sabato 30 luglio 2011

CIMITERO DEI FETI VIOLENZA SULLE DONNE O PIETA' UMANA?

....Perché se si dice che la donna quando abortisce fa una scelta decisa, sicura e autonoma e poi quando si tratta di vedere effettivamente quello che ha fatto, quindi guardare in faccia la realtà, questa donna che prima era autonoma adesso improvvisamente diventa pavida e incapace di accettare la realtà, c'è qualcosa che non va. O la donna è libera e autonoma sempre, oppure non aveva chiaro cosa sta veramente facendo quando abortisce......




INTERVISTA A Carlo Bellieni venerdì 29 luglio 2011

"Una violenza psicologica sulle donne". E ancora: "Scelta ideologica di natura religiosa a danno della salute della donna". Sono le critiche mosse da esponenti del sindacato Fp-Cgil Medici dopo la notizia del protocollo di intesa approvato con delibera del 22 luglio scorso tra l'Azienda Ospedaliera S. Anna e San Sebastiano di Caserta e l'Associazione Difendere la vita con Maria, con sede a Novara. In che cosa consiste questo protocollo? Il fine è quello di garantire la sepoltura di tutti i "bambini non nati", in pratica i feti abortiti. Nei fatti, a Caserta, verrà disposto nel cimitero comunale uno spazio apposito dove seppellire i bambini non nati. Sulla polemica è intervenuto anche il sottosegretario Roccella, che parla "scelta di civiltà e umanità". Di fatto, in Italia esistono già regolamentazioni analoghe, ad esempio quella della Regione Lombardia che risale al 2007 che chiede alle direzioni sanitarie di informare i genitori della possibilità di seppellire i feti di età inferiore alle 20 settimane. In caso di mancanza di richiesta da parte dei genitori, si provvede ugualmente alla sepoltura in un'area riservata dei cimiteri. IlSussidiario.net ha raggiunto il neonatologo Carlo Bellieni per un commento.


giovedì 28 luglio 2011

INCOTRARE QUALCOSA CHE CORRISPODA ALLA NOSTRA ATTESA

Il Mistero, tuttavia, non ci ha lanciato nell’avventura della vita senza fornirci di una bussola con cui potessimo orientarci. Questa bussola è il cuore. Nella nostra epoca il cuore è stato ridotto a un sentimento, a uno stato d’animo. Ma tutti noi possiamo riconoscere nella nostra esperienza che il cuore non si lascia ridurre, non si conforma a nessuna cosa. “L’uomo è veramente creato per ciò che è grande, per l’infinito. Qualsiasi altra cosa è insufficiente”, dice il Papa nel suo Messaggio. E noi lo sappiamo bene.

Julián Carrón*
Alfa y Omega, 28 luglio 2011

Quando penso a un giovane di oggi che si sta aprendo alla vita, sono invaso da una tenerezza infinita: come si orienterà in questa babele piena di opportunità e di sfide in cui gli tocca vivere? Basta vedere la televisione, o accostarsi a un’edicola o a una libreria per vedere la varietà di opzioni che si trova davanti. Scegliere quella giusta è un’impresa ardua.

mercoledì 27 luglio 2011

PADRE ALDO TRENTO

lettera al direttore del Foglio



Se argini la sete di felicità umana, nasce la follia
Il missionario in Paraguay p. Aldo Trento si chiede come sia potuta avvenire una tragedia come quella di Oslo, dove un folle ha ucciso 76 persone, in "uno dei paesi più 'perfetti' del mondo, dove l'onestà e l'organizzazione sociale sono additate come esempio". Ad essersi inceppato è l'uomo, il cui cuore è fatto per "volare. Perciò o questa esigenza incontra la sua libertà o si trasforma in follia". Solo l'incontro con Cristo può rispondere
Di Redazione
inEsteri
26 Lug 2011

