mercoledì 30 marzo 2011

DISABILI ALLA RISCOSSA

....In 7 mesi di scuola, gli alunni disabili hanno vinto 4 mila le sentenze di condanna emesse dai Tar di tutta Italia. E l’amministrazione è stata condannata a risarcire anche 4 milioni di spese legali. «L’anno scorso le sentenze erano state molto più numerose - ricorda Chiappetta - ormai gli uffici scolastici si stanno adeguando alla sentenza della Corte costituzionale che ha cancellato i tagli previsti dalla Finanziaria del 2007, come abbiamo chiarito in una nostra circolare.......


La resa del ministero sui tagli alle 18 ore di sostegno. "Ma non concederemo mai 30 ore", avvertono da viale Trastevere

FLAVIA AMABILE
Seconda bocciatura in pochi giorni per il ministero dell’Istruzione: i tagli alle ore destinate al sostegno vanno cancellati, gli studenti disabili hanno diritto all’insegnamento pieno. E ora il ministero avverte: «Le richieste di sostegno di 30-32 ore non sono giustificate, in quei casi facciamo ricorso e ci opponiamo», precisa Luciano Chiappetta, direttore generale del personale del Miur.

lunedì 28 marzo 2011

IN VACANZA CON GLI AMICI DI GIOVANNI A SAN SIMONE





SOCCI: CONTRO QUESTA GUERRA (DIS)UMANITARIA

Contro questa guerra (dis)umanitaria
antonio socci
libero 26 marzo 2011
“La violenza non instaura il regno dell’umanesimo. E’ al contrario uno strumento preferito dall’anticristo – per quanto possa essere motivata in chiave religioso-idealistica. Non serve all’umanesimo, bensì alla disumanità”.
E’ un pesantissimo giudizio di Benedetto XVI ed essendo contenuto nel libro appena uscito, “Gesù di Nazaret”, diventa inevitabile associarlo alla cosiddetta “guerra umanitaria” appena scatenata – a suon di bombe – contro la Libia di Gheddafi.
Anche perché è sempre più chiaro che questo Papa parla direttamente tramite il suo insegnamento e non attraverso la diplomazia vaticana (che peraltro è sempre più assente e lo è stata anche in questa circostanza).
Il giudizio del libro del Pontefice va accostato infatti alle specifiche parole sulla Libia pronunciate da Benedetto XVI nell’Angelus del 20 marzo: “chiedo a Dio che un orizzonte di pace e di concordia sorga al più presto sulla Libia e sull’intera regione nord africana”.

L'ULTIMA PAROLA SUL MALE E' DELLA MISERICORDIA DI DIO

L’esame di coscienza ha un importante valore pedagogico: esso educa a guardare con sincerità alla propria esistenza, a confrontarla con la verità del Vangelo e a valutarla con parametri non soltanto umani, ma mutuati dalla divina Rivelazione. Il confronto con i Comandamenti, con le Beatitudini e, soprattutto, con il Precetto dell’amore, costituisce la prima grande “scuola penitenziale”.
Nel nostro tempo caratterizzato dal rumore, dalla distrazione e dalla solitudine, il colloquio del penitente con il confessore può rappresentare una delle poche, se non l’unica occasione per essere ascoltati davvero e in profondità.



S.S.BENEDETTO XVI: l’ultima parola sul male è della misericordia di DIO


UDIENZA AI PARTECIPANTI AL CORSO SUL FORO INTERNO PROMOSSO DALLA PENITENZIERIA APOSTOLICA , 25.03.2011
Cari amici,
sono molto lieto di rivolgere a ciascuno di voi il più cordiale benvenuto. Saluto il Cardinale Fortunato Baldelli, Penitenziere Maggiore, e lo ringrazio per le cortesi parole che mi ha indirizzato. Saluto il Reggente della Penitenzieria, Mons. Gianfranco Girotti, il personale, i collaboratori e tutti i partecipanti al Corso sul Foro Interno, che è diventato ormai un appuntamento tradizionale e un’importante occasione per approfondire i temi riguardanti il Sacramento della Penitenza.
Desidero soffermarmi con voi su un aspetto talora non sufficientemente considerato, ma di grande rilevanza spirituale e pastorale: il valore pedagogico della Confessione sacramentale. Se è vero che è sempre necessario salvaguardare l’oggettività degli effetti del Sacramento e la sua corretta celebrazione secondo le norme del Rito della Penitenza, non è fuori luogo riflettere su quanto esso possa educare la fede, sia del ministro, sia del penitente. La fedele e generosa disponibilità dei sacerdoti all’ascolto delle confessioni, sull’esempio dei grandi Santi della storia, da san Giovanni Maria Vianney a san Giovanni Bosco, da san Josemaría Escrivá a san Pio da Pietrelcina, da san Giuseppe Cafasso a san Leopoldo Mandić, indica a tutti noi come il confessionale possa essere un reale “luogo” di santificazione.
In che modo il Sacramento della Penitenza educa? In quale senso la sua celebrazione ha un valore pedagogico, innanzitutto per i ministri? Potremmo partire dal riconoscere che la missione sacerdotale costituisce un punto di osservazione unico e privilegiato, dal quale, quotidianamente, è dato di contemplare lo splendore della Misericordia divina. Quante volte nella celebrazione del Sacramento della Penitenza, il sacerdote assiste a veri e propri miracoli di conversione, che, rinnovando l’”incontro con un avvenimento, una Persona” (Lett. enc. Deus caritas est, 1), rafforzano la sua stessa fede. In fondo, confessare significa assistere a tante “professiones fidei” quanti sono i penitenti, e contemplare l’azione di Dio misericordioso nella storia, toccare con mano gli effetti salvifici della Croce e della Risurrezione di Cristo, in ogni tempo e per ogni uomo.

