martedì 31 agosto 2010

LA VEDOVA COLETTA NELLA MIA FRAGILITA' HO RISCOPERTO UNA PRESENZA

INT. Margherita Coletta mercoledì 25 agosto 2010

“L’esperienza più importante fatta quest’anno? Quella della mia fragilità”. Margherita Coletta risponde così, a bruciapelo, a chi le chiede di anticipare i contenuti del suo intervento al Meeting per l’amicizia fra i popoli. Oggi la vedova del brigadiere Giuseppe Coletta interverrà alla kermesse riminese, durante un incontro con Lucia Bellaspiga e don Eugenio Nembrini dal titolo “Al cuore dell’esperienza: perdonare è possibile”.

FIAMMETTA IL MIO GRAZIE A UNA SIGNORA SCONOSCIUTA CHE SPIEGA LA RINASCITA DI HAITI

...Così la domanda dei miei colleghi ha trovato una risposta: no, la gente non ci ha dimenticato, la gente - tanta gente - si ricorda di Haiti e di questo tragico 2010. L'anno della nostra catastrofe, ma anche l'anno in cui abbiamo imparato che il cuore non smette mai di desiderare, e che dal desiderio nasce la speranza, la forza per ricostruire.....

da Il sussidiario
Il 12 agosto ad Haiti abbiamo ricordato i nostri primi sette mesi dal terremoto. Sette mesi di fatiche, di molta sofferenza intorno a noi, sette mesi dalla scomparsa di tante persone a cui volevamo bene, di tanti amici e colleghi che stimavamo, di tutti i simboli che facevano il piccolo orgoglio di questo difficile Paese.

GABRIELE QUANDO BASTA IL CUORE E IL MEETING FA PIU' DELLA PSICOTERAPIA

....Oggi non è più così: il tempo, gli affetti e il lavoro di rieducazione gli hanno fatto fare molti passi avanti, quei passi che oggi ci consentono di averlo qui con noi, a pieno titolo. Quest’anno, infatti, valorizzando il suo acquisito interesse per il lavoro, dopo il Banco Alimentare e l’esperienza in vigna da Michele, dopo il percorso fatto nei tre anni di scuola per cuoco (un bel risultato, se pensiamo che tre anni fa per lui era quasi impossibile dire la parola io), con Alberto che lo segue durante l’anno, abbiamo pensato di inserirlo tra i volontari: iscrizione, targhetta, buoni pasto e via al mattino, con un gruppo di giurisprudenza della Statale, a spostare sedie e montare pannelli. È stata una bella idea.....

Redazione lunedì 30 agosto 2010

“Guarda chi c’è!” Gabriele gira per le sale del Meeting e ogni passo è un incontro: i compagni di scuola dell’In-Presa, i vecchi amici dell’asilo, delle elementari e delle medie, quelli degli scout, dell’Arca, i figli delle famiglie amiche, i preti, gli insegnati, gli zii e i cugini. Nella maggioranza dei casi chi è con lui (qualcuno deve stare sempre con lui) guarda, ma non conosce chi è colui che sta nascosto nell’abbraccio, chi si prende la pacca sulla spalla, non sa di chi è la faccia che sorride e ricambia il saluto. Gabri ricorda - o, forse meglio - fotografa tutto,

DON GNOCCHI QUELL'UOMO CHE HA DATO UN SENSO ALLA SOFFERENZA



...Che senso hanno le morti di quei ragazzi? Che senso ha la sofferenza di un bambino devastato da una bomba mentre gioca? Don Carlo arriva ad una specie di fondo della questione, sente la vertigine. “Veder”, come scrive, “l’anima propria perdere mano a mano il potere di consentire al dolore, al pericolo e alla morte”. Ma durante la guerra, rischiando di morire lui stesso, percepisce che la vita gli viene “prorogata” per un compito......


DON GNOCCHI/ Quell'uomo che ha dato un volto alla sofferenza
Alessandro Banfi giovedì 26 agosto 2010

Tante volte i giornalisti, noi giornalisti, usiamo la semplificazione e scriviamo: Meeting di Cl. Ma sono molte le cose a Rimini che non c’entrano con Comunione e Liberazione e tuttavia sono testimonianza di storie e valori di un Cristianesimo vissuto. E per fortuna, verrebbe da dire.

SENZA CUORE NON SI CONOSCE PAROLA DI BENEDETTO XVI

...nel cristianesimo il cuore non è in contraddizione con la ragione.....

.....Come può il cuore dell’uomo di oggi ritrovare la sua dimensione originale?
Abbattendo ciò che la modernità ha messo in mezzo tra il cuore e la realtà: l’ideologia......