GRAZIE ALLA MAMMA DI ANDREA CHE CI HA PERMESSO DI CONDIVIDERE LA SUA ESPERIENZA

Ho letto con grande attenzione l’articolo di«Bologna Sette» che riporta questo titolo:«Miracolo Agata 2. Quando vince la vita», edanche il commento di Stefano Andrini. Mi sonorispecchiata tantissimo nella storia di Agata 2 (lamamma Giovanna che racconta), perché anche io ho vissuta questa esperienza quando è nato Andrea il
23/11/2008 al Sant’Orsola. Andrea è un bimbo down che dopo la nascita ha presentato un problema all’intestino (aganglia rettale-megacolon) e grazie a Dio abbiamo incontrato il professor Mario Lima, il professor Cocchi e tutto lo staff del reparto di chirurgia neonatale. Andrea è stato operato ed oggi è un bambino bellissimo, dolce e molto vivace . La degenza in ospedale è stata dura, ma grazie a mio marito e tutti gli amici che ci hanno sostenuto tantissimo e hanno pregato tanto per noi abbiamo
superato questa tappa/prova della vita. Con questa lettera voglio salutare
tantissimo le due mamme (sia Maria Grazia che Giovanna) e far sapere loro
che mi piacerebbe incontrarle con il mio Andrea per potere testimoniare che la verifica della fede è qui ogni giorno affrontando quello che il Signore ci manda, con la gioia della fede che Giovanni Paolo II ci ha sempre testimoniato. Infine, quello che vorrei comunicare è che in quei tre mesi di ospedale mio marito e io siamo stati alle circostanze che si presentavano con un desiderio di abbracciare tutta la
realtà per come si è rivelata. Da circa venti anni io ho incontrato Comunione e liberazione, ma solo in questa circostanza, in questo fatto, mi si è svelato il
mistero della grande Presenza. Egli c’è, è un fatto, come è un fatto mio figlio. Da questa nostra posizione sono nati tanti bellissimi incontri, rapporti, si è svelata
l’unità con i nostri amici. Per questo mi ha colpito quando don Giussani dice: «Stare dentro la realtà chiedendoci chi ce la dà,standoci fino in fondo e
chiedendo,domandando fino in fondo da che cosa sono costituita, desiderando,
attendendo Colui che mi fa».

Elisabetta

sabato 23 luglio 2011

CIAO HABIB CI RITROVEREMO A BERGAMO


E' termiata ache per Habib la vacanza con i nonni
e' stata ua bella esperienza diversa da quella degli altri anni
quest'anno lui ha vissuto giori da nipote e anche Giovanni si e' dimostrato un bravo zio.
Per la prima volta abbiamo potuto vedere quato si vogliono bene grazie al fatto di non
dover competere fra loro.


venerdì 22 luglio 2011

CON GLI AMICI DI ANCONA

Quando fantasticavo di stare in piedi da me solo, mi trovavo in questa ridicola posizione: che mi appoggiavo, senza saperlo, a tutto il Cristianesimo. Può darsi, il Cielo mi perdoni, che abbia tentato di essere originale; ma non sono riuscito a inventare, da me, che una copia peggiorata delle tradizioni già esistenti della civiltà religiosa.(Gilbert Keith Chesterton, "Ortodossia" p.17)

mercoledì 20 luglio 2011

LE GIORNATE TRASCORRONO SERENAMENTE

Marcellino ne faceva di tutti i colori, ma l'ultimo pensiero era guardare a quel che faceva! Guardava Cristo. Allora questo, col tempo, si matura a sentire gli errori, a percepire le direzioni falsi, a scegliere le cose vere, gli aspetti veri, le posizioni vere.... L'accanimento del guardare Cristo vince sull'accanimento del fare quel che si vuole. (Luigi Giussani, pag.299ss "Dal temperamento un metodo" BUR 2002)

ORA CON IL NIPOTINO HABIB



La felicità non va ricercata nel cielo sempre sereno, ma nelle piccole cose con le quali costruiamo la vita. (Carmen Sylva)


Uno può essere calcolatore proprio all'infinitesimo grado di un suo equilibrio, di una sua sanità e di un suo gusto, ma non può impedire che, presto o tardi, in qualche modo, un fattore non previsto scompagini tutto il suo ordine e lo rovini. Per questo l'unica cosa di cui siamo sicuri è la domanda a Cristo; e, in secondo ordine, ciò che è in funzione diretta di questo, vale a dire l'amicizia, l'amicizia cristiana. (Luigi Giussani, pag.333 "Dal temperamento un metodo" BUR 2002)
Chi vive senza follie, non è così saggio come crede. (François De La Rochefoucauld)

lunedì 18 luglio 2011

TOMMASO MATTEO ALESSANDRO LONTANI MA VICINI

.......Non si può stabilire rapporto con niente…se non con un distacco dentro….se tu fissassi una stella senza un distacco, non capiresti che è una stella dentro l'infinità stellare: è il sacrificio che permette lo svelarsi della verità della "cosa" o "persona" presente......

domenica 17 luglio 2011

La croce è folle; da ciò la sua gloria

Victor Hugo

L'ULTIMO SALUTO POI LA PARTENZA

Tempo

Giorno per giorno, anno per anno, il tempo nostro cammina! L'ora ch'è sì lenta al desiderio, tu la tocchi infine con le tue mani; e quasi a te non credi,tanta è la gioia: l'ora che giammai affrontare vorresti, a cauto passoti s'accosta e t'afferra - e nulla al mondo da lei ti salva. Non è sorta l'alba che piombata è la notte; e già la notte cede al sol che ritorna, e via ne porta la ruota insonne. Ma non v'è momento che non gravi su noi con la potenza dei secoli; e la vita ha in ogni battito
la tremenda misura dell'eterno.