ANGELUS

Ognuno di noi può immedesimarsi con la donna Samaritana: Gesù ci aspetta, specialmente in questo tempo di Quaresima, per parlare al nostro, al mio cuore. Fermiamoci un momento in silenzio, nella nostra stanza, o in una chiesa, o in un luogo appartato. Ascoltiamo la sua voce che ci dice: “Se tu conoscessi il dono di Dio…”. Ci aiuti la Vergine Maria a non mancare a questo appuntamento, da cui dipende la nostra vera felicità.


Cari fratelli e sorelle!
Questa III Domenica di Quaresima è caratterizzata dal celebre dialogo di Gesù con la donna Samaritana, raccontato dall’evangelista Giovanni. La donna si recava tutti i giorni ad attingere acqua ad un antico pozzo, risalente al patriarca Giacobbe, e quel giorno vi trovò Gesù, seduto, “affaticato per il viaggio” (Gv 4,6). Sant’Agostino commenta: “Non per nulla Gesù si stanca … La forza di Cristo ti ha creato, la debolezza di Cristo ti ha ricreato … Con la sua forza ci ha creati, con la sua debolezza è venuto a cercarci” (In Ioh. Ev., 15, 2). La stanchezza di Gesù, segno della sua vera umanità, può essere vista come un preludio della passione, con la quale Egli ha portato a compimento l’opera della nostra redenzione.

TESTIMONE DI UN'INTIMA AMICIZIA CON GESU'

A Milano, l'esegeta Rainer Riesner e il teologo Stefano Alberto presentano il testo di Benedetto XVI. Testimone di «un'intima amicizia con Gesù», il Pontefice racconta come «solo se Lui è risorto, è avvenuto qualcosa di veramente nuovo»
di Maria Acqua Simi
Tratto da Tracce - marzo 2011

Rainer Riesner è un esegeta protestante della scuola di Tubinga. È un docente di Scienze Umanistiche all’Università della tecnica di Dortmund, che ha dedicato la sua vita allo studio del Nuovo Testamento e della teologia protestante. Ed è amico del Santo Padre. Don Stefano Alberto insegna, invece, Introduzione alla Teologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sono loro, nell’auditorium stracolmo di largo Mahler, a Milano, a presentare il nuovo libro di Benedetto XVI: Gesù di Nazaret. Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione (Libreria Editrice Vaticana).

Ad accomunare i due relatori non è l’entusiasmo sterile di certi studiosi, spesso «scettici, perché pensano di potersi riferire solo a loro stessi, senza fare riferimento a Dio o senza compiere un ulteriore passo, quello dell’apertura», come dirà Riesner durante il suo intervento. A metterli insieme è la passione per il racconto di un uomo vivo. Gesù, il Nazareno.


venerdì 25 marzo 2011

E' UN AMICO E' IL GRIDO DI UN PADRE E' LA SITUAZIONE DI MOLTE NOSTRE FAMIGLIE CHE NON PRETENDONO NULLA SE NON DI SENTIRSI AMATE E SORRETTE

Carissimi
purtroppo la nostra lontananza e alcuni problemi (ultimamente durante il parto è nata morta una bellissima bambina Celeste al nostro figlio ....... e nuora ... ) la nostra figlia disabile ....... è stata ammalata in continuazione per oltre 4 mesi da un'infezione al'altra con contnui antibiotici ....volevamo andare una settimana in vacanza con lei dopo tanto tempo, ma data l'agitazione e visto che orami nelle vicinanze non c'è nessuno con cui condividere i bisogni (famiglie dell'accoglienza c'è al massimo fino a Lecco o in Ticino... a Sondrio dove ci stiamo rivolgendo da anni .. e dove facciamo SdC e la cosiddetta Fraternità .. non ci si sente... si fanno GS, opere culturali , Scuole, politica ecc.... ma l'accoglienza ??? ospitalità/gratuità...boh). Tutti ti dicono "ma poveri, come fate a stare ancora con ........(agitata, logorroica ecc cec)... ma il tutto resta li. Quando qui in ........ abbiamo chiesto aiuto a una coppia di
semiciellini (che non hanno figli e che però accudivano altri bambini) ci
siamo sentiti rispondere che "loro non ce la facevano...") ... altri ti
dicono: ...... e ....... se avete bisogno ditecelo... poi se li chiami: mi
dispiace nei prossimi mesi siamo oberata di lavoro" ...e così non si vedono
più fino a quando c'è da andare agli esercizi o a ....... SdC e allora ti
chiamano: ....... vai a SdC a Sondrio? Se vuoi veniamo assieme con
te.....Abbiamo bisogno di un consulto hai un attimo di tempo?.
Allora qualche volta nostro figlio e la nuora ci chiedono di tenere qualche
ora ......... ( la nuora è pentecostale).... ma per il resto dei
cosi'dett CL .... purtroppo c'e'il discorso (quando fa comodo) io dico il :
bla, bla, bla prevale, altro che Cristo!
Scusatemi per questo sfogo, ma è una triste circostanza.... per fortuna,
per grazia Gesù non ci abbandona mai, mi segue momento per momento, così che
al mattina, mi sveglio pensando a Lui e recitando ormai a memoria il
magnifico BENEDICTUS dove dice : al giuramento fatto al nostro padre
Abramo......liberati dalla mano dei nemici....lo serviamo in santità e
giustizia.... ALLA TUA PRESENZA IN TUTTI I NOSTRI GIORNI ..........
O il pure bellissimo primo salmo del lunedi che recita nel mezzo :PERCHE'
LA TUA GRAZIA VALE PIU' DELLA VITA !!!!....E più avanti : NEL MIO GIACIGLIO
DI TE MI RICORDO, ......PENSO A TE NELLE VEGLIE NOTTURNE!!¨ che bello esser
sempre così con LUI! E' proprio vero che tutto diventa bello e buono....
anche le meschinità sono viste in quest'altra luce.....e così per GRAZIA
ancora si riesce a perdonare e ad andare a vanti anche quando si pensa di
non farcela più!

