domenica 31 gennaio 2010

PAPA: ANNULLAMENTI MATRIMONI NON SIANO SCORCIATOIE PER LA RIAMMISSIONE AI SACRAMENTI


....Bendedetto XVI ha ammonito che casi di annullamento matrimoniali di fronte alla Rota Romana debbono seguire la strada ''oggettiva della giustizia'', senza indulgere ad una ''accondiscendenza'' per i diversi casi che corrisponderebbe ''ad una grave responsabilita' davanti a Dio e agli uomini'' di giudici ed avvocati.....



29-01-2010
Non si usino gli annullamenti matrimoniali come scorciatoie per la riammissione ai sacramenti, quali la Comunione. Ad affermarlo e' papa Benedetto XVI che ha chiesto di non contrapporre ''giustizia e carita''', nelle sentenze dei Tribunali ecclesiastici.

Ricevendo stamane in udienza i componenti, a vario titolo, del Tribunale della Sacra Rota Romana in occasione dell'inaugurazione dell'Anno Giudiziario, il papa ha detto che occorre ''rifuggire da richiami pseudopastorali che situano le questioni su un piano meramente orizzontale, in cui cio' che conta e' soddisfare le richieste soggettive per giungere ad ogni costo alla dichiarazione di nullita', al fine di poter superare, tra l'altro, gli ostacoli alla ricezione dei sacramenti della Penitenza e dell'Eucaristia''.

AGOSTINO IL PIU' GRANDE PADRE DELLA CHIESA


. ......Ecco le parole di Benedetto XVI: ‘Questo film mi è sembrato un viaggio in un continente spirituale molto distante e tuttavia vicino a noi, perché il dramma umano è sempre lo stesso, tutta la realtà della vita con i suoi problemi, tristezze, insuccessi, e il fatto che alla fine la verità è più forte e trova l’uomo. Speriamo che molti, vedendolo, possano essere trovati dalla verità e trovare la carità’......


FRANCESCO ANTONIO GRANA
Venerdì 29 Gennaio 2010 15:32
“Tardi ti amai, bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai”. È con queste parole, nella sua più celebre opera, “Le Confessioni”, che Sant’Agostino immortala la sua conversione matura al cristianesimo. “Fin dalla mia più tenera infanzia - scrive il vescovo d’Ippona -, io avevo succhiato col latte di mia madre il nome del mio Salvatore, Tuo Figlio; lo conservai nei recessi del mio cuore; e tutti coloro che si sono presentati a me senza quel Nome Divino, sebbene potesse essere elegante, ben scritto, e anche pieno di verità, non mi portarono via”. La storia di Sant’Agostino e della sua travagliata conversione continua ad affascinare l’uomo contemporaneo, spesso assettato di trascendente.

giovedì 28 gennaio 2010

CONFRONTIAMO QUESTA NOTIZIA RECENTE CON LO STERMINIO DEI DISABILI


......A meno di voler sostenere che una aveva diritto di nascere e l’altra no. Dunque i portatori di trisomia 21 che sono al mondo ci stanno da clandestini? Ci sono ma non dovrebbero esserci? Per loro il foglio di rimpatrio significa rispedirli al mittente, cioè a quel caso o a quel Dio che li ha imbarcati sulla fragile imbarcazione di un utero materno?.....



di Chiara Mantovani

Leggo l’agenzia di stampa e, nonostante mi reputi abituata a sentirne di tutti i colori, riesco ancora a sbalordire. Qualcosa nella ragionevolezza si è inceppato.
(ANSA) - MILANO, 30 NOV - La donna che nel giugno 2007, incinta di due gemelli, per un errore nell’aborto selettivo all’ospedale San Paolo di Milano subì una interruzione di gravidanza sul feto sano invece che su quello affetto da sindrome di Down ha chiesto un risarcimento di un milione di euro. Ad avanzare la richiesta di condanna al risarcimento dei tre medici imputati nel processo in corso a Milano è stato il legale della donna e del marito, l’avvocato Davide Toscani. "Si tratta della perdita di una vita umana - ha spiegato il legale -, dell’impossibilità di questa coppia di avere in futuro una nuova gravidanza per il trauma subito". Nessuna condanna o risarcimento, ha aggiunto Toscani, "darà mai ristoro a questa coppia".

UDIENZA DEL MERCOLEDI'

.....Uno scrittore francese ha detto che al mondo vi è una sola tristezza: quella di non essere santi, cioè di non essere vicini a Dio. Guardando alla testimonianza di san Francesco, comprendiamo che è questo il segreto della vera felicità: diventare santi, vicini a Dio!.....


San Francesco, gigante della santità, al centro dell'udienza generale di Benedetto XVI. Testo integrale

Benedetto XVI oggi ha dedicato la catechesi dell’udienza generale alla figura di San Francesco, “autentico ‘gigante’ della santità”. Ecco il testo integrale della sua catechesi.

mercoledì 27 gennaio 2010

PARTE DEL DECRETO PER L'ELIMINAZIONE DEI DISABILI

Il 18 agosto 1939 uscì un Decreto Ministeriale sull’obbligo di dichiarazione dei neonati deformi. Esso recava il timbro “strettamente confidenziale” e non fu mai pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Si ordinava a ostetrici e a medici di dichiarare tutti i neonati e i bambini sotto ai 3 anni affetti da specifiche condizioni mediche:

1) idiotismo e mongolismo;
2) microcefalia;
3) idrocefalia;
4) ogni deformità fisica;
5) paralisi, incluso il morbo di Little (displegìa spastica).

Al Decreto fu allegato il modulo di dichiarazione formulato in modo da sembrare un’indagine scientifica per usi statistici.

Per l’uccisione dei bambini il Comitato del Reich creò reparti di eutanasia infantile presso i grossi ospedali statali, i cosiddetti “reparti per l’assistenza esperta dei bambini”. Il Ministero chiese che il sistema assistenziale coprisse i costi dei ricoveri assicurando che sarebbe stato denaro ben speso perché i risparmi futuri avrebbero abbondantemente compensato il costo iniziale.

GIORNATA DELLA MEMORIA

......"Quelle dei disabili era vite indegne di essere vissute" diceva Hitler, e questo fu il primo passo che portò ben presto, nel 1939, ad un progetto che nel lasso di tempo che và dal '39 al '41, fece sparire, soltanto in Germania, qualcosa come 70.000 persone adulte, affette da disabilità....


Giornata della Memoria - Il Progetto T4: Lo Sterminio dei Disabili
Come ho già ricordato oggi è la Giornata della Memoria, in ricordo delle vittime della Shoah. Forse non tutti sanno però che il genocidio nazista, incominciò proprio dalle persone disabili. Tutto cominciò nel 1933.

LO STERMINIO DELLE PERSONE CON DISABILITA' COME PRELUDIO ALL'OLOCAUSTO

Mi domando:oggi questo sterminio esiste ancora?
Per me si lo si compie quando il bimbo e' ancora inerme nel grembo della madre e non corrisponde alle aspettative.
Lo si compie con le persone come Eluana cercando di convincerci che lo si fa per un bene.

....La prima ricerca condotta sull'argomento si svolse nel 1946 quando l'Ordine dei Medici Tedeschi incaricò una commissione presieduta dal dottor Alexander Mitscherlich di riferire sul cosiddetto "processo ai medici" che si svolgeva a Norimberga. I risultati della commissione non furono mai resi pubblici; l'Ordine dei Medici ritenne che le atrocità commesse erano talmente orribili da poter scuotere la stessa fiducia dei cittadini nella professione medica. La questione del massacro dei disabili scompare così per quasi quarant'anni e riemerge soltanto verso il 1980 ad opera di Ernst Klee, un docente di pedagogia per i disabili e giornalista.....



