giovedì 30 settembre 2010

"UN DI' SI CHIESE CHI ERA....."

29/09/2010 - Appunti dagli interventi di Davide Prosperi e Julián Carrón alla Giornata d’inizio anno degli adulti e degli studenti universitari di Cl. Fiera Rho-Pero, 25 settembre 2010
JULIÁN CARRÓN
All’inizio di quest’anno chiediamo allo Spirito il dono della sapienza affinché possiamo capire qual è il problema dei problemi – il senso della vita – e diventiamo veramente disponibili a perseguire la modalità con cui il Mistero ci ha raggiunti e continua a raggiungerci ora.
Discendi Santo Spirito
Saluto tutti voi che siete qui presenti e tutti gli amici che ci seguono collegati in diverse città dall’Italia e dall’estero. Do lettura del telegramma che abbiamo inviato al Papa: Santità, cinquantamila adulti e studenti universitari di Comunione e Liberazione radunati a Milano e collegati da decine di città in Italia e all’estero per la Giornata d’inizio anno, grati a Dio per la bellezza del Vostro viaggio nel Regno Unito, desiderano consegnare nelle Vostre mani tutte le loro persone per essere, come la Vostra Santità, al servizio di un Altro, così da rendere accessibile l’annuncio di Gesù Cristo ai fratelli uomini. In una società indifferente e ostile alla fede, approfondendo il carisma di don Giussani confermiamo l’impegno a essere trasparenti di Cristo risorto, risposta esauriente alle domande del cuore di ciascuno.

lunedì 27 settembre 2010

IL TRIONFO DEL PAPA SCHIVO

.....Quale il segreto di Joseph Ratzinger? Quale la strategia comunicativa? Una sola: non avere strategie. L’ha spiegato lo stesso Pontefice sul volo che lo portava dieci giorni fa verso Edinburgo. Gli ha chiesto padre Federico Lombardi, portavoce vaticano: cosa possono fare i cattolici per rendere la chiesa più attrattiva? Ha risposto il Papa: “Una chiesa che cerca soprattutto di essere attrattiva sarebbe già su una strada sbagliata, perché la chiesa non lavora per sé, non lavora per aumentare i propri numeri e così il proprio potere. La chiesa è al servizio di un Altro: serve non per sé, per essere un corpo forte, ma serve per rendere accessibile l’annuncio di Gesù Cristo, le grandi verità e le grandi forze di amore, di riconciliazione che vengono sempre dalla presenza di Gesù Cristo”......

....“Il Papa non deve proclamare le proprie idee, bensì vincolare costantemente se stesso e la chiesa all’obbedienza alla parola di Dio”, disse quando prese possesso della cattedrale di Roma, la basilica di San Giovanni in Laterano, il 7 maggio 2005. Un criterio che per Ratzinger è un programma di governo: di suo fa pochissimo, al centro della scena non c’è mai lui, ma l’essenziale, ovvero Gesù Cristo vivo e presente nei sacramenti della chiesa......


Cinque anni di un succeso di pubblico che ha stupito i critici. L’anima di pochi gesti e molte parole
26 settembre 2010 -

Dopo il trionfalismo carismatico di Karol Wojtyla, il pudore monastico di Joseph Ratzinger. Due stili diversi che rispecchiano due caratteri dissimili. Due stili che portano a un unico risultato: l’entusiasmo delle folle.

SOCCI:CHE CRISTO CI TENDA LA MANO......

....Invece è accaduto l’opposto e perfino i giornali britannici, solitamente acidi con la Chiesa di Roma hanno riconosciuto di essersi sbagliati e hanno sottolineato la sorpresa che è stata la scoperta di questo Papa, umile, buono e sapiente. In fin dei conti hanno ammesso il grande fascino del cattolicesimo che parla loro dalle proprie stesse radici, dai secoli della loro grande storia cattolica......


da “Libero” 24 settembre 2010

“Perché non posso uccidere Dio in me stesso? Perché continua a vivere in me in questo modo doloroso e umiliante, anche se io lo maledico e voglio strapparlo dal mio cuore? E perché, nonostante tutto, continua a essere una realtà illusoria da cui non riesco a liberarmi?”.
Questo è il grido lanciato da Antonius Block, il cavaliere medievale protagonista del celebre film di Ingmar Bergman, “Il settimo sigillo”. E’ il cavaliere la cui condizione esistenziale sta tutta in quella famosa partita a scacchi con la Morte, giocata in riva al mare, per protrarre la sua vita.
La sua disillusione e la sua angoscia, al ritorno dalle crociate, quindi con un passato cristiano alle spalle (Bergman era figlio di un pastore protestante), sono il perfetto ritratto della condizione dei moderni che hanno spazzato via Dio dal mondo e dalla loro vita, ma che non riescono a sradicarlo da se stessi perché il bisogno di Lui, il desiderio di infinito, di eternità, di significato, di amore – cioè il desiderio di Dio – grida nelle proprie stesse carni, nel profondo del cuore, nell’anima che si sente orfana.

sabato 25 settembre 2010

PIU' MATRIMONI PIU' FAMIGLIE PIU' FIGLI

....."Sembra strano parlare di rapporto tra demografia e democrazia, ma bisogna tuttavia riconoscere che l'equilibrio demografico non solo è necessario alla sopravvivenza fisica di una comunità - che senza bambini non ha futuro! - ma è anche condizione per quella alleanza tra generazioni che è essenziale per una normale dialettica democratica. Anche per questo la Chiesa da molto tempo va dicendo che, in Occidente, dietro ad una bassa demografia sta una catastrofe culturale grave".