A me specialmente resta sempre forte il desiderio di vederci una qualche
volta.. perchè i pochi momenti passati insieme con Voi a Rimini (meeting)
o specie con il caro ........... sua famiglia sono stati momenti fortissimi di amicizia , di compagia nella SUA PRESENZA.
Porta a tutti un carissimo saluto e magaari un po' di questa nostra
testimoniaanza.... siamo così comunque con voi ... Vi penserò e pregherò anc'io per voi e per noi il Signore.
Un forte abbraccio
..........

CONGRATULAZIONI GIUSI

ELISABETTA BALDAZZI SCRIVE

ti giro questa notizia che TG5COM ha pubblicato, sono troppo contenta per questa ragazza che si è laureata.
Ragazza down si laurea a Palermo
Con 105, Giusi è dottoressa in Lettere
22/03/2011

15:49 - Giusi Spagnolo è una ragazza palermitana di 26 anni affetta dalla sindrome di Down che ha coronato il suo sogno più grande: laurearsi. Giusi ha raggiunto il traguardo della laurea conquistando un 105 su 110 nel corso di Beni demoetnoantropologici della facoltà di Lettere dell’Università di Palermo. E' la prima ragazza italiana.
Ma non è solo una questione di laurea, perché Giusi è un osso duro: in questi anni, infatti ha lavorato come tutor nella scuola elmentare Montegrappa, un'esperienza da cui ha tratto lo spunto per la tesi focalizzata sul ruolo del gioco nell'apprendimento e sviluppata con una ricerca sul campo.

Il traguardo tagliato dalla dottoressa Spagnolo è di portata storica: mai una ragazza affetta dalla sindrome di down era riuscita a laurearsi. Questo apre nuove frontiere e soprattutto è un incentivo per far sì che il suo successo non rimanga l'unico.

Un pensiero che è stato anche espresso dal padre di Giusi, Bernardo Spagnolo: "C´è dietro un lavoro di 26 anni - dice il padre, Bernardo Spagnolo - Un lavoro che è cominciato in famiglia ed è proseguito a scuola. Siamo stati fortunati, abbiamo sempre incontrato professori disponibili e strutture adeguate. Anche all'Università, dove c´è il centro per la disabilità che ci ha dato un grande supporto. Grazie a questo lavoro di squadra, Giusi è riuscita a dimostrare che le persone con sindrome di Down possono accedere ad alti standard di studio. Lei è la prima donna in Italia. Speriamo non sia l'ultima".

mercoledì 23 marzo 2011

GIOVANNI

CIAO OGGI GIOVANNI HAFATTO LA VISITA AGLI OCCHI TUTTO OK LA PROSSIMA A GIUGNO SPERIAMO CHE POSSA CONTINUARE COSI' LASITUAZIONE.

TOMMASO MATTEO ALESSANDRO

Marco mi ha appena mandato questa foto da casa mentre io sono qui in ospedale che faccio la notte, che belli!
mi consola sempre vederli cosi' vivaci e sereni.
Ho pensato facesse piacere riceverla anche a te!
Ciao,
Simona




Grazie Simona sei sempre molto gentile

domenica 20 marzo 2011

PERCHE' NON E' UNA NOVITA' CHE OGGI LA CHIESA DIFENDA L'UNITA' D'ITALIA

....Scrive Leone XIII nella Saepenumero considerantes del 1883: “la scienza storica sembra essere una congiura degli uomini contro la verità”; “Troppi vogliono che il ricordo stesso degli avvenimenti passati sia complice delle loro offese”.
Cosa fa il risorgimento in nome della morale? Sopprime tutti gli ordini religiosi della chiesa cattolica che lo Statuto albertino definisce unica religione di stato; deruba di ogni avere i 57.492 membri delle corporazioni; in nome della libertà di stampa vieta la pubblicazione delle encicliche pontificie; nel 1859 vara un nuovo codice di diritto penale in cui impone ai preti il canto del Te Deum per celebrare l’ordine morale che trionfa (pena due anni di carcere e 2.000 lire di multa); lascia oltre cento diocesi senza vescovo; fa passare di mano le 24.000 opere pie in cui la popolazione laica è capillarmente suddivisa per soccorrere i bisogni degli strati più poveri della popolazione; impone una scuola di stato, teoricamente gratuita, ma certamente laica, per plasmare una nuova generazione di italiani, liberi dai dogmi del cattolicesimo; invade gli stati italiani in nome della libertà e governa il Meridione con la legge marziale e lo stato d’assedio.......



ANGELA PELLICCIARI: Perché non è una novità che oggi la chiesa difenda l’unità d’Italia
Pubblicato ilmarzo 19, 2011 dalugopress

(da Il Foglio, 18-03-2011)
Forse non tutti sanno che il risorgimento è stato, anche, un violento tentativo di sradicare la fede cattolica dal cuore e dalla mente della popolazione italiana. Per giustificare la propria condotta e dare qualche parvenza di credibilità alla propria azione politica, i Savoia ed i liberali hanno proseguito nella “congiura all’aria aperta” ideata da Massimo D’Azeglio.

TU SEI MIO




Nella sua nuova avventura Pulcinello, il piccolo personaggio di legno, impara una lezione dura ma essenziale: non conta quello che hai, ma quello che sei.