(di Giovanni De Martis*)
Consentire infatti «la morte dei figli più deboli e bisognosi permise l'infamia di Auschwitz». E per far sì che ciò non riaccada più, bisogna «essere costantemente disponibili ad alzare la voce di fronte alla più piccola discriminazione di cui si è testimoni», ma anche togliere qualsiasi consenso «a chi giustifica, relativizza o legittima in qualsiasi forma e per qualsiasi motivo l'ineguaglianza giuridica, morale, politica tra gli esseri umani». Nel Giorno della Memoria presentiamo un'ampia ricognizione sullo sterminio delle persone con disabilità nella Germania nazista

LASCIAMOCI FERIRE PER STARE SVEGLI PER RESTARE UOMINI

....Che sappiano, i figli. Che non siano troppo, ottusamente tranquilli. Girano voci su Internet e non solo che dicono che l’Olocausto è bugia e propaganda. Che non è vero. Che non è accaduto. In un vertice di menzogna, che vorrebbe annientare anche la memoria. Che li guardino, i nostri ragazzi, quei bambini. Che sussultino, riconoscendoli familiari. Che siano, dal loro destino, almeno per un momento feriti. Ci sono ferite necessarie, che occorre lasciare aperte.
Occorre lasciarsi ferire e ricordare per stare svegli, per restare uomini.....


Sono le facce di 364 ebrei italiani finiti nei lager, una parte delle migliaia deportate in Germania. Dei 1.023 di Roma solo in diciassette ritornarono. Le ha messe on line il Centro di documentazione ebraica contemporanea, per la Giornata della memoria. E chi va su <+corsivo>www.cdec.it/voltidellamemoria/<+tondo> può restarci parecchio. È un attonito viaggio tra storia collettiva e privati ricordi, quello in cui cadi in questo allinearsi di volti dai nomi, dai sorrisi italiani. Uomini e donne, così uguali alle foto d’epoca di ogni altro nostro nonno. Qualcuno che di nome fa Vittorio Emanuele, o Italo: nell’ingenuo patriottismo che almeno fino ai primi anni del Ventennio aveva contagiato anche gli ebrei – certi, com’era ovvio, di essere italiani come gli altri.

GIORNATA DELLA MEMORIA


Giornata della Memoria
Il Papa: «Mai più tanto orrore»
Si celebra oggi, con moltissime iniziative in tutta Italia, la Giornata della memoria delle vittime dell'Olocausto. «La memoria susciti un sempre più convinto rispetto della dignità di ogni persona», ha detto il Papa all'udienza. Ieri la posa della prima pietra del memoriale alla stazione di Milano con Napolitano: «Ciò che è stato non si ripeta».

BENEDETTO XVI: UDIENZA, “È SOSTENIBILE SOLO UNO SVILUPPO CHE RISPETTA L’AMBIENTE”

Mercoledi 27 Gennaio 2010
11:08 -
“E’ sostenibile solo uno sviluppo che rispetti la creazione e che non danneggi l’ambiente”. A ribadirlo è stato il Papa, sulla scorta della “Caritas in veritate” e dell’insegnamento di san Francesco, in particolare quello contenuto nel Cantico delle creature, il cui “messaggio” resta “molto attuale”. “Dall’amore per Cristo nasce l’amore verso le persone e anche verso tutte le creature di Dio”, ha spietato Benedetto XVI soffermandosi sul “senso della fraternità universale” e sull’”amore per il creato”, tratti tipicamente francescani. Citando, poi, il suo recente Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace il Santo Padre ha sottolineato che “anche la costruzione di una pace solida è legata al rispetto dell’ambiente”. Francesco “ci ricorda che nella creazione si dispiega la sapienza e la benevolenza del Creatore”: per questo “la natura è da lui intesa proprio come un linguaggio che ci parla di Dio, e con il quale possiamo parlare di Dio”. In una parola, “Francesco è stato un grande santo e un uomo gioioso”, ha detto il Papa: “La sua semplicità, la sua umiltà, la sua fede, il suo amore per Cristo, la sua bontà verso ogni uomo e ogni donna l’hanno reso lieto in ogni situazione”. “Tra la santità e la gioia sussiste un intimo e indissolubile rapporto”, ha concluso il Papa, secondo il quale san Francesco ci insegna che “questo il segreto della vera felicità: diventare santi”.

martedì 26 gennaio 2010

PADRE ALDO TRENTO

.....Noi stiamo assieme ai nostri ammalati solo per aiutarci a guardare in faccia Gesù. Se non fosse per questo, saremmo dei miserabili sadici, perchè senza avrebbero tutte le nostre cure palliative? Amici, qui o siamo desiderosi, tesi al Mistero o è meglio chiudere, perchè ciò che a me interessa è che tutti possiamo dire, sani o ammalati "per me vivere è Cristo"......


26 gennaio 2010

Cari amici,
sono ogni giorno più commosso e grato perchè "tocco con le mani" cosa significa quando Carròn dice che basta dire "si" al Mistero, che basta "guardare in faccia a Gesù". E' tardi mentre vi scrivo ma non posso non comunicare agli amici che il "si" mio a Cristo mi riempie di letizia. Sono pieno di letizia dentro la oscurità che spesso mi avvolge e in cui la mia emotività disastrata è assorbita da quel "Tu che mi fai". Che tenerezza guardare la propria umanità con gli occhi di quel Tu che è infinitamente più potente della mia immaginazione, dei miei fantasmi, delle mie condizioni di salute. "Tu oh Dio mio".

NOVENA IN MEMORIA DI ELUANA ENGLARO

Giro a tutti i miei lettori l'appello ricevuto da due minuti per la vita

Casella postale 299 - 10121 Torino
www.dueminutiperlavita.info
info@dueminutiperlavita.org
APPELLO AL PARLAMENTO ITALIANO: "MAI PIÙ UN'ALTRA ELUANA"
26 gennaio 2010
Ss. Timoteo e Tito
«36. [...] Chi prega non spreca il suo tempo, anche se la situazione
ha tutte le caratteristiche dell'emergenza e sembra spingere unicamente all'azione.
[...]
37. È venuto il momento di riaffermare l'importanza della preghiera di fronte
all'attivismo e all'incombente secolarismo di molti cristiani impegnati nel lavoro caritativo.»
Benedetto XVI, Deus caritas est, nn. 36-37


Cari amici,
in occasione del primo anniversario della morte di Eluana Englaro, Vi invitiamo a recitare una Novena (31 gennaio - 8 febbraio) in difesa della vita, dal concepimento fino al suo naturale tramonto.

Con la pratica del Santo Rosario vogliamo, in particolare, chiedere alla Vergine Maria la grazia della conversione per tutti colori che lavorano a favore dell'infausta e disumana "cultura della morte" e per coloro che hanno cooperato alla morte di Eluana, chiedendola, sostenendola, giustificandola, approvandola, autorizzandola, mettendola in atto, non impedendola, pur avendone i mezzi e le possibilita' per farlo.
Con chi potrà, e vorrà, unirsi a noi reciteremo in comunione spirituale una corona del Santo Rosario, ogni giorno della novena, alle ore 19.

Come al solito chiediamo a coloro che, all'ora proposta, non possono recitare interamente una corona di unirsi nella preghiera per almeno una decina.

PER AMOS Morto il 19 Febbraio di quasi 2 anni fa

UN ANONIMO
Anonimo ha detto...
Ti ho conosciuto durante il servizio militare abbiamo passato un'anno indimenticabile ti ricordo come una grande commilitone ma anche come un grande uomo..Cercarti su internet e trovare questa notizia mi ha distrutto il cuore.. un abbraccio alla famiglia.Condoglianze
Il Prete 12ska95

NIPOTINI CINCINNATI


GRAZIE SIMONA PER LE NUOVE FOTO I BIMBI SONO BELLISSIMI

domenica 24 gennaio 2010

PEZZO DI UN INTERVENTO DI DON GIUSSANI SULLA PACE FATTO NEL 2001

.......Dico questo perché è più difficile trovare un uso vero della parola pace nelle grandi trame politiche ed economiche che non nel rapporto familiare fra l’uomo e la donna o nel groviglio di tendenze desiderose di adempimenti o di sazietà personali, cioè nel cuore dell’uomo. Tutto questo convoglia l’attenzione e la devozione al Natale cristiano. L’unica ragione di questa festività sta nel fatto che il destino misterioso si è comunicato agli uomini identificandosi con un uomo nato da una vergine, perché poi destinato a morire per risorgere, rispondendo così all’attesa di chiunque. La pace, allora, può essere sentita e vissuta e pensata solo a due condizioni: la vocazione, cioè la dipendenza da un Altro come disegno e giudizio sulla propria vita - come per la prima volta è emerso nella storia del popolo ebraico -, e l’educazione alla conoscenza del bene e del male.

