' desta sui problemi che la realta' ci propone.
Non riuscendo mai a seguire le notizie alla televisione

UDIENZA GENERALE 27 DICEMBRE 2006

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.30 nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana, il Santo Padre Benedetto XVI è soffermato sul mistero del Natale appena celebrato.
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Papa ha rivolto particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica impartita insieme ai Vescovi presenti
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LA VERA PIETA'

Abbiamo letto gli articoli precedenti che ci descrivevano come, seguendo le parole di don Giussani sull'argomento della caritativa, dei nostri amici, fidandosi, abbracciando,sono stati e sono segno di Cristo presente e vera risposta alla vita dell'uomo.L'articolo riportato qui sotto ci aiuta a capire meglio il senso della pieta'.

Diceva don Giussani che «"pietas" è una parola latina che significa il rapporto che ci lega con i principi del nostro essere». Non c'è e non ci può essere pietà, dunque, quando questi principi non vengono riconosciuti, quando un senso della vita non è affermato, quando un orizzonte di significato non è contemplato. Tutto cade in balia dell'arbitrio e della violenza quando la vita (e perciò la morte) è ritenuta destinata al baratro del nulla, alla voragine del niente, al vuoto senza fine. Il nichilismo del nostro tempo, di cui i Radicali rappresentano l'espressione politica più evidente, porta con sé questo principio di violenza perché, presentandosi sotto le mentite spoglie della pietas, cancella in realtà la possibilità di fare esperienza (la vitale esperienza) della verità, del significato, del bene.

ROSETTA BRAMBILLA

"L'andare agli altri liberamente,il condividere un po' della loro vita e il mettere in comune un po' della nostra,ci fa scoprire una cosa sublime e misteriosa
E' la scoperta del fatto che proprio perche' li amiamo non siamo noi a farli contenti;e che neppure la piu' perfetta societa',l'organizzazione legalmente piu' salda e avveduta.la ricchezza piu' ingente,la salute di ferro,la bellezza piu' pura, la civilta' piu' educata li potra' mai fare contenti.
E' un ALTRO che li puo' fare contenti
Chi e' la ragione di tutto?DIO"(don GIUSSANI)(dal senso della caritativa)
Qui sotto sono riportati tre articolo che raccontano come queste parole prese sul serio da alcuni nostri amici abbiano generato un opera
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martedì 26 dicembre 2006

CARDINAL SCOLA:DOPO NATALE,LA MORTE NON HA L'ULTIMA PAROLA

Intervista al patriarca di Venezia

CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 25 dicembre 2006 - Dopo il Natale, la morte non ha l’ultima parola, ha constatato il Cardinale Angelo Scola.


Pubblichiamo l’intervista al patriarca di Venezia diffusa questa domenica dalla “Radio Vaticana
”.

ANGELUS MARTEDI'26 DICEMBRE 2006

Riflessione sul Natale dell’allora Cardinal Joseph Ratzinger: «Dio si nasconde. Non ci abbaglia con lo splendore della sua grandezza. Non ci costringe con la sua potenza a inginocchiarci davanti a lui. Vuole che tra lui e noi ci sia il mistero dell’amore, che presuppone la libertà
».

DIO SI E' NASCOSTO IN UN BAMBINO PER ESSERE CERCATO

Riflessione sul Natale dell’allora Cardinal Joseph Ratzinger: «Dio si nasconde. Non ci abbaglia con lo splendore della sua grandezza. Non ci costringe con la sua potenza a inginocchiarci davanti a lui. Vuole che tra lui e noi ci sia il mistero dell’amore, che presuppone la libertà».