Palloni e scatole.
Erano l'ultima moda!
Palloni fantastici. Scatole colorate. Li avevano tutti.
Tutti, a dire il vero, tranne Pulcinello.
Per non rimanere indietro, Pulcinello si diede da fare.
Avrebbe fatto tutto il possibile, per avere quello che avevano gli altri.
Ma non poteva immaginare che gli sarebbe costato tanto.
Eli, il suo creatore, approfittò di quel momento per ricordargli la sua verità:
"Tu sei speciale, non per quello che hai, ma per quello che sei, perché sei mio."


TU SEI SPECIALE


Ti sei mai chiesto: "Cosa pensano gli altri di me?".Se ti sei sentito giudicato dal mondo, se hai pensato di cambiare solo per far piacere a qualcun altro, allora lascia che questa storia ti riveli una splendida verità: tu sei speciale, così come sei. Una favola per tutte le età che tocca il cuore di tutti quelli che l'ascoltano. Il popolo di legno degli Wemmicks passa il tempo ad appiccicare stelline agli altri come apprezzamento e bollini grigi come disprezzo. Il protagonista riceve solo bollini grigi fino a quando scopre la possibilità che i bollini non rimangano attaccati al suo corpo. Scoprirà il segreto in modo misterioso, incontrando qualcuno che gli dice: Tu sei speciale! Max Lucado è autore di libri di successo sia per bambini sia per adulti. Cosa più importante, Max è il papà di Jenna, di Andrea e di Sara ed è ministro della Oak Hills Church of Christ in San Antonio (Texas). In Italia ha pubblicato: Quando Dio sussurra il tuo nome (Gribaudi, 1996); Egli sposta ancora le pietre (Uomini Nuovi, 2001) E gli angeli rimasero in silenzio (Uomini Nuovi, 2004). Sergio Martinez, nato in Messico, ha studiato arte a Parigi e ha lavorato come art director e illustratore in tre continenti. Ha pubblicato illustrazioni con la Disney Press e altri grandi editori, e ha illustrato edizioni strenna internazionali di diversi importanti classici, fra cui Peter Pan e Pinocchio

All'interno un riassunto piu' preciso.

sabato 19 marzo 2011

SAN GIUSEPPE OGGI FESTEGGIAMO TUTTI I PADRI

QUELLO CON LA BARBA E' IL NOSTRO BABBO!!
"San Giuseppe è stato chiamato da Dio a servire direttamente la persona e la missione di Gesù mediante l'esercizio della sua paternità: proprio in tal modo egli coopera nella pienezza dei tempi al grande mistero della Redenzione ed è veramente «ministro della salvezza» (...). La sua paternità si è espressa concretamente «nell'aver fatto della sua vita un servizio, un sacrificio, al mistero dell'incarnazione e alla missione redentrice che vi è congiunta; nell'aver usato dell'autorità legale, che a lui spettava sulla sacra Famiglia, per farle totale dono di sè, della sua vita, del suo lavoro; nell'aver convertito la sua umana vocazione all'amore domestico nella sovrumana oblazione di sè, del suo cuore e di ogni capacità nell'amore posto a servizio del Messia germinato nella sua casa» («Insegnamenti di Paolo VI»...).
La liturgia, ricordando che sono stati affidati «alla premurosa custodia di san Giuseppe gli inizi della nostra redenzione» («Missale Romanum) precisa anche che «Dio lo ha messo a capo della sua famiglia, come servo fedele e prudente, affinché custodisse come padre il suo Figlio unigenito» (...). Leone XIII sottolinea la sublimità di questa missione: «Egli tra tutti si impone nella sua augusta dignità, perché per divina disposizione fu custode e, nell'opinione degli uomini, padre del Figlio di Dio. Donde conseguiva che il Verbo di Dio fosse sottomesso a Giuseppe, gli obbedisse e gli prestasse quell'onore e quella riverenza che i figli debbono al loro padre» («Quamquam Pluries»).
Poiché non è concepibile che a un compito così sublime non corrispondano le qualità richieste per svolgerlo adeguatamente, bisogna riconoscere che Giuseppe ebbe verso Gesù «per speciale dono del Cielo, tutto quell'amore naturale, tutta quell'affettuosa sollecitudine che il cuore di un padre possa conoscere» (Pio XII).
Con la potestà paterna su Gesù, Dio ha anche partecipato a Giuseppe l'amore corrispondente, quell'amore che ha la sua sorgente nel Padre, «dal quale prende nome ogni paternità nei cieli e sulla terra» (Ef 3,15)."




preghiera di S.Francesco di Sales

Glorioso San Giuseppe,
sposo di Maria,
estendi anche a noi la tua protezione paterna,
tu che sei capace di rendere possibili
le più impossibili delle cose.
Guarda alle nostre presenti necessità,
rivolgi i tuoi occhi di padre
su ciò che preme ai tuoi figli.
Aiutaci
e prendi sotto la tua amorevole protezione
le questioni così importanti
che ti affidiamo,
in modo che il loro esito favorevole
sia per la Gloria di Dio
e per il bene di noi
che affettuosamente ti seguiamo.
Amen.

Mediante il sacrificio totale di sè Giuseppe esprime il suo generoso amore verso la Madre di Dio, facendole «dono sponsale di sé». Pur deciso a ritirarsi per non ostacolare il piano di Dio che si stava realizzando in lei, egli per espresso ordine angelico la trattiene con sè e ne rispetta l'esclusiva appartenenza a Dio.