Per noi il Natale segnala come la vocazione di Cristo, la sua vita, sia stata la proclamata volontà di obbedire alla grande sorgente del Mistero, in una educazione vissuta come indefessa passione di conoscenza del bene e del male, così come emerge nella storia del suo popolo. Perciò la pace dipende dal fatto che l’uomo ammetta l’impossibilità di darsi la perfezione da se stesso, mentre indomabilmente riconosce il suo debito verso l’Essere. Il Natale è tutto questo, sempre rilanciato a tutta l’umanità, come il sorgivo permanere di una proposta che la vita è, in qualunque condizione ognuno si trovi. Nella tenerezza davanti all’immagine di un bimbo appena nato l’infinita distanza dell’azione dell’uomo dal suo destino si colma come pace in un perdono. Per cui all’uomo che pensa, il Natale può apparire non frustrata dolcezza né disperazione. L’infaticabile umanità del Papa ci invita a questa sintesi ultima, in cui la dignità e la completezza dell’uomo sono tutto, cioè misericordia.

Luigi Giussani

GIOVANNI



Giovanni entrera' in ospedale "San Raffaele"il 2 Febbraio e sara' operato il 3 dovrebbe uscire il 4.
Chiedo a tutti i lettoti di starci vicini con le preghiere.

IL PAPA PUNTA SU INTERNET

...."Lo sviluppo delle nuove tecnologie e, nella sua dimensione complessiva, tutto il mondo digitale rappresentano una grande risorsa per l’umanità nel suo insieme", ha sottolineato Ratzinger nel messaggio reso noto oggi in Vaticano, alla vigilia della giornata delle Comunicazioni Sociali, che coincide ogni anno con il 24 gennaio e la festa di San Francesco di Sales.....


Il Papa punta su internet: "Servono dei cyber-preti per annuncio del Vangelo"

Si apre una nuova era, quella dei cyber preti e dell'evangelizzazione del web. Lo ha detto il Pontefice in un messaggio per la giornata mondiale delle Comunicazioni sociali

Città del Vaticano

sabato 23 gennaio 2010

L'INTERVENTO DEL PRESIDENTE DEL MEETING EMILIA GUARNIERI A NEW YORK

....Oggi capisco che il desiderio del cuore non si ferma neppure di fronte al rombo del cannone.
Lo capisco perché ho visto accadere nella mia vita un gusto per la realtà, una passione per gli uomini, un interesse per il mondo, un fascino per la bellezza, che non mi sarei mai immaginata. E ho visto e incontrato tanti uomini animati dalla stessa passione, mossi dallo stesso impeto, commossi dallo stesso struggente bisogno di infinito......


New York Encounter 2010
New York Marriott Marquis – Times Square, 1535 Broadway, New York City

Illustri ospiti e cari amici, grazie per questo invito che mi ha dato la possibilità di essere per la prima volta in America. Grazie a coloro che avranno la pazienza di ascoltarmi e ai quali chiedo scusa di non essere in grado di parlare se non nella mia lingua.

IL MEETING PER LA PRIMA VOLTA A NEW YORK

“Non ho mai visto nulla di simile” ha raccontato il professore Brad Gregory, docente di Storia Europea all’Università di Notre Dame, intervenuto nell’edizione 2008 sul tema dell’educazione. “Se in molti pensano che bisogna avere il buon gusto di praticare la propria fede privatamente senza interferenze con la società, il Meeting è esattamente l’esempio contrario . E’ la dimostrazione di una fede vissuta in pubblico. E’ una festa che dura una intera settimana. E cosa ancora più incredibile - ha aggiunto con enfasi - è l’esercito di volontari che pagano apposta per lavorare al Meeting”.


Un migliaio di persone in Times Square ad ascoltare l’esperienza del Meeting come esempio di cosa significhi vivere la fede pubblicamente

Per la prima volta nella sua storia il 16 gennaio il Meeting ha raccontato di sé a New York, presso il prestigioso Marriot Marquis Hotel, a Times Square, nel cuore della grande mela.

AVVISO

24 gennaio 2010 - ore 10
Divina Liturgia in rito bizantino-slavo
in Diretta Tv su Rete 4

In occasione della settimana di preghiera per l'unità dei cristiani 2010 («Voi sarete testimoni di tutto ciò» 18-25 gennaio) padre Romano Scalfi, accompagnato dal Coro di Russia Cristiana, celebrerà in diretta Tv su Rete 4 la Divina Liturgia in rito bizantino-slavo presso la Collegiata di Sondrio, domenica 24 gennaio alle ore 10.00.
per ulteriori informazioni si può visitare il sito di Russia Cristiana

TRISOMIA 21.IT SEGNALA

Scritto da Capo redattore
Venerdì 22 Gennaio 2010 16:23
Quando lo spettacolo non aiuta la cultura

Durante la nota trasmissione di Canale 5 del Grande Fratello, spesso e volentieri alcuni dei partecipanti sono soliti condire le loro liti con l’epiteto “mongoloide”. Hanno iniziato in dicembre, mentre i concorrenti erano a tavola per la cena (la puntata su Canale 5 era finita da un’ora o forse più, la diretta continuava sul Canale Extra 1 di Mediaset Premium) e la concorrente Carmela l’ha urlato come fosse il peggiore degli insulti. Da allora non hanno più smesso.

giovedì 21 gennaio 2010

SUOR MARCELLA SCRIVE

Carissimi amici,
sono in partenza per Port au Prince: mi dà un passaggio la delegazione del comune di Milano ed alle 13.20 lasceremo Malpensa per atterrare a La Romana da dove, domani raggiungeremo Port au Prince.

Vado a cercare la mia gente, vado a darer una mano a padre Giuseppe con cui ho condiviso la vita in questi anni: l'ho sentito al telefono nella notte. La missione ha resistito, solo le mura di cinta sono crollate ed i tubi dell'acqua scoppiati, ma padre Giuseppe li ha già sostituiti per assicurare a tutti l'acqua potabile. Ha accolto circa 800 feriti che hanno occupato la superficie del bellissimo campo di calcio. I medici cileni da anni impeganti nell'ambulatorio della missione se ne sono andati, richiamati dalle loro organizzazioni, ed anche le suore colombiane due giorni fa hanno gettato la spugna scioccate dal dolore e dalla disperazione, hanno raggiunto le consorelle nella vicina Repubblica Dominicana.

Padre Giuseppe mi diceva di andare presto e di portare medici ed infermieri: molti feriti hanno fratture esposte ed il rischio di setticemia è altissimo.

Non riesco in questo volo a portare con me altre persone ma stiamo cercando di organizzarci con la Protezione Civile del Veneto per organizzare un intervento alla missione.

In questo momento non c'è internet ma appena l'avremo manderò notizie.



Un caro abbraccio a tutti voi

Suor Marcella

LA NOSTRA VITA APPARTIENE A UN ALTRO

«La nostra vita appartiene a qualcosa d’Altro. L’inevitabilità [di ciò che accade] è come il sinonimo più chiarificatore di questa non appartenenza a noi della cosa, e soprattutto non appartiene a noi ciò da cui tutto deriva: la nostra vita appartiene a un Altro.
In questo senso si capisce perché la vita dell’uomo è drammatica: se non appartenesse a un Altro sarebbe tragica. La tragedia è quando una costruzione frana e tutti i sassi e i pezzi di marmo e i pezzi di muro, crollano. E tutto nella vita diventa niente, è destinato a diventar niente, perché di ciò che abbiamo vissuto nel passato, di ciò che abbiamo vissuto fino a un’ora fa, fino a cinqueminuti fa, non esiste più niente di formato, di costruito non esiste più niente. E questo
è tragico. La tragedia è il nulla come traguardo, il niente, il niente di ciò che c’è. Mentre se tutto appartiene a un Altro, a qualcosa d’Altro, allora la vita dell’uomo è drammatica, non tragica. Riconosco che ti appartengo, riconosco che il tempo non è statomio, non mi apparteneva, come il tempo fino ad oggi non mi appartiene, non mi appartiene. Prendi pure la mia vita, accetto che non mi appartenga, riconosco che non mi appartiene, accetto che non mi appartenga.
Ciò che possiede il nostro tempo è morto per noi, si presenta ai nostri occhi e al nostro cuore come il luogo dove è amato il nostro destino, dove è amata la nostra felicità, tanto che Colui che possiede il tempo muore per il nostro tempo. Il Signore, Colui a cui appartiene il tempo, è buono».
(L.Giussani, Si può vivere così?)