• MESSAGGIO DEL SANTO PADRE ANGELUS 25 DICEMBRE 2006

Alle ore 12 di oggi, Solennità del Natale del Signore, dalla Loggia della Benedizione, il Santo Padre Benedetto XVI rivolge il tradizionale Messaggio natalizio ai fedeli presenti in Piazza San Pietro e a quanti lo ascoltano attraverso la radio e la televisione.
Questo il testo del Messaggio del Santo Padre per il Natale 2006:
• MESSAGGIO DEL SANTO PADRE
"Salvator noster natus est in mundo" (Missale Roma
"È nato nel mondo il nostro Salvatore"! Questa notte, ancora una volta, abbiamo riascoltato nelle nostre Chiese quest’annuncio che, nonostante il trascorrere dei secoli, conserva inalterata la sua freschezza. È annuncio celeste che invita a non temere perché è sbocciata "una gioia grande che sarà di tutto il popolo" (Lc 2,10). È annuncio di speranza perché rende noto che, in quella notte di oltre duemila anni fa, "è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore" (Lc 2,11). Allora ai pastori accampati sulla collina di Betlemme; oggi a noi, abitanti tutti di questo nostro mondo, l’Angelo del Natale ripete: "È nato il Salvatore; è nato per voi! Venite, venite ad adorarlo!".

SANTA MESSA DI MEZZA NOTTE "25 DICEMBRE "2006

SOLENNITÀ DEL NATALE DEL SIGNORE
OMELIA DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI
Basilica Vaticana
Domenica 24 dicembre 2006

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE AI CATTOLICI SEL MEDIO ORIENTE

Pubblichiamo di seguito il testo del Messaggio inviato dal Santo Padre Benedetto XVI in occasione del Natale ai Cattolici che vivono nelle regioni del Medio Oriente:
Ai Venerati Fratelli nell’Episcopato e nel Sacerdozio
Ai carissimi fratelli e sorelle cattolici
della Regione Medio Orientale

SARTRE UN DIO PICCOLO CHE SI PUO' PRENDERE NELLE BRACCIA E COPRIRE DI BACI

Tre brani tratti da Bariona o il figlio del tuono. Racconto di Natale per cristiani e non credenti, pubblicato ora per la prima volta in italiano dalla Christian Mariotti Edizioni. Uno stralcio dal prologo e due dal quinto quadro, scena terza

lunedì 25 dicembre 2006

IN HOC ANNO DOMINI

Dal 1949 il wall street journal in occasione del natale pubblica ogni anno questo editoriale

PERCHE' DIO SI E' FATTO UOMO

Predicatore del Papa: perché Dio si è fatto uomo?

Commento di padre Raniero Cantalamessa, OFMCap., alla liturgia del giorno di Natale


ANGELUS DOMENICA 24 DICEMBRE

Ascoltiamo o meglio leggiamo le parole pronunciate dal Papa all'angelus

"UNA VITA APATICA E DISPERSA CONDANNA I GIOVANI AL NICHILISMO"

“Una vita apatica e dispersa condanna i giovani al nichilismo”

Di Julian Carron

Gli episodi accaduti nelle scuole hanno messo davanti ai nostri occhi,volenti o nolenti,la questione educativa:cosa vuol dire educare?Puo’ l’educazione rispondere ai problemi che ci trovano davanti?E’ in grado essa di generare un adulto,di far interessare veramente i giovani a qualcosa ,impedendo loro di finire nell’apatia e nella violenza?
...d’altro canto,Benedetto XVI ha meritoriamente reso d’attualita’ l’altra parola:ragione.
Nel suo storico intervento all’universita’ di Regensburg papa Benerdetto ha sfidato tutti gli uomini a un “allargamento” del nostro concetto di ragione e dell’uso di essa”, convincendo che solo in un vero concettodi ragione e nel suo usocorretto possono trovare risposta adeguata le questioni scottanti del nostro tempo.
E’ proprio questo che mette in rapporto tutte e due le parole,educazione e ragione

domenica 24 dicembre 2006

IL VESCOVO NON CI STA I FUNERALI LI FAREI IO

Leggiamo quest'articolo del vescovo di Como "Maggiolini"vescovo e uomo ammalato
che ci aiuta a guardare la vicenda di Welby con maggior misericordia
Lui con la sua malattia si sente vicino a Welby non condivide la sua scelta ma ci richiama tutti alla Misericordia"

