lunedì 28 febbraio 2011

STILE DI VITA PIU' SOBRIO


VATICANISTA DE LA STAMPA

È importante che «tutti impariamo a vivere secondo uno stile più semplice e sobrio, nella quotidiana operosità e nel rispetto del creato, che Dio ha affidato alla nostra custodia». È quanto ha detto questa mattina il Papa nel corso dell'Angelus. Benedetto XVI ha ricordato che «è proprio la relazione con Dio Padre che dà senso a tutta la vita di Cristo, alle sue parole, ai suoi gesti di salvezza, fino alla sua passione, morte e risurrezione. Gesù ci ha dimostrato che cosa significa vivere con i piedi ben piantati per terra, attenti alle concrete situazioni del prossimo, e al tempo stesso tenendo sempre il cuore in Cielo, immerso nella misericordia di Dio». Quindi ha aggiunto: «Cari amici, alla luce della Parola di Dio di questa domenica, vi invito ad invocare la Vergine Maria con il titolo di Madre della divina Provvidenza. A lei affidiamo la nostra vita, il cammino della Chiesa, le vicende della storia. In particolare, invochiamo la sua intercessione perchè tutti impariamo a vivere secondo uno stile più semplice e sobrio, nella quotidiana operosità e nel rispetto del creato, che Dio ha affidato alla nostra custodia».




venerdì 25 febbraio 2011

LA TRASMISSIONE DELLA FEDE IN FAMIGLIA

DON Julián Carrón: La trasmissione della fede nella famiglia
05/07/2006
Discorso Valencia, 4-7 luglio 2006
La trasmissione della fede nella famiglia
Julián Carrón Valencia, 4-7 luglio 2006
Congresso teologico pastorale in occasione del V Incontro mondiale delle famiglie con Benedetto XVI


Risulta ogni volta più evidente che non si può dare per scontata la maturità del soggetto umano che si accosta al matrimonio. Indipendentemente dalla loro buona volontà, la realtà è che tanti giovani arrivano al matrimonio senza la coscienza adeguata della natura dell’avventura che stanno per intraprendere. Ciò non si può dare per scontato neanche per i giovani cristiani, che in non poche occasioni si avvicinano al matrimonio in condizioni non dissimili da quelle dei loro amici non cristiani, con l’unica differenza che si sposano in chiesa e hanno quanto meno un desiderio di sposarsi secondo la concezione del matrimonio che la Chiesa difende e testimonia. Questa carenza di coscienza non si può risolvere con i corsi prematrimoniali che conosciamo, i quali per loro propria natura non possono dare risposta alla situazione di quanti li frequentano. Grande è la sfida che si presenta all’intera comunità cristiana: è messa alla prova la sua capacità di generare personalità adulte, uomini e donne, in grado di accostarsi al matrimonio con una minima prospettiva di un esito positivo.
In un intervento come questo, è impossibile affrontare tutta la problematica del matrimonio e della famiglia. Mi concentrerò su una questione che mi sembra essenziale per mettere in luce quella relazione particolare che si stabilisce fra un uomo e una donna

giovedì 24 febbraio 2011

DOMENICA A BOLOGNA

Che bella cosa!
Anche se non saremo presenti, vi sosteniamo con la nostra preghiera
Rita e Stefano Bettini


Cercate di venire cosi' ci vediamo ciao grazie

GITA VIETATA A STUDENTE DOWN

Metto quest'articolo non tanto per l'atteggiamento negativo della responsabile ma per sottolineare la grandezza della presa di posizione dei compagni.
"Con lui o niente gita"
Questo atteggiamento mostra quanto ,a volte,i ragazzi sappiano cogliere il vero valore delle cose a loro proposte e sappiano cosi' aiutare gli adulti a cambiare rotta e a vergognarsi di non essere stati capaci di essere veri educatori.
....I genitori hanno interessato del fatto la Polizia,perchè c'è una norma che riconosce le gite scolastiche come "un'opportunità fondamentale per la promozione dello sviluppo relazionale e formativo di ciascun alunno". E anche per "l'attuazione del processo di integrazione scolastica dello studente diversamente abile, nel pieno esercizio del diritto allo studio".
Ma nonostante la normativa, la dirigente continua ad opporsi.....
ma i compagni si ribellano
All'istituto Comprensivo, una dirigente impedisce a un ragazzo con handicap di partecipare ad un'escursione. La classe rifiuta e decide di rinunciare all'attività,
pur di evitare discriminazioni.

CATANZARO - Uno studente di scuola media affetto dalla sindrome di Down, una gita
scolastica, e una dirigente dell'istituto che nega al ragazzo l'autorizzazione a partecipare ad una gita. Tre elementi che sommati danno un risultato: la classe non ci sta, protesta e non va in gita

ALESSANDRA PORTA PAOLETTO SUGLI SCI

ANNA SUGLI SCI

DOMENICA A BOLOGNA PRESENTAZIONE DEL LIBRO VIVI




Domenica 27 febbraio 2011 – Bologna - c/o Villa Pallavicini - Via Marco Emilio Lepido 196 - ore 10.00, all’interno degli incontri “Imparare dall’esperienza - Ciclo di incontri di approfondimento sull’accoglienza in famiglia” presentazione del libro “Vivi. Uomini e donne più forti della malattia”. Parteciperà l’autore e Tiziana e Claudio Caggioni, genitori di uno dei protagonisti del libro.

GIUSSANI UN CARISMA CHE CONTINUA A FIORIRE

....Il sesto anniversario della morte del fondatore cade a poche setti­mane dalla beatificazione di Gio­vanni Paolo II, che ha avuto un ruolo fondamentale nella valo­rizzazione del carisma del movi­mento. Come ha scritto di recen­te Carrón in una lettera inviata a tutti gli aderenti al movimento, «sappiamo quanto, fin dall’inizio del pontificato, fosse stretto il le­game di Giovanni Paolo II con don Giussani e Cl, fondato su u­na consonanza dello sguardo di fede a tutta la realtà, nella passio­ne per Cristo centro del cosmo e della storia. Se qualcuno ha un e­norme debito di riconoscenza nei confronti di Giovanni Paolo II, questi siamo proprio noi»....

Sei anni fa a Milano moriva il fondatore di Cl. Centinaia di Messe in tutto il mondo per ricordarne la figura e l'opera. La scuola di comunità, esperienza di catechesi popolare che coinvolge migliaia di persone
di Giorgio Paolucci
Tratto da Avvenire del 22 febbraio 2011

Il 22 febbraio di sei anni fa mo­riva don Luigi Giussani. L’e­redità che ha lasciato lo ren­de ancora vivo per i molti che lo hanno conosciuto e per quanti continuano a incontrarlo in tan­ti modi: attraverso i volti del po­polo di Comunione e liberazio­ne, nei suoi libri, nelle opere ca­ritative, educative e culturali na­te dal suo carisma.

mercoledì 23 febbraio 2011

MICHELE ED ANNA SULLA NEVE CANADESE IN VACANZA


Ciao bellissimi divertitevi e non correte troppo!!!! un bacione anche a Paolo a mamma babbo e zio Toto

Socci: MA CI VOLEVA UN COMICO PER FARCI SENTIRE UN POPOLO?