«Il nostro pensiero, in questi giorni, è rivolto alle care popolazioni di Haiti, e si fa accorata preghiera. Seguo e incoraggio lo sforzo delle numerose organizzazioni caritative, che si stanno facendo carico delle immense necessità del Paese. Prego per i feriti, per i senza tetto, e per quanti tragicamente hanno perso la vita».
(Benedetto XVI, Angelus del 17 gennaio 2010)
È la certezza di questa appartenenza che sostiene la nostra speranza e ci fa sentire come nostro il dramma dei fratelli di Haiti.

Per questo,accogliendo l’appello del Papa, sosteniamo la raccolta fondi lanciata da AVSI per intervenire in favore della popolazione e far fronte alla grave emergenza umanitaria che si è creata nell’isola.AVSI è presente ad Haitidal 1999 con alcuni progetti a sostegno della realtà locale.
Comunione e Liberazione
20 gennaio 2010.


mercoledì 20 gennaio 2010

DOMENICA SULLA NEVE sunapee martin luter king weekend



CIAO BELLISSIMI SPERO VI SIATE DIVERTITI!!
VI ASPETTO FRA POCHI MESI TERMINA LA SCUOLA E SONO QUASI DUE ANNI CHE NON VI VEDO SE NON IN FOTO!
UN BACIONE DALLA NONNA

lunedì 18 gennaio 2010

HAITI QUI C'E' BISOGNO DELL'ABBRACCIO DI CRISTO

....la speranza è data dalla certezza che nulla può mai essere contro di noi. Vado a cercare i nostri amici per dire che la speranza che hanno conosciuto non è stata sepolta da pochi minuti di terrore: Cristo ha già vinto la morte».....




di Fabrizio Rossi
15/01/2010 - Il terremoto si è abbattuto su uno dei Paesi più poveri del mondo. Davanti a migliaia di vittime e ad intere città distrutte, è possibile ancora sperare? Suor Marcella, in missione sull’isola dal 2004, ci racconta la sua esperienza

CARLA SCRIVE

non so cosa sia un blog e non so come sia finita a leggere queste pagine, ma un immenso grazie a chi le ha scritte perchè ho trovato cose bellissime. L'amore di Dio è presente in queste pagine. Grazie! Carla

«UN UOMO COLTO,UN EUROPEO DEI NOSTRI GIORNI PUÒ CREDERE,CREDERE PROPRIO,ALLA DIVINITÀ DEL FIGLIO DI DIO, GESÙ CRISTO?»

Esercizi degli universitari
di Comunione e Liberazione
R I M I N I , D I C E M B R E 2 0 0 9
TRACCE
Supplemento al periodico Tracce - Litterae Communionis, n. 1, Gennaio 2010. Poste Italiane Spa - Spedizione in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) art. 1, comma 1, DCBMilano

APPUNTI SCUOLA DI COMUNITA' DON CARRON 13 GENNAIO 2010

.....Il segno più persuasivo che Cristo è Dio, il miracolo più grande da cui tutti rimanevano colpiti, più ancora che le gambe raddrizzate o la cecità guarita, era uno sguardo senza paragoni; e il segno che Cristo non è una teoria o un insieme di regole è quello sguardo che non posso creare io (cercando di essere coerente con le regole). Il Vangelo è pieno del Suo modo di trattare l’umano, di entrare in rapporto con coloro che trovava sulla Sua strada. Ma non solo: quel che mi stupisce è che anche questo fascino del Suo sguardo nel Vangelo non lo avremmo colto, se don Giussani non ci avesse educato testimoniandolo......


Testo di riferimento: L. Giussani, Si può vivere così?, Rizzoli, Milano 2007, pp. 289-318.
• Canto “Como busca”
• Canto “Give me Jesus”
Sul volantone di Natale mi ha colpito la frase di Giussani che diceva che non si può rimanere nell’amore a sé se Cristo non è una presenza ora – ora – come la madre per il figlio.

IL VIOLINO IL TALENTO LA METROPOLITANA E IL WASHINGTON POST

....Questa è una storia vera. L'esecuzione di Joshua Bell in incognito nella stazione della metro fu organizzata dal quotidiano Washington Post come parte di un esperimento sociale sulla percezione, il gusto e le priorità delle persone. La domanda era: "In un ambiente comune ad un'ora inappropriata: percepiamo la bellezza? Ci fermiamo ad apprezzarla? Riconosciamo il talento in un contesto inaspettato?"......


....Nessuno lo sapeva ma il violinista era Joshua Bell, uno dei più grandi musicisti al mondo. Suonò uno dei pezzi più complessi mai scritti, con un violino Stradivari del valore di 3,5 milioni di dollari. Due giorni prima che suonasse nella metro, Joshua Bell fece il tutto esaurito al teatro di Boston e i posti costavano una media di 100 dollari.....

Un esperimento fatto 2 anni fa dal Washington Post: per nulla vecchio e sempre attuale, specie per chi come me passa dalla metropolitana ogni mattina e vorrebbe poter avere, ogni tanto, il tempo per fermarsi ad ascoltare...

SVIZZERA

Svizzera
RINO CAMMILLERI
15 Jan 2010
In marzo il parlamento svizzero discuterà una legge che restringa la possibilità di suicidio assistito, giacché la Svizzera è diventata la meta preferita del turismo eutanasico. Ora, qui non voglio ripercorre gli argomenti che mi fanno schierare nel campo di quelli contrari al suicidio, medicalizzato o meno. Solo una considerazione: è chiaro che chi vuol farla finita crede di metter fine alle sue sofferenze. Ciò implica, evidentemente, o una visione atea o una buonista. Per la prima, rinunciare alla vita significa tornare al nulla, dove non gode ma neanche si soffre; semplicemente si cessa di esistere. La seconda ritiene in qualche modo che Dio sarà meno cattivo della ria sorte che mi ha fatto venir voglia di farla finita. Ambedue le visuali si fondano su un atto di fede, una pia speranza senza uno straccio di prova. Altrettanto valida, dunque, è quella opposta: come la mettiamo, infatti, se esiste l’Inferno e i suicidi ci finiscono? Insomma, chi chiede l’eutanasia fa una scommessa molto azzardata, sulla posta della quale occorrerebbe che qualcuno inducesse il candidato a utilmente riflettere. In verità, alla dipartita dell’eutanasizzato chi tira un respiro di sollievo (per il momento) è chi ha dovuto occuparsene. Tranne le apposite cliniche svizzere, ovviamente.

PADRE ALDO TRENTO 15 GENNAIO 2010

Escuela de Comunidad Clínica Divina Providencia
Cari Amici,
questa è la mia scuola di comunità con gli ammalati terminali. Ogni mercoledì dalle 11 a mezzogiorno. Oggi è stata commovente la testimonianza di Ilda, 35 anni, ammalata di cancro.
Marco, un ragazzino anche lui con cancro e con alle spalle una storia da brividi tanto che mi fa drizzare i capelli ogni volta che mi viene in mente ( a 5 anni era già nella strada dove ha vagabondato fino a quando il cancro lo ha preso, cosa che neanche la polizia era riuscita a fare...!) aveva detto:"Il cancro ha cambiato la mia vita perchè mi ha obbligato a venire qui dove ho incontrato la CASA (lui non ha mai avuto una casa...) di Dio. Sono contento perchè questa è la CASA di Dio. Sono felice perchè Gesù mi ha portato qui.

PADRE ALDO TRENTO 11 GENNAIO 2010

...Il cuore della vacanza era contenuto nel messaggio Natalizio di Carròn. Non ci sono state testimonianze ma l'andare a fondo, cercare le ragioni, assimilarle, di ciò che i testimoni fra noi,lì presenti, ci facevano vibrare. Non credevamo ai nostri occhi che vedevano concreto, vivo in Foz de Iguazù, "diventato Betlemme" -come ci disse Padre Alberto- "la Presenza di Gesù". Siamo tornati a casa come i pastori, i magi, con il cuore traboccante di letizia perchè davvero è possibile così. E' possibile guardare l'umano che è in noi come cammino a Gesù, come condizione per lasciarci guardare da Lui.....



Cari Amici,
sono tornato a casa dopo una settimana di vacanze con 900 persone tra adulti e bambini del Brasile, Argentina, Paraguay e due (Padre Alberto e Stefania) dell'Ecuador. La prima volta da quando esiste il movimento in America Latina che tanta gente di paesi diversi si riunisce intorno ad un fatto: l'amicizia di alcuni amici che con affetto e semplicità e decisione hanno preso sul serio cosa significa seguire Carròn, facendo un lavoro nella scuola di comunità.