. Dio è misericordia. Il suo nome è Amore. Non vuol dire che Gli va bene tutto. Ma se uno domanda perdono, egli asciuga le lacrime della sorella e della moglie. Penso che per i parenti quel gesto andasse compiuto. Sì dunque ai funerali cattolici di un uomo che chiede perdono. Ma io avrei chiesto anche di allestire i funerali del niente. Un corteo con una bara vuota. Al seguito, il capo di Stato, il premier, i politici che hanno starnazzato in piazza strumentalizzando questa tragedia. Per loro la morte era la cosa migliore, una liberazione? Piangano allora il nulla, dietro una cassa piena di aria. Sono per i due funerali. Quello cattolico e quello del circo nichilista. Uno col corpo destinato alla resurrezione, che vorrei benedire. E un altro gonfio di un'ideologia adoratrice del Nulla che è la più grande nemica del Natale. Buon Natale a lei, direttore Feltri, ai suoi lettori, e a chi ha voluto bene a Welby. (sotto l'articolo integrale)

E SE GESU' NON FOSSE NATO SAI CHE RIDERE

Libero 24 dicembre 2006

di ANTONIO SOCCI
E se Gesù non fosse nato? Non ci sarebbero - per esempio - né università, né ospedali. E nemmeno la musica. È facile provare storicamente che queste istituzioni, nate nel medioevo cristiano (come le cattedrali e l'arte occidentale), sarebbero state del tutto inconcepibili senza la storia cristiana. Se Gesù non fosse venuto fra noi non ci sarebbe neanche lo Stato laico, perché - come ha dimostrato Joseph Ratzinger in un memorabile discorso alla Sorbona - è Lui che ha desacralizzato il potere il quale da sempre ha usato le religioni per assolutizzare se stesso

SENZA UFFICIO STAMPA LUI HA ORGANIZZATO UN EVENTO CHE RESISTE NEL TEMPO

". Ma lui, il Natale, in questo offrirsi di eventi, in questa esuberante e quasi sboccata fiera, è un Evento segreto. Il suo mistero non si esaurisce mai. Non si consuma. Si irradia da un luogo minimo, una grotta, un punto secondario del mondo. Ha toccato ovunque la vita degli uomini,"

IL MEDICO CATTOLICO

Venerdi 22/12/2006 IL GIORNALE Estratto da pag. 3
IL MEDICO CATTOLICO
Cesana: “Dico no all’eutanasia e all’uso strumentale della morte”
“Ci vuole carita’ cristiana per chi ha sofferto molto, ma chi era presente sara’ responsabile di cio’ che e’ accaduto di fronte agli altri e di fronte a Dio”

sabato 23 dicembre 2006

BATTAGLIA INFAME UNA VITA NON SI PUO? MANIPOLARE

"Di fronte ad una morte pubblica non si puo' rimanere indifferenti e' necessario che ciascuno di noi si intorroghi.Di fronte alla morte di Welby si e' parlato anche troppo .Questo articolo del Vescovo Negri ci aiuta a riposizionare lo sguardo.
Nessuno da solo puo' rimanere saldo sulle posizioni cristiane
La chiesa ci aiuta a dare un senso a dare ragione di ogni momento della nostra vita.
Ci aiuta a vivere la nostra quotidianita' con maggior serieta'
Ringraziamo Welby e preghiamo per lui perche' ha dato a tutti noi la possibilita' di diventare un po' piu' seri e quindi un po' piu' umani
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BATTAGLIA INFAME UNA VITA NON SI PUO’ MANIPOLARE

(LUIGI NEGRI VESCOVO DI SAN MARINO E MONTEFELTRO)