È soltanto un cristianesimo come bellezza, come attrattiva, l’unico in grado di rispondere alla sfida del cuore, l’unico in grado di fare fronte, di affrontare questa esigenza di totalità che il cuore ha, l’unico in grado di vincere la lontananza, se il cuore cede alla sua attrattiva. Senza Cristo non c’è pienezza, e perciò non c’è verginità, che consente un rapporto vero con tutto: con le cose, con le persone, con tua moglie, con i figli, con quelli che lavorano con te, senza che il potere decida tutto.

Un rapporto gratuito, un rapporto di una persona affettivamente compiuta, che non usa gli altri per riempire il vuoto che ancora resta. Senza questo è inutile tutto il moralismo, perché prima o poi soccombiamo. Per questo il Papa usa in tante occasioni la parola «attrae»: «Il Dio incarnato ci attrae» e ripete in continuazione il verbo «attrarre», il verbo«attirare». Sant’Agostino dice: «Se il poeta ha potuto dire [cita Virgilio, Ecl. 2 ]:“Ciascuno è attratto dal suo piacere”, non dalla necessità ma dal piacere, non dalla costrizione ma dal diletto; a maggior ragione possiamo dire che si sente attratto da Cristo l’uomo che trova il suo diletto nella verità, nella beatitudine, nella giustizia, nella vita eterna, in tutto ciò, insomma, che è Cristo».

Julian Carròn

IL RISUONATORE DI QUINCKE


“La lealtà dell’uomo originale, la sincerità del bambino, è come il risuonatore di Quincke. Sapete cos’è?
No.
Prima liceo classico, fisica. Avete lì sette tolle ed avete un diapason. Per sapere di che nota è questo diapason, lo mettete davanti a quelle tolle e, quando arriva al si, sentite un boato: è un diapason fissato sul si.
Il risuonatore di Quincke è tutta la natura di quel poeta che, a quello che prova, all’invidia che prova, alla nostalgia che prova, fa delle domande.”
Don Luigi Giussani, Si può (veramente!?) vivere così?, BUR, Rizzoli 1996

DA BOSTON ALLA RISACCA



ULTIMO GIORNO PER PAOLO MICHELE ED ANNA

venerdì 15 luglio 2011

MEETING RIMINI

PROMEMORIA

.....Liberal, favorevole all’aborto legalizzato, Bèrubè ha rotto con la cultura progressista da quando ha deciso di non uccidere suo figlio, ma di accoglierlo e amarlo e aggiunge “Sono arrivato alla conclusione che la nostra paura del ritardo mentale è del tutto sproporzionata e che milioni di persone mentalmente ritardate possono vivere felicemente, forse di più di coloro che vivono una esistenza normale”.........

DALLA NOVITA' CRISTIANA UNO SGUARDO DAVVERO ECUMENICO


......Il senso religioso – questo nucleo originale di esigenze ed evidenze (di verità, di bellezza, di giustizia, di felicità) con cui ogni uomo è lanciato nell’impatto con il reale – è ciò che accomuna gli uomini di ogni tempo e di ogni spazio. Esso esprime la coscienza di originale dipendenza dal Mistero che fa tutte le cose. Per questo don Giussani ci ha sempre insegnato a stimare la «creatività religiosa considerando la dignità di questo sforzo dell’uomo. Ogni essere umano ha una inevitabile esigenza di cercare quale sia il senso ultimo, definitivo, assoluto del suo punto contingente. Ogni costruzione religiosa riflette il fatto che ognuno fa lo sforzo che può ed è proprio questo che tutte le realizzazioni religiose hanno in comune di valido: il tentativo. Tutto ciò che di differente hanno è il modo d’espressione, che dipende da molti fattori; ma tali varianti mai intaccano il valore detto» (Luigi Giussani, All’origine della pretesa cristiana, Milano, Rizzoli, 2001, p. 18).......




