martedì 30 ottobre 2012

NOTIZIE

CIAO A TUTTI OGGI SONO IN OSPEDALE MI PROVANO LA PRESSIONE OCULARE IN ANESTESIA E POI PROBABILMENTE MI OPERANO RICORDATEVI DI ME CIAO

mercoledì 17 ottobre 2012

Se tutte le Regioni fossero come la Lombardia...



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La politica a volte fa bene e la Lombardia è un esempio di buon governo: offrire i migliori servizi con i costi più bassi. Alcuni dati per riflettere su come è stata finora governata la Lombardia:
  • La Lombardia costa meno di tutte le altre regioni: 21 euro per cittadino, la media nazionale è di 109 euro, cinque volte di più.
  • Tra il 1995 e il 2010 il personale della Regione Lombardia è sceso da 4.000 a 3.000 dipendenti.
  • In Sicilia i dipendenti sono più di 20.000 e ricevono una retribuzione doppia rispetto ai dipendenti lombardi.
  • In Lombardia nel 2010 i dirigenti erano 223, in Sicilia sono più di 2.000, quasi quanto i dipendenti dell’ente Regione Lombardia!
In Lombardia ci sono solo 34 dipendenti ogni 100.000 abitanti: il Piemonte ne ha 70, la Toscana 74, l’Umbria 159.
  • La costruzione della nuova sede regionale porta un risparmio di 6 milioni di euro l’anno: il mutuo costa 21 milioni a fronte di 27 milioni di affitti risparmiati.
  • Società partecipate: la Lombardia ne ha 69, l’ Emilia Romagna ben 193, il comune di Torino 623.
  • La Regione Lombardia ha quasi azzerato gli incarichi di consulenza, tagliato del 30% le auto di servizio, ridotto nel 2011 di 588.000 euro le spese di funzionamento dei gruppi consiliari.
Tra i primi 10 istituti di ricerca sanitaria europei, sei sono lombardi, mentre i centri oncologici lombardi sono eccellenze internazionali.
  • Negli ultimi 10 anni, 4,5 miliardi di euro per costruire 8 nuovi ospedali e avviare 600 interventi di edilizia sanitaria.
  • Sono esenti dal ticket sanitario 5 milioni di lombardi, metà della popolazione. In Lombardia si controllano il 10% delle cartelle cliniche, nelle altre Regioni non si arriva al 2%.
Grandi infrastrutture stradali e ferroviarie: Brebemi, Pedemontana e Tangenziale esterna milanese. 2 nuove stazioni di metropolitana sulla linea M2 e 4 sulla linea M3.
  • Potenziamento del passante ferroviario. Avanzamento dei lavori della Saronno - Seregno, avvio lavori dell’Alta velocità e quadruplicamento della Rho – Parabiago.
  • 105 nuovi treni e 100 locomotive per un investimento di 1,2 miliardi di euro.
  • 4,5 milioni investiti per la mobilità ciclistica, 40 nuovi punti di car sharing entro il 2013, 10 milioni di euro per la navigazione e la messa in sicurezza delle sponde dei laghi.
La Lombardia ha investito 900 milioni per migliorare la qualità dell’aria. Ridotti, in cinque anni, del 50% biossido di zolfo e monossido di carbonio, 40% in meno gli ossidi di azoto, abbattuto il pm10.
La Lombardia è la prima regione italiana per numero di installazioni di impianti fotovoltaici. La raccolta differenziata è prossima al 50% e la gestione dei rifiuti è ai primi posti in Europa.
  • La Lombardia è al primo posto in Europa per i servizi alla infanzia. Dal 2005 al 2011 i posti per asili nido, micro nidi e nidi famiglia sono passati da 30.000 a 52.248. Solo nel 2010 sono stati erogati 18 milioni per 77 nuovi progetti.
  • La Regione Lombardia investe quasi 250 milioni di euro l’anno per dare contributi ai 340 mila giovani che frequentano le scuole statali e paritarie.
  • La Regione Lombardia sta aiutando 2.400 mamme che hanno deciso di non interrompere la gravidanza (13 milioni di euro l’anno).
Bilancio 2011: 20 milioni di euro per dare cibo agli indigenti, finanziando 600 organizzazioni che aiutano i bisognosi, 70 milioni di euro l’anno per anziani e disabili, 500 euro mensili ai malati di SLA. 10 milioni per le politiche di conciliazione famiglia-lavoro, 2,7 milioni per le attività sociali negli oratori,
  • Un miliardo di euro per sostenere le imprese in crisi, per favorire la ricerca, la competitività, il commercio, il turismo e l’agricoltura.
  • Interventi anti crisi: 500 milioni per fornire liquidità alle PMI, 103 milioni dote lavoro, 137 milioni per inoccupati e disoccupati, 30 milioni per l’imprenditoria giovanile, 11 milioni per l’innovazione e le reti.
  • Il sistema agroalimentare lombardo è il più importante d’Italia. La nuova legge sulla agricoltura, ha introdotto l’anagrafe digitale delle imprese agricole, creando una rete di assistenza a sostegno di un comparto strategico di eccellenza.
La Lombardia ha un forte sistema di controlli: il comitato per la legalità e la trasparenza delle procedure regionali, il comitato per la legalità e la trasparenza su appalti e sicurezza nei cantieri, il tavolo della giustizia promosso dal Tribunale di Milano.
Risultato finale:
La Lombardia da sola produce più di tutte le altre Regioni italiane ed ha un PIL superiore a quello di Austria, Grecia, Danimarca, Portogallo e Irlanda.
Il PIL pro capite è superiore a Francia, Germania e Regno Unito; è prima in Italia per esportazioni e supera anche Irlanda e Danimarca.
La Lombardia ha un tasso di disoccupazione del 7,42% ed è seconda solo ai Paesi Bassi. La disoccupazione giovanile è inferiore a quella di Francia e U.K.
Se le altre Regioni fossero amministrate come la Lombardia, il governo nazionale non avrebbe bisogno di strozzare con le imposte i cittadini, non avremmo il terrore dello spread, non sarebbe stato necessario il taglio delle pensioni, l’aumento dell’IVA e della benzina e non sarebbe stato nemmeno necessario reintrodurre l’ICI - ora IMU - sulla prima casa. 