D'altra parte, è dal matrimonio con Maria che sono derivati a Giuseppe la sua singolare dignità e i suoi diritti su Gesù. «E' certo che la dignità di Madre di Dio poggia sì alto, che nulla vi può essere di più sublime; ma perché tra la beatissima Vergine e Giuseppe fu stretto un nodo coniugale, non c'è dubbio che a quell'altissima dignità, per cui la Madre di Dio sovrasta di gran lunga tutte le creature, egli si avvicinò quanto mai nessun altro. Poiché il connubio è la massima società e amicizia, a cui di sua natura va unita la comunione dei beni, ne deriva che, se Dio ha dato come sposo Giuseppe alla Vergine, glielo ha dato non solo a compagno della vita, testimone della verginità e tutore dell'onestà, ma anche perché partecipasse, per mezzo del patto coniugale, all'eccelsa grandezza di lei» (Leone XIII, «Quamquam Pluries», die 15 aug. 1889: «Leonis XIII P. M. Acta» IX [190] 177s).

giovedì 17 marzo 2011

IL NUCLEARE PER PARLARE D'ALTRO

DA IL CLANDESTINO

Un numero imprecisato di vittime. Un fragore che inghiotte città, vite, speranze. Uno spettacolo tremendo della nostra piccolezza. Una lezione che gli antichi e i nuovi saggi ci ripetono, in opere profonde di filosofia, in bellezze strazianti di poesie e fino in proverbi popolari: siamo qui provvisori, siamo "quasi" niente come diceva Leopardi.
Sgomento che può indurre a due atteggiamenti: disperazione o senso religioso dell'esistenza. Rifiuto della vita come bene o senso del mistero.
E invece si mettono tutti a parlar d'altro. Del nucleare. Come se fossero tutti ingegneri. Tutti, giornalisti, opinionisti, baristi, politici... Non che il problema non sia serio, e anche strumentalizzato. Ma così si è trovata nel grande disagio la via per uscire, per distrarsi, per parlar d'altro. Per non guardare in faccia la nostra piccolezza, e che cosa questa chiede alla nostra coscienza normale. Si è preferito ancora una volta la distrazione.

mercoledì 16 marzo 2011

CARO SOCCI IO NON LITIGO CON LA CHIESA


.....L’Elefantino, spiega, anzitutto in merito alla pubblicazione di una serie di articoli sul testamento biologico che sostengono che aprirà le porte alla cultura eutanasica: «In questa posizione c`è del giusto, e sostenerla non vuol dire litigare con la chiesa ma dissentire da un orientamento dei vescovi. Però non è la mia. Io accetterei senza problemi una disposizione che rafforzi il codice quando proibisce ogni forma di omicidio, anche del consenziente, mi sembrerebbe una misura semplicemente razionale».

Sul Papa ad Assisi, poi, argomenta: «La mia opinione personale è che il Papa è in piena legittimità nell`andare ad Assisi, e che nonostante dubbi identitari legati al conflitto in corso da sempre tra le civiltà, non c`è incompatibilità tra Assisi e la logica della istruzione Dominus Iesus (2000), in cui l`allora cardinale Ratzinger parlò di Cristo come unico mediatore di salvezza, o il meraviglioso discorso di Ratisbona, che fu seguito da una rotta morale e politica dell`occidente nel più totale isolamento del Pontefice di fronte all`attacco selvaggio dell`islam politico»....


LA RISPOSTA DI FERRARA A SOCCI - Il direttore de Il Foglio Giuliano Ferrara risponde dalle pagine di Libero ad Antonio Socci. Socci aveva avanzato l’ipotesi che alcune prese di posizione polemiche nei confronti della Chiesa di Ferrara derivassero da una frattura profonda risalente ai tempi della sua lista contro l’aborto.

L'UNICA ARMA

.....L’analisi non basta. La confusione resta. E il motivo, se siamo leali, è proprio che troppe volte cambiamo strada. Metodo. Infilandoci in una rincorsa a tenere conto di tutto senza tenere conto di sé. Ovvero, della profondità del nostro bisogno. Delle nostre evidenze ed esigenze originarie. Di quello che lo stesso Senso religioso chiama «cuore».
E invece è da lì che comincia il giudizio. Dal cuore e da Chi lo risveglia di continuo. È quello il criterio, l’arma che ci consente di affrontare tutto. Parti da te, che hai bisogno di tutto. E dall’unico fatto che ha la pretesa di rispondere a tutto, che attira e sospinge il cuore a un paragone totale: la presenza di Cristo.
Se abbassi il tiro, sei fregato: il caos torna in un attimo. Se usi il cuore, ti scopri a stare di fronte alle cose in maniera diversa. La moglie. Il lavoro. La malattia. Fino alla politica. Tutto attraversato, trapassato, dalle tue esigenze reali......



Ma alla fine, cosa vuol dire giudicare? E perché è così urgente che, come indica il Papa, «l’intelligenza della fede diventi intelligenza della realtà»? Parliamoci chiaro: a volte ci sfugge. In fondo, pensiamo si tratti di qualcosa che c’entra con i massimi sistemi. Va bene per la “realtà”, appunto. Che è una parola grossa. Meglio, larga. Talmente larga che finiamo per maneggiarla come fosse un’idea. Un’astrazione.
Così il discorso torna benissimo. Ma quando dalla “realtà” ci caliamo nei fatti - la casa, il lavoro, la politica -, impercettibilmente cambiamo strada. Quasi senza accorgercene, riduciamo giudizio e conoscenza a un tentativo sfiancante e un po’ ossessivo di mettere in fila i dati. Di analizzarli meglio. Di scomporli e ricomporli con più ordine, come fossero pezzi di un puzzle, fino a quando l’ultimo tassello infilato al posto giusto ci permetterà di risolvere il rompicapo e dire «ho capito»


INIZIO SCUOLA DI COMUNITA''

"Buon cammino"

Saluto di don Giussani per l’inizio della Scuola di comunità su Il senso religioso degli studenti di Cl nell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Milano, 8 ottobre 1998