Infatti "la scarsità di bambini - ha spiegato il cardinale - significa non solo un futuro autunnale, ma già ora crea squilibri tra le generazioni, causa una povertà educativa non solo perché noi adulti siamo sottratti al compito di educare, ma anche perché non siamo più educati noi stessi. I ragazzi e i giovani, infatti, ci costringono a metterci in discussione; ci provocano a uscire da noi che, per età e acciacchi, tendiamo a ripiegarci sui nostri bisogni immediati".....


di Domenico Bonvegna

Vogliamo uscire dalla crisi economica, morale e spirituale in cui siamo caduti noi occidentali dobbiamo sposarci, formare famiglie e soprattutto fare figli.
Sono degli antidoti elementari che la Chiesa va sostenendo da decenni a questa parte. I papi, i vescovi e i preti, almeno quelli che leggono e seguono le indicazioni ufficiali della Chiesa, dicono che il matrimonio tra un uomo e una donna, la famiglia e quindi la nascita dei figli sono cosa buona e giusta.

ORA CONTARE FINO AL TRE E' SEMPLICE

ALESSANDRO 1 ANNO
MATTEO 2 ANNI

TOMMASO 3 ANNI
Ciao bellissimi vi aspetto l'anno prossimo magari con i cuginetti di Boston
voi imparate bene l'italiano e magari la nonna riuscira' a capire qualche parolina in piu' d'americano.

ALESSANDRO DICE


Grazie nonna! mi sono ripreso alla grande!ormai cammino dappertutto e seguo i miei fratelli, sono anche ritornato ad essere bravo a fare la nanna di notte e oggi il babbo mi dara' il latte vero per la prima volta!ti mandero' una foto di quando eravamo al mare insieme , il babbo le ha attaccate tutte al muro della cucina!

venerdì 24 settembre 2010

ALESSANDRO COMPIE 1 ANNO


BUON COMPLEANNO ALESSANDRO!
dai:NONNI CLAUDIO E TIZIANA
dagli zii:GIOVANNI ANTONIO LORENZO SABINA SIMONA FRANCESCO ALESSANDRA
dai cuginetti:HABIB GIACOMO MICHELE ANNA PAOLO SCHERIN

mercoledì 22 settembre 2010

ISLAMOFOBIA E MADRE TERESA

La proposta di costruire un Centro islamico con una Moschea a Ground Zero ha offeso molti americani e ha generato un pubblico dibattito sull’“islamofobia” in America. Questi fatti ci spingono ad affermare quanto segue:
1. Percepiamo una crescente tendenza a manipolare le circostanze utilizzandole come pretesti per creare un’eccitazione collettiva che spinga la gente a prendere posizione fra due posizioni ideologiche preconfezionate. Ci rifiutiamo di entrare in una discussione sul costruire o meno una Moschea a Ground Zero. La realtà dell’Islam in America pone delle domande che vanno molto più a fondo della costruzione di una Moschea. In particolare, una questione critica e aperta riguarda il modo in cui la cultura contemporanea americana si pone nei confronti del senso religioso dell’uomo.
2. Molti appartenenti all’élite culturale, e molti fra quanti reggono le leve del potere nella nostra nazione, hanno abbandonato la tradizione religiosa che permeava la vita della grande maggioranza dei loro antenati: il Cristianesimo. Lo hanno ridotto a un codice morale o a un vago mito, collegato a un uomo morto da più di duemila anni. In contrapposizione, hanno aderito a uno sguardo “scientifico” sulla vita umana. Ma la scienza non dà risposte a quelle domande che continuamente pungono il cuore dell’uomo, come il problema della giustizia, il significato della vita umana, o i problemi della sofferenza e del male. Di fatto, la scienza tende a soffocarli. Così la cultura americana contemporanea si trova debole e terribilmente incerta davanti a qualsiasi risposta alle domande ultime e ai desideri più profondi dell’uomo.
3. Proprio due settimane fa abbiamo ricordato il centesimo anniversario della nascita di Madre Teresa di Calcutta. Se guardiamo a lei, vediamo una persona risplendente, sovraccarica di amore verso tutti, in particolare verso gli stranieri di religioni diverse. La sua umanità ha toccato tutti: credenti e atei, musulmani e indù, ricchi e poveri. La vita di Madre Teresa invita tutti coloro che cercano la verità ad aprire i loro cuori e la loro mente e a volgere uno sguardo aperto al Cristianesimo.
4. Per dei cristiani seri, la sfida dell’Islam, l’abbandono del Cristianesimo su vasta scala, il vuoto della cultura dominante, la testimonianza di Madre Teresa, sono tutti segni che evidenziano il bisogno urgente di conversione. Papa Benedetto XVI di recente ha dichiarato che “la conversione […] non è una semplice decisione morale, che rettifica la nostra condotta di vita, ma è una scelta di fede, che ci coinvolge interamente nella comunione intima con la persona viva e concreta di Gesù”. Il Papa ci pone di fronte alla radicale differenza tra il Cristianesimo e l’Islam: una religione fonda la sua risposta al senso religioso dell’uomo su un messaggio consegnatoci 1.400 anni fa; l’altra offre l’esperienza di un Uomo che è morto ma è vivo e presente in mezzo a noi oggi. Come ha recentemente affermato don Julián Carrón, Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, il messaggio di Gesù e perfino tutti i miracoli da Lui compiuti non bastavano a vincere la tristezza dei discepoli sulla via di Emmaus: solo la Sua presenza poteva infiammare di nuovo i loro cuori.
5. Noi non siamo islamofobi, e neppure abbiamo paura del nostro mondo post-moderno. Al contrario, invitiamo tutti a volgere lo sguardo a Madre Teresa e all’Uomo al quale lei ha donato la vita. Nella Sua persona, presente oggi fra noi, tutti possiamo trovare la Verità che sola può darci la libertà che l’America promette.
Comunione e Liberazione