COMMOZIONE PER GESU'

.....Padre Pio notoriamente non era un grande oratore. Tutt’altro. Le sue omelie erano semplici e scarne: ricordava la verità come è espressa nel Catechismo della Chiesa Cattolica e tanto bastava.
Eppure ha smosso milioni di persone, oceani di uomini e donne sono andati da lui e si sono convertiti, spesso cambiando radicalmente vita, per essersi confessati da lui o per aver visto ciò che accadeva alla messa che lui celebrava (riviveva infatti tutta la Passione di Gesù). E’ solo un esempio, ma che basta a capire che la Chiesa non ha bisogno anzitutto di predicatori eloquenti, ma di santi.
Infatti Benedetto XVI ha dedicato questo “anno sacerdotale” non a un grande oratore, ma a un uomo umile (e grande) della provincia francese, il santo Curato d’Ars, indicato come esempio per ogni sacerdote. Non per l’omiletica, ma perché era un vero uomo di Dio.....

da “Libero”, 10 gennaio 2009
ANTONIO SOCCI
E’ buffo leggere sulla prima pagina della Repubblica una reprimenda di Giancarlo Zizola contro le omelie dei preti. Proprio quella stessa prima pagina che ogni domenica, da anni, contiene interminabili e illeggibili omelie di Eugenio Scalfari.
Se sono noiose e logorroiche le omelie clericali (e lo sono spesso) non sono migliori quelle anticlericali:

L'INFERNO D HAITI E IL PARADISO

....Quando arrivano grandi tragedie, personali o collettive, apriamo gli occhi sull’estrema fragilità della nostra esistenza e – svegliandoci – ci sentiamo quasi ingannati. Come se non sapessimo che siamo di passaggio.
Sì, siamo tutti malati terminali. Ma noi dimentichiamo di essere sulla soglia della morte dal primo istante di vita. Lo rimuoviamo.
Anzi, quasi tutto quello che facciamo ogni giorno ha questa segreta ragione: farci dimenticare il nostro destino, esorcizzare la morte, preannunciata dalla decadenza fisica, dalle malattie, dalla sofferenza, dal dolore altrui. Distrarci, come diceva Pascal: il “divertissement”......


Da “Libero”, 16 gennaio 2010
ANTONIO SOCCI
Basta un piccolo starnuto del pianeta, in un minuscolo francobollo di terra come Haiti, e sono spazzati via migliaia di esseri umani. Anche un microscopico virus è in grado di uccidere milioni di persone. Sono tutte manifestazioni di una stessa fragilità, di uno stesso destino. Tutti documenti della nostra misera condizione mortale.

TERREMOTO HAITI

.....Che contributo potrà dare l’Italia?

Enorme. L’Italia dovrebbe, anzitutto, allinearsi con gli altri Paesi, come la Francia o l'America Latina, nel dare aiuto immediato. Ma, al di là dell’immediato, gli italiani potrebbero dare un grande contributo mettendo a frutto la loro sensibilità. Non c’è solo un problema di costruzione di case, ma un problema di “ricostruzione” dell’umano, là dove è la persona ad essere distrutta. Gli haitiani sono disperati. Ma lo sono da anni. Questa è l’ennesima sciagura che si abbatte su di loro. Si sentono gente maledetta su una terra maledetta. Hanno perso la voglia di reagire. Spero che da questa catastrofe possa nascere una scintilla per costruire qualcosa di nuovo. Qualcosa che generi un contesto in cui la gente riacquisti la voglia e l'energia per reagire.

Zorzi (Avsi): il crollo più grave è quello della speranza, l’Italia può fare molto

Redazione

giovedì 14 gennaio 2010

Un terremoto di proporzioni tremende ha sconvolto Haiti, il Paese più povero del continente americano. Il sisma, di magnitudo 7, si è verificato alle 22,53, ora italiana, seguito da un’altra decina di scosse. L’epicentro è stato individuato a una ventina di chilometri dalla capitale Port-au-Prince, a circa 8 km di profondità. I danni sono incalcolabili. Non si contano i morti e i dispersi.

VISITA DEL PONTEFICE BENEDETTO XVI ALLA COMUNITÀ EBRAICA DI ROMA , 17.01.2010

...Venendo tra voi per la prima volta da cristiano e da Papa, il mio venerato Predecessore Giovanni Paolo II, quasi ventiquattro anni fa, intese offrire un deciso contributo al consolidamento dei buoni rapporti tra le nostre comunità, per superare ogni incomprensione e pregiudizio. Questa mia visita si inserisce nel cammino tracciato, per confermarlo e rafforzarlo. Con sentimenti di viva cordialità mi trovo in mezzo a voi per manifestarvi la stima e l’affetto che il Vescovo e la Chiesa di Roma, come pure l’intera Chiesa Cattolica, nutrono verso questa Comunità e le Comunità ebraiche sparse nel mondo......




Nel pomeriggio di oggi, 17 gennaio 2010 - 2 shevat 5770, il Pontefice Benedetto XVI si è recato in Visita alla Comunità Ebraica di Roma.
Alle ore 16.25 il Pontefice è arrivato a Largo XVI ottobre al Portico di Ottavia ed è stato accolto da Riccardo Pacifici, Presidente della Comunità ebraica di Roma e da Renzo Gattegna, Presidente delle Comunità ebraiche italiane. Davanti la lapide che ricorda la deportazione del 16 ottobre 1943 è stata deposta una corona floreale in omaggio alle vittime della Shoah. Percorrendo Via Catalana verso la Sinagoga, il Vescovo di Roma ha compiuto una breve sosta davanti alla lapide che ricorda l’attentato del 9 ottobre 1982, in cui perse la vita un bambino ebreo di due anni e rimasero ferite decine di persone che uscivano dal Tempio dopo la preghiera.

giovedì 14 gennaio 2010

OGGI I FESTEGGIAMENTI


AUGURI!

13 GENNAIO AUGURI BEATRICE PER I TUOI 18 ANNI


AUGURI DAGLI ZII:Tiziana e Claudio
AUGURI DAI CUGINI:Francesco con Alessandra e Michele Anna Paolo
:Marco con Simona e Tommaso Matteo Alessandro
:Simona con Habib e Scherin
:Lorenzo con Sabina e Giacomo
:Antonio
:Giovanni

APPELLO DEL PAPA TERREMOTO HAÏTI

..."Mi appello alla generosità di tutti, affinché non si faccia mancare a
questi fratelli e sorelle che vivono un momento di necessità e di dolore, la
nostra concreta solidarietà e il fattivo sostegno della Comunità
Internazionale. La Chiesa Cattolica non mancherà di attivarsi immediatamente
tramite le sue Istituzioni caritative per venire incontro ai bisogni più
immediati della popolazione".....


CITTA' DEL VATICANO, 13 GEN. 2010 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale di
oggi, tenutasi nell'Aula Paolo VI, il Papa ha rivolto un appello "per la
drammatica situazione in cui si trova Haiti".

ORDINI MENDICANTI PROFONDO RINNOVAMENTO ECCLESIALE

....."Anche oggi c'è una 'carità della e nella verità', una 'carità
intellettuale'" - ha concluso il Pontefice - "da esercitare, per illuminare
le intelligenze e coniugare la fede con la cultura. L'impegno profuso dai
Francescani e dai Domenicani nelle università medievali è un invito, cari
fedeli, a rendersi presenti nei luoghi di elaborazione del sapere, per
proporre, con rispetto e convinzione, la luce del Vangelo sulle questioni
fondamentali che interessano l'uomo, la sua dignità, il suo destino eterno".......

CITTA' DEL VATICANO, 13 GEN. 2010 (VIS). Benedetto XVI ha dedicato la
catechesi dell'Udienza Generale di questo Mercoledì, tenutasi nell'Aula
Paolo VI, agli Ordini Mendicanti, sorti nel secolo tredicesimo, di cui i più
noti e più importanti sono i Frati Minori e i Frati Predicatori, Francescani
e Domenicani, così chiamati dal nome dei loro Fondatori, Francesco d'Assisi
e Domenico di Guzman.

"Sono i santi" - ha spiegato il Papa - "guidati dalla luce di Dio, gli
autentici riformatori della vita della Chiesa e della società. Maestri con
la parola e testimoni con l'esempio, essi sanno promuovere un rinnovamento
ecclesiale stabile e profondo".