PER I CRISTIANI la morte ,qualsiasi morte,ha una sua maesta’.
Per questo per secoli si e’ parlato della maesta’ della morte.
Noi sappiamo che non nasciamo dal nulla e non finiamo nel nulla:per questo la morte ha una sua maesta’,perche’ e’ l’inevitabile passaggio all’eterno.
L’uomo che e’ vissuto,ha amato,lavorato,sofferto ed e’ morto,appartiene ormai all’eterno:la sua vita e’ fiorita in quella immortalita’ che costituisce la scintilla piu’ profonda di ogni cuore,quello che Agostino chiamava la “scintilla dell’anima”
Anche Welby appartiene ormai a questa maesta’. Ha cercato di condividere,da quando il suo caso e’ diventato pubblico,la sua terribile esperienza ed ho sentito le ore della mia giornata i suoi amari giudizi e ancor piu’ amari desideri;ho condiviso senza giudicare e non giudico nemmeno ora.
Il carico di sofferenza e di obiezione, che egli ha sperimentato,pongono la sua vicenda umana nell’ambito dell’esercizio della carita’.
A welby ho cercato,pur da lontano,di voler bene e ho chiesto a Dio per lui che lo chiamasse a se’ senza l’infame escamotage di un omicidio-suicidio.

lunedì 18 dicembre 2006

INCONTRO" FAMIGLIE PER L'ACCOGLIENZA (AMICI DI GIOVANNI) HAUTERIVE – 24.6.06 P. Mauro-G. Lepori

Ripartire dalla gratuità che ci crea
Per capire la verità della vita e capire come ci è chiesto di viverla, bisogna sempre partire dall’origine, e l’origine di ogni cosa è une gratuità, è la gratuità, quella che ci ha fatto e ci fa, quella che ci ha generato e che ci genera, quella che ci ha dato e ci dà la libertà. Ripartire in un cammino è possibile solo ripartendo dalla consapevolezza della gratuità che origina tutto, da quella ragione di tutto che è senza ragioni, o piuttosto senza altre ragioni che se stessa

OMELIA DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI(NATALE 2005)

Dio è così potente che può farsi inerme e venirci incontro come bimbo indifeso, affinché noi possiamo amarlo. Dio è così buono da rinunciare al suo splendore divino e discendere nella stalla, affinché noi possiamo trovarlo e perché così la sua bontà tocchi anche noi, si comunichi a noi e continui ad operare per nostro tramite. Questo è Natale: "Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato". Dio è diventato uno di noi, affinché noi potessimo essere con Lui, diventare simili a Lui. Ha scelto come suo segno il Bimbo nel presepe: Egli è così. In questo modo impariamo a conoscerlo. E su ogni bambino rifulge qualcosa del raggio di quell'oggi, della vicinanza di Dio che dobbiamo amare ed alla quale dobbiamo sottometterci - su ogni bambino, anche su quello non ancora nato.


sabato 16 dicembre 2006

L'INCOMBENZA DELLA SUA VENUTA

Appunti di una conversazione di don Giussani in occasione del ritiro di avvento.
iIl significato del nostro io e' Gesu'Cristo e il suo mistero;percio' la definitivita'riguarda la nostra adesione a Lui,(perche' non c'e' un'altra formula;c'e' soltanto per aderirGli,la formula che ha deciso Lui per la nostra vita).La coscienza della definitivita'e' come il sintomo piu' esatto della vera autocoscienza cristiana,dell'autocoscienza che ci fa percepire la vita come vocazione(anticipazione Tracce n11,dic 2006)

venerdì 15 dicembre 2006

VERSO IL SACERDOZIO

VERSO IL SACERDOZIO a cura di mons. Massimo Camisasca - “Il sacerdote: innanzitutto figlio, poi padre di molti”
Città del Vaticano (Agenzia Fides) - top ^


MESSAGGIO PER LA XV GIORNATA MONDIALE DEL MALATO

Tuteliamo la dignità dei malati


UN GRANDE SI ALL'AMORE

Incontro con le giovani coppie
"Un grande sì all’amore"
"Creati per amare: l’amore, il matrimonio e la famiglia nella prospettiva cristiana"
S. Antonio di Savena, 14 dicembre 2006(CARD. CARLO CAFFARRA )

