venerdì 30 aprile 2010

I was writing with a help request.

ALL'INTERNO ANCHE LA TRADUZIONE IN ITALIANO
scritto da Francesco
Some background: In my family, my youngest brother Giovanni was born
with Down Syndrome 12 years ago, this for my family has definitely
been an event, which not without daily struggles has definitely
enriched everybody surrounding him, the group of people that was born
of families in the movement with kids with disabilities named "Friends
of Giovanni" is now a recognized branch of Famiglie per l'accoglienza.

My second to last brother Antonio, (we are 6 all together) was 12 at
the time Giovanni was born, and he is definitely the one who's life
has been affected the most. He started Juggling to entertain Giovanni,
he decided to Study "Techniques of Psychiatric Rehabilitation" and
created a class of Juggling Therapy for people with Psychiatric
Problems and so many other things.

ESERCIZI SPIRITUALI RIMINI 23 24 25 APRILE 2010

.....Solo il divino può salvare l' umano. Solo in colui che e' il senso ultimo possono essere difese le esigenze.Tutte le nostre esigenze solo se Cristo permane come esperienza reale nel presente. Abbiamo bisogno di questo per stare di fronte a tutta la natura dell'io. E non Solo all'inizio ma ad ogni passo della strada. Se Cristo e' ridotto ad etica non e' più in grado di ridestare l'umano. Se non fosse per questa passione per Cristo il Papa non sarebbe stato capace di non cedere. Lui stesso era pieno della sua presenza. Noi potremo stare davanti a tutte le esigenze del nostro io senza ridurle alle immagini dei mass media se come il Papa siamo sostenuti dalla presenza di Cristo ora......


APPUNTI NON RIVISTI DALL'AUTORE
Venerdì sera

Saluto ciascuno e gli amici collegati da 16 paesi. Cristo e' risorto e' l'annuncio che la chiesa ci rivolge da secoli in questo tempo. Questo è l'avvenimento che domina la storia. Un evento che nessun nostro errore può far fuori e che tutto il male non può cancellate. X questo questo fatto è il motivo della nostra speranza. E per questo deve dominare in noi dal primo istante la sua presenza risorta. Non sarebbe adeguato a tutti i fattori del reale ora, uno sguardo sulla nostra vita sul reale sul mondo che non cominciasse da questo riconoscimento . Sarebbe menzognero perché mancherebbe il fattore decisivo di tutta la storia. Nn c'è stata una novità più grande del fatto che Cristo è risorto. Per questo nella misura in cui noi ci lasciamo invadere totalmente da questa presenza viva da questa verità che è un fatto non un pensiero certo da noi, ma un evento successo nella storia, noi sentiamo cambiare il sentimento che abbiamo di noi stessi. Noi ci ritroviamo in questi giorni x viverli sotto l'onda di questa commozzione. Che Cristo è morto e risorto per noi. Vi prego di lasciarci trascinare da questo evento. Non consentiamo che resti solo una parola in noi. Ma è successo.

mercoledì 28 aprile 2010

IL PICCOLO PREMATURO DI ROSSANO ABORTITO NATO VIVO E ABBANDONATO

da "Avvenire" del 27 Aprile 2010

Su quel minuscolo neonato lo sguardo che sa vedere un uomo
Non ce l’ha fatta, ma ce l’ha messa tutta, il piccolo sopravvissuto a un aborto a ventidue settimane di gravidanza a Rossano Calabro: il primo giorno di vita – sabato – l’ha passato da solo, dimenticato da tutti, abbandonato in un angolo, avvolto in un fagottino da qualche parte nell’ospedale in cui era stato abortito, finché un prete, venuto la mattina dopo a pregare per lui, si è accorto che era ancora vivo e ha dato l’allarme, ma non è bastato a salvarlo. Ed è morto la notte stessa, in un altro ospedale dove era stato trasferito per tentare un salvataggio tardivo, ormai impossibile.

martedì 27 aprile 2010

IL PAPA' DI PAOLO CI SCRIVE

....La fede è questo, non è un patir di meno, perché tanto abbiamo la fede, anzi, forse è un patir di più perché la fede ci impedisce di fuggire, di “consolarci” con pie illusioni, di rassegnarci, di ridurre il desiderio di vita e di vita piena che caratterizza il nostro cuore. La fede però ci fa sentire buono anche il nostro dolore…”Tutto è vostro: il mondo, la vita ,la morte…ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio”......

Alla fine della santa messa funebre per mio figlio Paolo, il 22 scorso, avrei voluto prendere il microfono e fare un intervento non previsto davanti alle tante persone intervenute alla cerimonia. Per una sorta di timidezza o ritrosia non l’ho fatto e me ne rammarico. Per quanto tardivamente e poco opportunamente, affido comunque alla divulgazione di questo scritto il compito di riparare, per quanto possibile, al mio peccato di omissione.
Due cose avrei voluto dire:

CHI DESIDERA VOTARLO?