.....l’intero suo lavoro teologico fa vedere in modo straordinario che il cristianesimo è la risposta alla domanda esistenziale del suo cuore: non alla domanda che l’uomo “ha”, ma che alla domanda che l’uomo “è”. Benedetto XVI mostra la profonda modernità della fede accogliendo in pieno l’istanza moderna dell’uomo come esigenza incondizionata di senso.....

MEETING/ 1. Müller (Vescovo di Ratisbona):
INT. Gerhard Ludwig Muller lunedì 23 agosto 2010
«È solo il “principio” dell’amore, come unità interna e inscindibile di ragione e sentimento, intelligenza e affezione, che consente di superare le contraddizioni della ragione moderna».

Così Mons. Gerhard Ludwig Müller, Vescovo di Ratisbona, ieri al Meeting di Rimini per presentare, in anteprima per l’Italia, il primo volume dell’opera omnia di Benedetto XVI, dedicato alla liturgia. È l’occasione per approfondire con lui il titolo del Meeting, e per parlare di «quell’incontro del cristianesimo con la modernità che sa essere pienamente cattolico e pienamente moderno», che è il magistero di Benedetto XVI.

martedì 24 agosto 2010

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venerdì 20 agosto 2010

BUON COMPLEANNO MICHELE 8 ANNI

BUON COMPLEANNO! NON FESTEGGIAMO FISICAMENTE VICINI MA L'AVER TRASCORSO UNA COSI' BELLA VACANZA INSIEME CI AIUTA AD ESSERTI PIU' VICINO.
UN BACIONE DAI NONNI DALLO ZIO GIOVANNI DALLO ZIO ANTONIO E DAL CUGINETTO HABIB

I CATTOLICI POTRANNO GUARIRE IL SENSO DI LIBERTA' AMERICANO?

....“Questa idea potrebbe procurare a Franzen un altro attacco dall’America profonda, qualcosa tipo ‘lo scrittore che odia Oprah adesso ci dice che la libertà è sopravalutata’, ma ciò non solo è vero, è decisamente importante. C’è qualcosa oltre la libertà di cui hanno bisogno le persone: lavoro, amore, credere in qualcosa, impegno in qualcosa. La libertà non è sufficiente. Quello che importa è ciò che si fa con la libertà, e che cosa si lascia per essa”......


.....A quanto sembra, Franzen ha descritto perfettamente il conflitto americano tra libertà e verità. L’America concepisce la libertà come la possibilità di fare tutto ciò che si vuole. In questa concezione, la verità non è ciò che esiste indipendentemente da noi, la verità non è ciò che è, bensì ciò che può essere. Tutto questo è esattamente l’opposto di come la fede cristiana concepisce la verità e la libertà, cioè che è la verità che ci fa liberi, e felici.
Ho scritto questo articolo nel giorno dell’Assunzione della Beata Vergine Maria. Verità e libertà si uniscono perfettamente nel suo fiat. È questa l’esperienza che i cattolici possono apportare alla formazione di una cultura americana.......



Lorenzo Albacete

mercoledì 18 agosto 2010
Ho passato le ultime settimane in un posto dove la ricezione dei notiziari via cavo era molto limitata e non ho così potuto seguire le notizie in modo così approfondito come avrei dovuto per scrivere un articolo sulle due questioni che hanno tenuto banco in questa settimana (a parte il tempo apocalittico che è toccato a tutti): il diminuito appoggio alla guerra in Afghanistan e il probabile corso della discussione alla Corte Suprema sulla legalizzazione del matrimonio omosessuale.Sono stato però colpito da un articolo, forse più importante, su come l’attuale cultura americana definisce e promuove l’ideale che supera tutti gli altri nella storia degli Stati Uniti, e cioè la libertà.

LE FERIE? FATELE A MATANZAS !

David Botti
13 agosto 2010, nell'84° compleanno del terrorista Fidel Castro

1. Occhiali da sole per... non vedenti
Chi va a Cuba per ferie, di solito cerca il sole e il mare. Capita però che, una volta sul posto, magari mentre fa il bagno, sia incuriosito da alcuni strani comportamenti - come il sentirsi proporre le treccine ai capelli perché "non ho il permesso per farle a riva" -, inizia a farsi domande sulla vita quotidiana a Cuba.

S.S.BENEDETTO XVI : Omelia SANTA MESSA NELLA SOLENNITÀ DELL’ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA , 15.08.2010

....Questo, quindi, è il nucleo della nostra fede nell’Assunzione: noi crediamo che Maria, come Cristo suo Figlio, ha già vinto la morte e trionfa già nella gloria celeste nella totalità del suo essere, «in anima e corpo».....

....Cito ancora la seconda Lettura di oggi; dice San Paolo: «Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. »......

.....E Dio accoglie nella Sua eternità ciò che ora, nella nostra vita, fatta di sofferenza e amore, di speranza, di gioia e di tristezza, cresce e diviene. Tutto l’uomo, tutta la sua vita viene presa da Dio ed in Lui purificata riceve l’eternità. Cari Amici! Io penso che questa sia una verità che ci deve riempire di gioia profonda.......