In Tracce n. 10, novembre 1998
Vi sono molto grato di discutere sul volume che contiene le mie idee, esposte in tanti anni di lezione, prima in un Liceo e soprattutto all’Università. Ad ogni anno dicevo: «Io non voglio costringere alla persuasione nessuno, ma non voglio che si rinneghi quel che dico da nessuno che non abbia almeno letto le ragioni che io dico».
Mi permetto chiedervi di leggermi nell’intento sincero ed immediato di condividere con tutti i giovani la fatica sul valore della religione sorta da Gesù, figlio di Maria, ebreo di Nazareth.
Non si capisce se non verificando le idee e i valori nella propria singolare esperienza.
Questa esperienza può consistere anche nello shock o nel particolare sentimento che si sorprende in se stessi, o nella storia di un popolo o del mondo.
L’esperienza dice cose che dimostrano la sua verità. Quello che vi dico mi è dettato tutto da qualcosa che io ho studiato, desiderato, che ho ripugnato, ma finalmente amato con passione.
Per me è l’esperienza che insegna tutto il valore di idee e di cose permanendo nel tempo sia persuasivamente sia dubitativamente. Anche grandi pittori, musicisti e poeti dimostrano di continuare a riprendere il tema ispirato ad una “bellezza” incontrata.
In questa occasione che mi avete data Vi auguro una sincerità, una franchezza in tutto e un amore alla verità anche condiviso.
La mia vita ha conosciuto la letizia a queste condizioni.

Infine voglio ripetervi quello che santa Caterina, analfabeta, che è il più grande genio femminile italiano, diceva all’ultimo Papa di Avignone: «Se sarete quel che dovete essere, metterete fuoco in tutta l’Italia. Non accontentatevi delle piccole cose: Egli, Iddio, le vuole grandi».

Buon cammino.
don Giussani

TERREMOTO GIAPPONE

......La dottrina dell’Incarnazione implica che l’uomo e Cristo condividano lo stesso destino. Per questo, Dio non è sottoposto a quella domanda quando accadono simili disastri, perché chi crede in Cristo sperimenta che Dio è al fianco degli uomini.Nella cultura religiosa del Giappone, il mistero è cercato lontano da questa vita, dalla carne, dallo spazio e dal tempo. Perciò la realtà non è vista come amica. Quando arriva un evento disastroso, ciò che diventa importante è fronteggiare con coraggio la tragedia, perché non ci si aspetta che la realtà sia amichevole.

Per me, comunque, si è mostrata ancora una volta la forza umanizzante del cristianesimo in confronto al senso religioso, che si deve rassegnare a non poter mai trovare da solo il mistero che afferma il valore della vita umana
......


tratto dal sussidiario
TERREMOTO GIAPPONE/ Il mistero cercato lontano da questa vita Lorenzo Albacete martedì 15 marzo 2011

Il disastroso terremoto che ha devastato il Giappone l’11 marzo ha dominato i notiziari degli scorsi giorni, accantonando anche ciò che sta accadendo in Medio Oriente. La maggior parte degli articoli e dei video si è concentrata sulle vittime, sui danni fisici ed economici provocati dal terremoto e sull’ampiezza dell’area colpita dal terremoto e dallo tsunami.

L’unico articolo che mi ricordi abbia trattato sui grandi media quella che possiamo chiamare la dimensione culturale o spirituale della tragedia è apparso sul blog di Cnn il 12 marzo, a firma Marnie Hunter.

BENEDETTO XVI LA PERDITA DEL SENSO DEL PECCATO E' DOVUTA ALL'ECLISSI DI DIO

...“Se si elimina Dio dall’orizzonte del mondo, non si può parlare di peccato”, ha avvertito. “Come quando si nasconde il sole, spariscono le ombre; l’ombra appare solo se c’è il sole; così l’eclissi di Dio comporta necessariamente l’eclissi del peccato”.....


.......Dio, contro il peccato e con il peccatore
Il Vescovo di Roma ha ricordato che “di fronte al male morale, l’atteggiamento di Dio è quello di opporsi al peccato e salvare il peccatore. Dio non tollera il male, perché è Amore, Giustizia, Fedeltà; e proprio per questo non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva”........




Spiega l'appello alla conversione della Quaresima
Tratto dal sito ZENIT, Agenzia di notizie il 13 marzo 2011

La perdita del senso del peccato ha origine nell'eclissi di Dio, ha spiegato il Papa questa domenica, prima di Quaresima, unendosi all'appello alla conversione proprio di questo periodo liturgico di preparazione spirituale alla Pasqua.


lunedì 14 marzo 2011

LETTERA APERTA A GIULIANO FERRARA FIRMATA ANTONIO SOCCI

...Tu, Giuliano, credi di stare a polemizzare con la Chiesa e così credono anche gli altri. Ma in realtà, come Giacobbe che lottò con l’angelo tutta la notte, è con Dio, con l’Uomo-Dio che stai lottando

E come Giacobbe e come tutti noi che l’abbiamo visto in faccia, porterai il segno di questa lotta (la bellezza di quel volto) nella carne per tutta la vita.

C’è un solo modo per vincere: assecondare quel fascino che avvertiamo, far vincere il nostro cuore, lasciarsi salvare.....



Giuliano Ferrara e… Gesù (lettera aperta a un amico)
13 MARZO 2011
Caro Giuliano,

cosa sta succedendo? Ieri sulla terza pagina del Foglio è uscito un lungo articolo firmato, per esteso, “Giuliano Ferrara”, fatto insolito, che evidentemente voleva sottolineare un tuo personale coinvolgimento.

In effetti si trattava di una tua polemica – come sempre rispettosa e intelligente, ma pur sempre polemica – con la Chiesa per la “rimozione del vescovo di Orvieto” che veniva dopo una serie di altri articoli su quella vicenda, dolorosa per la Chiesa e anche tragica per alcuni suoi figli, che il tuo giornale ha pubblicato in bella evidenza in questi giorni.