....Suggestivo è il riferimento benignesco alle origini del Tricolore dalla Divina Commedia (Purg. XXX, 30-33), ma purtroppo l’attore toscano ignora che i colori bianco, rosso e verde del vestito di Beatrice indicano le tre virtù teologali, Fede, Speranza e Carità e così il riferimento dantesco rimane monco......


ANTONIO SOCCI
LIBERO 19 FEBBRAIO 2011
Roberto Benigni merita un grande “grazie!”. Certo, alcune baggianate le ha dette nella sua performance al festival di Sanremo.
Per esempio, se ho ben capito (perché affastellava argomenti con un eloquio sovraeccitato) ha detto che fu Mazzini, nel 1830, a inventare il Tricolore. E’ una sciocchezza.
Chissà come gli è venuta in mente: il Tricolore fu concepito da Luigi Zamboni e Giambattista De Rolandis, a Bologna nel 1794 (l’ho raccontato di recente su queste colonne). E fu poi ripreso – come tutti sanno – dalla Repubblica Cispadana nel 1797. Mazzini non era neanche nato.


martedì 22 febbraio 2011

IN FRANCIA ESSERE DOWN E' PECCATO MA FAVORIRE IN TUTTI I MODI L'ABORTO NO

....«Quando sento che “purtroppo” il 96% delle gravidanze con Sindrome Down finisce con l’aborto, la vera domanda che mi faccio è perché ne rimane il 4% ». Questa frase è stata bollata come eugenista dal deputato Philippe Gosselin. E il deputato Philippe Meunier ha così commentato : “Il fatto che uno di noi abbia potuto dire che il 4% di feti Down che non vengono eliminati sono ancora un 4% di troppo è la prova della pressione sociale di cui parla Xavier Breton”.
Gli fa eco l’appello di 500 ginecologi francesi contro lo screening a tappeto (e non su richiesta della singola donna) della sindrome Down in gravidanza. E anche questo è un dato di non poco conto, perché si deve sempre distinguere quello che un paziente sceglie, e quello che viene fatto di routine, dove il secondo può annullare il primo perlomeno a livello psicologico.......



Carlo Bellieni
20 febbraio 2011
.loccidentale.
Per controbilanciare la corsa all’eugenetica denunciata dal Consiglio di Stato francese, in Francia è stato proposto un emendamento ad una legge in discussione in Parlamento che chiede che alle donne incinte il cui figlio ha ricevuto una diagnosi di Sindrome Down, sia fornita una lista delle associazioni che “che si prendono cura dei bambini Down e le loro famiglie”.
Apriti cielo! La Segretaria di Stato alla Salute Nora Berra si è subito stracciata le vesti opponendosi con forza all’emendamento perché “Costituisce una forma di pressione sulla donna incinta”! Un semplice indirizzario. Dato per non lasciare sola una donna davanti ad un dramma.
Come se si reputassero le donne così deboli e insicure da far mettere in dubbio una loro decisione, che i media radicali reputano “libera e responsabile”, da un semplice depliant. Ma allora è davvero una scelta così “ferma e sicura”? E perché fa così paura ai media radicali che si parli alle donne di alternative all’eliminazione del figlio che hanno in grembo?


I MORALISTI DI OGGI SONO I LIBERTINI CHE IERI HANNO ROVINATO I NOSTRI FIGLI?

....E si svegliano ora a parlare di “decenza”? Gli araldi ormai anziani del ‘68 – quelli che solo ora si scandalizzano – hanno creato una generazione di figli senza ideali, capace da vent’anni di vendersi per un jeans, la generazione degli “echo-boomers”, cioè di quelli che vivono solo di riflesso degli ideali dei genitori, ma senza ideali propri.......


Carlo Bellieni
ILSUSSIDIARIO.
lunedì 21 febbraio 2011
Caro Direttore,
due parole da pediatra, perché i risvegli di “decenza” e moralismo, cui assistiamo in questi giorni da parte di chi strombazza il liberismo più selvaggio in campo sessuale, ci fanno prima sorridere, e poi piangere per i riflessi sui più piccoli. Anche perché il primo messaggio che passa loro è che la morale si fa solo quando torna comodo, dato che sanno bene che oggi si parla di decenza, mentre fino a ieri si raccontava che il matrimonio è una convenzione, e che è normale fare sesso col primo arrivato. E i nostri bambini bevevano tutto questo, lo assorbivano e lo assorbono.

lunedì 21 febbraio 2011

L'IMMORTALITA' E IL POTERE


L’immoralità e il potere
da IL CLANDESTINO

Ogni questione morale sollevata in campo pubblico – come hanno richiamato i vescovi italiani e il Papa - ha senso solo e in quanto richiamo a tutti ad essere più autentici. Usare una questione morale come arma di battaglia politica, con l’uso, come avviene ora in Italia, di una impressionante mole di strumenti giudiziari, non porta alcun bene alla collettività. Stiamo assistendo a uno scontro di potere non certo a un tentativo sincero di moralizzazione della cosa pubblica. Se no, invece di quintali di merda e di offese reciproche, di veleni sui media e di vergognoso linciaggio pubblico e presa in giro di ogni deontologia professionale sull’informazione, si assisterebbe a un serio dibattito intorno alla immoralità di avere in tanti, in troppi, da Ruby agli uomini di potere, ma anche gli uomini che tutti siamo, ormai come scopo della vita una riuscita misurata solo in termini di successo e di benessere.
Come se queste cose soltanto indicassero la riuscita della vita.
Invece non si parla di questa grande immoralità – uno scopo immorale della vita che tocca tutti - ma si mira a demolire moralmente l’avversario politico. E solo per sottrargli potere. Non per amore dell’Italia. Ma per amore del potere. E questo aggiunge immoralità a immoralità.

sabato 19 febbraio 2011

A SANREMO L'EMOZIONE PIU' GRANDE DA QUANDO FACCIO TV

....Benigni rivolto idealmente a Bossi- schiava di Roma non è l’Italia, è la vittoria. Umberto, hai capito? Che c’è lì pure tuo figlio Renzo?”. Benigni prosegue con la sua analisi storico-filologica dell’Inno: “Stringiamci a coorte/Siam pronti alla morte/L’Italia chiamo’”, declama e poi sottolinea: “Coorte non e’ la corte, e’ la decima parte della legione romana, 600 fanti. Come dire l’unione fa la forza. Come dice Morandi: stiamo uniti”.
Finale nel segno dell’emozione. Iniziata nel modo più dissacrante la performance del premio Oscar si conclude dopo quasi un’ora di monologo con l’attore che canta a cappella l’Inno di Mameli commuovendosi lui stesso sul finale e facendo commuovere gran parte della platea dell’Ariston che si alza in piedi per tributargli una standing ovation.......