di Julián Carrón
14/07/2011 - Il 27 ottobre, ad Assisi si terrà la Giornata per la pace e la giustizia nel mondo. In vista di questo «gesto audace», "L'Osservatore Romano" pubblica un intervento di Julián Carrón. Eccolo

La «Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo», convocata ad Assisi il prossimo 27 ottobre da Benedetto XVI, è un gesto audace, così come lo fu venticinque anni fa l’iniziativa del beato Giovanni Paolo II.
«In nome di che cosa (papa Wojtyla) può chiamare gli esponenti di tutte le religioni a pregare insieme ad Assisi?», si chiese di slancio don Luigi Giussani venticinque anni fa. E rispose. «Ecco: se uno capisce che la natura dell’uomo, il cuore dell’uomo, è il senso religioso, è proprio nel senso religioso che tutti gli uomini trovano una uguaglianza e una identità. L’istanza più profonda del cuore umano è il sentimento religioso, il senso del destino da una parte e dell’utilità del presente dall’altra. Se si vuole usare un termine giusto, il senso religioso è l’unico senso veramente cattolico, che vuol dire adatto a tutti, che è di tutti».

giovedì 7 luglio 2011

OGGI SAN CLAUDIO

AUGURI TESORO!

SONO ARIVATI DA BOSTON I NIPOTINI!!

Aspettare qualcuno è rock. Non aspettare nessuno è lento. Così direbbe Adriano Celentano. E sarebbe difficile dargli torto. Infatti tutti facciamo l’esperienza di quanto batta il cuore nell’attesa di una persona che ci interessa, che ci vuole bene e a cui vogliamo bene. “Se tu arrivi alle 5, io comincerò ad essere felice dalle 4…”, diceva la volpe al nuovo amico, il Piccolo Principe, protagonista della memorabile opera di Antoine de Saint Exupéry.

Attendere qualcuno, dunque: una dimensione dell’esistenza. Una dimensione che ben comprendiamo se pensiamo alla casa di Betania, là dove Marta, Maria e Lazzaro aspettavano sempre con gioia Gesù e i suoi amici. E a Betania Gesù ci andava volentieri perché si sentiva atteso, accolto, ospitato come amico e fratello…

La casa di Betania potrebbe essere assunta a categoria, a paradigma di un aspetto irrinunciabile della vita quotidiana: imparare ad attendere, anche nella pazienza, per poter accogliere

DOPO TANTA ATTESA!E' PASSATO UN ANNO!ABBIAMO POTUTO RIABBRACCIARE I NOSTRI NIPOTINI.

Volpe: Non c’è niente di perfetto! … La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano e tutti gli uomini si assomigliano. E io perciò mi annoio.

Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, invece, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla, e questo è triste! Ma tu hai i capelli color dell’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano … Per favore addomesticami.

Piccolo Principe: Volentieri, ma non ho molto tempo! Ho da conoscere degli amici e da scoprire molte cose!

Volpe: Non si conoscono che le cose che si addomesticano … Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma, siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico, addomesticami!

Piccolo Principe: Che bisogna fare?

Volpe: Bisogna essere molto pazienti. In principio, tu ti sederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino. Poi il giorno dopo ancora più vicino .. finché mi potrai toccare .. Saremo diventati amici, non avremo più paura uno dell’altro … saremo felici di stare insieme ..

Ah, dimenticavo … devi cercare di venire sempre alla stessa ora, così sarà più bello, perché nell’attesa crescerà la voglia di stare insieme! Così ogni giorno ci sembrerà diverso dagli altri, un’ora dalle altre ore.

Piccolo Principe: E quando non ci potremo più vedere? Quando me ne dovrò andare?

Volpe: Ah, piangerò!

Piccolo Principe: Ma io non vorrei farti del male!

Volpe: E’ vero, ma è inevitabile.

Piccolo Principe: Ma allora che ci guadagni?

Volpe: Ci guadagno il colore del grano. Vedi, tu piangevi per i fiori che hai incontrato, ma il tuo fiore è unico al mondo.

Piccolo Principe: Sì, è vero … la mia rosa è unica al mondo perché è lei che ho annaffiato, è lei che ho curato, che ho riparato col paravento; è unica perché è su di lei che ho ucciso i bruchi, perché è lei che ho ascoltato lamentarsi e vantarsi, e anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa…

Volpe: ora hai capito e ti regalerò un segreto … Ecco il mio segreto, è molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi …

Piccolo Principe : L’essenziale è invisibile agli occhi!