DA VIVERE E' LA MEMORIA DI ME

............E don Giussani continua con questa indicazione: «Dovete
avere iniziativa, dovete prendere iniziativa perché la vostra vita
sia rapporto con Dio. Invece, siamo intontiti o superficiali, perché
lasciamo andare questa questione, come se, essendo lì in “casa”
[essendo lì nella Fraternità, essendo lì nel movimento], noi fossimo già a posto. A posto un accidente! Se la casa [o la Fraternità, o la comunità, o il gruppetto di amici] non diventa inizio nella vostra giornata, uno stimolo per la vostra giornata, non avrete più nessun altro passaggio o rapporto che vi centri nel fatto che la vita dell’uomo è rapporto con il Mistero. Lo si sente dire, che il problema è quello lì, soltanto quando c’è qualche cosa di eccezionale, ci capita qualcosa di eccezionale. Invece di “Dio”, mettiamo la parola “vocazione”. Noi viviamo le giornate senza aver preso nuova coscienza, senza rifare la coscienza della nostra vocazione [dell’essere stati scelti, del dono che ci è capitato]»4. Questa è la grande carità di don Giussani, che ci aiuta a identificare qual è il nostro problema: «Adesso il mondo intero ha buttato nel fosso immane della miseria tutto quanto gli uomini avevano ricevuto da chi li precedeva. Per questo i problemi nostri sono angusti, non totalizzanti, sono isolati. Oggi voglio chiedervi di fare uno sforzo nel pregare lo Spirito e la Madonna – Veni Sancte Spiritus.
Veni per Mariam –, perché abbiate a comprendere, al di là delle parole che sto dicendo, il nesso che c’è tra Dio, il Mistero, e la nostra vita: il problema dei problemi è questo!»5. Soltanto sentire queste parole ci fa capire quanto siamo distratti. Se uno pensa nella sua giornata qual è il problema dei problemi, che cosa ci occupa di più, che cosa ci sorprendiamo ad avere come preoccupazione dominante… È questo
il problema dei problemi per ciascuno di noi?
Davanti a questa situazione del mondo e della Chiesa, cui noi
partecipiamo, l’unica nostra strategia – dice il Papa – è la conversione.........

MagisterCOSI' BENEDETTO HA RITROVATO L'UNITA'COI FRATELLI INGLESI

Riflettendo sul «giusto posto che il credo religioso mantiene nel processo politico», il Papa si è chiesto dove si fondano «le norme obiettive che governano il retto agire». Una domanda scomoda, nel paese forse più libertario d’Europa.

La risposta del Papa è importantissima, perché dice che le norme fondanti che possono governare la comunità civile sono «accessibili alla ragione» prescindendo dal contenuto della rivelazione. Benedetto XVI ha tolto di mezzo un equivoco, quello secondo il quale uno stato moderno, perché moderno, non può essere in grado di reggersi su norme incontrovertibili. La tesi del Papa è esattamente opposta: la società civile ha queste regole e le può raggiungere con le sole forze della ragione.

E la Rivelazione che cosa ci sta a fare, se la ragione da sola è già in grado di raggiungere i fondamenti?

Il Papa ha confermato quello che dice da anni e ha ripetuto testualmente lo stesso schema messo in campo al tempo del suo dibattito pubblico con Jürgen Habermas, e cioè il ruolo reciprocamente purificatore di fede e ragione. È vero che la ragione può raggiungere da sola i fondamenti del vivere civile, ma con molte difficoltà e ostacoli; la religione può aiutare la ragione in questo compito e purificarla dalle tendenze disastrose che il ’900 ha sperimentato in modo drammatico. Viceversa la ragione può aiutare la religione a purificarsi dalle tendenze fondamentaliste. Quello tra ragione e fede è la vera «offerta di dialogo» lanciata simbolicamente da Benedetto XVI nella Westminster Hall.