LA VERA TRAGEDIA DI WELBY

E' l'editoriale di Medicina e persona
In quest'articolo dei nostri amici medici ci ricordano che in tutte le situazioni e' possibile vivere .
Questa possibilita', i nostri amici dicono, e' possibile dentro un rapporto di amicizia."chi e' l'amico vero?""E’ amico chi permane in un rapporto con l’altro a qualunque condizione; l’amore per l’altro che soffre muove a cercare soluzioni appropriate, proporzionate per accompagnare, consolare, senza pretendere. Ma se questa amicizia non è più l’esperienza quotidiana, quando uno sta bene, come è possibile che oggi sia presente nelle situazioni di dolore e di malattia? La nostra società "tecnologica", la società del benessere, sta riuscendo a far credere a tutti (e in primis a coloro che si definiscono i "liberi pensatori") che la libertà dell’uomo consista nel disfarsi della domanda di senso presente e' ormai dilagante nel nostro contesto sociale

LA FAMIGLIA DIVENTA PACS' MA IL CATTOLICO PIRLA RESTA TALE

Tempi num.48 del 14/12/2006
Lettere
La famiglia diventa Pacs, ma il cattolico pirla resta tale

di Amicone Luigi


INTERVISTA A BRUCE BAWER

Tempi num.48 del 14/12/2006
Intervista
Bruce Bawer
Omosessuale in un'America "bigotta", sognava l'Olanda, paradiso dei diritti. Poi l'assassinio di Theo van Gogh. «Senza il cristianesimo saremo terra di conquista»
di Meotti Giulio


SULL'AMICIZIA

Tempi num.48 del 14/12/2006
Cultura
Sull'amicizia
La parola accesa
Autore D. Rondoni
Editore Ed. di Pàgina
Pagine 208
Prezzo 13 euro

di Persico Roberto

C'E' UNA BELLA DIFFERENZA TRA L'AVERE PIETA'DI WELBY E UCCIDERLO

Tempi num.48 del 14/12/2006
Pane al pane
Caro Severino, c'è una bella differenza tra l'avere pietà di Welby e l'ucciderlo

DOVE I SIMBOLI RELIGIOSI FANNO PAURA ANCHE I LAICI HANNO PAURA

Tempi num.48 del 14/12/2006
Plausi e botte
Dove i simboli religiosi fanno paura anche i laici hanno vita dura
di Cominelli Giovanni

giovedì 14 dicembre 2006

LE RADICI DELL'AMERICA

Due inviati molto speciali raccontano il cuore degli States, che vota Bush ma non è repubblicano, crede nella pace ma muore in Iraq
Passaggio nel Midwest, dove convivono protestanti
e cattolici, lavoro e famiglia, progresso e tradizione

di Maurizio Maniscalco e Giorgio Vittadini*

Welby,LA TENTAZIONE" DELLA PULIZIA SOCIALE"

Ancora una volta ci si domanda il significato della vita

AMBROGIO MEDICINA CONTRO LA FRAGILITA


Luca Doninelli ci segnala (il giornale 13 dicembre)la lettura del libro "Le preghiere di Sant Ambrogio"(la prima cosa che colpisce di queste preghiere e' la loro concretezza.

PURTROPPO E' VERO.NOSTRA MOGLIE E' FUGGITA CON LA CAMERIERA

Con questo articolo Giuliano Ferrara da laico richiama al vero significato del matrimonio.Ci mostra come decisioni prese in nome di una maggiore liberta' (illusorie di una presunta felicita')possano portare lontano dal desiderio di pienezza che c'e' in ogni uomo.

UDIENZA GENERALE BENEDETTOXVI

"
Mediante il nostro impegno concreto dobbiamo e possiamo scoprire la verità di queste parole, e proprio in questo tempo di Avvento essere anche noi ricchi di opere buone e così aprire le porte del mondo a Cristo, il nostro Salvatore".

mercoledì 13 dicembre 2006

NIENTE DI PIU' CARO DI CRISTO

Padre Lepori attraverso questa meditazione ci aiuta a vivere con piu' intensita'questo periodo di avvento.