Carissimi mio figlio Antonio sta partecipando ad un concorso e il suo video e' stato scelto fra i primi dieci.
E' un video un po' particolare che tratta la differenza che esiste in ciascuno di noi.
Ora per poter vincere e' necessario che sia votato dalle persone per questo vi chiedo se potete di farlo grazie anticipatamente.

Qui sotto vi riporto il video e se decidete di votare seguite le istruzioni.
Una volta registrati potete dare il vostro voto, non piu' di una volta , ma tutti i giorno


Il sito dove votare il video e' www.mindthedifference.com , il video da votare si chiama the man and his double2.0
Bisogna registrarsi al sito e poi si puo' votare.
Ciao e grazie


Concepito come una finestra aperta sulle realtà di vita e il rapporto con il territorio di chi soffre di disagio psichico dopo la chiusura dei manicomi in Italia, l’obbiettivo di “Fuori Dove?” è quello di valorizzare l’esperienza delle persone ‘fragili’, creando momenti partecipati in spazi pubblici dal particolare valore simbolico, capaci di coniugare cultura e solidarietà, rivolti a utenti, familiari, volontari, operatori e agli abitanti della città.
Dopo la prima edizione (2008) nata in occasione dei trent’anni dalla legge Basaglia (legge 180), e la seconda (2009) dedicata ai progetti più innovativi centrati sul protagonismo degli utenti psichiatrici nell’inclusione sociale, per il 2010 la nostra idea è di dedicare l’iniziativa alle realtà di riabilitazione e di solidarietà che fanno perno sulla creatività e la valorizzazione della differenza di chi è affetto da disagio: si tratta delle molteplici realtà, che, attraverso diversi mezzi di espressione (con particolare riferimento alla video arte e alla musica), hanno dato vita a spesso sorprendenti iniziative dal forte merito artistico e sociale.
“Fuori dove?” vuole porsi come filo conduttore di una serie di iniziative in grado di trasformare spazi pubblici di particolare valore simbolico (Piazze, Strade, Università, ecc..) in luoghi di conoscenza e di confronto tra i protagonisti della salute mentale e gli abitanti di Milano a partire dall’angolo di osservazione proprio di “Fuori Dove?”, concepito come una finestra aperta sulla realtà di vita e il rapporto con il territorio di chi soffre di disagio psichico dopo la chiusura dell’istituzione manicomiale in Italia.

Artisti coinvolti: Antonio Rezza e Flavia Mastrella, Orchestra di P.zza Vittorio, Orchestra Esagramma, Gianni Berengo Gardin, …, …

LA FEDE NELLA VITA FRANTUMA OGNI TENTATO ASSEDIO

.....Insomma, per dirla intera: vorrebbero che ci sentissimo sotto assedio, e invece ci sentiamo solo più vicini a Cristo. Perciò più lieti. Più forti della sua forza, e non della nostra. La fede dello sguardo dato ai tuoi figli lieto per la presenza di un destino buono, di un Padre che non li abbandona mai, nemmeno quando tu non ce la fai più, ecco, la fede lieta di questo sguardo non si sente sotto assedio da parte di nessun 'New York Times' o Augias o programma tv. Viene quasi da sorriderci su. Sapendo che è ben più grande il nemico della fede. È l’ombra del nulla sopra quello sguardo. Perciò la letizia dello sguardo di fede sostiene l’amore per la Chiesa contro ogni tentativo di ridurla a oggetto politico o morale di una delle tante campagne contro di lei. Passate, presenti e future. C’è una cosa più forte dell’assedio di ogni pregiudizio velenoso. Così forte che l’assedio nemmeno lo sente, anzi è capace di prendere tutti in contropiede. Lo impariamo dai grandi santi, da Francesco d’Assisi a Giovanni Bosco: la letizia della fede come criterio di giudizio su tutto.......





di Davide Rondoni
Tratto da Avvenire del 25 aprile 2010

Gli attacchi sui media di tutto il mondo. Libri e film che hanno come principale scopo alimentare leggende nere o nefandezze sulla Chiesa. Uno stillicidio di articoli sui maggiori quotidiani italiani, libri dei pensatori à la page rivolti a farci passare come dei mezzi ritardati mentali. E poi inchieste, gracchiare di cicisbei televisivi, statistiche. I cattolici in questo momento si sentono sotto assedio? È il momento di ricorrere alle barricate? E, queste, quali sarebbero poi? Che ci sia una particolare intensificazione degli attacchi se ne sono resi conto anche i commentatori più distanti dalle cose di Chiesa. E però c’è da dire che il popolo cattolico non mi pare che si senta per niente sotto assedio.