APPELLO PER HAITI

Carissimi,
avrete sentito del tremendo terremoto che ieri ha colpito la popolazione di Haiti.
I nostri amici di AVSI con cui stiamo lavorando insieme per la ricostruzione in Birmania, hanno da tempo delle attività proprio ad Haiti con 5 italiani, 1 francesce e un centinaio di collaboratori locali per dei progetti a sostegno dei bambini haitiani. Qui sotto trovate tutte le notizie (tratte dal sito www.avsi.org) di quello che sta succendendo in queste ore terribili.Vorrei sollecitare tutti quelli che vogliono fare qualcosa per Haiti a mandare il proprio contributo ad AVSI perchè è uno dei modi più sicuri di far arrivare gli aiuti laggiù.
Vi invito anche a diffondere il più possibile questo appello a tutti quelli che conoscete e a pregare per la gente di questa povera nazione.

Un abbraccio a tutti

Padre Mauro Bazzi

COMMENTO DI CRISTINA

"CASTITA' PREMATRIMONIALE PERCHE' SI?":

Ho appena festeggiato dieci anni di matrimonio. Ripensando a questo tempo vissuto insieme al mio sposo (gioie e dolori, fatiche, attese, speranze, doni inaspettati...) ringrazio Dio di avermi fatto incontrare nei lunghi anni di fidanzamento (9!!) amici adulti e uomini di Chiesa che non hanno mai arretrato di fronte a questa questione né ceduto alla mentalità comune, ma ne hanno sempre dato le ragioni ritenendola una educazione fondamentale della persona (infatti il primo errore è che il fidanzamento serva a'provare' se la coppi 'gira', in realtà il fidanzamento serve a costituire e fortificare ciascuno per sè l'uomo e la donna che diventeranno poi marito e moglie, in modo che poi ciascuno possa assumersi liberamente e con coscienza la decisione di donarsi per sempre all'altro. La castità prematrimoniale è la cartina di tornasole della serietà di questo impegno di crescita. Ecco perchè tanti matrimoni scoppiano subito: come può donarsi nel tempo uno (o una) che non abbia imparato ed essere padrone di sé (nel senso di dominio di sé, continenza appunto, ma non solo sessuale), non si può donare quel che non si ha!!!Prego che i Pastori, i nostri Sacerdoti, non cedano MAI di fronte all'allettante tentazione di lasciar correre e non farsi il sangue amaro, perchè avranno sulla coscienza tante sciagure umane...
Cristina

martedì 12 gennaio 2010

CASTITA' PREMATRIMONIALE PERCHE' SI?

.....Soltanto il matrimonio è un punto di non ritorno che cambia la vita. Soltanto il patto matrimoniale è cosi forte e inclusivo - come scrive il filosofo Fulvio Di Blasi - da giustificare, cioè rendere giusta di fronte a Dio e agli uomini anche l'unione corporea. La castità prematrimoniale è il percorso propedeutico alla comprensione della vera essenza del matrimonio. Non si può capire l'indissolubilità matrimoniale se si rifiuta ottusamente il valore della continenza prima delle nozze....

Autore: Mario Palmaro
Fonte: http://www.iltimone.org/index.php?option=com_content&view=article&id=2568%3Acastita-pramatrimoniale-perche-si&catid=144%3Apalmaro&Itemid=18
La Chiesa si ostina a proporla. Molti giovani non la capiscono. È ancora possibile spiegare le ragioni ed i vantaggi della castità prematrimoniale? Ecco che cosa dire. Anche a chi non crede.

INEDITO DEL FUTURO PAPA PAOLO VI MONTINI BACCHETTA LE ACLI SINISTRORSE

.....«espressione della corrente cristiana in campo sindacale per contrastare la presenza dominante della Cgil». Arrivato a Milano, Montini aveva promesso agli aclisti di essere loro «padre, amico, alleato». Ma l’evoluzione in chiave più marcatamente socio-politica dell’associazione e il favore espresso dalle Acli nei confronti della cosiddetta apertura a sinistra avevano addolorato non poco il futuro Paolo VI. L’arcivescovo, durante gli anni milanesi, vivrà un rapporto spesso conflittuale con la corrente democristiana della Base che guardava a sinistra, ed è dunque da smentire il cliché del «vescovo rosso» che gli venne cucito addosso, come ha peraltro sottolineato Eliana Versace nel libro Montini e l’apertura a sinistra.......




di Andrea Tornielli
Copyright Il Giornale, 9 gennaio 2010

Datata 15 maggio 1960, è indirizzata dall’allora cardinale Montini, arcivescovo di Milano, ai vertici delle Acli milanesi. Il testo integrale della lettera

La lettera riservata e inedita ha toni inequivocabili ed è datata 15 maggio 1960: è indirizzata dall’allora cardinale Giovanni Battista Montini, arcivescovo di Milano, a Luigi Clerici e a don Ezio Orsini, rispettivamente presidente e assistente ecclesiastico delle Acli milanesi.

LOTTA A DISCRIMINAZIONE NON NEGHI DIFFERENZA TRA SESSI


....«Le creature sono differenti le une dalle altre e possono essere protette, o, al contrario, messe in pericolo, in modi diversi, come ci mostra l'esperienza quotidiana. - ha detto il pontefice - Uno di tali attacchi proviene da leggi o progetti, che, in nome della lotta contro la discriminazione, colpiscono il fondamento biologico della differenza fra i sessi».....

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 11 gen - Le pur giuste lotte contro le discriminazioni non nascondano una verita' di fondo: la differenza che esiste tra i sessi.

Papa Benedetto XVI -
Lo ha detto papa Benedetto XVI incontrando in Vaticano i diplomatici accreditati presso la Santa Sede.

venerdì 8 gennaio 2010

IL DISCORSO CHE DON ALDO TRENTO HA TENUTO AL MEETING DI RIMINI IL 28 AGOSTO 2008

"Corazón maldito por què palpitas?”, “Cuore maledetto perché batti?”, dice Violeta Parra. E poi: “Gracias alla vida che m’ha dato tanto”. E poco tempo dopo si toglie la vita. Perché incomincio così? Perché vorrei riprendere qui quello che mi ha commosso molti anni fa quando Giussani ha detto: “Vi auguro di non essere mai tranquilli”.




Io giaccio con la verginità
Un bambino fuggito verso Gesù, travolto dal ’68, toccato dall’amore e graziato dalla depressione. Giussani ne ha fatto lo sposo della purezza e il padre degli ultimi
Missionario della Fraternità sacerdotale San Carlo Borromeo in Paraguay dal 1989, don Aldo Trento ha sessantadue anni.
Bellunese, parroco della chiesa di San Rafael ad Asunción, dal 2004 è responsabile della clinica per malati terminali intitolata a san Riccardo Pampuri. In questo luogo arrivano pazienti in fin di vita, malati di cancro o di Aids, e persone abbandonate a loro stesse, che non hanno più nessuno in grado di accudirle. Il 2 giugno di quest’anno il presidente della Repubblica italiana gli ha conferito il titolo di Cavaliere dell’Ordine della Stella della solidarietà. Il testo qui pubblicato è il discorso tenuto al Meeting di Rimini giovedì 28 agosto all’interno del ciclo di incontri intitolati: “Si può vivere così”.

giovedì 7 gennaio 2010

BUON COMPLEANNO CLAUDIO



AUGURI CLAUDIO!

ANGELUS 6 GENNAIO 2010

....Il loro sapere, pertanto, lungi dal ritenersi autosufficiente, era aperto ad ulteriori rivelazioni ed appelli divini. Infatti, non si vergognano di chiedere istruzioni ai capi religiosi dei Giudei. Avrebbero potuto dire: facciamo da soli, non abbiamo bisogno di nessuno, evitando, secondo la nostra mentalità odierna, ogni "contaminazione" tra la scienza e la Parola di Dio. Invece i Magi ascoltano le profezie e le accolgono; e, appena si rimettono in cammino verso Betlemme, vedono nuovamente la stella, quasi a conferma di una perfetta armonia tra la ricerca umana e la Verità divina, un’armonia che riempì di gioia i loro cuori di autentici sapienti (cfr Mt 2,10). Il culmine del loro itinerario di ricerca fu quando si trovarono davanti "il bambino con Maria sua madre" (Mt 2,11)......