Perché siamo qui? Perché questo ritiro? Perché il tempo dell’Avvento?
Perché abbiamo bisogno di Cristo. Abbiamo bisogno di Lui, e abbiamo bisogno di ricentrare questo bisogno nella nostra vita, nella nostra coscienza, nel nostro cuore. La verità della nostra vita, la verità della vita di ogni uomo, è che abbiamo bisogno di Gesù. Ma dimentichiamo questo bisogno, lo trascuriamo, ne siamo distratti. Distratti come coscienza di questo bisogno nell’istante presente, cioè nella realtà della nostra vita.

MESSAGGIO DI PAPA BENEDETTO PER LA GIORNATA MONDIALE DELLA PACE

"Sono convinto che rispettando la persona si promuova la pace,e costruendo la pace si pongono le premesse per un autentico umanesimo integrale"

VATICANO - Pubblicato il Messaggio di Papa Benedetto XVI per la Giornata Mondiale della Pace 2007: “Persona umana, cuore della pace”. “Sono convinto che rispettando la persona si promuove la pace, e costruendo la pace si pongono le premesse per un autentico umanesimo integrale”.
Città del Vaticano (Agenzia Fides) - E’ stato pubblicato oggi il Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la prossima Giornata Mondiale della Pace, che si celebrerà il 1° gennaio 2007. Il tema scelto dal Santo Padre è “Persona umana, cuore della pace”. “Sono infatti convinto - scrive Benedetto XVI - che rispettando la persona si promuove la pace, e costruendo la pace si pongono le premesse per un autentico umanesimo integrale. È così che si prepara un futuro sereno per le nuove generazioni”.

LO STERMINIO C'E' STATO FA PARTE DELLA NOSTRA STORIA

Non si puo' cercare di cancellare un pezzo di realta'
E' necessario sempre che la storia di errori gravi fatti non venga dimenticata da nessuno.
L'uomo pieno di limiti puo' usare i suoi stessi limiti per illuminare la strada e non ricadere negli stessi errori.
Con modalita' diverse con argomentazioni menzognere ancora adesso si sta portando avanti questa mentalita' di sterminio.
Cio' avviene non piu' verso un popolo esistente ma nei confronti di persone (Down e Spina bifida) ritenute non degne (dalla nostra societa') di nascere.
Ancora l'uomo pensa di essere arbitro della vita altrui.
Anche la cultura che ci porta verso l'eutanasia non dista dalla mentalita' che ha portato allo sterminio tanti uomini ebrei

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Per la Santa Sede l’Olocausto è un’“immane tragedia” e un “monito” Comunicato sulla conferenza in svolgimento a Teheran CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 12 dicembre 2006 (ZENIT.org).- La Santa Sede ritiene che la “Shoah” – l’Olocausto – del popolo ebraico durante la Seconda Guerra Mondiale costituisca un’“immane tragedia” e debba essere oggi un “monito” per tutte le coscienze. Lo spiega il comunicato stampa emesso questo martedì dalla Sala Stampa della Santa Sede il giorno dopo l’inizio, a Teheran, di una conferenza mirata a mettere in discussione l’Olocausto.

martedì 12 dicembre 2006

IMPARARE A GUARDARE LA REALTA'

La palpebra di Carlo e la leucemia di mia figlia Lucilla
Il Foglio 8 dicembre 2006 "Luigi Amicone"

Io non parlerò di Carlo Marongiu, il pompiere sardo malato di sla che non riesce nemmeno a batter ciglio, il cerotto gli tiene la palpebra aperta, non può spiegare alla moglie che ha un prurito dietro la schiena. Un bel verso di Goethe però ci sprona. “Non dite nulla a metà/ completare, che fatica!”. Nonostante il respiro gli manchi ogni otto secondi, Carlo resta il capo di famiglia e ogni decisione di casa passa al suo vaglio. Al vaglio di quel mucchietto di carne scadente? Non ne ha anche lei abbastanza di stare attaccata con funi, con tutta quell’anima addosso che gli scalcia dentro come un bimbo nell’utero di una madre morta, inchiodata al palcoscenico del mondo?