RESISTENZA COMUNISTA "CONTRO I CATTOLICI?

.....Per tanti e vari motivi, dunque, la storia della Resistenza è ancora ben lungi dall’essere scritta in modo definitivo e convincente. Applicarsi a questo tipo di ricerche con grande libertà di spirito e ampi orizzonti nella ricerca di fonti e testimonianze significa oggi compiere non solo un’attività scientificamente necessaria, ma anche un’operazione di evidente rilievo culturale e civile, convinti che quella stagione, pur tra errori, complicità e deformazioni di ogni genere abbia comunque rappresentato uno dei momenti più alti della nostra storia nazionale. E convinti che mettere in evidenza il «male» della Resistenza sia il modo migliore per farne risaltare il «bene» di fronte a ogni interessata demolizione.

DA AVVENIRE
Anche senza riprendere la ormai citatissima tripartizione proposta da Claudio Pavone tra guerra patriottica, guerra civile e guerra di classe e ferme restando tutte le inevitabili frizioni provocate dai diversi obiettivi finali («soltanto» la liberazione dell’Italia dai tedeschi o anche e «soprattutto» l’avvio di un processo rivoluzionario per il superamento del sistema socio-economico capitalistico?), va ricordato che i comunisti puntavano ad allargare il più possibile la partecipazione popolare alla lotta patriottica, imprimendole un carattere di inflessibile durezza, allo scopo di finire al più presto la guerra, mentre al contrario i cattolici e in genere i moderati ricercavano una rigida selezione degli effettivi partigiani e ponevano dei limiti all’attività ribellistica.

INSIEME AL PAPA Il 16 maggio

Domenica 16 maggio 2010 vogliamo stringerci visibilmente
intorno a Benedetto XVI come figli col padre, desiderosi di portare
un poco del peso che la situazione attuale carica sulle sue spalle.
Vogliamo pregare con lui e pregare per lui. È il gesto più semplice
e più vero che possiamo compiere per esprimere la vicinanza al
Santo Padre, alla Chiesa, a chi ha sofferto per il male subito.
Vogliamo testimoniare, nella penitenza e nell’unità con il Papa,
che l’esperienza cristiana è esperienza di bellezza, di pienezza, di
misericordia capace di abbracciare tutti gli uomini.
Il desiderio della giustizia, ferita dal male dell’uomo, incontra
Cristo crocifisso e risorto, speranza più forte della morte.
Il 16 maggio
in Piazza San Pietro
per il Regina Coeli
INSIEME AL PAPA
INVITIAMO TUTTI

ad aderire alla proposta della Consulta Nazionale
delle Aggregazioni Laicali,
partecipando in Piazza San Pietro,
alle ore 12 del 16 maggio,
alla preghiera di tutto il popolo cristiano
Comunione e Liberazione

domenica 25 aprile 2010

AUGURI MARCO BUON ONOMASTICO


AUGURI!!
So che da voi si lavora!ma dopo il lavoro festeggia con Simona e i bimbi la tua festa.
mamma babbo Giovanni Antonio Habib



25 APRILE

SAN MARCO, EVANGELISTA
Il Leone Evangelico, che Vigila Avanti al Trono di Dio, Insieme all'Uomo, al
Bue, ed all'Aquila, viene Oggi Festeggiato dalla Santa Chiesa. È il Giorno
che vide Marco Salire dalla terra al Cielo, con la Fronte Cinta dalla
Duplice Aureola dell'Evangelista e del Martire.


L'Evangelista.

Come i Quattro Profeti Maggiori - Isaia, Geramia, Ezechiele e Daniele -
riassumono in sé il Ministero Profetico in Israele, così Dio Voleva che la
Nuova Alleanza riposasse su Quattro Testi Degni di Venerazione, Destinati a
Rivelare al mondo la Vita e la Dottrina del Suo Figliolo Incarnato. Marco è
Discepolo di Pietro. Il suo Vangelo è stato Scritto a Roma, sotto
l'Ispirazione del Principe degli Apostoli. Quello di Matteo era già in Uso
nella Chiesa; ma i Fedeli di Roma desideravano che vi fosse aggiunta la
Narrazione Personale dell'Apostolo. Pietro non Intese Scriverlo di proprio
pugno, ma Ordinò al suo Discepolo di prendere la penna; e lo Spirito Santo
condusse la mano del Nuovo Evangelista. Marco si attiene alla Narrazione di
Matteo; l'abbrevia e, nello stesso tempo, la Completa. Una parola, un cenno
che ne sviluppi i fatti, attestano, ad ogni Pagina, che Pietro, Testimone ed
Uditore di tutto, Ispirò il Lavoro del Discepolo. Ma il Nuovo Evangelista
passerà sotto silenzio, o cercherà di attenuare la colpa del suo Maestro?
Ben lungi da ciò, il Vangelo di Marco sarà più duro di quelle di Matteo nel
Raccontare il Rinnegamento dì Pietro. Vi si sente che le amare lacrime,
provocate dallo Sguardo di Gesù nella casa di Caifa, non avevano cessato di
sgorgare. Quando il Lavoro di Marco fu Compiuto, Pietro lo Riconobbe Giusto
e l'Approvò, le Chiese Accolsero con Gioia questa Seconda Narrazione dei
Misteri svoltisi per la Salvezza del mondo ed il nome di Marco divenne
Celebre per tutta la terra [1].