Roberto Benigni: “A Sanremo l’emozione più grande da quando faccio tv”








“E’ stata un’emozione incredibile. La più forte da quando faccio televisione. Mi dicono che abbiamo fatto punte da venti milioni di spettatori: era dai tempi del Mondiale dell’ 82 che non succedeva…”. In un colloquio con il ‘Corriere della Sera’ (non un’intervista, ci tiene a precisare), Roberto Benigni torna sul monologo al Festival di Sanremo con il quale ha ricordato l’anniversario dell’unità d’Italia attraverso l’esegesi dell’Inno di Mameli.

BENIGNI A SANREMO

...Acquaviva era di fianco a Craxi quando Santa Sede e Stato italiano, il 18 febbraio 1984, firmarono la revisione del Concordato del 1929. E ricorda come Craxi avesse chiaro «quanto il cristianesimo, il cattolicesimo fossero un collante indispensabile, un alimento vitale per la tenuta dello Stato italiano unitario. [...] Anche, anzi, soprattutto oggi»......



«Sanremo, Benigni si è dimenticato l'apporto dei cattolici all'Italia»
Giuseppe Feyles legge per Tempi le notizie più importanti di oggi: «Benigni ha fatto uno show retorico a Sanremo, ma non ha detto che i cattolici hanno forgiato l'Italia. Non i Savoia o i Garibaldi, ma i don Bosco e i Cottolengo hanno fatto l'Italia. L'apporto cristiano non è di tipo etico ma strutturale alla democrazia e società»

da tempi
18 Feb 2011
VIDEO - Benigni canta l'inno di Mameli



venerdì 18 febbraio 2011

GIACOMO

Giacomo ha tagliato i capelli!

BABY SANDRO


Ciao nonna sono finito in ospedale perche mi era venuta una infezione ad una ferita ma oggi mi fanno tornare a casa sono stato molto coraggiosO

Ciao
bellissimo come stai ora?
Che peccato essere cosi' lontani!Ti mando un grossissimo bacione.
Se eravamo vicini potevo almeno coccolarti un po'!!
Potevo starti un po' vicino!
Sei proprio un ometto
un bacione dalla nonna e da tutti gli altri.

martedì 15 febbraio 2011

COMPLEANNO 31 LORENZO

AUGURI LORENZO BUON COMPLEANNO
MAMMA BABBO
GIOVANNI ANTONIO
E TUTTI I FRATELLI COGNATE E NIPOTI!

FEDE SPERANZA E CARITA' I COLORI DELLA NOSTRA BANDIERA

La Fede porta in mano la Croce e guarda verso la Carità che distribuisce

pane e doni ai poveri ,

mentre la Speranza guarda la Fede,

come del resto anche la Carità .

Le tre virtù si guardano

pertanto reciprocamente con gaudiosa armonia:

e ciò per significare il sostegno reciproco dell' una verso l'altra,

nonostante che lo incedere della Fede,

apra la strada anche alla Carità e alla speranza.


Più nelle enciclopedie che nelle scuole,

s'insegna che la Bandiera italiana ebbe origine alla fine del settecento,

quale variante del Tricolore francese:

NON SERVE UNA VITTORIA SIMBOLICA

EGITTO: La nostra scelta pacifica sarà quella vincente
Pubblicato ilfebbraio 13, 2011 dalugopress
avvenire 11 febbraio 2011
Il docente Farouq:
«Non serve una vittoria simbolica
Abbiamo chiesto la fine del regime non di una sola persona»
DAL NOSTRO INVIATO AL CAIRO
In questi giorni ho visto realizzarsi quel che ho sempre sognato: libertà, tolleranza, amicizia fra musulmani e cristiani ». È l’esperienza di Wael Farouq, 37 anni, docente di arabo all’American University della capitale egiziana e ideatore del “Meeting al Cairo”, un’iniziativa culturale “copiata” dalla kermesse riminese di Comunione e liberazione.

QUANDO LA MADONNA INDOSSO' IL TRICOLORE


...Per noi cattolici c’è comunque qualcosa di provvidenziale nel Risorgimento italiano (anche nella fine del potere temporale dei papi, come ebbe a dire Paolo VI), perché Dio sa scrivere diritto anche sulle righe storte degli uomini.
E infine ha fatto salvare l’indipendenza, l’unità e la libertà dell’Italia proprio ai cattolici e al Papa, il 18 aprile 1948, a cento anni esatti dalla preghiera per l’Italia di Pio IX.
Del resto il cattolicesimo era il solo cemento degli italiani. Infatti cosa li univa nell’Ottocento?......


.....Gli italiani sono “gli azzurri”. Nessuno sa che con i 150 anni dell’Italia unita, si festeggiano anche i 100 anni dell’ “azzurro” come colore nazionale. Viene dall’iconografia mariana e la dinastia sabauda ne fece un suo simbolo.
Scrive Luigi Cibrario, storico della monarchia: “quel colore di cielo consacrato a Maria è l’origine del nostro color nazionale”.......



.....Non a caso il primo “bianco, rosso e verde” lo troviamo proprio nella Divina Commedia, sono i vestiti delle tre fanciulle che, nel Paradiso terrestre, accompagnano Beatrice e che simboleggiano appunto le virtù teologali (Purg. XXX, 30-33).....

SOCCI: Quando la Madonna indossò il tricolore
Pubblicato ilfebbraio 13, 2011 dalugopress
Da “Libero”, 13 febbraio 2011

Gli italiani sono “gli azzurri”. Nessuno sa che con i 150 anni dell’Italia unita, si festeggiano anche i 100 anni dell’ “azzurro” come colore nazionale. Viene dall’iconografia mariana e la dinastia sabauda ne fece un suo simbolo.

sabato 12 febbraio 2011

APPUNTI SDC DON CARRON 9 FEBBRAIO


Milano, 9 febbraio 2011

...“La realtà, che si presenta originariamente alla nostra ragione come segno, viene ridotta al suo aspetto percettivamente immediato, privata del suo significato,della sua profondità. Per questo tante volte […] soffochiamo
nelle circostanze: quando è ridotta ad apparenza, la realtà diventa una gabbia”, in quel momento ho compreso che io innanzitutto ero di fronte a uno che stava rispondendo a me, senza lasciare fuori nulla di me, cioè stava leggendo la mia esperienza, e rispondeva alle domande con cui io ero arrivata lì, e quindi alla domanda della mia amica»....



Testo di riferimento: incontro di presentazione del libro di Luigi Giussani Il senso religioso
(Rizzoli), 26 gennaio 2011. Palasharp di Milano.
• Mare nostre
• Negra Sombra
Gloria
Cominciamo il nostro lavoro dopo la provocazione dell’ultima volta, in cui abbiamo cercato di presentare lo scopo e il metodo del nostro lavoro: il senso religioso, verifica della fede.