Eminenza, Eccellenza, Autorità,
Cari fratelli e sorelle,
oggi la Chiesa celebra una delle più importanti feste dell’anno liturgico dedicate a Maria Santissima: l’Assunzione. Al termine della sua vita terrena, Maria è stata portata in anima e corpo nel Cielo, cioè nella gloria della vita eterna, nella piena e perfetta comunione con Dio.

venerdì 13 agosto 2010

PADRE ALDO TRENTO 6 agosto 2010

...."se mio padre e mia madre mi abbandonano il Signore mi raccogliera". Che bello questo verbo "Mi raccogliera". Amici come si fa a dubitare di Lui? Come si fa non vibrare per la certezza di quel "TU" che domina, di "Io sono che tu che mi fai"? Per me la vita molto dura è piena di questa sicurezza, per cui rispondo sempre si alla realtà, sostenuto per la Madonna......


Cari Amici,
Questi è il primo dei 5 bebé che arrivano in questi giorni. Si chiama Giorgio e ha 6 mesi. La mamma vive nella strada e ha altri 2 bambini che mi saranno consegnati oggi: uno ha 2 anni e l'altra 5.
Fa molto freddo in questi giorni e la polizia le ha incontrati nudi nella catapecchia, e soli.

PADRE ALDO TRENTO 28 luglio 2010

Cari amici, come è bello e confortante sentire un ammalato terminale che dice al médico: "Dottore mi dica pure ciò che ho, perchè è Dio che mi ha dato la vita ed è ancora Dio che decide se è giunta l'ora di tornare da Lui. Cosi mi preparo bene e torno nella mia casetta dove aspetto il Signore che mi prenda". Amici questo miracolo è possibile per ognuno se viviamo nella certezza che ognuno è un "Io sono Tu che mi fai".
Con affetto
P. Aldo

PADRE ALDO TRENTO 27 luglio 2010

Cari amici,
uno che era un barbone, adesso, da quando è stato accolto nella nostra casa famiglia (dove vivono quanti la polizia raccoglie per i marciapiedi), mi ha detto: “Mediante la disgrazia, ho incontrato Cristo e così la disgrazia è diventata una grazia”. Guardare la realtá così è sperimentare la contemporaneitá di Cristo in ogni piccola cosa.

martedì 10 agosto 2010

IL MITO DEL GENITORE UNICO CHE DISTRUGGE LA FAMIGLIA

......Genitore unico: non viene quasi mai citata l’unione fra papà e mamma, né preso in considerazione il fatto che le scelte possano essere condivise anche all’interno di buoni compromessi personali. Compromessi che nulla tolgono al singolo dentro una prospettiva di rispetto reciproco e attenzione per l’altro, ma che piuttosto arricchiscono entrambi per l’ottenimento di una meta comune......


.....Genitore viziato: cosa vuol dire essere viziati? Coincide col vivere di comandi. Chi è viziato non chiede, comanda e gli altri devono solo eseguire gli ordini, adattarsi, modificare ogni volere al suo. Essere un adulto viziato significa non saper cambiare i propri programmi, non ascoltare nessuno. Un genitore così non concepisce nemmeno che le idee migliori possano a volte arrivare dai figli, che un viaggio in quattro o cinque riesca ad essere imprevedibilmente più soddisfacente di quello che ha in testa lui...
Luigi Ballerini

lunedì 9 agosto 2010

The Only Child Myth”. La copertina di Time di fine Luglio è dedicata ai figli unici. Vi campeggia la significativa foto di un bambino che tiene legati a sé, per mano, le braccia di mamma e papà. L’impressione è che in realtà li tenga in pugno. «Si pensa che siano egoisti, viziati e soli. A dire il vero, stanno semplicemente bene - e sono in aumento».

domenica 8 agosto 2010

ANTONIO SOCCI E L'ASSALTO AL CIELO DI UN PADRE PER SUA FIGLIA

....«Nessuno fa battere volontariamente il proprio cuore. È come un dono che si riceve di continuo, senza accorgersi. Istante dopo istante dipendiamo da Qualcun Altro che ci dà la vita»......