PUO' UN UOMO RINASCERE DI NUOVO QUANDO E' VECCHIO?


.....«Volete andarvene anche voi?» poco o tanto è rivolta a tutti noi qui riuniti. La vitalità del carisma, a cinque anni dalla morte di Don Giussani, domanda testimoni tesi ad una umanità riuscita. Il carisma incalza la libertà di ciascuno dei membri di Comunione e Liberazione perché giunga, come quella di Simon Pietro, fino alla verifica della convenienza della sequela: «“Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”» (Gv 6,69)......

......A questo proposito è utile che non ci lasciamo sfuggire quello che solo apparentemente è un dettaglio della Prima Lettura. Descrivendo la vita e la missione di Pietro, dice infatti il Libro degli Atti: «E avvenne che Pietro, mentre andava a far visita a tutti…».
In questo «far visita a tutti» sono espressi l’orizzonte e la natura propria della missione della Chiesa e di ciascuno di noi. Non c’è circostanza né situazione dell’umana esistenza estranea al dono del Risorto. Per questo la missione chiede un’apertura alla realtà a tutto campo e assegna a ciascuno di noi una ben precisa responsabilità. Ci è chiesto di assumere, come uomini nuovamente concepiti nello Spirito, le circostanze vocazionali personali e comunitarie, sempre concrete e storicamente situate, fatte di tempo e spazio, di stato di vita, di affetti, lavoro e riposo, di gioie e dolori, di speranza e di problemi… documentando la convenienza suprema dello spendere la propria esistenza “in Cristo”.......


L’omelia del Patriarca Card. Angelo Scola a Rimini
in occasione degli esercizi spirituali della Fraternità di Comunione e Liberazione
RIMINI – Il giorno 24 aprile il Patriarca ha presieduto la Santa Messa a Rimini in occasione degli esercizi spirituali della Fraternità di Comunione e Liberazione.

Viene pubblicato qui di seguito il testo dell’omelia:

1. «Dio, nell’acqua del Battesimo hai rigenerato coloro che credono in te». Così ci ha fatto pregare l’Orazione di Colletta. All’interno di questi Esercizi Spirituali cui prendono parte, in vari modi, membri della Fraternità di Comunione e Liberazione di numerosi Paesi del mondo, l’azione eucaristica che stiamo celebrando rende presente l’unico ed irripetibile evento salvifico di Gesù Cristo. Siccome la rigenerazione che salva può avvenire solo nel presente, allora l’amata persona di Cristo, presente qui ed ora, sta rigenerando, sta salvando proprio me, proprio te qui ed ora. Sono io, sei tu il rigenerato, «l’uomo nuovo di cui Cristo parlava a Nicodemo, l’uomo che nasce dall’alto: dall’alto, cioè dall’Altro!» dice Don Giussani. E continua: «Si tratta realmente di una “concezione” di sé, di una concezione generata dal riconoscimento e dall’accettazione dell’Altro come l’attrattiva che mi costituisce» (cfr Certi di alcune grandi cose, 218).

giovedì 22 aprile 2010

COMPLEANNO SIMONA FERIOLI CAGGIONI


30 ANNI
Auguri!Buon compleanno!
Tiziana Claudio,Antonio,Giovanni,Habib.

FUNERALE PAOLO BARBAGLIA


Oggi nella stessa chiesa dove abbiamo recitato il rosario ieri sera :parrocchia del crocefisso in via Suardi a Pavia alle ore 10 si svolgeranno i funerali di Paolo.

Siamo tutti vicini ai genitori di Paolo e preghiamo perche' il Signore li aiuti a colmare il grande vuoto e dia loro la forza di continuare.

Paolo era nato il 27 Agosto del 1982 e' stata una presenza grande per tutti quelli che lo hanno incontrato.

Non potro' mai dimenticare il suo sorriso che mi donava quando mi fermavo a parlare con lui.

Quel sorriso era piu' grande di tante parole perche' ti sentivi abbracciata  amata ,accolta .