Sandro Magister
lunedì 20 settembre 2010

Si è conclusa ieri la visita di stato di Benedetto XVI nel Regno Unito. Il sussidiario ne ha fatto un bilancio con Sandro Magister, vaticanista de L’Espresso. Una visita storica a tutti i livelli, dice Magister: sul piano dei rapporti tra le chiese e per la grande lezione di cristianesimo ispirata dal cardinale Newman, beatificato ieri dal Papa nel Cofton Park di Birmingham. Le strumentalizzazioni sugli abusi? Inconsistenti.

lunedì 20 settembre 2010

BUON COMPLEANNO FRANCESCO


35 Anni !Auguri Buon compleanno !Quest'anno lo festeggi lontano dalla tua cara mogliettina e dai cari bimbi.
Fra qualche giorno li potrai nuovamente riabbracciare e spegnere le candeline con loro.
Dopo 10 anni il primo compleanno in Italia!
Peccato che proprio oggi lavori a Torino !la torta la mangeremo domani prima della tua partenza.

STRALCIO DI OMELIA DEL SANTO PADRE

Segnalato da Anna

Benedetto XVI ai giovani delle scuole cattoliche inglesi, 17 settembre 2010

.....«Quando si è giovani, si è soliti pensare a persone che stimiamo e ammiriamo, persone alle quali vorremmo assomigliare. Potrebbe trattarsi di qualcuno che incontriamo nella nostra vita quotidiana e che teniamo in grande stima. Oppure potrebbe essere qualcuno di famoso. Viviamo in una cultura della celebrità ed i giovani sono spesso incoraggiati ad avere come modello figure del mondo dello sport o dello spettacolo. Io vorrei farvi questa domanda: quali sono le qualità che vedete negli altri e che voi stessi vorreste maggiormente possedere? Quale tipo di persona vorreste davvero essere? Quando vi invito a diventare santi, vi sto chiedendo di non accontentarvi di seconde scelte. Vi sto chiedendo di non perseguire un obiettivo limitato, ignorando tutti gli altri. Avere soldi rende possibile essere generosi e fare del bene nel mondo, ma, da solo, non è sufficiente a renderci felici. Essere grandemente dotati in alcune attività o professioni è una cosa buona, ma non potrà mai soddisfarci, finché non puntiamo a qualcosa di ancora più grande. Potrà renderci famosi, ma non ci renderà felici. La felicità è qualcosa che tutti desideriamo, ma una delle grandi tragedie di questo mondo è che così tanti non riescono mai a trovarla, perché la cercano nei posti sbagliati. La soluzione è molto semplice: la vera felicità va cercata in Dio. Abbiamo bisogno del coraggio di porre le nostre speranze più profonde solo in Dio: non nel denaro, in una carriera, nel successo mondano, o nelle nostre relazioni con gli altri, ma in Dio. Lui solo può soddisfare il bisogno più profondo del nostro cuore»....

PADRE ALDO

....Da questa certezza sono nati tutti i tentativi, la scelta per arrivare al suo cuore. E soprattutto guardarlo come Dio mi guarda, come Giussani mi guarda nella esperienza che ci fa fare Carron. Non psicologi ecc. (anche se con noi c’è una psico-pedagoga), non terapie se non quella dello sguardo. E da questo stare davanti a lui, alla sua violenza, con questo sguardo sono nate anche le famiglie per l’accoglienza, che ogni fine settimana si portano a casa la maggioranza dei bambini. Ed è bello vedere come i bambini sono felici e orgogliosi di stare con una famigli.....


Cari amici,

sono tornato da San Paolo dove ho avuto la grazia di partecipare agli esercizi spirituali dei preti e del gruppo adulto tenuti da Carron. Già l’Internazionale di La Thuile era stata una grazia eccezionale, ma la settimana in Brasile è stato un oceano di grazia. Il punto di partenz è stato l’Internazionale, ma il lavoro personale di Carron e un po’ anche il nostro ha permesso a Julian di andare ancora più a fondo a quanto vissuto in Val d’Aosta. Così pure è stato fantastico l’incontro con i 1500 giovani di Marcos e Cleuza sul tema della vocazione.


PADRE ALDO

.....Una prova ulteriore del fatto che l’educazione non è un progetto o un insieme di iniziative o di teorie, ma solo la comunicazione, molte volte implicita, del “patrimonio genetico” che uno ha. E per me la confessione è l’esperienza settimanale di quello che in ogni momento mi definisce: “Io sono Tu che mi fai”. La confessione è il volto storico, concreto, palpabile di questa relazione col Mistero da cui dipende ogni respiro della nostra vita. È il riconoscimento preciso, semplice ma molto concreto del fatto che l’uomo non è stato, non è e non sarà mai definito dai suoi antecedenti biologici e psicologici, dai suoi limiti, dai suoi peccati, dalle sue miserie, ma è in ogni istante esclusivamente relazione con l’Infinito.......