Sì, anche Carlo ne ha abbastanza. Ma non per questo consente alle nostre mareggiate di pietà e compassione di scambiare la tempesta dei sentimenti per la pietra, il vero, la cosa. Non parlerò dell’uomo di Narbolìa, Oristano, che al nostro Emanuele Boffi, due settimane orsono, ci mise tre ore a occhieggiare una frase, una frase scema, secondo voi (“Dio mi ha detto che ha grandi progetti su di me”). E non starò qui a spiegare neanche il perché e il percome quest’uomo gigantesco ha suscitato intorno a sé un gigantesco movimento di popolo da quando, anno 1998, giacendo allettato notte e giorno, chiede alla moglie di tenere ben chiusa la porta di casa; non per paura dei ladri, ma perché notte e giorno è bello sentir bussare.

QUANDO IL GRIDO ALLA VITA VIENE SOFFOCATO

"LA MALATTIA MI HA DATO PIU? DI QUELLO CHE MI HA TOLTO"

Sono parole dette da un malato, da un medico che a 39 anni ha scoperto di essere affetto da una grave malattia.
Proprio il limite della malattia gli ha dato la capacita' di guardare la realta' e gli altri con maggior attenzione con maggior umanita'
Tutti ci vogliono far credere che solo determinate condizioni danno la possibilita' di vivere la vita con dignita' il dott.Mario Melazzini ci testimonia che in ogni condizione e' possibile vivere con pienezza .(chi volesse l'articolo integrale mi contatti via mail)
Dottor vita

MI FANNO PAURA I COMUNISTI ... MA CERTI CATTOLICI DI PIU'

Articolo di Antonio Socci tratto da Libero del 10 dicembre.
(Per noi genitori conoscere bene la nostra identita' e' di aiuto nell'educazione dei figli)

Ieri il Papa ha giustamente denunciato «l'ostilità alla presenza di ogni simbolo religioso nelle istituzioni pubbliche», ma è ancor più drammatico che i più splendidi "simboli religiosi" della nostra terra, le nostre cattedrali, vengano trasformati dalle autorità ecclesiastiche in musei o, in altre parti d'Italia come Milano, in sale da conferenza laica, in "cattedre dei non credenti", in spazi per discutibili manifesti pubblicitari. Ieri il Papa ha giustamente criticato chi nega «ogni forma di rilevanza politica e culturale della religione». Ma in fondo i laicisti fanno il loro mestiere.

lunedì 11 dicembre 2006

LETTURA CONSIGLIATA

"...il problema educativo fondamentale e' la concezione che abbiamo di felicita'"....C'e' piu' felicita' nel perdere la vita che nel trovarla,piu' gioia nel dare che nel ricevere, piu' letizia nel sacrificare al Signore che nel sacrificare a se stessi,al proprio progetto".....Questa e' la fede ,o piuttosto e' speranza perche'la speranza e' credere che la nostra pienezza di felicita' e' il Signore,e che quindila felicita'ci sara' data sicuramente."Sperando contro ogni speranza"
Tratto dal libro "Fu invitato anche Gesu'" di Mauro Giuseppe Lepori"

LA PINNA FORTUNATA

Questa recensione del film "Alla ricerca di Nemo mi e' stata segnalata da ANTONIO mio figlio di 19 anni (DI RIFONDAZIONE COMUNISTA) molto attento alla realta'.