Paolo sapeva trasmettere quell'amore vero gratuito che non poteva che commuovere tutti quelli che incontrava e mi dava la forza e il senso di vivere.

Ciao Paolo ,anche se ci vedevamo poco,mi mancherai molto e tu ora sai per certo che non sono parole di circostanza .

un bacione e ricordati di parlare a Gesu' di tutti i tuoi amici e delle loro famiglie

                                                       Tiziana

Il papa' di Paolo fa sapere che sara' sempre disponibile ad incontrare tutti quelli che desiderano conoscere la loro grande esperienza e soprattutto desidera aiutare le famiglie che stanno o dovranno affrontare la stessa patologia di Paolo.

Mi permette anche di specificare la malattia rara cosi' per chiunque fara' una ricerca su internet

sara' possibile poterlo contattare.

(sindrome da delezione del braccio lungo del cromosoma 18.)


mercoledì 21 aprile 2010

PER CHI DESIDERA CONTATTARE I GENITORI DI PAOLO BARBAGLIA


IL numero del cellulare e'3476720534
il numero di casa e' 0382 1751016
barbaluce@yahoo.it;

ROSARIO PER PAOLO BARBAGLIA

Questa sera nella parrocchia del Crocefisso in via suardi a Pavia alle ore 21e15
reciteremo insieme il santo rosario.

TESTIMONIANZA DI LUCIANO BARBAGLIA – ottobre 2005


.....Fu così che chiedemmo il battesimo di Paolo, prima che uscisse dall’ospedale. Capivamo che il battesimo avrebbe fatto di un povero pezzo di carne inutilmente sofferente un pezzo del corpo di Cristo che soffre per salvare il mondo. Questo era il bisogno fondamentale che si esprimeva nella gracilità, nella povertà del nostro bambino. In questo stava la fondamentale uguaglianza di dignità con noi “normali”-anzi in questo ci superava-. Nel gesto del battesimo Paolo diventava veramente
uno di noi, uno che come noi, in modo tutto suo, è chiamato a portare la sua croce per la salvezza del mondo. Questo è il suo, come il nostro, fondamentale lavoro. Ha ragione Cesana quando dice che la difficoltà ad accettare il limite è anzitutto una difficoltà a riconoscere il limite nostro e a riconoscere questa fondamentale uguaglianza che lega in Cristo tutti gli uomini.......



Amici,
dopo aver letto dei vostri interventi e del dialogo con Cesana, la mia fondamentale reazione è quella
di aggiungere ai vostri il racconto della mia esperienza, anche se alcuni già lo conoscono.
Paolo fin dalla nascita evidenziava segni che lo differenziavano dalla norma: era piccolo e gracile,poco vitale, e i medici dell’ospedale cominciarono presto a rilasciare “bollettini” poco incoraggianti: avevano capito di trovarsi di fronte ad una sindrome genetica, anche se non riuscivano ad inquadrarla: “Non è un Down” lo sentii dire tra di loro una volta.Per farla breve non mi assicuravano nemmeno che sarebbe sopravvissuto, pur essendo piuttosto vaghi e reticenti. Tutte le sere andavo a trovarlo all’ospedale e scoprivo che era tra i bambini problematici, dei quali c’era poco da compiacersi. Questi bambini erano assistiti abbastanza bene
dal punto di vista medico e per gli altri genitori di bambini con problemi questo era il massimo che desideravano per i loro figli. Io, invece, quando vedevo il bambino che piangeva, sentivo che con quel pianto esprimeva il bisogno di esser preso in braccio, il bisogno di qualcuno che lo consolasse,
che non lo lasciasse solo. Mi sembrava terribile che potesse morire senza che noi genitori l’avessimo tenuto in braccio, l’avessimo accompagnato in questa terribile esperienza, non ci fossimo fatti carico della sua sofferenza , non avessimo cercato di garantirgli, con gesti sensibili di affetto -espressione della nostra, per quanto impotente, condivisione- un’ ultima posività del suo esser venuto mondo. Per gli altri genitori sembrava che il problema fosse solo quello di aggiustare
qualcosa di rotto,e se non si riusciva,…la coscienza era paga di aver tentato il tutto per tutto.Ma era anche chiaro che se noi genitori fossimo stati soli, se non avessimo incontrato Cristo attraverso i volti dei nostri amici (alcuni dei quali venivano a trovare il bambino –che c’entravano loro?-) non saremmo stati diversi dagli altri genitori e anche quello che ci sembrava sentimento
naturale di com-passione ci sarebbe sembrato un sentimentalismo superfluo.
Ma il nostro sentimento naturale ci apriva alla consapevolezza che, se esso da solo era insufficiente a dare senso alla sofferenza del nostro bambino, vissuto, invece, come segno e come tramite dell’amore di Cristo che aveva abbracciato noi, diventava lo strumento attraverso il quale lo stesso amore arrivava concretamente fino a lui, abbracciando e dando senso alla sua vita come alla nostra.