Mi ha molto aiutato giovedì scorso sentire il racconto di una ragazzina di Gs dopo l’incontro del Palasharp. Mi ha da subito incuriosito il fatto che per raccontarci cosa l’avesse colpita partisse da come si era alzata mercoledì mattina: triste e non desiderosa di iniziare la giornata perché da qualche giorno la sua insegnante di italiano, cui lei si è molto affezionata, era andata in maternità.
Un’insegnante – lei dice – che già nel modo di fare l’appello la provocava. Quella mattina, mentre stava cercando una scusa per rimanere a casa da scuola, si accorge che suo papà, diversamente dalle altre mattine, si era alzato molto presto. E dunque lei gli chiede come mai, il perché di quella sveglia così anticipata. Il papà risponde che siccome doveva aiutare la mamma si era alzato così presto e voleva portarsi avanti. Immediatamente lei si accorge della diversità: «Come è diverso alzarsi al mattino se qualcuno ti ama. Se uno si sente amato, la mossa è sempre positiva, tanto che ti alzi presto».

MILANO RICORDA DON GIUSSANI



Milano ricorda don Giussani Il prete che trascinava i giovani

Si terrà il 28 febbraio alle 21 nel Duomo la messa per Don Giussani nel sesto anniversario della sua scomparsa. Fu la stessa cattedrale a ospitare i solenni funerali, il 24 febbraio 2005, celebrati dall’inviato di Giovanni Paolo II, l’allora cardinale Joseph Ratzinger, che a distanza di poche settimane venne scelto come suo successore, e concelebrato dall’arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi, dal Patriarca di Venezia Angelo Scola, dal successore alla guida del movimento di Comunione e Liberazione, don Julián Carrón, e da centinaia di altri sacerdoti. Al funerale parteciparono circa 70.000 persone. Don Gius fu poi sepolto al Famedio, tra i benemeriti che hanno fatto grande la nostra città.

A CRISI E LA SALUTE

...... Abbiamo meno voglia di costruire, di crescere e di cercare la felicità. Ma chi o che cosa può riaccendere il desiderio? L’esperienza di positività e di sovrabbondanza della Carità cristiana di cui siamo oggetto risveglia e sostiene il nostro desiderio e ci permette di proporre a tutti la Giornata di raccolta del farmaco. Un gesto di gratuità e condivisione che aiuta i più poveri e che ridesta chi vi partecipa, generando un soggetto nuovo».....


....Quanto raccolto al termine della giornata, servirà a curare le oltre 420mila persone che quotidianamente vengono assistite da 1.312 enti caritatevoli convenzionati con il Banco farmaceutico in tutta Italia.....


Il Banco farmaceutico
adesso sbarca in Europa
Il Banco farmaceutico diventa internazionale e, per la prima volta, sbarca sulla penisola Iberica. In contemporanea con 83 province e più di 1.200 comuni italiani, domani anche in Spagna e Portogallo sarà possibile recarsi in farmacia per acquistare e donare ai poveri un prodotto da banco (quelli che non necessitano di ricetta medica). In Italia, secondo l’Istat, sono quasi 8 milioni le persone in stato di povertà relativa, che non si possono permettere nemmeno una pillola quando hanno il mal di testa. Operazioni ordinarie per tanti diventano vere e proprie imprese per chi non è neanche in grado di mettere insieme il pranzo con la cena.

giovedì 10 febbraio 2011

VACANZINA A SAN SIMONE


http://www.valleve.provinciabergamasca.com/webcam.html

San Simone è una piccola località a 50 km da Bergamo situata in una conca abbracciata dalle alpi orobie che permettono alla neve di mantenersi in ottime condizioni anche nei periodi primaverili più caldi. Lo Snowpark di San Simone è una struttura di primo livello, occupa (in esclusiva) un'intera pista ed è adatto sia ai principianti che ai più esperti, grazie ad un'ampia gamma di strutture.

Esiste dal 2003 ma già da prima la nostra crew è molto attiva; noi dell Osp siamo stati i pionieri dello snowpark nella provincia di Bergamo,dal 2001 progettiamo, produciamo, costruiamo strutture per il park come insegna la scuola americana. Abbiamo fatto km in snowboard,letto e riletto migliaia delle migliori riviste e visionato centinaia di video del settore per mettervi a disposizione il miglior park possibile.

Collaboriamo con il miglior negozio specializzato in Italia per esser sempre aggiornati su materiali e sulle ultime tendenze della snowboard La nostra filosofia è: gira e non rompere i coglioni! che sta a significare che tu sia, bravo e stiloso o principiante e goffo, per noi è indifferente: l'importante e divertirsi e amare la montagna!

Elenco strutture park 2007/2008: box piatto, 2 mini rail, jump piccolo, rail piatto 6mt, rail discesa 6mt, doppio kink 9mt, S 9mt, box 6mt, box modulare piano discesa 9mt, rail discesa 8mt, wallride, 2 jump e ...



Come si arriva a Valleve: Da Bergamo si imbocca la statale di Valle Brembana fino a Lenna. Da qui si prosegue sulla provinciale Lenna - Foppolo fino al bivio di Cambrembo. Dopo tre chilometri si giunge a San Simone (km 60). Da Milano sono km 110. Esistono linee d'autobus che arrivano fino al comune di Valleve. Da Milano partono nei giorni di Sabato e festivi autobus che arrivano fino a San Simone.

WEB SITE UFFICIALE OROBIK SNOW PARK

PER USCIRE DALL'IDEOLOGIA DELLA SOLITUDINE

Da L'Osservatore Romano del 6 febbraio 2011
Carlo Bellieni

La Giornata per la vita che si celebra in Italia è un richiamo, come sottolinea il messaggio dei vescovi, a "educare alla pienezza della vita". Nelle scuole, ma anche sui media, dove latita una buona informazione sui temi etici: si pensi al modo in cui è stato presentato il suicidio di un celebre regista italiano e allo spot televisivo dove un anziano chiede l'eutanasia come "diritto", tessendo lodi della sua vita scandita da decisioni prese in solitudine e chiedendo di concluderla nello stesso modo. Due esempi di una mentalità generale e montante, in cui la libertà è ridotta ad assenza di legami e la solitudine è vista come condizione ideale per prendere decisioni.
Ma la solitudine non è un ideale, perché sarebbe come dire che lo sono anche l'ignoranza o la schiavitù. Solitudine e tristezza schiacciano e soffocano la libertà. Nello scorso dicembre la rivista "Lancet" ha lanciato un allarme contro l'"epidemia di solitudine che colpisce gli anziani", analizzata in profondità dal documento The forgotten Age del Centre for Social Justice, pubblicato in novembre nel Regno Unito. E un preoccupato messaggio viene dall'"Australian and New Zealand Journal of Psychiatry", che nel numero di gennaio mette in evidenza l'alto tasso di suicidi tra gli adolescenti.