Di Alessandro Capriccioli
Mi capita con una certa frequenza di guardare un film, o più spesso un cartone, insieme al più grande dei miei due figli, Andrea, che ha compiuto cinque anni il giorno di primavera, e che ha conosciuto la disabilità da quando è al mondo grazie al confronto quasi quotidiano con mio fratello.E’ un’abitudine che coltiviamo con un certo compiacimento ogni fine settimana: lo vado a prendere il sabato mattina, ce ne andiamo al supermercato a scegliere quello che mangeremo insieme nel week end, portiamo il cane a fare un giretto e poi pensiamo al cartone che guarderemo insieme la sera; il che, in genere, si risolve in una disputa accesa e articolata, che finisce per essere il momento più divertente della giornata. Tuttavia qualche settimana fa, quando nei negozi è apparso il DVD di “Alla ricerca di Nemo”, ci siamo risparmiati la solita mezz’ora di concertazioni e siamo tornati a casa con pochi dubbi e con la scatola nuova di zecca nella bustina di Blockbuster.Tendo a immedesimarmi

ANGELUS 10 12 2006

S.S.BENEDETTO XVI
ANGELUS , 10.12.2006
Di ritorno dalla visita pastorale alla Parrocchia romana di Santa Maria Stella dell’ Evangelizzazione, a mezzogiorno il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro per il consueto appuntamento domenicale.Queste le parole del Papa nell’ introdurre la preghiera mariana:

Cari fratelli e sorelle!
Questa mattina ho avuto la gioia di dedicare

OMAGGIO ALLA STATUA DELL'IMMACOLATA - S.S. BENEDETTO XVI

Roma 8 dicembre 2006

O Maria, Vergine Immacolata,
anche quest’anno, ci ritroviamo con amore filiale ai piedi di questa tua immagine per rinnovarTi l’omaggio della comunità cristiana e della città di Roma. Qui sostiamo in preghiera, seguendo la tradizione inaugurata dai Papi precedenti, nel giorno solenne in cui la liturgia celebra la tua Immacolata Concezione, mistero che è fonte di gioia e di speranza per tutti i redenti. Ti salutiamo e Ti invochiamo con le parole dell’Angelo: "piena di grazia" (Lc 1,28), il nome più bello, con il quale Dio stesso Ti ha chiamata sin dall’eternità.

S.S. BENEDETTO XVI RICEVE I GIURISTI CATTOLICI

UDIENZA AI PARTECIPANTI AL CONVEGNO NAZIONALE PROMOSSO DALL’UNIONE GIURISTI CATTOLICI ITALIANI
DOMENICA 10 DICEMBRE 2006
Alle 12.30 di questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza, nell’Aula delle Benedizioni, i partecipanti al 56° Convegno Nazionale promosso dall’Unione Giuristi Cattolici Italiani sul tema: "La laicità e le laicità".
Pubblichiamo di seguito il discorso che il Papa ha loro rivolto:

Cari fratelli e sorelle,
benvenuti a quest’incontro che ha luogo nel contesto del vostro Congresso nazionale di studio dedicato al tema: "La laicità e le laicità". Rivolgo a ciascuno di Voi il mio cordiale saluto, a cominciare dal Presidente della vostra benemerita Associazione, il Prof. Francesco D’Agostino. A lui sono grato anche per essersi fatto interprete dei vostri comuni sentimenti e per avermi brevemente illustrato le finalità della vostra azione sociale ed apostolica.

CARD. CAFFARRA - EUTANASIA NEONATALE

Lezione magistrale "Eutanasia neonatale: proposta di riflessione etica"al Convegno scientifico nazionale "Decidere in neonatologia"Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, 7 dicembre 2006
CARD. CARLO CAFFARRA
Sono grato a chi mi ha fatto l’onore di prendere la parola davanti ad un pubblico tanto qualificato e su un tema di così decisiva e drammatica importanza non solo per l’esercizio della vostra professione, ma anche per la nostra convivenza civile.
L’andamento della mia riflessione avrà un carattere di "scheletrica" essenzialità. La scelta è dovuta non solo e non soprattutto a ragioni di tempo, ma anche e soprattutto per favorire un vero confronto ed un reale approfondimento senza dispersioni in retorici discorsi. Del resto parlo a persone abituate ad un procedere dimostrativo rigoroso. Inizio dalla formulazione della domanda a cui cercherò di dare argomentata risposta.