PAOLO E' VOLATO IN CIELO ED ORA E' FRA LE BRACCIA DI GESU'

Qualche giorno fa Luciano ,padre di Paolo,ci mandava questo messaggio

"Caro Massimo, chiedi per favore agli amici una preghiera per nostro figlio Paolo, che è ricoverato da 15 giorni in rianimazione per una gravissima polmonite, dalla quale i medici disperano ormai di salvarlo. La preghiera di tutti gli amici aiuti me e Maria Grazia a "stare" sotto la croce, impotenti, come siamo, offrendo a Dio il dolore che ci fa vivere. "
Luciano

Poche ore fa abbiamo ricevuto questo messaggio

20 aprile 2010, ore 13,30: Da ora Paolino è con Gesù.
Grazie a tutti.

Maria Grazia e Luciano

Ci uniamo tutti al grande dolore di mamma Maria Grazia e del Papa' e preghiamo per tutti loro in un momento cosi' doloroso.
Chiedo anche a tutti i nostri lettori di stringersi intorno a questa famiglia pregando.
Paolo e' certamente fra le braccia del Padre che certamente lo terra' stretto a se'e godra'del suo grande sorriso.
Grazie Paolo del tuo sorriso,non potro' mai dimenticarlo,ora dal cielo stai vicino a tutti noi.
Aiuta tutti i nostri figli e tuoi amici.

lunedì 19 aprile 2010

GRAZIE BENEDETTO VERO DIFENSORE DELLA RAGIONE LAICA

Ferruccio De Bortoli

lunedì 19 aprile 2010
Il 19 aprile del 2005 il card. Joseph Ratzinger viene eletto al soglio di Pietro. «Dopo il grande papa Giovanni Paolo II, i signori cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore». Sono queste le sue prime parole alla città e al mondo. A cinque anni di distanza, ilsussidiario.net ha raccolto da Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della Sera, alla luce dell’immagine pubblica di Benedetto XVI, della sua guida della Chiesa e di fatti più o meno recenti, le sue considerazioni su questo primo lustro di pontificato.

GIORNATA DI PREGHIERA PER BENEDETTO XVI


Lunedì 19 aprile 2010 alle ore 21.00 Chiesa S. Spirito Bergamo sarà celebrata una S. Messa
in occasione del V anniversario dell'elezione di Papa Benedetto XVI.
Di seguito riportiamo il testo del comunicato della Cei.
Il comunicato della Conferenza Episcopale Italiana

Lunedì 19 aprile ricorre il quinto anniversario dell’elezione di Benedetto XVI al pontificato. La Presidenza della Cei invita tutte le comunità ecclesiali a stringersi in quel giorno nella preghiera intorno a lui, centro di unità e segno visibile di comunione. In tale occasione, si individueranno a livello locale le forme più adatte (quali, per esempio, l’Eucaristia, la liturgia della Parola, veglie di preghiera, l’adorazione eucaristica e la recita del rosario) per rendere grazie a Dio per il magistero illuminato e la cristallina testimonianza del Papa. Nello stesso tempo, in quest’ora di prova, la Chiesa in Italia non viene meno al dovere della purificazione, pregando in particolare per le vittime di abusi sessuali e per quanti, in ogni parte del mondo, si sono macchiati di tali odiosi crimini. Confidando nella Sua parola, implora dal Signore energie nuove, perché ne rafforzi la passione educativa, sorretta dalla dedizione e dal generoso impegno di tanti sacerdoti che, insieme ai religiosi, alle religiose e ai laici, ogni giorno si spendono soprattutto nelle situazioni più difficili.

UNA PREGHIERA NEL QUINTO ANNIVERSARIO DI PONTIFICATO DI BENEDETTO XVI

....“Il modo più bello per essere vicino al nostro Papa è quello di pregare continuamente, sinceramente e sentitamente per lui..... .


Una speciale e significativa preghiera in occasione del quinto anniversario del pontificato di Papa Benedetto XVI è stata composta da padre Antonio Rungi, teologo morale campano, religioso passionista, e che il sacerdote affida alla recita di tutti i cristiani. Preghiera che padre Rungi ha fissato su un apposito depliant che è stato distribuito oggi, domenica terza di Pasqua, alla vigilia dell’importante ricorrenza, a tutti i fedeli presenti alle ceebrazioni ufficiate da padre Rungi.

ASCOLTANDO LA MIA STORIA RATZINGER HA PIANTO

...«Mi ha molto colpito il fatto che provasse una grande pena. Si vedeva che stava soffrendo con me. Io non volevo farlo soffrire, non gli ho raccontato gli abusi che ho subito, ma lui ha pianto insieme a me, pur non avendo alcuna colpa per ciò che mi è accaduto».....