QUELLA GRAN NOSTALGIA PER MATRIMONI E RUOLI "VERI"

.....(Il discorso del re): un gran bel film, dice la critica, ma anche un omaggio alla storia vera di un grande matrimonio, quello fra il re Giorgio VI e la regina Mary, genitori dell’attuale regina Elisabetta II. Grande matrimonio per diversi motivi. Il re, capitato sul trono suo malgrado, in un momento di grave crisi d’immagine per la monarchia, era afflitto da una grave balbuzie. E la scena del primo discorso pubblico del sovrano risulta davvero penosa anche per chi la guarda. Una difficoltà enorme che altri avrebbero evitato. Non così Giorgio VI, educato a fare non ciò che piace, ma ciò che è giusto fare.......


.....Questo è, per la valorosa Costanza, un matrimonio e matrimonio d’amore: come il suo, quello in cui la moglie si 'sottomette' perché sa di essere la più forte, capace cioè di tener in piedi tutta la famiglia. Con vantaggio di tutti. Il che non è a costo zero, sia ben chiaro, ma rende felici e tiene in piedi la società. Il che non è poco. Né ieri, ai tempi della regina Mary, né oggi, ai tempi della bella Costanza.....


Dal successo del film su re Giorgio a quello del libro di Costanza Miriano
di Gabriella Sartori
Tratto da Avvenire del 10 marzo 2011


Tempi duri per matrimonio e dintorni: le statistiche parlano di crescente disaffezione per l’istituzione e per tutto ciò che comporta: spirito di sacrificio, assunzione di responsabilità a lungo termine, capacità infinita di mediazione, distinzione dei ruoli maschile e femminile, eccetera.

FUORI L'IDEOLOGIA PARLI LA REALTA'

.....Ma indipendentemente dai provvedimenti esistenti, è bene fare chiarezza, e sgomberare il campo da equivoci o comodi alibi: il testamento biologico non nasce in risposta a un’assistenza sanitaria carente, né la richiesta del 'diritto a morire' viene da chi patisce sofferenze insopportabili. Le storie di Terry Schiavo ed Eluana Englaro, così come di Piergiorgio Welby e di tutti quei 'casi' che hanno determinato una svolta sul fine vita, non hanno mai avuto niente a che fare con difficoltà economiche, con un’assistenza insufficiente, o con dolori fisici insopprimibili. Sono tutte vicende sorte dalla precisa volontà, dei diretti interessati o di alcuni familiari, di interrompere una vita che non si giudicava più valesse la pena di essere vissuta.......


di Di Assuntina Morresi
Tratto da Avvenire del 10 marzo 2011

Iniziata la discussione alla Camera dei deputati sulla legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat), parte dell’opposizione e singoli deputati hanno chiesto di fermare tutto, cioè di non arrivare al voto in aula ma di rimandare indietro il testo per una sua riformulazione.

domenica 13 marzo 2011

CL ADERISCE ALL'APPELLO DELLA CEI


per le vittime della violenza in Africa e in Asia
«Domenica invochiamo la misericordia di Dio»
Comunione e Liberazione aderisce all’invito che la CEI ha rivolto a parrocchie,
comunità religiose, associazioni, gruppi e movimenti a pregare domenica 13
marzo 2011 secondo questa intenzione: «Si implori per le vittime della violenza
la misericordia di Dio e per tutti la riconciliazione, la giustizia e la pace».
Ci stringiamo a Benedetto XVI, che di fronte alla violenza che gli uomini si
procurano testimonia una fede che diventa intelligenza della realtà, unica
strada per uscire dalla confusione e sostenere la speranza del futuro:
Come disse don Giussani, «senza il riconoscimento del Mistero presente la
notte avanza, la confusione avanza».

venerdì 11 marzo 2011

STORIA DI LARISSA E DELLA SUA DIGNITOSA POVERTA'

.....E’ una donna attiva, non ripiegata su sé stessa: lei e i suoi amici del coro, in occasione di anniversari o feste, portano un po’ di gioia, di calore e di solidarietà a chi è più sfortunato, ad esempio agli anziani costretti a vivere con 45 euro al mese. “Essere in gruppo è importante, perché quando si fa volontariato non ci si sente soli”. Tre volte a settimana Larissa va a far visita ad anziane disabili. “Faccio loro compagnia, porto qualche dolcetto che ho fatto con le mie mani, parliamo tanto… Del resto noi donne estoni siamo molto brave in questo!”......


......In una situazione del genere, con una vita così dura, un’altra donna cadrebbe probabilmente nella depressione, ma non Larissa. ”Quando mi sento così – mi racconta – indosso il mio abito migliore e vado in cattedrale a pregare un po’. Poi mi incammino verso il parco, siedo all’ombra di una quercia e, poggiando le spalle al fusto, canto sommessamente qualche tipica canzone che ho imparato nel coro che frequento”......


di Giancarlo Cocco
Tratto da Rai Vaticano -

L’Estonia è lo stato più piccolo e settentrionale dei paesi baltici. Con poco più di 1.300.000 abitanti, dal 2004 è parte integrante dell’Unione Europea e dallo scorso gennaio ha adottato la moneta unica.

giovedì 10 marzo 2011

QUALCHE GIORNO A BORMIO CON GLI AMICI




Ciao a tutti per questo motivo il blog e' stato un po' trascurato!

LA RINNOVATA BANALITA' DEL MALE

....Il peccato originale è sostituito dal malessere, dalla malvagità dell’orco delle favole e intanto Yara è una martire del terzo millennio, si è aggrappata all’erba del creato per invocare aiuto, muore nell’unico gesto davvero eroico: salvare la vita come dono.....