Cari fratelli e sorelle!
Celebriamo oggi la grande festa dell’Epifania, il mistero della Manifestazione del Signore a tutte le genti, rappresentate dai Magi, venuti dall’Oriente per adorare il Re dei Giudei (cfr Mt 2,1-2). L’evangelista Matteo, che racconta l’avvenimento,

OMELIA 6 GENNAIO 2010

....In realtà, che cosa ha visto Isaia con il suo sguardo profetico? In un solo momento, egli scorge una realtà destinata a segnare tutta la storia. Ma anche l’evento che Matteo ci narra non è un breve episodio trascurabile, che si chiude con il ritorno frettoloso dei Magi nelle proprie terre. Al contrario, è un inizio. Quei personaggi provenienti dall'Oriente non sono gli ultimi, ma i primi della grande processione di coloro che, attraverso tutte le epoche della storia, sanno riconoscere il messaggio della stella, sanno camminare sulle strade indicate dalla Sacra Scrittura e sanno trovare, così, Colui che apparentemente è debole e fragile, ma che, invece, ha il potere di donare la gioia più grande e più profonda al cuore dell’uomo. In Lui, infatti, si manifesta la realtà stupenda che Dio ci conosce e ci è vicino, che la sua grandezza e potenza non si esprimono nella logica del mondo, ma nella logica di un bambino inerme, la cui forza è solo quella dell’amore che si affida a noi......




Cari fratelli e sorelle!
Oggi, Solennità dell’Epifania, la grande luce che irradia dalla Grotta di Betlemme, attraverso i Magi provenienti da Oriente, inonda l’intera umanità. La prima lettura, tratta dal Libro del profeta Isaia, e il brano del Vangelo di Matteo, che abbiamo poc’anzi ascoltato, pongono l’una accanto all'altro la promessa e il suo adempimento, in quella particolare tensione che si riscontra quando si leggono di seguito brani dell’Antico e del Nuovo Testamento.

Medjugorje: Good News Cardinal Schonborn to visit Medjugorje

Cardinal Schonborn is to visit Medjugorje from December 8 (feast of the Immaculate Conception) to January 4.

LA MADONNA HA PARLATO AI VEGGENTI IO CI CREDO

....“Ho sentito da loro il grande bisogno di pregare e di rivolgersi alla Madonna con semplicità come fa lei con noi. Io ho sentito questa devozione e ho capito che davvero questo luogo ha un suo importante connotato che la chiesa deve capire”......
....Un giudizio finale?
“Direi che la gente adora questo luogo e che può diventare qualcosa di molto importante e profondo”.


Intervista al cardinale Schönborn, prima eminenza a celebrare messa a Medjugorje: il Papa potrebbe venire qui”

Il Resto del Carlino, 2 gennaio 2010
“I veggenti sono come i pastori di Betlemme. Non possiamo non credere che abbiano parlato con la Madonna e che intercedano con noi. Non tutti possiamo vedere la Madonna, che appare sempre agli umili perché è la donna più umile che ci sia. Come i pastori dissero a Giuseppe e Maria che c’erano gli angeli sopra la loro grotta, e loro non li avevano visti, così non possiamo pensare che a Medjugorje i messaggi che ci lascia la Vergine Maria non siano veri “.

QUANDO UN GRAVE INCIDENTE TI CAMBIA LA VITA IN MEGLIO

.....Matt King non è l’unico esempio di chi è riuscito a vincere le avversità sottraendosi alla disperazione. Matt Hampson, ad esempio, un altro ex giocatore di rugby completamente paralizzato a seguito di un incidente, è stato capace di creare un sito web, di scrivere un’autobiografia e di fondare un’associazione per bambini disabili denominata SpecialEffect. Mi hanno colpito le sue parole pronunciate l’anno scorso: «Io non ho una brutta vita, vivo una vita semplicemente diversa». Giocando sulle parole, ha anche aggiunto: «Uso il mio cervello (“brain”) più del mio midollo spinale (“brawn”). Mi ha aiutato ad essere una persona più riflessiva. Ora penso molto di più». Matt Hampson è dovuto crescere più in fretta e fa cose che normalmente i suoi coetanei ventenni non fanno. La testimonianza vivente di questi ragazzi è la migliore risposta a tutte le polemiche che continuano a ruotare intorno al tema drammatico del suicidio assistito in Gran Bretagna. E’ rispetto alla capacità di dare un senso all’esistenza, che si gioca, in realtà, la scelta di vivere o morire.....


Il giovane Matt King, quando un grave incidente ti cambia la vita in meglio
Gianfranco Amato
martedì 5 gennaio 2010
www.ilsussidiario.net
Matt King era un ragazzo pieno di vita che aveva appena coronato un suo sogno. Quello di diventare giocatore professionista di rugby nella squadra giovanile della London Broncos Accademy. Si sentiva quasi aria di primavera il giorno in cui avrebbe dovuto giocare, nel campo di Halifax, la sua prima partita proprio da professionista. Ma quel 4 aprile 2004, quello che doveva essere il giorno più bello della sua vita, si trasformò in tragedia. Dopo soli 20 secondi dall’inizio del gioco, sotto il peso di un avversario, Matt non ha neppure il tempo di accorgersi di essere entrato uno stato comatoso.

IL PAPA PERDONA LA MAIOLI E IL VATICANO CONFERMA LO SCOOP DEL GIORNALE

....Come siamo ciechi: questo Papa minimo è grande nell’amore e nell’umiltà. A proposito di amicizia e di auguri per l’anno nuovo, ecco una frase che nessuno ha citato anche se detta da Benedetto XVI dinanzi al mondo: «Vi auguro che l’amicizia di Nostro Signore Gesù Cristo vi accompagni ogni giorno di questo anno che sta per iniziare. Possa questa amicizia di Cristo essere nostra luce e guida, aiutandoci ad essere uomini di pace, della sua pace. Buon anno a tutti voi!».....

di Renato Farina
il Giornale 3 gennaio 2010
Ha atteso che il clamore sull’episodio si placasse poi a San Silvestro ha inviato il suo segretario dalla Maiolo: padre Georg le ha portato gli auguri del Pontefice e le ha regalato un rosario

CHE RIDICOLE LE CROCIATE CONTRO GLI OROSCOPI

-----Resto dell’idea del grande cardinale Giacomo Biffi che preferisce combattere le storture con l’ironia, la ragione e una salda umanità. Ha scritto: «È stato giustamente notato come il mondo che ha smarrito la fede non è che poi non creda più a niente; al contrario, è indotto a credere a tutto: crede agli oroscopi, che perciò non mancano mai nelle pagine dei giornali e delle riviste; crede ai gesti scaramantici, alla pubblicità, alle creme di bellezza; crede all’esistenza degli extraterrestri, al new age, alla metempsicosi; crede alle promesse elettorali, ai programmi politici, alle catechesi ideologiche che ogni giorno ci vengono inflitte dalla televisione. Crede a tutto, appunto». Un lungo elenco, come si vede. A quando la battaglia contro le creme di bellezza e gli Ufo? Su, ragazzi, battiamoci per l’Iran e contro la tortura di queste carceri italiane, che farà meno chiasso, ma indebolisce la stupidità più della lotta contro lo zodiaco. Stare con forza dalla parte di chi si oppone alla tirannide, è un inno alla libertà persino dagli oroscopi....




di Renato Farina
Prendersela con i "maghetti" in nome del cattolicesimo è poco onesto e disecucativo. L'unico peccato di chi segue gli astrologi è quello di andare contro la propria intelligenza

ANCHE MADRE TERESA VISSE LA NOTTE DELLA FEDE

...Madre Teresa con la sua esperienza ci insegna che più importante del nostro sentire è il fatto che Dio esiste e ci ama davvero. La fede può senz'altro produrre un riverbero sentimentale, tuttavia ciò che conta veramente è che Dio ci salva la vita. Il Signore se ne infischia dei nostri dubbi! La depressione o la malinconia non possono in nessun caso diventare un ostacolo alla nostra adesione alla Verità e alla Bellezza.....

....Il riconoscimento della fede può avvenire perfettamente anche nell'aridità. Cristoforo Colombo, nei momenti di depressione, provava nostalgia dell'America: non poteva più vederla ma non poteva certo negare di averla scoperta. La vicenda di Madre Teresa raccontata nel mio libro può incoraggiarci a sopportare di più noi stessi e le nostre fragilità. Come diceva don Giussani: se non ci fosse la carità, nemmeno Dio potrebbe sopportare se stesso...