BRANO DI SAN BERNARO


Guarda la Stella
"O tu che, nelle vicissitudini, più che di camminare per terra
hai l'impressione di essere sballottato tra tempeste e uragani,
se non vuoi finire travolto dall'infuriare dei flutti,
non distogliere lo sguardo dal chiarore di questa stella!
Se insorgono i venti delle tentazioni,
se ti imbatti negli scogli delle tribolazioni,
guarda la stella invoca Maria.
Se vieni travolto dalle onde della superbia, dell'ambizione,
della mormorazione, dell'invidia e della gelosia:
guarda la stella, invoca Maria.
Se l'ira, l'avarizia, la concupiscenza
scuotono la navicella della tua anima: guarda Maria.
Se, turbato dalla gravità dei tuoi peccati,
confuso per le brutture della tua coscienza,
atterrito dal rigore del giudizio, stai per venire risucchiato
dalla tristezza e dall'abisso della disperazione,
pensa a Maria.
Nei pericoli, nelle difficoltà e nei momenti di incertezza:
pensa a Maria, invoca Maria.
Abbila sempre sulla bocca,
abbila sempre nel cuore,
e se vuoi ottenere l'aiuto della sua preghiera
non tralasciare di imitarne gli esempi.
Seguendo lei non andrai fuori strada,
pregandola non dispererai
pensando a lei non sbaglierai.
Se ella ti sostiene non cadrai,
se ella ti protegge non avrai nulla da temere,
se ella ti guida non ti affaticherai,
se ti sarà favorevole giungerai alla meta e così potrai sperimentare tu stesso quanto giustamente sia stato detto:
«e il nome della vergine era Maria»".

( San Bernaro), Opera, vol. IV, brano preso dalla raccolta

CONTRO IL GOLPE MORALE

Contro il golpe morale
Risposta a Mauro. Non siete liberali, la Repubblica della virtù di Zagrebelsky è giacobina e puritana


CHE DIO DONI AD OGNUNO UN CUORE CAPACE DI VEDERE NEI PROPRI FIGLI GESU'


PADRE TRENTO

Cari amici,
La Presenza del Mistero, presente in ogni istante nella Clinica in Cristo Eucarestia e nel Cristo que soffre rende questo luogo un’esperienza quotidiana del miracolo.

Guardate il mio figlio adottivo Aldo come con gioca con il mio Marietto. I letti erano separati e –non so come abbiamo fatto– d’improvviso entro nella camera con il Santissimo Sacramento e li trovo accostati e loro che giocano.

Quel “Tu che mi fai” veramente. quando diventa la coscienza dell’io, permette che perfino due bambini, apparentemente incapaci di comunicare, di viver con vera letizia la loro condizione umana


Guardandoli giocare, mentre tenevo il S.S in mano, mi sono comosso perché vedevo nei loro occhi e nel loro chiasso l’evidente Presenza di quell “Tu” che domina la mia vita e tutto ció che mi circonda

JENNIFER 11 ANNI ECCO IL "MIRACOLO"DI UN ALTRO RISVEGLIO

....«In quei primi momenti – rac­contano gli infaticabili Bettega – per noi è stato come se la nostra bam­bina fosse nata una seconda volta. Per noi – aggiungono senza paura di abusare il termine, che sale alla boc­ca da una robusta fede montanara – questo rimarrà sempre un mira­colo. Abbiamo sperimentato la for­za della preghiera e della comunità»......



A ottobre un arresto cardiaco l'aveva gettata nel buio dell'incoscienza Oggi scrive, muove il corpo. E sorride
di Diego Andreatta
Tratto da Avvenire dell'8 febbraio 2011

«Con mio marito Narci­so abbiamo compre­so che lo stato vegeta­tivo non va mai considerato come un’anticamera della morte. C’è sem­pre un barlume da tener vivo e da ac­compagnare: quella speranza per noi si è illuminata». Barbara Bette­ga racconta sottovoce, rispettosa di ogni situazione e sorvolando legge­ra su ogni polemica

mercoledì 9 febbraio 2011

VACANZINE CON GLI "AMICI DI GIOVANNI

Cari amici,
Abbiamo ricevuto le condizioni precise per le vacanzine.
Per non perdere l’opzione dobbiamo confermare il numero di persone,
pertanto vi chiedo di farmi pervenire la vostra adesione assolutamente entro VENDERDI’
18 FEBBRAIO.
Queste le principali condizioni.
La proposta è dalla cena di GIOVEDI’ 24 al pranzo di DOMENICA 27 MARZO
Il costo è di € 41,00 al giorno per persona in trattamento di Pensione Completa
(per un costo complessivo dei tre giorni di € 123,00 per persona).
E’ il costo che viene praticato per gruppi superiori a 50 (sulla base delle prime adesioni, al momento siamo di poco sotto). Non si è ancora parlato di sconti,
spero però (ma è da confermare) che ci possano concedere:
- Gratuità per bambini piccoli (sotto i 2 anni)
- Sconti comitiva (es. 1 gratuità ogni 25 persone)
- Stessi prezzi anche a chi fa meno giorni
Per vostra informazioni, l'hotel ha subito un restyling durante la scorsa estate
ed ora tutte le camere sono molto più accoglienti, con colori più caldi, nuovi
tessuti per i letti, con TV Lcd, etc… Avremo a nostra disposizione anche il
servizio di animazione e intrattenimento per i ragazzi e i bambini più piccoli.
Anche il bar e le sale ristorante sono state rinnovate, idem la cucina che, loro
dicono, è diventata un “fiore all'occhiello”. Potete visitare il sito: www.hotelsan
simone.it per tutte le novità.
Le madri non sbagliano mai! – Giovanni Bollea
Questo libro NON è un manuale, né una guida della mamma perfetta, né un elenco preciso e puntuale di quello che dovrete essere per diventare buone madri.
Questo libro è una lunga riflessione, un percorso che spiega al lettore i principali momenti evolutivi del bambino. Nella sua sinteticità e concretezza l’autore vuole comunicare a tutti i costi alle mamme un concetto molto semplice: bisogna conoscere pochi concetti fondamentali, MA bisogna imparare a fidarsi della propria capacità di comprendere le esigenze dei bimbi. Ci dice in termini molto semplici che una madre in genere SA cosa è meglio per il bimbo, lo sente, lo avverte, lo percepisce, lo intuisce e in genere NON sbaglia.
Il problema sta invece in tutti quei condizionamenti esterni, quelle figure (reali o irreali) a cui chiediamo consigli o che ce li danno senza richiesta. Il problema sta nell’indebolimento della consapevolezza di sé come madre, nella insicurezza sulle nostre capacità, nella ricerca (a volte spasmodica) di soluzioni che vadano bene per tutti e “anche” per il proprio figlio. Ecco perché si leggono tanti libri sul sonno o tanti manuali sullo svezzamento.
Questo libro vuole fornire un incoraggiamento, invitare alla serenità nell’approccio verso il figlio, sradicare dubbi e ansie eccessive, perché tutte le madri capiscano (e se ne convincano) che in fondo occorre solo utilizzare le solite ricette: amore, ascolto, incontro, per avviare il bimbo verso la crescita, verso un adulto responsabile.