Per: il miglior papà Aldo Trento
Da: tua figlia
Papà, sei la persona migliore che ho conosciuto nella mia vita, e so che vuoi bene a me e anche a mio fratello. Io ti voglio bene, papà. Ed è un miracolo di Dio che noi ci siamo incontrati, se no non saremmo qui. Papà, a me manca qualcosa, però non so cosa. Forse l’affetto dei miei genitori. Ma mi sento sempre vuota. Solo tu puoi darmi amore. Ma non sono mai contenta del tutto, non sopporto che tutti picchino mio fratello, e non voglio che lui soffra. Papà, per favore, restaci vicino, così che io e mio fratello non cadiamo in tentazione. Grazie perché ti prendi cura di noi.
Tua figlia Maria

Ogni volta che uno dei miei bambini della Casita de Belén mi dà una letterina, raccontandomi l’esperienza umana che ha vissuto o che vive, è per me un Avvenimento.



INFORMAZIONE

Se desiderate leggere le prediche del Sommo Pontefice cliccate qui a fianco la rassegna di Rosa
Sul blog trovate solo dei pezzi che mi hanno particolarmente colpito

CATTREDALE DEL PREZIOSISSIMO SANGUE

.....Il visitatore di questa cattedrale non può non rimanere colpito dal grande crocifisso che domina la navata, che ritrae il corpo di Cristo schiacciato dalla sofferenza, sopraffatto dal dolore, vittima innocente la cui morte ci ha riconciliati con il Padre e ci ha donato di partecipare alla vita stessa di Dio. Le braccia spalancate del Signore sembrano abbracciare questa chiesa intera, innalzando verso il Padre le schiere di fedeli che si raccolgono attorno all’altare del sacrificio Eucaristico e partecipano dei suoi frutti. Il Signore crocifisso sta sopra di noi e davanti a noi, come la sorgente della nostra vita e salvezza, “il sommo sacerdote dei beni futuri”, come lo definisce l’autore della Lettera agli Ebrei nella prima lettura odierna (9,11)......

.....Ma è anche presente, spesso nascosto nelle sofferenze di tutti quei singoli cristiani che quotidianamente uniscono i loro sacrifici a quelli del Signore per la santificazione della Chiesa e la redenzione del mondo. Il mio pensiero va in modo particolare a tutti quelli che sono spiritualmente uniti a questa celebrazione eucaristica, in particolare i malati, gli anziani, gli handicappati e coloro che soffrono nella mente e nello spirito.

Qui penso anche alle immense sofferenze causate dall’abuso dei bambini, specialmente nella Chiesa e da parte dei suoi ministri. Esprimo soprattutto il mio profondo dolore alle vittime innocenti di questi inqualificabili crimini, insieme con la speranza che il potere della grazia di Cristo, il suo sacrificio di riconciliazione, porterà profonda guarigione e pace alle loro vite. Riconosco anche, con voi, la vergogna e l’umiliazione che tutti abbiamo sofferto a causa di questi peccati; vi invito a offrirle al Signore con la fiducia che questo castigo contribuirà alla guarigione delle vittime, alla purificazione della Chiesa ed al rinnovamento del suo secolare compito di formazione e cura dei giovani. Esprimo la mia gratitudine per gli sforzi fatti per affrontare questo problema responsabilmente, e chiedo a tutti voi di mostrare la vostra sollecitudine per le vittime e la solidarietà verso i vostri sacerdoti.......

DA "INCONTRO CON LE AUTORITA' CIVILI

......La questione centrale in gioco, dunque, è la seguente: dove può essere trovato il fondamento etico per le scelte politiche? La tradizione cattolica sostiene che le norme obiettive che governano il retto agire sono accessibili alla ragione, prescindendo dal contenuto della rivelazione. Secondo questa comprensione, il ruolo della religione nel dibattito politico non è tanto quello di fornire tali norme, come se esse non potessero esser conosciute dai non credenti – ancora meno è quello di proporre soluzioni politiche concrete, cosa che è del tutto al di fuori della competenza della religione – bensì piuttosto di aiutare nel purificare e gettare luce sull’applicazione della ragione nella scoperta dei principi morali oggettivi. Questo ruolo “correttivo” della religione nei confronti della ragione, tuttavia, non è sempre bene accolto, in parte poiché delle forme distorte di religione, come il settarismo e il fondamentalismo, possono mostrarsi esse stesse causa di seri problemi sociali. E, a loro volta, queste distorsioni della religione emergono quando viene data una non sufficiente attenzione al ruolo purificatore e strutturante della ragione all’interno della religione. È un processo che funziona nel doppio senso. Senza il correttivo fornito dalla religione, infatti, anche la ragione può cadere preda di distorsioni, come avviene quando essa è manipolata dall’ideologia, o applicata in un modo parziale, che non tiene conto pienamente della dignità della persona umana. Fu questo uso distorto della ragione, in fin dei conti, che diede origine al commercio degli schiavi e poi a molti altri mali sociali, non da ultimo le ideologie totalitarie del ventesimo secolo. Per questo vorrei suggerire che il mondo della ragione ed il mondo della fede – il mondo della secolarità razionale e il mondo del credo religioso – hanno bisogno l’uno dell’altro e non dovrebbero avere timore di entrare in un profondo e continuo dialogo, per il bene della nostra civiltà......