....«C’è un uomo più potente di Dio. È l’uomo che prega. La preghiera è onnipotente presso Dio». Così, dice Socci, «è partito il nostro assalto al Cielo» per la guarigione di Caterina.
Leggetelo. È molto più che un libro......


di Maurizio Caverzan

Basterebbe una parola: leggetelo. Punto e stop, e questo articolo, che recensione non è perché riguarda un libro irrecensibile, potrebbe finire qui. Conta scriverne solo per divulgarne più possibile la bellezza e la forza. Per il resto, davanti a una testimonianza così si addice il silenzio o, per chi è credente, la preghiera. Caterina. Diario di un padre nella tempesta di Antonio Socci (Rizzoli, pagg. 211, euro 16,50) è un libro di un altro mondo che ha molto da dire a noi che stiamo in questo mondo. Come un balsamo sulle nostre esistenze. Come una carezza. Anzi, una sana scrollata che risveglia le nostre normalità date per scontate, le nostre routine annoiate, i nostri lamenti per il minimo contrattempo.

lunedì 2 agosto 2010

E LE VACANZE A PORTO SANT ELPIDIO TERMINANO DOMANI

In questi ultimi giorni di vacanza ho avuto la possibilita' di leggere il libro di Socci "Caterina" mi e' piaciuto moltissimo perche' non e' una lettura di un padre che vuol fare l'eroe in una situazione di gravita'.
E' la testimnianza di come il Signore ci accompagna per mano e se noi ci lasciamo guidare Lui non ci abbandona.
Nulla e' tolto a questo padre certamente dolore e strazio continuano a perseguitarlo ma in lui si fa sempre piu' chiara la certezza che se cio' e' capitato e' certamente per un bene misterioso.
Non e' un diario legato ad un esito positivo e' il racconto di un uomo che nella sua vita ha saputo cogliere ogni opportunita' di incontro.
Cita figure importanti che hanno segnato il suo cammino e che ora certamente lo aiutano ad abbracciare questa dura realta'.
Vorrebbe svegliarsi e accorgersi che era solo un brutto incubo ,deve invece giorno dopo giorno fare i conti con questo fatto.
I miracoli si compiono perche' vede in atto su di se ,sulla sua famiglia e sui tanti che si uniscono a lui con la preghiera un cambiamento,una continua conversione.

"..Ci illudiamo di possedere mille cose e di essere chissa' chi,ma e' clamorosamente evidente che non possediamo neanche noi stessi.Un Altro ci fa....."
".....Allora si puo' solo mendicare...."

Con questa lettura e' cosi' possibile vivere ogni istante della giornata con maggior intensita' e grati di cio' che ora ci sta donando.

GUARDA LA STELLA

Guarda la Stella

"O tu che, nelle vicissitudini, più che di camminare per terra

hai l'impressione di essere sballottato tra tempeste e uragani,

se non vuoi finire travolto dall'infuriare dei flutti,

non distogliere lo sguardo dal chiarore di questa stella!

Se insorgono i venti delle tentazioni,

se ti imbatti negli scogli delle tribolazioni,

guarda la stella invoca Maria.

Se vieni travolto dalle onde della superbia, dell'ambizione,

della mormorazione, dell'invidia e della gelosia:

guarda la stella, invoca Maria.

Se l'ira, l'avarizia, la concupiscenza

scuotono la navicella della tua anima: guarda Maria.

Se, turbato dalla gravità dei tuoi peccati,

confuso per le brutture della tua coscienza,

atterrito dal rigore del giudizio, stai per venire risucchiato

dalla tristezza e dall'abisso della disperazione,

pensa a Maria.

Nei pericoli, nelle difficoltà e nei momenti di incertezza:

pensa a Maria, invoca Maria.

Abbila sempre sulla bocca,

abbila sempre nel cuore,

e se vuoi ottenere l'aiuto della sua preghiera

non tralasciare di imitarne gli esempi.

Seguendo lei non andrai fuori strada,

pregandola non dispererai

pensando a lei non sbaglierai.

Se ella ti sostiene non cadrai,

se ella ti protegge non avrai nulla da temere,

se ella ti guida non ti affaticherai,

se ti sarà favorevole giungerai alla meta e così potrai sperimentare tu stesso quanto giustamente sia stato detto:

«e il nome della vergine era Maria»".



( San Bernaro), Opera, vol. IV, brano preso dalla raccolta

"Testi Mariani del Secondo Millennio", Città Nuova )

domenica 1 agosto 2010

DOLORE

.....Lettere sul dolore, perché? Perché il dolore è la cosa più presente e più difficilmente accettabile
della nostra vita. È qui che si deve misurare l’ipotesi che il fatto cristiano dà ragionevolezza:
laddove le cose sono necessarie, non dove le cose sono soprammobili, cose che puoi mettere da
parte.
La verità del Fatto cristiano, che rende la vita non vana, si deve misurare con le cose necessarie,
che non puoi saltare, con le cose che non vuoi o non vorresti.
Il dolore, l’esperienza del dolore, inevitabile per tutti, è la cosa più irragionevole al di fuori
dell’ipotesi cristiana.
È bellissimo ripercorrere i passaggi che hanno fatto di Mounier uno dei testimoni più belli e più
importanti della possibilità che il dolore non sia soltanto un’ipotesi negativa.....