COMMENTO


bellissimo il commento, e il titolo del libro. (le madri non sbagliano mai)
Non potrei essere piu' d'accordo.

Nei momenti di incertezza mi ripeto che non c'e' cosa che una mamma faccia sbagliata, se fatta col cuore.
Non per essere presuntuosi, ma se ci fossero cose giuste e sbagliate coi figli sarebbeanche venuto un manuale, e invece c'e' stato dato l'istinto di amare.
Liberante anche che l'errore sia rivalutato come punto per ripartire.

Mi riesci a mandare una copia se c'e' in circolazione.
grazie
ciao Ale

PIM PAM

Dal blog di Robi Ronza
“Pim, pam” è una canzone che ho inventato nel 1964, molti anni fa, quando la maggior parte delle vostre mamme, dei vostri papà e delle vostre maestre non erano ancora nati. Mi è venuta in mente durante un viaggio in treno. Le rotaie dei treni allora non erano continue, saldate tra loro come quelle di adesso. Tra ogni tratto di rotaia e quello successivo c’era un piccolo distacco. Perciò in treno si sentiva appunto un continuo, anche se lieve, “pim, pam”, più rapido quando il treno correva e poi sempre più lento mano a mano che rallentava. Il “pim, pam” del treno mi ha dato il ritmo e su quello, non so perché, mi sono venute le parole e una musica. Le parole si ispirano al passo del Vangelo di San Giovanni che comincia con la frase “nella casa del Padre mio ci sono molte dimore (…)”. Potete chiedere al papà o alla mamma di leggervelo: vedrete che “Pim, pam” dice in modo diverso più o meno le stesse cose, ossia che il Signore ci ha preparato una casa in cielo dove c’è un buon posto per tutti. La strada per arrivarci è impegnativa, è una strada spesso cosparsa di pietre grosse, come certi sentieri di montagna, ma è percorribile, e vale la pena di percorrerla.


IL PAPA TORNA A PARLARE DELL'IMPORTANZA DI INTERNET


Il Pontefice, Benedetto XVI, torna a parlare delle grandi potenzialità offerte dalla rete, dopo le sue ultime dichiarazioni di un paio di settimane fa, sull’importante ruolo giocato dai recenti social network, se usati con responsabilità.
In occasione della plenaria della Congregazione per l’Educazione Cattolica, il papa ha così sottolineato ancora una volta la grande importanza di Internet, anche per la Chiesa, affermando in merito: “Internet, per la sua capacità di superare le distanze e di mettere in contatto reciproco le persone, presenta grandi possibilità anche per la Chiesa e la sua missione”. Un uso prudente ed intelligente del mezzo, infatti, porterebbe a grandi vantaggi, trasformando così Internet in “uno strumento che può servire non solo per gli studi, ma anche per l’azione pastorale dei futuri presbiteri nei vari campi ecclesiali”.
Un invito, quello di Benedetto XVI, soprattutto rivolto ai sacerdoti, al fine di non avere timore della rete e delle sue enormi possibilità.

L'IRA DI ENGLARO CONTRO LE SUORE DI LECCO

Quando non si vuole guardare in faccia la realta' si riescono a costruire fantasie che nel tempo diventano la realta' virtuale di alcuni.
E' difficile accettare ancor piu' abbracciare una realta' che non ci corrisponde al momento o che ci rivoluziona il pensiero
piu' facile sembra, ascoltando il padre di Eluana, cancellare una vita
in nome della liberta' ritenendo non vita cio' che non ci corrisponde.
Nel tempo cosi' ci aiutiamo a far crescere in ciascuno di noi una mentalita' marcia e malata.
Eliminiamo sul nascere le vite che riteniamo inutili e in seguito quelle che per avvenimenti lo diventano!!
....Non racconta, Englaro, che in quella clinica di Lecco l’aveva condotta lui stesso, dopo due anni di ricovero a Sondrio, che non è dietro l’angolo, ma dove quotidianamente sua moglie si recava pur di stare con Eluana. E lì, per la seconda volta, la vita fragile della sua unica figlia veniva raccolta dalle stesse mani: perché proprio alla "Talamoni" ventun anni prima Eluana era venuta al mondo. Ora al mondo continuavano a tenercela, con amore infinito, finalmente a due passi da casa, consentendo a mamma Saturna di poter accudire la sua creatura come lei sapeva e voleva fare......


Da Avvenire
Crudele e ingiusta
Me l’hanno violentata per quindici anni». Lo disse subito, Beppino Englaro, non appena da Udine gli arrivò la telefonata che Eluana era morta, il 9 febbraio di due anni fa. A violentarla – intendeva – non era stato chi le aveva tolto la vita, ma le suore Misericordine di Lecco, cui lui stesso l’aveva affidata due anni dopo l’incidente, nel 1994, quando ormai il futuro di sua figlia si presentava come un’immensa incognita senza spazi e soprattutto senza tempi prevedibili. Un anno? Dieci? Venti? Quanto sarebbe durata la grande incognita? Nella sua mente – ormai lo sappiamo, ce lo ha raccontato decine di volte in conferenze e convegni, e lo ha scritto nei suoi libri – c’era già la determinazione a spegnere quella vita disabile, così diversa dalla sua bellissima figlia, ma nel frattempo chi si sarebbe preso cura di lei?

Lo ricorda lo stesso Englaro, nella lunga intervista apparsa sul "Corriere" di domenica:
«Ce la lasci, ce ne occupiamo noi», gli avevano subito aperto le braccia le suore di Lecco. Ma persino questo nelle sue parole ha il tono aspro dell’accusa. Come se quel «ce la lasci» non fosse stato un gesto affettuoso di accoglienza, come se quella figlia le suore gliel’avessero presa con la forza, per assisterla – anche per tutta la vita – al posto suo.

martedì 8 febbraio 2011

E' MORTO A ROMA ALL'ETA' DI 98 ANNI IL PADRE DELLA PSICANALISI INFANTILE GIOVANNI BOLEA

Morto questa mattina a Roma all'età di 98 anni il padre della psicanlisi infantile, il professor Giovanni Bollea

Una vita spesa a favore dei bambini con equilibrio e saggezza, ma soprattutto con il grande merito di aver rivoluzionato la neuropsichiatria infantile italiana introducendo per la prima volta la psicoanalisi, la psicoterapia di gruppo e il lavoro d'equipe nella storica clinica universitaria di Roma della Sapienza.
Bollea ha accompagnato più di una generazione di mamme nell'arduo compito di genitore, molte di loro lo conoscono per aver letto e seguito i suoi preziosi consigli.
In modo particolare, molti genitori hanno tratto grandissimi vantaggi dalla lettura di un suo libro, che quando uscì si rivelò un vero e proprio bestseller: "Le madri non sbagliano mai" e che ancora oggi ritengo un testo fondamentale a cui far ricorso per una crescita equilibrata dei propri figli.
Il segreto scoperto da Bollea? E' semplice: mamme imparate a fidarvi del vostro istinto materno perchè non troverete di meglio!
Nè nello studio di un medico, nè sulle pagine dell'enciclopedia, nè nell'aula di una facoltà universitaria.
La Mamma sa sempre cosa fare, per istinto, e quando sbaglia, insegna al proprio bambino il concetto fondamentale che l'errore è plausibile e si può superare, trasformandolo in un importante momento di crescita.
Non si crescono i figli creando un piccolo mondo perfetto intorno a loro, ma rendendoli capaci di affrontare i problemi, gradualmente, secondo le loro possibilità e soprattutto con amore e grazie all'ascolto.