DA:INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI LAICI E RELIGIOSI DISCORSO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI

......La ricerca del sacro non svaluta altri campi dell’indagine umana. Al contrario, li pone in un contesto che amplifica la loro importanza quali vie mediante le quali esercitare responsabilmente il nostro essere amministratori della creazione. Nella Bibbia leggiamo che dopo aver compiuto l’opera della creazione, Dio benedisse i nostri progenitori e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela” (Gn 1,28). Egli affidò a noi il compito di esplorare ed utilizzare i misteri della natura al fine di servire un bene superiore. Qual è questo bene superiore? Nella fede cristiana esso viene espresso come amore per Dio a amore per il nostro prossimo. Pertanto, ci impegniamo di tutto cuore e con entusiasmo con il mondo, ma sempre con uno sguardo per servire quel bene superiore, altrimenti sfiguriamo la bellezza della creazione sfruttandola per scopi egoistici.

Per tale motivo la genuina credenza religiosa ci indica, al di là dell’utilità presente, la trascendenza. Ci rammenta la possibilità e l’imperativo della conversione morale, del dovere di vivere in modo pacifico con il nostro prossimo, dell’importanza di vivere una vita di integrità. Propriamente compresa, porta illuminazione, purifica i nostri cuori ed ispira azioni nobili e generose, a beneficio dell’intera famiglia umana. Ci motiva a coltivare la pratica della virtù e ad avvicinarci l’un l’altro con amore, nel più grande rispetto delle tradizioni religiose diverse dalla nostra.....

DA "INDIRIZZO DEL SANTO PADRE AGLI ALUNNI

..... Viviamo in una cultura della celebrità ed i giovani sono spesso incoraggiati ad avere come modello figure del mondo dello sport o dello spettacolo. Io vorrei farvi questa domanda: quali sono le qualità che vedete negli altri e che voi stessi vorreste maggiormente possedere? Quale tipo di persona vorreste davvero essere?

Quando vi invito a diventare santi, vi sto chiedendo di non accontentarvi di seconde scelte. Vi sto chiedendo di non perseguire un obiettivo limitato, ignorando tutti gli altri. Avere soldi rende possibile essere generosi e fare del bene nel mondo, ma, da solo, non è sufficiente a renderci felici. Essere grandemente dotati in alcune attività o professioni è una cosa buona, ma non potrà mai soddisfarci, finché non puntiamo a qualcosa di ancora più grande. Potrà renderci famosi, ma non ci renderà felici. La felicità è qualcosa che tutti desideriamo, ma una delle grandi tragedie di questo mondo è che così tanti non riescono mai a trovarla, perché la cercano nei posti sbagliati. La soluzione è molto semplice: la vera felicità va cercata in Dio. Abbiamo bisogno del coraggio di porre le nostre speranze più profonde solo in Dio: non nel denaro, in una carriera, nel successo mondano, o nelle nostre relazioni con gli altri, ma in Dio. Lui solo può soddisfare il bisogno più profondo del nostro cuore.

Dio non solo ci ama con una profondità e intensità che difficilmente possiamo immaginare: egli ci invita a rispondere a questo amore. Tutti voi sapete cosa accade quando incontrate qualcuno di interessante e attraente, come desideriate essere amici di quella persona. Sperate sempre che quella persona vi trovi a sua volta interessanti ed attraenti e voglia fare amicizia con voi. Dio desidera la vostra amicizia. E, una volta che voi siete entrati in amicizia con Dio, ogni cosa nella vostra vita inizia a cambiare. Mentre giungete a conoscerlo meglio, vi rendete conto di voler riflettere nella vostra stessa vita qualcosa della sua infinita bontà. Siete attratti dalla pratica della virtù. Incominciate a vedere l’avidità e l’egoismo, e tutti gli altri peccati, per quello che realmente sono, tendenze distruttive e pericolose che causano profonda sofferenza e grande danno, e volete evitare di cadere voi stessi in quella trappola. Incominciate a provare compassione per quanti sono in difficoltà e desiderate fare qualcosa per aiutarli. Desiderate venire in aiuto al povero e all’affamato, confortare il sofferente, essere buoni e generosi. Quando queste cose iniziano a starvi a cuore, siete già pienamente incamminati sulla via della santità......

STRALCI DALL'OMELIA DEL SANTO PADRE IN OCCASIONE DELLA BEATIFICAZIONE DEL CARDINALE JOHN HENRY NEWMAN

.....desidero rivolgere una parola a voi, miei cari giovani cattolici di Scozia. Vi esorto a vivere una vita degna di nostro Signore (cfr Ef 4,1) e di voi stessi. Vi sono molte tentazioni che dovete affrontare ogni giorno – droga, denaro, sesso, pornografia, alcool – che secondo il mondo vi daranno felicità, mentre in realtà si tratta di cose distruttive, che creano divisione.

C’è una sola cosa che permane: l’amore personale di Gesù Cristo per ciascuno di voi. Cercatelo, conoscetelo ed amatelo, ed egli vi renderà liberi dalla schiavitù dell’esistenza seducente ma superficiale frequentemente proposta dalla società di oggi. Lasciate da parte ciò che non è degno di valore e prendete consapevolezza della vostra dignità di figli di Dio......


....Cari sacerdoti della Scozia, siete chiamati alla santità e a servire il popolo di Dio modellando le vostre vite sul mistero della croce del Signore. Predicate il Vangelo con un cuore puro ed una coscienza retta. Dedicate voi stessi a Dio solo, e diventerete per i giovani esempi luminosi di una vita santa, semplice e gioiosa: essi, a loro volta, desidereranno certamente unirsi a voi nel vostro assiduo servizio al popolo di Dio.....