lunedì 15 ottobre 2012

Nota del Centro di Ateneo di Bioetica dell’Università Cattolica in merito alla sentenza della Corte di Cassazione sul caso del risarcimento alla bambina nata con sindrome di Down


Nota del Centro di Ateneo di Bioetica dell’Università Cattolica  in merito
alla sentenza della Corte di Cassazione sul caso
del risarcimento alla bambina nata con sindrome di Down
Milano, 10 ottobre 2012 - Si può risarcire qualcuno perché nato con sindrome di Down?
La Corte di Cassazione, con la sentenza del 2 ottobre, ha risposto affermativamente a
questa domanda risarcendo con un milione di euro una bambina nata sedici anni fa con
tale patologia e, di fatto, condannando il medico per non aver eseguito una diagnosi
adeguata. Il testo che giustifica questa sentenza è estremamente articolato, infarcito di
argomentazioni e analisi che spaziano dal diritto alla filosofia. Riservandoci il tempo
adeguato per una puntuale disamina del testo stesso, che si inserisce a pieno titolo nel
dibattito bioetico sul cosiddetto “danno o torto da procreazione”, risulta in ogni caso
discutibile e confutabile il messaggio che ne esce. Per quanto si tratti, con ogni
probabilità, di una semplificazione, il giudizio è inevitabilmente quello che sarebbe meglio
non nascere che nascere con una patologia. Si ha l’impressione di un tragico salto di
qualità che porti ad attenuare i diritti fondamentali dell’uomo laddove una malattia o
menomazione ne mini la capacità di autonomia e indipendenza.
La questione non è solo riconducibile al tema dell’aborto e non può essere archiviata nel
dibattito tra “pro life” e “pro choice”.
In ogni caso è evidente nella sentenza un uso arcaico dei concetti di “handicap” e di
“diversa abilità” che non tiene conto dell’evoluzione concettuale che ha portato alla
Convenzione Onu dei Diritti delle persone con disabilità (Dicembre 2006, ratifica italiana
marzo 2009).
Quando si entra nella logica di una misurazione di danni e benefici che hanno al centro
non un atto volontario ma una condizione esistenziale come l’essere malato, si perde il
concetto di incommensurabilità dell’esistere dell’uomo concreto che la modernità ha
posto come marchio stesso della dignità e individualità umana, al di là di ogni patologia e
differenza di status sociale e economica: un valore che non ha prezzo.
La sentenza si serve e veicola una logica irrealistica e controfattuale per cui ogni evento
della vita, che per sua natura possa comportare una forma di disagio, viene interpretato
come un’ipotesi di colpa da addebitare a qualcuno.
Inutile fare trasmissioni e commuoversi di fronte alle Paralimpiadi se poi il messaggio che
l’opinione pubblica percepisce è che nascere con una patologia sia solo un peso
esistenziale, economico e sociale per se stessi e per gli altri. Interroghiamoci se questa
sentenza non dia, poi, nuova linfa ad una medicina difensiva che non avrà più a cuore la
tutela del paziente ma finirà, invece,  per vederlo come un possibile nemico.
I problemi sono molti e non si può e non si deve pensare che possano essere chiusi con
una sentenza.
Centro di Ateneo di Bioetica
Università Cattolica del Sacro Cuore
Via Nirone 15, 20123 Milano
Tel. 02.7234.2922
Fax 02. 7234.2207
E-mail: centrodibioetica@unicatt.it
www.centrodibioetica.it