Ragionando in quest'ottica sorprendentemente semplice, ma vera, possiamo dire che "Le madri non sbagliano mai".

Grazie Professore

GIULIA COMUNICA CON LE MANI ED E' FELICE


La Vita Cattolica, venerdì 21 gennaio 2011
di F. Zeni

Mariangela Fontanini Ribera racconta sua figlia, colpita da una malformazione cerebrale. I medici le avevano consigliato di abortire.
Il libro "Vivi. Storie di uomini e donne più forti della malattia", che sarà presentato a Udine sabato 22 gennaio, racconta di una bimba sempre sorridente che, grazie a 30 volontari ogni giorno, riesce pura a sciare.
"Dell’Italia e del Friuli mi mancano le montagne, il cielo, la gentilezza e la cordialità degli italiani."

QUANDO CI IRRIDEVANO PER LA CASTITÀ…

.....Sono un padre, ho figlie giovani e mi fa schifo una società in cui delle giovani donne – in qualunque ambiente ! – sono discriminate se non stanno al gioco o non accettano certi compromessi. Mi fa schifo una società dove delle ragazze o dei ragazzi sono marchiati come cretini se dicono di credere nella castità o nella verginità.
O dove sei considerato un soggetto pericoloso se affermi che il matrimonio è solo tra uomo e donna, se ti ostini ad affermare che il genere non è un’opinione (che la natura – essere maschi e femmine – non è opinabile), se consideri il divorzio un male, se condanni l’aborto, la pillola del giorno dopo e se osi mettere in discussione il “sacro preservativo” venerato dalla cultura dominante.......
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E’ il cristianesimo che ha imposto di riconoscere alle donne la loro dignità.
Lo stesso Roberto Benigni, commentando la “preghiera alla Vergine” di Dante, ebbe a dirlo: “è da quando Dio stesso ha chiesto a Maria il suo sì o il suo no che le donne hanno acquisito il diritto di dire sì o no”.
Proprio ieri si festeggiava sant’Agata, vergine e martire. La storia di questa giovane del III secolo ci mostra l’unica vera rivoluzione che ha ridato dignità alle donne. Non certo la cultura di Repubblica e dell’Espresso o quella comunista (né, ovviamente, la cultura televisiva). Ma solo Gesù Cristo.

Socci:
Antonio Socci
da “Libero”, 6 febbraio 2011
Fummo una generazione irriverente, trasgressiva. Negli anni Settanta chi non ha fatto scioperi e occupazioni? Il “vietato vietare”, il sei politico, poi gli spinelli, gli amorazzi usa e getta, il fanatismo ideologico, la violenza politica, i capetti intolleranti circondati di “compagne” adoranti.
Una generazione obbedientissima – come la giudicò Pasolini – ai padroni del pensiero dominante che la volevano rivoluzionaria.
Poi alcuni di noi hanno incontrato dei padri e hanno disobbedito ai padroni. Abbiamo sperimentato la vera libertà. Ci siamo avventurati in terre sconosciute, abitate da una bellezza mai immaginata, abbiamo sperimentato l’amicizia, l’autenticità, il gusto di una vita diversa.

giovedì 3 febbraio 2011

MICHELA IL MILIONE VINTO E QUEL CALCIO ALLA DEA BENDATA......


Davide Rondoni giovedì 3 febbraio 2011


Ha i soldi. Ma vuole un lavoro. Come se questo non servisse solo per quelli. Per tirar su soldi. Mentre tutto intorno sembra dire invece solo questo. Lavoro uguale soldi. Lavoro uguale fatica da sopportare per i quattrini per poi usare quelli per vivere, finalmente. Invece no.




Senza lavoro non si vive. Senza soldi sì. Ma senza lavoro no. Da quando nella educazione, nella idea di tutti il successo, il lavoro, la fatica sembrano aver valore solo perché portano soldi se no non valgono niente, le lotterie sono diventate il paradiso in terra. La riuscita. Hanno voluto eliminare tutti i simboli. Croci, e tutto il resto.


mercoledì 2 febbraio 2011


grazie nonna tiziana!

mi sono svegliato stamattina e ho trovato il tuo regalo!Ieri sera il babbo mentre tutti dormivamo (anche la mamma) ha fatto la torta di pan di spagna con le fragole che ho portato alla mia scuola per festeggiare con gli amici!ho anche gia' imparato a dire che ho quattro anni,mi allenavo da un po' di giorni!

Grazie

2 FEBBRAIO TOMMASO COMPIE 4 ANNI


BUON COMPLEANNO!!

Auguri dai nonni: Claudio,Tiziana e Bruno
Dagli zii:Francesco,Alessandra,Lorenzo,

Sabina,Antonio, Giovanni,Simona
Daicugini:Michele,Anna,Paolo,

Giacomo,Habib,Scherin.

DOSTOEVSKIJ IL SUO GRANDE INQUISITORE CI SVELA LA NUOVA INSIDIA DEL POTERE

.....“Passeranno i secoli”, annuncia il Grande Inquisitore dalla sua specola controriformistica, “e l’umanità proclamerà per bocca della sua sapienza e della sua scienza che non esiste il delitto, e quindi nemmeno il peccato, ma che ci sono soltanto degli affamati”. Riduzione del desiderio in nome di una pretesa sollecitudine; caricatura del bisogno e della stessa attenzione al bisogno, la quale nelle sue forme autentiche accorre al fianco delle necessità immediate destando al tempo stesso l’avvertimento di quelle più radicali, aperte verso l’infinitamente grande......