IL PAPA AD EDIMBURGO

.....«Direi che una chiesa che cerca soprattutto di essere attrattiva sarebbe già su una strada sbagliata. Perché la chiesa non lavora per se, non lavora per aumentare i propri numeri, così il proprio potere. La chiesa è al servizio di un Altro, serve non per se, per essere un corpo forte, ma serve per rendere accessibile l’annuncio di Gesù Cristo, le grandi verità, le grandi forze di amore di riconciliazione che è apparso in questa figura e che viene sempre dalla presenza di Gesù Cristo. In questo senso la chiesa non cerca la propria attrattività ma deve essere trasparente per Gesù Cristo.......



“Sui casi di pedofilia Chiesa non ha vigilato“ giovedì 16 settembre 2010
Trascrizione integrale del dialogo del Papa con i giornalisti sull’aereo
di Andrea Tornielli

domenica 19 settembre 2010

TOMMASO MATTEO E ALESSANDRO





Anche i nipotini di Cincinnati sono venuti a trovarci e con loro abbiamo rascorso qualche giorno al campeggio "La Risacca"Il blog si e' fermato anche per questo motivo .

sabato 11 settembre 2010

Anonimo ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "VISITA OCULISTICA":

Come procede la situazione ?
Non vedo aggiornamenti nè commenti in merito.
Purtroppo anch'io ho avuto grossi problemi con la retina,convivo con il glaucoma e con la menomazione conseguente all'intervento,oltre a sperare quotidianamente che il quadro clinico rimanga stabile il che è già il massimo.
Un caro saluto
negativedelta

Ciao non ti conosco ma mi fa piacere che tu mi chieda notizie di Giovanni.
La situazione forse la puoi comprendere bene tu che ci convivi quotidianamente.
Siamo in un periodo in cui la situazione sembra stabile ,fra qualche giorno rimisuriamo la pressione e ti faro' sapere.
Proprio questa convivenza con il glaucoma rende difficile il tutto.
Giovanni poi non ha nemmeno i cristallini quindi immagina tu quale possa essere la situazione.
Ora siamo in lista d'attesa anche "al fio d'oro" vorremmo avere consigli per aiutarlo sempre piu' ad essere autonomo.

Grazie ancora.

mercoledì 8 settembre 2010

LA VISITA DEL PAPA MANDA IN TILT LO HUMOR INGLESE

di Paolo Rodari

Aspettando l’arrivo di Benedetto XVI (16-19 settembre) lo humour anglosassone, tradizionale meccanismo di moderazione contro gli eccessi dell’ideologia, sembra non essere più di casa oltre la Manica. Sono soprattutto i media inglesi a sparare cannonate contro il Papa. Colpi che vogliono fare male, tanto che giusto due giorni fa sul Times è stato il prestigioso cardinale nordirlandese Keith O’Brien, arcivescovo della scozzese Edimburgo, a reagire: “Le notizie che la Bbc dedica al cattolicesimo sono pregiudizialmente contro”, ha detto. A scaldare gli animi delle gerarchie non c’è soltanto l’enfasi con la quale la tv di stato inglese ha dato notizia delle bizzarre richieste con le quali due atei combattenti come Richard Dawkins, docente di Oxford, e Christopher Hitchens, celebre giornalista autore del bestseller “Dio non è grande”, hanno chiesto l’arresto del Papa per crimini contro l’umanità non appena quest’ultimo atterrerà in Gran Bretagna. C’è di più. C’è il fatto che la Bbc ha già pronto un documentario da mandare in onda nelle ore in cui il Papa risiederà in Inghilterra intitolato “Benedetto. Processo a un Papa”. Ratzinger verrà messo sul banco degli imputati per la politica tenuta dal Vaticano nell’era Wojtyla nei confronti dei peccati carnali del clero. Il documentario, ha protestato O’Brien, è una “pugnalata nella schiena”.

PADRE ALDO

......"Abramo si realizzò come cristiano ed io sono in pace, perchè grazie all'aids ho potuto conoscere Dio, tutta la sua bontà tutto il suo amore. Ora sono rimasta sola, ma con un grande desiderio di seguire vivendo, lottando per un nuovo albeggiare, qui nella clinica Divina provvidenza ho conosciuto persone capaci di tanto amore esserci altri luoghi come questi per tutti gli ammalati come me perche possa no conoscere Gesú. Ho l'aids, e non lo temo e per questo.

Non ho paura di raccontare la mia storia perchè ho incontrato Gesù. I miei parenti quando hanno saputo di questo stano soffrendo molto, ma io li dico a tutti che la morte è una realta che tutti dobbiamo affrontare e per questo siamo chiamati a prepararci bene nella certezza che Dios nostro Padre si sta preoccupando per noi"......