.....«Non avevo più fede nei preti, ora, dopo quest’esperienza commovente che mi è capitata, ho ricominciato a sperare. Voi in Italia avete un santo. Capito? Avete un santo»......

....Si aspettava questo incontro?
«No, è stato un grande regalo per me, essere accolto in questo modo e ascoltato da lui. Avevo ascoltato il suo discorso all’aeroporto, sabato pomeriggio, non c’era alcun cenno al problema degli abusi. Ma stamattina (domenica 18, ndr), dopo le nove, ho ricevuto una telefonata: dovevo andare a casa del vescovo perché ci avrebbe portato dal Papa. Ho avuto finalmente un po’ di pace grazie a quest’incontro. Mi ha dato un rosario, questo che porto al collo ora»......


«È stato un regalo davvero bellissimo, dopo tutta questa sofferenza, abbiamo pianto tutti, anche il Papa ha pianto». Joseph Magro ha 38 anni, e mostra con orgoglio il rosario che ha appena ricevuto dalle mani del Papa. Insieme con altre sette vittime di abusi sessuali subiti nell’orfanotrofio San Giuseppe, ha potuto parlare a tu per tu per qualche minuto con Benedetto XVI lontano dalle telecamere, nella cappella della nunziatura.
Può raccontare che cosa le è successo?

PAPA A MALTA: IN CATAMARANO PER ARRIVARE A BANCHINA RAGAZZI

Benedetto XVI si e' imbarcato su un catamarano alla banchina del porto di Kalkara per raggiungere via mare il porto grande di La Valletta. Sulla nave - che e' la stessa che nel 1990 ospito' anche Giovanni Paolo II - con Papa Ratzinger viaggia una piccola rappresentanza di giovani. Una flottiglia di una trentina di imbarcazioni tipiche delle isole maltesi scorta il Pontefice. "Mentre la barca era scossa dalle onde, Paolo li esorto' a porre la loro fiducia solo in Dio. Anche noi dobbiamo porre la nostra fiducia in lui solo", ha detto il Pontefice nell'omelia della grande messa celebrata questa mattina a Floriana. Alle 17,15 iniziera' l'incontro con 10 mila giovani maltesi .

BENEDETTO XVI

"Il Papa sente molto il calore e l'amicizia del popolo maltese: l'accoglienza della gente e' andata oltre le stesse attese delle autorita' locali". Lo afferma la Radio Vaticana, sottolineando che questa mattina alla messa celebrata con 800 sacerdoti nella piazza dei Granai di Floriana "erano attesi 15 mila fedeli e ne sono giunti invece 50 mila". "E Benedetto XVI - riferisce l'emittente della Santa Sede - ha risposto con gioia a tanto affetto" .

sabato 17 aprile 2010

SCUOLA DI COMUNITA'