Volpe: E’ il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante! Gli uomini hanno perduto questa verità, ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato … tu sei responsabile della tua rosa.

Piccolo Principe: Io sono responsabile della mia rosa

LUNEDI' ABBIAMO FESTEGGIATO INSIEME L'INDEPENDENCE DAY
MARTEDI' E MERCOLEDI' SONO INIZIATE LE ATTIVITA' LUDICHE

domenica 3 luglio 2011

SCEGLIERE DI ESSERE VERI O FARSI SCEGLIERE DAGLI ALTRI ?

Scrive al Foglio un ginecologo: ” Recentemente ho assistito con dolore alla eliminazione di un bimbo di 20 settimane il cui solo torto era di essere affetto da labiopalatischisi, una malformazione che un intervento chirurgico avrebbe corretto del tutto dopo la nascita. Così per i Klinefelter o i down, nei confronti dei quali è in atto un vero e proprio genocidio”.



NOI SI PROPRIO CIASCUNO DI NOI COSA VUOLE VIVERE?E' PREFERIBILE VIVERE UNA REALTA' MANCANTE DI PEZZI O LA TOTALITA'?NEL REALE COME CI MUOVIAMO PERCHE' CIO' POSSA ACCADERE?


Michael Bèrubè, docente universitario americano, ha scritto un libro bello e commovente, “Life as we know it”, in cui parla di suo figlio Jamie, down - e dice “down, non sbagliato” - e di come tutto questo ha cambiato la sua vita e quella della moglie Janet.
Liberal, favorevole all’aborto legalizzato, Bèrubè ha rotto con la cultura progressista da quando ha deciso di non uccidere suo figlio, ma di accoglierlo e amarlo e aggiunge “Sono arrivato alla conclusione che la nostra paura del ritardo mentale è del tutto sproporzionata e che milioni di persone mentalmente ritardate possono vivere felicemente, forse di più di coloro che vivono una esistenza normale”.


CENSURA E PREGIUDIZIO VOGLIONO ANCORA SCHIACCIARE IL DIRITTO ALLA VITA DEI FIGLI


Censura e pregiudizi vogliono ancora schiacciare il diritto alla vita dei figli

di Carlo Bellieni31 Ottobre 2010

Uno studio fatto presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Padova e pubblicato nel mese di ottobre, ha mostrato sorprendenti capacità del feto umano: addirittura la capacità di socializzare col fratellino all’interno del pancione. E’ solo l’ultimo dei tanti studi che mostrano la capacità e le caratteristiche umane di chi non è ancora nato. Ma su questo c’è una pesante censura e dei pregiudizi pre-medievali.
Infatti pochi sanno che il dibattito se il feto è o non è un essere umano, è per la comunità scientifica non solo vecchio e rugginoso, ma assolutamente assurdo. Nessun libro di testo di medicina nemmeno abbozza l’ipotesi che il feto non sia umano. Così come anche gli scienziati che sono a favore del diritto di aborto non pensano minimamente che il feto non sia umano. Ma questo non lo spiega nessuno.
Il feto è umano perché è vivo, e perché ha un patrimonio genetico cioè un DNA umano. E non è un dato di fede, ma un dato che se non viene ripetuto dallo studente all’esame, sia anche il professore un mangiapreti o un vescovo, lo studente viene bocciato.
Il problema è un altro: non se il feto è un essere umano, questo è assodato. Il problema, esplicitamente dichiarato, è che per alcuni ci sono degli esseri umani che hanno un valore specifico maggiore degli altri. Sono quelli che chiamano "persone", a differenza delle non-ancora-persone (feti, embrioni e bambini piccoli) o delle non-più-persone (disabili, anziani con demenza, stati vegetativi).Su questo si basano le leggi sull’aborto, senza mezzi termini: il diritto del padre vale più di quello del figlio perché il padre è già nato, e può decidere sulla vita del figlio solo perché il figlio non è ancora nato. Insomma, un mondo a due binari: uno di serie A (quelli sani, che possono esprimersi e difendersi) e uno di serie B: gli altri. Per Patricia Werhane "vari esseri umani, per esempio gli handicappati mentali, e le demenze senili non rientrano nella stretta classificazione di persone" ("Theoretical Medicine", 1984). Non sentite un brivido? Capite come l’aborto sia solo una faccia di un problema che ci riguarda tutti?