15 OTTOBRE SANTA TERESA

 
Teresa de Ahumada y Cepada nacque a Avila, in Spagna, il 28 marzo 1515 da una nobile ed antica famiglia. Fin dall’infanzia si distinse per grande amore alla lettura della Sacra Scrittura e fu animata dal desiderio del martirio.
A vent’anni entrò nel Carmelo di Avila e fece grandi progressi nella via della perfezione e ebbe rivelazioni mistiche. L’Ordine seguiva allora osservanze mitigate, Teresa riformò allora il suo Carmelo, e con l’aiuto di s. Giovanni della Croce fondò una serie di case per carmelitani e carmelitane "scalzi", riportando in esse la purezza e l'austerità delle origini carmelitane.
Santa Teresa è una delle più grandi mistiche della Chiesa; scrisse libri di profonda dottrina e le sue opere sono annoverate tra i capolavori della letteratura spagnola.
Fedele alla Chiesa e nello spirito del Concilio di Trento Teresa contribuì al rinnovamento dell'intera comunità ecclesiale..
Morì il 4 ottobre 1582 a Alba de Tormes, che divenne per la correzione gregoriana del calendario istiutita il giorno dopo, il 15 ottobre.
Fu canonizzata il 12 marzo 1622 da Papa GregorioXV e Papa Paolo VI il 27 settembre 1970 le riconobbe il titolo di dottore della Chiesa. 



Dalle "Opere" di santa Teresa d’Avila, vergine
Chi ha come amico Cristo Gesù e segue un capitano così magnanimo come lui, può certo sopportare ogni cosa; Gesù infatti aiuta e dà forza, non viene mai meno ed ama sinceramente. Infatti ho sempre riconosciuto e tuttora vedo chiaramente che non possiamo piacere a Dio e da lui ricevere grandi grazie, se non per le mani della sacratissima umanità di Cristo, nella quale egli ha detto di compiacersi. Ne ho fatto molte volte l’esperienza, e me l’ha detto il Signore stesso. Ho visto nettamente che dobbiamo passare per questa porta, se desideriamo che la somma Maestà ci mostri i suoi grandi segreti. E’ da lui, Signore nostro, che ci vengono tutti i beni. Egli ci istruirà. Meditando la sua vita, non si troverà modello più perfetto. Che cosa possiamo desiderare di più, quando abbiamo al fianco un così buon amico che non ci abbandona mai nelle tribolazioni e nelle sventure, come fanno gli amici del mondo? Beato colui che lo ama per davvero e lo ha sempre con sé! Ho considerato e ho appreso che alcuni santi molto contemplativi, come Francesco, Antonio da Padova, Bernardo, Caterina da Siena, non hanno seguito altro cammino. Bisogna percorrere questa strada con grande libertà, abbandonandoci nelle mani di Dio. Ogni volta poi, che pensiamo a Cristo, ricordiamoci dell’amore che lo ha spinto a concederci tante grazie e dell’accesa carità che Dio ci ha mostrato dandoci in lui un pegno della tenerezza con cui ci segue: amore infatti domanda amore. Perciò sforziamoci di considerare questa verità e di eccitarci ad amare. Se il Signore ci facesse la grazia, una volta, di imprimerci nel cuore questo amore, tutto ci diverrebbe facile e faremmo molto, in breve e senza fatica.

GIOVANNI 15 ANNI


AUGURI CARISSIMO !
IERI TI ABBIAMO FESTEGGIATO ALLA GRANDE!

giovedì 4 ottobre 2012

Buca le gomme all'auto di un disabile perchè costretto a spostare la sua Jaguar



Aveva parcheggiato la sua Jaguar in un posto per disabili. Non solo. Costretto a spostare l'auto dai vigili urbani chiamati dal disabile, si era vendicato bucando le gomme della macchina del portatore di disabilità una volta che gli agenti si erano allontanati. Protagonista di questa vicenda il presidente dell'Aler di Lecco (Azienda lombarda per l'edilizia residenziale) Antonio Piazza, che martedì è stato sollecitato dal suo partito, il Pdl, a dimettersi.

LE TELECAMERE - Il disabile, intenzionato a parcheggiare, aveva trovato il suo posto auto occupato dalla Jaguar di Piazza. Seccato, aveva chiamato la municipale affinchè multassero l'automobilista indisciplinato. Ma Piazza, per vendicarsi, bucò le gomme della vettura del portatore di disabilità. Non fece i conti con le telecamere della zona che ripresero tutta la scena. Martedì il dirigente è stato costretto a dimettersi. «Le mie dimissioni - si è giustificato il numero uno dell'Aler lecchese - non sono assolutamente giuste. Non le ho certo date volontariamente. Il mio comportamento è sempre stato improntato nella massima correttezza nel ruolo che ho svolto fino ad oggi nell'azienda lombarda per l'edilizia residenziale. Spero che l'assessore lombardo nelle prossime ore le respinga».(Corriere della Sera)

OGGI SAN FRANCESCO

AUGURI FRANCESCO DA TUTTI NOI