Renato Farina racconta in un libro le crisi spirituali della beata di Calcutta
di Luca Marcolivio

ROMA, mercoledì, 2 dicembre 2009 (ZENIT.org).- Anche la splendida vita di una santa incrollabile come Madre Teresa di Calcutta è stata attraversata da dubbi, malinconie ed aridità spirituali. Dalla fine degli anni '40 fino alla morte, avvenuta nel 1997, la celebre religiosa albanese visse un lunghissimo momento di buio e di sensazione di lontananza da Dio.

La vicenda, già nota negli ambienti più vicini a Madre Teresa, è diventata di dominio pubblico nel 2007, allorché il Time pubblicò un dossier intitolato Mother Teresa's Chrisis of Faith, in cui addirittura si insinuava il dubbio di una perdita della fede da parte della beata.

domenica 3 gennaio 2010

I NIPOTINI DI BOSTON GIOCANO CON LA NEVE





CIAO BELLISSIMI!DOMANI INIZIATE LA SCUOLA?
BUON LAVORO

LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 03.01.2010


.....Ci aiuti Maria ad accogliere sempre la volontà di Dio, con umiltà e coraggio, perché anche le prove e le sofferenze della vita cooperino ad affrettare la venuta del suo Regno di giustizia e di pace.....


Alle ore 12 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:

PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle!

In questa Domenica – seconda dopo il Natale e prima del nuovo anno – sono lieto di rinnovare a tutti il mio augurio di ogni bene nel Signore!

I problemi non mancano, nella Chiesa e nel mondo, come pure nella vita quotidiana delle famiglie. Ma, grazie a Dio, la nostra speranza non fa conto su improbabili pronostici e nemmeno sulle previsioni economiche, pur importanti.

La nostra speranza è in Dio, non nel senso di una generica religiosità, o di un fatalismo ammantato di fede. Noi confidiamo nel Dio che in Gesù Cristo ha rivelato in modo compiuto e definitivo la sua volontà di stare con l’uomo, di condividere la sua storia, per guidarci tutti al suo Regno di amore e di vita. E questa grande speranza anima e talvolta corregge le nostre speranze umane.

TESTIMONIANZA DI UN ALTRO VIAGGIATORE

La testimonianza.
Alcuni viaggiatori presenti alla scena hanno inviato le loro testimonianze sul sito di Repubblica.it. Secondo quanto scrive un testimone, l’atteggiamento degli altri passeggeri non è stato affatto indifferente. “Sono uno dei passeggeri che si trovava accanto al ragazzo nel ‘famigerato’ viaggio – si legge in uno dei commenti -. Mi permetto di rettificare l’articolo (…). E’ vero, la ragazza e i due agenti della Polfer saliti alla stazione di Foggia si sono rivolti al giovane romeno con toni francamente evitabili, ma parlare dell’indifferenza dell’intero vagone è assolutamente scorretto – conclude -. Su richiesta della ragazza è infatti intervenuto un altro controllore e il suo comportamento è stato ineccepibile. Ha evitato che il ragazzo disabile pagasse la tratta precedente (a suo rischio) e si è impegnato personalmente a comprargli il biglietto con la modalità self service senza ulteriori sovratasse”.

PUBBLICO LA VERSIONE DI TRENITALIA

Pubblico di seguito la versione di Trenitalia.
La versione delle Ferrovie dello Stato. Sulla base dei primi rilievi della propria indagine interna, le Fs hanno in serata affermato: “Il viaggiatore non è mai stato fatto scendere dal treno, il biglietto gli è stato acquistato a Foggia dal personale di bordo. Il Gruppo Fs è da sempre attento e sensibile ai diritti dei diversamente abili”.
La capotreno in servizio sull’Eurostar 9354 Bari-Roma di domenica 27 dicembre, durante le operazioni di controllo dei biglietti ha riscontrato che un viaggiatore privo del braccio sinistro ma in grado di parlare in modo corretto, era senza biglietto. L’ha quindi informato delle regole di ammissione sul convoglio. “Considerata la particolare condizione del passeggero – si legge sul comunicato ufficiale delle Fs -, risulterebbe che la Capotreno si sia ulteriormente attivata per consentire al cliente di proseguire il viaggio sullo stesso treno e senza alcuna sanzione. Per questo è scesa durante la sosta a Foggia provvedendo a recarsi in biglietteria e acquistando il biglietto per conto del passeggero”.
Questo è confermato anche dalla nota della Polizia di Stato che riferisce: “il personale (…) agendo con tatto e umanità (…) ha convenuto di adoperarsi in prima persona per regolarizzare il viaggiatore stesso per il medesimo treno”. La relazione della Polizia si chiude precisando che “il disabile ha proseguito il suo viaggio a bordo dello stesso treno, in quanto la soluzione trovata dal personale di Trenitalia ha garantito, con indubbio buon senso, sia il diritto di assistenza e quello di mobilità del disabile, che la doverosa applicazione dei regolamenti ferroviari”. Fs dichiara anche che proseguirà nell’approfondimento dei fatti fino al chiarimento definitivo della vicenda.

VITTORINO SI E CI INTERROGA

Cara Tiziana
ma il tizio che ha visto la scena e gli altri passeggeri non potevano racccogliere i 50 euro e darli al controllore: avrebbero dimostrto tre cose
1 che i disabili non devono avere privilegi inutili (se c'è biglietto da pagare va pagato) ma servizi reali (tipo l'accessibilità al treno )
2 che la solidarietà è più grande di tutto.
3 non avrebbero dato occasione a repubblica di montare un caso solo per polemica politica .e io come genitore di un disabile non ci sto. Gli amici dei disabili sono tanti, ma a volte ci sono amici 'pelosi' che usano i disabili per i loro scopi.
ciao
vittorino


Ciao Vittorino
prima di mettere l'articolo mi sono fatta la stessa domanda.
Ho deciso di metterlo proprio per l'indifferenza della gente.
Se il fatto e' veramente accaduto e' grave:sia l'atteggiamento del controllore ma ancor piu' quello della gente che le stava intorno.
Anche chi ha mandato la lettera a repubblica poteva prima pagare e aiutare la persona in difficolta'.
Cerchero'di andare a fondo .Ti e vi faro' sapere.
ciao buon anno

Tiziana

sabato 2 gennaio 2010

DA GUARDARE

.UN RAGAZZO SENZA BRACCIA UNA CAPOTRENA SENZA ANIMA

.....Si parte. Poco prima della stazione di (…) passa il controllore. Una ragazza di venticinque anni truccata con molta cura e una divisa inappuntabile. Raggiunto il ragazzo senza braccia gli chiede il biglietto. Questi, articolando le parole con grande difficoltà, riesce a mormorare una frase sconnessa: “No biglietto, no fatto in tempo, handicap, handicap”. Con la bocca (il collo si piega innaturalmente, le vene si gonfiano, il volto gli diventa paonazzo) tira fuori dal taschino un mazzetto di soldi. Sono la cifra esatta per fare il biglietto. Il controllore li conta e con tono burocratico dice al ragazzo che non bastano perché fare il biglietto in treno costa, in questo caso, cinquanta euro di più. Il ragazzo farfugliando le dice di non avere altri soldi, di non poter pagare nessun sovrapprezzo, e con la voce incrinata dal pianto per l’umiliazione ripete “Handicap, handicap”.....



Roma - Un ragazzo senza braccia, una capotreno bella e senz’anima

Da Repubblica.

CARO direttore, è domenica 27 dicembre. Eurostar Bari-Roma. Intorno a me famiglie soddisfatte e stanche dopo i festeggiamenti natalizi, studenti di ritorno alle proprie università, lavoratori un po’ tristi di dover abbandonare le proprie città per riprendere il lavoro al nord. Insieme a loro un ragazzo senza braccia.

PER GIOVANNI

Che il Signore vi benedica e tenga Giovanni nel palmo della sua mano con tutto il Suo amore e la Sua tenerezza. Prego per voi, grazie Giovanni.
Simona
(Eb 1,1-2)
Alleluia, alleluia.
Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi
aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti,
ultimamente, in questi giorni,
ha parlato a noi per mezzo del Figlio.
Alleluia.

venerdì 1 gennaio 2010