Cari amici, ecco mi ritornato a casa. I miei figli felicissimi. Sentite cosa mi ha scritto una bambina: "Voglio dirti che sono felice del tuo ritorno. Che grazia che tu sia ritornato. Mi sei mancato molto. Adesso non voglio chiamarti più P. Aldo ma papà Aldo. Papà - Aldo sei il papà - migliore ed io ti voglio tanto bene e sono felice per il bene che mi vuoi perchè ne la mia propria famiglia non mi tratta cosi bene come mi trattano nella Casetta dei Betlemme che è la mia vera famiglia". Elizabeth.


IL SENSO DELLA VITA DON CAMISASCA "L'UOMO E'LIBERO DI RIBELLARSI AL MALE"

....È un mistero che ci obbliga ad andare al di là. Claudel ha scritto che Gesù non è venuto a spiegare la croce, ma a di­stendersi sulla croce. La risposta di Dio al male provocato dalla libertà dell’uomo non è una teoria, ma il Figlio che ha sofferto e si è donato per noi: con lui e in lui non siamo più soli di fronte alla drammatica domanda sul male".....


di Andrea Tornielli

Stephen Hawking e la sua tesi che "cancella" Dio dal­l’origine dell’universo? "Lo scienziato dovrebbe de­cidersi: o si occupa di scienza, o fa il teologo. Trovo curioso che l’integralismo di cui veniva accusata la Chiesa dei secoli passati oggi riviva capovolto e ci siano uomini di scienza che pretendono di negare Dio...". Don Massimo Camisasca, superiore della Fraternità sacerdota­le San Carlo, ha insegnato filosofia nei licei, alla Cattolica di Milano e alla Lateranense a Roma, ed è autore di numerosi saggi e di una storia del movimento di Comunione e Libera­zione.

MIO PADRE MINATORE E NAPOLITANO

.....Nel 1945 Napolitano aderisce al Partito Comunista italiano e mio padre prende contatto con la Democrazia cristiana. Nel 1947 Napolitano si laurea e partecipa alle epiche elezioni del 1948, a Napoli, come dirigente del Pci di cui Togliatti è il “commissario” e Stalin il padrone indiscusso.
Mio padre vive quelle elezioni – decisive per il futuro e la libertà dell’Italia – facendo campagna elettorale per la Dc nella terra più rossa d’Italia, prendendosi insulti e minacce (che per fortuna rimangono tali dal momento che a vincere è la Dc)......


.....Da lui, negli anni Settanta, a 14 anni, ho imparato i fondamentali della politica. E quello che fa un uomo degno di questo nome. Scoppia il caso Solzenicyn e leggo un suo pamphlet “Vivere senza menzogna” e poi “Arcipelago Gulag”. Mio padre me lo indica come un uomo vero.
Al liceo che frequento, pieno di figli di papà di estrema sinistra, lo chiamano invece “fascista”. Per il Pci è un reazionario. Napolitano sull’Unità definisce “aberranti” i giudizi politici del dissidente russo e spiega che esiliarlo era la “soluzione migliore”....


Antonio Socci
da “Libero” 4 settembre 2010
Napolitano come autorità morale della nazione? Non mi piace l’idea che viene prospettata sempre più spesso da giornali e sondaggi e vagheggiata implicitamente pure dal cardinal Bagnasco, a proposito della vicenda di Melfi. Napolitano è un funzionario dello Stato, il primo in quanto presidente della Repubblica. Mi auguro che faccia quel rispettabile mestiere in modo super partes, come un notaio, non come lo sta facendo adesso, vistosamente impegnato a tessere delle sue politiche (per esempio verso la Lega) con modi ovattati e furbi che ricordano la sua precedente vita nel Pci di Togliatti

VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI A CARPINETO ROMANO

Gesù vede una grande folla che lo segue insieme ai suoi discepoli, e con tutti vuole essere chiaro: seguire Lui è impegnativo, non può dipendere da entusiasmi e opportunismi; dev’essere una decisione ponderata, presa dopo essersi domandati in coscienza: chi è Gesù per me? È veramente "il Signore", occupa il primo posto, come il Sole intorno al quale ruotano tutti i pianeti?



05.09.2010
Cari fratelli e sorelle!
Prima di tutto, permettetemi di esprimere la gioia di trovarmi in mezzo a voi a Carpineto Romano, sulle orme dei miei amati predecessori Paolo VI e Giovanni Paolo II! E lieta è anche la circostanza che mi ha chiamato qui: il bicentenario della nascita del Papa Leone XIII, Vincenzo Gioacchino Pecci, avvenuta il 2 marzo 1810 in questo bel paese. Vi ringrazio tutti per la vostra accoglienza! In particolare, saluto con riconoscenza il Vescovo di Anagni-Alatri, Mons. Lorenzo Loppa, e il Sindaco di Carpineto, che mi hanno dato il benvenuto all’inizio della celebrazione, come pure le altre Autorità presenti.

domenica 5 settembre 2010

AUGURI ALESSANDRA BUON COMPLEANNO


BUON COMPLEANNO DA PORTO SANT'ELPIDIO:

CLAUDIO E TIZIANA CON GIOVANNI ANTONIO E HABIB

MARCO E SIMONA CON TOMMASO MATTEO E ALESSANDRO

LORENZO E SABINA CON GIACOMO.

SI! ci siamo radunati al mare vista la bella esperienza fatta con voi.