....il male non risiede tanto nella cattiveria o nella mostruosità di alcuni carnefici, ma nell’assenza di pensiero in uomini del tutto normali, a tal punto da essere definiti ordinari, “banali”: il male è compiuto per conto del despota di turno, un male senza dolore, senza conseguenze etiche. La Arendt smaschera questo atteggiamento disumano secondo il quale si era inseriti in un’organizzazione infernale che evitava agli esecutori il dramma del pensare...


...Ma cosa riusciamo a balbettare oggi del bene…e del male? Tristemente poca cosa. Il frutto dell’analisi puramente psicologica delle emozioni, senza un riverbero del bene, è in questi giorni Omar che in procinto di lasciare il carcere afferma di volersi rifare una vita perché ha avuto i tempi necessari per “rielaborare il lutto”: un ragazzo che usa il linguaggio alla moda per ergersi a nuovo maestro del pensiero nichilista!.....

di Loretta Bravi
Tratto dal sito Cultura Cattolica.it il 6 marzo 2011

Riferendosi al processo Eichmann, criminale nazista che aveva mandato a morte centinaia di migliaia di ebrei, nell’anno 1963 la filosofa H. Arendt definisce la “banalità del male” come l’agire per “obbedienza ai comandi” senza mai chiedersi il perché dei crimini compiuti.

martedì 8 marzo 2011

SOCCI APPROVATE LA LEGGE SULLE DATCOSI' COM'E' OPPURE IL SISTEMA DEI SOCCORSI SALTERA' PER TUTTI

L'articolo 4 permette di agire «in pericolo di vita» senza perdere minuti decisivi
Tratto da Avvenire del 6 marzo 2011

Un appel­lo a «tutti i parlamentari di tutti gli schiera­menti», «di pu­ro buon senso», per nulla ideologico, al punto che anche i fautori dell’eutanasia lo condivideranno. Così scrive in un accora­to articolo apparso ieri su Libero Antonio Socci, chiedendo che la legge sulle 'Di­chiarazioni anticipate di trattamento' venga approvata. E approvata «così com’è». Ovvero con anche quel fonda­mentale comma 6 dell’articolo 4 nel qua­le è prescritto che in caso di urgenza e di pericolo di vita immediato «la dichiara­zione anticipata di trattamento non si ap­plica». Socci pensa a una situazione mol­to concreta: il 12 settembre 2009 sua figlia Caterina in «pericolo di vita immediato» si è trovata davvero e oggi sarebbe morta se, anziché rianimarla immediatamente, i soccorritori del 118 avessero dovuto pri­ma controllare il suo 'testamento biolo­gico'.


mercoledì 2 marzo 2011

LA LEZIONE DI YARA ALL'ITALIA

l’eroismo della purezza. Come Maria Goretti
Antonio Socci
Da “Libero”, 1 marzo 2011
Yara non è la protagonista di una storia di orrore. E’ il suo assassino che sprofonda nell’orrore. Lei invece è la protagonista eroica di una luminosa storia di dignità.
La sua è – perché non dirlo – una testimonianza di santità scritta col sangue del martirio.
Forse non la capiremo perché adesso il circo dei media darà il via alle solite polemiche sulle indagini, sugli inquirenti e alimenterà mediocri scontri mediatici.

Il fango ci impedirà di vedere la cosa più importante e preziosa: la purezza di questa fanciulla e il suo eroismo.
La cultura dominante non sa fare i conti con la purezza. Né con la santità. Non le conosce. Una parola enorme, la santità, da maneggiare con cura, ma anche giusta. E abbagliante, gloriosa.

martedì 1 marzo 2011

ANNA SETTE ANNI


BUON COMPLEANNO CARISSIMA ANNA!!!
TI ASPETTIAMO AL MARE QUEST'ESTATE
UN BACIONE DAI NONNI DAGLI ZII E DAI CUGINETTI

ABORTO UCCIDE IL BAMBINO E DISTRUGGE LA DONNA


Papa Benedetto XVI su aborto: uccide il bambino e distrugge la donna

Difendere il diritto alla vita ed il vero bene della donna: è questo in sintesi il messaggio che Benedetto XVI ha lanciato nel suo discorso all'assemblea generale della Pontificia Accademia per la Vita in merito all'aborto volontario, una vera e propria "ferita nel cuore dell'essere umano".


MESSA AL DUOMO




MILANO – Duomo di Milano gremito lunedì sera per la messa officiata dall’arcivescovo cardinale Dionigi Tettamanzi in ricordo di don Luigi Giussani, il fondatore di Comunione e Liberazione di cui quest’anno ricorre il sesto anniversario della morte.

Una decina di migliaia di aderenti al movimento, molti accorsi già un’ora prima della funzione, hanno invaso le navate della cattedrale per la preghiera eucaristica in suffragio della loro guida spirituale, cui lo stesso Tettamanzi ha riconosciuto la statura di ”nostro Fratello e Padre”.

Seduti in prima fila il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e le personalità più in vista in città della Compagnia delle Opere. Nella sua omelia, tutta incentrata sull’esegesi del concetto biblico di ”sapienza”, Tettamanzi ha proposto un’interpretazione suonata come un monito per chi, come i ciellini, dall’esperienza cristiana traggono linfa per un protagonismo attivo nella vita sociale e politica.

”E’ conforme al pensiero di Dio – ha detto l’arcivescovo – ai suoi pensieri, alla sua volontà il dono totale di sé che si manifesta in modo sommo nella passione e nella morte di Gesù. Non è invece lo stile mondano del potere e della gloria”.

”Ci è chiesto perentoriamente di operare – ha continuato Tettamanzi – di intraprendere, di far fruttificare i talenti che la natura e la grazia ci offrono, di saper incidere nella molteplice realtà sociale e culturale e politica, di essere protagonisti dello sviluppo integrale dell’uomo e del mondo ma tutto questo sempre e solo in Cristo, operando con la sua logica e non quella del mondo”.