......Il Grande Inquisitore, infatti, è consapevole che la sola offerta del pane sarebbe insufficiente: anche nei deboli e negli inetti la coscienza sopravvive. Occorre, allora, lusingarla.
A questo valgono “saldi principi morali”, in grado di “acquietare la coscienza umana una volta per sempre”: una ripresa, dopo Cristo, della “salda legge antica”, dalla quale Cristo si era allontanato. Si sta profilando abbastanza chiaramente, a questo punto, la fisionomia del personaggio dostoevskiano: se egli vuole tranquillizzare le moltitudini, e non c’è dubbio che sia questo il suo obiettivo, si ripromette di farlo attraverso un sistema di sicurezze materiali rinsaldato da una tavola di valori e di norme, con esclusione di ogni rischio, intrapresa, creatività, di ogni avventuroso azzardo d’amore. Sistema talmente perfetto che nessuno avrebbe più bisogno di essere buono, secondo l’efficace formula del poeta T. S. Eliot; e tutti, aggiungiamo, sarebbero unicamente preoccupati della propria correttezza......
di Sergio Cristaldi
Tratto da Il Sussidiario.net il 31 gennaio 2011

Continua a far discutere la vertiginosa Leggenda del Grande Inquisitore, che Dostoevskij ha incastonato nei fratelli Karamazov, suo ultimo romanzo, sua ultima sfida, senza umano rispetto, alla coscienza europea.

martedì 1 febbraio 2011

UNA FEDE CHE INCIDE NELLA VITA

......Tutti noi siamo ben consapevoli dell’importanza del suo pontificato per la vita della Chiesa e dell’umanità. In un momento particolarmente difficile ha riproposto davanti a tutti, con un’audacia che può avere solo Dio come origine, che cosa significhi essere cristiano oggi, offrendo a tutti le ragioni della fede e promuovendo instancabilmente i germi di rinnovamento della compagine ecclesiale posti in essere dal Concilio Vaticano II, senza cedere a nessuna delle interpretazioni parziali che volevano ridurne la portata in un senso o in un altro.......


31/01/2011 - La lettera di Julián Carrón alla Fraternità di Comunione e Liberazione per la beatificazione di Papa Giovanni Paolo II del prossimo 1 maggio (editoriale di "Tracce" di febbraio)

Cari amici,
immagino la commozione e l’entusiasmo con cui ciascuno di voi - come è capitato a me - ha accolto l’annuncio della Beatificazione di Giovanni Paolo II, fissata da Benedetto XVI per il prossimo primo maggio, festa della Divina Misericordia.

CHI SALVA LA POLITICA?

31/01/2011 -da trcce
«Sgomento»: si parte da qui, dal «primo effetto che ha su di noi questa valanga di fango e di caos». Anticipiamo da Tracce di febbraio un commento sulle vicende italiane dell'ultimo periodo

«Sgomento». Ha usato questo termine, il cardinale Angelo Bagnasco, per accennare ai fatti che occupano le prime pagine da giorni. È una parola vera. Basta guardarci, per accorgersene. Sorprendere il primo effetto che ha su di noi questa valanga di fango e di caos.

Prima della repulsione di fronte allo squallore che viene a galla. Prima della ribellione per una battaglia politica fatta via inchieste e provvedimenti giudiziari, che sta mettendo a rischio il bene di tutti. Forse addirittura prima della rabbia e della pena per un Paese che avrebbe bisogno di tutt’altro e si ritrova impantanato tra bungabunga ed annizero. Prima di tutto questo, o comunque dentro tutto questo, se siamo leali il contraccolpo ha davvero quel nome: sgomento. Ovvero, malessere. Disagio. Per un modo di trattare cose e persone triste di suo, e reso ancora più amaro se accompagnato dall’illusione di potere tutto, anche sfuggire al tempo. Per la menzogna di chi si aspetta che «a cambiarci la vita» sia qualche busta piena di euro, intascati magari dando in cambio te stessa o spingendo tua figlia a sgomitare per farlo. E anche per come si usa di tutto ciò per attaccare un avversario che non si è riusciti a buttar giù a forza di voti ed elezioni.
Sesso, soldi e politica. «Lussuria, Usura e Potere», come diceva Eliot. In fondo, la vicenda è sempre lì. Le tentazioni eterne, di sempre e per tutti.

Certo, sulle inchieste serve chiarezza. Se c’è ipotesi di reato (reato, non peccato: quello, fino a prova contraria, non riguarda i pm), si indaghi, e in fretta. Così come è urgente che ognuno torni a fare il suo mestiere, che politici, giudici e media si rimettano al servizio del bene comune - vocazione che in gran parte stanno smarrendo - anziché «tendersi tranelli», come ricordava il cardinale Bagnasco, aggiungendo che «dalla situazione presente nessuno ricaverà motivo per rallegrarsi né per ritenersi vincitore». Ma non perdiamo l’occasione per prendere sul serio quel contraccolpo iniziale, quel turbamento. Non spostiamoci - o non lasciamoci spostare - sulla sempiterna “questione morale”, sull’incoerenza, sulla debolezza umana. Fatti serissimi, di cui tenere conto, ma che arrivano dopo, perché in fondo lo sappiamo che è difficile mettersi nei panni di chi scaglia per primo la pietra. Un istante prima, invece, c’è quel disagio, quell’inquietudine profonda. Che, se viene presa sul serio, porta a una domanda: ma chi può salvarci da questo? Chi può tirarci fuori da un modo così avvilente di trattare se stessi e gli altri? C’è qualcosa che possa riempire la vita più di sesso, soldi e potere o tutto ciò a cui possiamo ridurre il nostro desiderio di felicità? Qualcuno capace di attirare tutto di noi a sé, perché - finalmente - basta al nostro cuore? Chi può salvare l’umanità di Berlusconi, di chi gli gira intorno, di chi gli dà addosso - e mia, qui e ora? La salvezza, la pienezza dell’umano, non verrà dalla politica, se mai ci fosse stato bisogno di conferme. Né dai giudici. Ma da chi, allora?

Qui lancia la sua sfida il cristianesimo.
Qui, ancora una volta, ci provoca fino in fondo Cristo. L’Unico che ha la pretesa di rispondere al nostro bisogno di felicità. L’Unico che può generare una morale, cioè salvare l’umano: sfidarlo con un fascino più potente del resto - di tutto - e attrarlo a Sé, fino a cambiarlo. Perché è l’Unico che gli riempie il cuore.Ma qui si capisce anche il realismo dei criteri che la Chiesa ha sempre usato per giudicare la politica e i politici: il bene comune, appunto, e la libertas Ecclesiae, prima e più della coerenza e dell’ineccepibilità morale del singolo. Sembrano non c’entrare nulla. Invece entrano nel merito fino in fondo. Perché se è solo Cristo che salva l’umano, salvaguardare la Sua presenza nella storia - la Chiesa - vuol dire lasciarGli spazio nel mondo, qui e ora. Vuol dire aprirsi alla possibilità che potenti e soubrette, magistrati e giornalisti (e noi, con loro) incontrino qualcosa per cui vale la pena vivere, e cambiare.È questo che chiediamo alla politica. Non la salvezza, ma che lasci spazi di libertà a questo luogo che salva anche la politica, perché rende presente nel mondo qualcosa che non ha paragone con Usura, Lussuria e Potere. Qualcosa di infinitamente più grande. Qualcuno di vero.