Il bambino è malato? Allora la madre surrogata deve abortire - Da Il Foglio

Una coppia di Vancouver ha voluto che la donna da cui aveva affittato l'utero non partorisse il figlio Down






Cronache dal Mondo Nuovo. Dopo aver fatto ricorso all'utero in affitto per avere un figlio, una coppia di Vancouver ha scoperto con l'amniocentesi che il bambino atteso era affetto da sindrome di Down. A quel punto, ha preteso che la "madre surrogata" abortisse. La vicenda è finita sui giornali canadesi solo perché la madre surrogata all'inizio si è rifiutata di dar seguito alla richiesta della coppia. Ne è nato un contenzioso – davvero degno della fantasia di Huxley e del suo "Brave New World" – sul valore dell'accordo privato concluso in precedenza, che garantiva ai committenti la possibilità di rifiutare un figlio malato. I due genitori biologici hanno annunciato che se il bambino fosse nato (ma alla fine l'aborto c'è stato), loro non avrebbero assunto nei suoi confronti nessuna responsabilità. E' la logica commerciale: c'è una coppia di committenti, c'è una prestatrice d'opera (ufficialmente a titolo di solidarietà, perché le regole canadesi lo richiedono, ma un pagamento c'è: lo chiamano "rimborso spese"), c'è un prodotto che deve rispettare certi standard. Se il prodotto è difettoso, il committente recede, e con lo stesso diritto con cui si noleggia una donna per una gestazione, le si intima di interromperla.


OGGI SAN TOMMASO

Tommaso Didimo (Palestina, ... – Mylapore, 3 luglio 72) fu uno dei dodici apostoli di Gesù.

È noto principalmente per essere il protagonista di un brano del Vangelo secondo Giovanni(20,24-29) in cui prima dubitò della risurrezione di Gesù e poi lo riconobbe. Secondo la tradizione, si spinse a predicare il Vangelo fuori dei confini dell'Impero romano, in Persia edIndia, dove fondò la prima comunità cristiana.

È venerato come santo dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa ortodossa e dalla Chiesa copta. San Tommaso è patrono degli Architetti, dei Geometri, degli Agrimensori e dell'India; nei quadri è rappresentato con una lancia in mano.


Auguri tesoro!

sabato 2 luglio 2011

MATTEO 3 ANNI


AUGURI CARO MATTEO!
BUON COMPLEANNO!
IL REGALO DEI NONNI STA ARRIVANDO
UN BACIONE DA TUTTI DALL'ITALIA

SCOLA NON VOGLIO SERVITORI MA UOMINI APPASSIONATI

....."Don Giussani mi ha spalancato le porte del mondo, una possibilità di dialogo e accoglienza di ogni realtà", ha raccontato. Così, quand'era vescovo di Grosseto ha messo a capo di un centro culturale un uomo di centrosinistra, futuro presidente della Provincia. A Venezia ha scelto l'assistente della Fuci come vicario generale e affidato la cura accademica dello Studium Marcianum (un polo educativo senza uguali in Europa) all'Opus Dei attraverso la Pontificia università della Santa Croce. Ai preti che gli dicono di non essere totalmente d'accordo con le sue idee, risponde serafico: "Non voglio servitori ciechi ma gente che si impegni con passione".....

Tratto da Gente del Nord, il blog di Stefano Filippi, il 29 giugno 2011

Mi è capitato più volte sul blog di citare il cardinale Angelo Scola, nuovo arcivescovo di Milano, uno tra gli uomini di Chiesa più aperti alla modernità, attento al dialogo interreligioso, personalità di grande cultura, soprattutto un uomo in cui è trasparente la fede e la passione per Cristo.

Nell'aprile 2005, alla vigilia del conclave che elesse Benedetto XVI, scrissi per il Giornale 18 ritratti di cardinali "papabili": ripropongo qui oggi, come benvenuto, quello dedicato a Scola. Il titolo era "Il patriarca che ringrazia l'Unità e don Giussani".

IL CAMMNO AL VERO UN'ESPERIENZA


di Julián Carrón
01/07/2011 - La Pagina Uno di "Tracce" di luglio-agosto: appunti dalla sintesi di Julián Carrón all’incontro con il Centro nazionale degli universitari di Comunione e Liberazione. Milano, 18 giugno 2011
1. IL SORGERE DELLA DOMANDA
Questa mattina ci veniva ricordato il cammino compiuto insieme in questi mesi, iniziato il 26 gennaio con «Il senso religioso, verifica della fede» e sviluppato poi in tutte le altre tappe: «La sorgente del giudizio», «L’urgenza del giudizio»