Appunti dalla Scuola di comunità con Julián Carrón
Milano, 14 aprile 2010
Testo di riferimento: L. Giussani, Si può vivere così?, Rizzoli, Milano 2007, pp. 346-351.
• Canto “Quando uno ha il cuore buono”
• Canto “Give Me Jesus”
CARRON
Incomincio leggendo una delle domande che avete mandato. «Nel capitolo “Perfetti come il padre vostro” e “La morale è imitare Dio nella carità” la mia reazione immediata è stata quella di provare su di me una sorta di impotenza e di stratosferica sproporzione fra me e quello che invece Giussani descrive come esperienza che nasce dal dono commosso di sé e offerta della propria vita. In particolare, mi ha colpito la descrizione degli atteggiamenti nuovi del cambiamento di mentalità che nascono da questa diversità di vita dell’ultimo capitolo sulla carità. Mi sembra umanamente impossibile vivere in questo modo, eppure sono certo che per meno di questo la vita alla lunga diventa insostenibile; che cosa dà la forza per giocarsi e rilanciarsi nella realtà come descrive Giussani?».
La forza per giocarsi la descrive lui stesso, perché anche lui parte – come abbiamo detto
la volta scorsa – da questa impressione di sproporzione totale; dice infatti a pagina 338: «È curioso il vangelo quando dice: “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro”. Perfetto come il Padre nostro: ma chi è capace? Come raccomandazione è sconsiderata, come raccomandazione produce l’inverso: la paura. Invece c’è il passo parallelo di san Luca che spiega cosa vuol dire: “Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre che sta nei cieli”. La perfezione è questa
commozione in atto verso il bisogno dell’uomo». E poi descrive come si comunica a noi l’essere:
«La fonte è in Te dell’essere», come ogni fibra del nostro essere dipenda, abbia la sua sorgente in
Lui e come questo si vede in modo solare quando si parla di un bambino rispetto alla mamma;
dicevamo l’altra volta: l’uomo deriva da Dio infinitamente di più che un bambino nasca dalle
viscere di sua madre, tanto è vero che se il bambino fosse autocosciente direbbe: «Tu sei tutto per me». Uno che fosse veramente consapevole si renderebbe conto che questa dipendenza è
infinitamente più grande in chiunque di noi, ma questo si vede ancora di più quando il Mistero si
muove per questa carità piena di commozione e fa vibrare tutto il nostro essere. Perciò è vero che è impossibile, la questione è se noi capiamo che la carità può essere “solo” riflesso della gratuità della Sua grazia.
Cita Péguy: «Come la loro libertà è il riflesso della mia libertà, / Così mi piace trovare
in loro come una certa gratuità / Che sia come il riflesso della gratuità della mia grazia [la grazia è qualsiasi mossa con cui Dio crea, perché la mossa di Dio è creatrice]. Che sia come creata a
immagine e somiglianza della gratuità della mia grazia». Per questo noi dobbiamo essere molto
attenti, perché è qui dove noi introduciamo un altro metodo: è impossibile, se non è la
comunicazione del Mistero che ci rende così Suoi da farci poi riflettere nel nostro essere quello che riceviamo da Lui. È questo che dobbiamo testimoniarci, perciò lo leggo all’inizio della Scuola di Comunità, speriamo che le esperienze che sentiremo questa sera aiutino a riconoscere questo,
perché è vero che per meno di questo, alla lunga, la vita diventa insostenibile; Giussani lo descrive in un modo solare quando dice che «se non si attua nell’amore, come amore, l’io è insoddisfatto, rabbioso con sé, ostile agli altri, incapace di bere e di assimilare la bellezza della realtà, annoiato»; l’alternativa a questo è una vita rabbiosa. Per questo ci interessa capire bene il passaggio.


PAPA BENEDETTO XVI COMPIE OGGI 83 ANNI



16 apr. - Benedetto XIV compie oggi 83 anni. Il papa festeggera' la ricorrenza in modo molto semplice, con i suoi piu' stretti collaboratori. Domani infatti il Pontefice parte per la visita pastorale a Malta e gli auguri li ricevera' ufficialmente lunedi' 19, giorno del quinto anniversario dell'elezione, quando sara' ospite del Collegio cardinalizio per un pranzo in suo onore.

LA VERA RADICE DEGLI ULTIMI ATTACCHI A BENEDETTO XVI


......Questo fa impazzire il potere, che non accetta che qualcuno possa insinuare che l’uomo è libero di fronte a esso. Non accetta neppure che nell’impostare il dialogo interreligioso con Ebrei e Musulmani e nella continua difesa della dignità della persona, Papa Ratzinger abbia sempre affermato l’importanza essenziale della libertà religiosa, unica libertà garante del desiderio di infinito che risiede nel cuore di ogni uomo......


Mario Mauro

venerdì 16 aprile 2010
In vista del quinto anniversario della Sua elezione a Sommo Pontefice il prossimo 19 aprile, da cattolico, ma anche da politico, mi sento particolarmente grato a Papa Benedetto XVI per il suo impegno in questi anni a guida della Chiesa Universale. Non è assolutamente un caso che proprio sotto di lui la Chiesa sia vittima di un’aggressione senza precedenti. E i motivi risiedono nello scompaginante anticonformismo del messaggio di cui è portatore.

venerdì 16 aprile 2010

UN METODO PER USCIRE DALA CRISI LA LEZIONE DI STURZO E GIUSSANI


Mauro Magatti

venerdì 16 aprile 2010
Che cosa hanno in comune due preti così diversi e così poco clericali - e forse proprio per questo così influenti nella storia italiana - come don Sturzo e don Giussani? Lo stimolo a riflettere su un accostamento così inusuale mi viene dall’articolo del card. Scola apparso qualche settimana fa su Ilsussidiario.net.
Citando il primo Giussani, Scola richiama la necessità, per un qualunque esperienza umana, di essere in grado di assurgere a dignità culturale. Scriveva infatti il prete milanese che fin dall’inizio “mi apparve chiaro che una tradizione, o in genere un’esperienza umana, non possono sfidare la storia, non possono sussistere nel fluire del tempo, se non nella misura in cui giungono a esprimersi e a comunicarsi secondo modi che abbiano una dignità culturale”.

Ma questa dignità culturale - continua la riflessione del cardinale su Giussani - è impossibile “se non a partire dall’esperienza di un soggetto, personale e comunitario, ben identificato nei suoi tratti ideali ma inserito nella storia, che si proponga, con semplicità e senza complessi, all’uomo in forza delle sue ragioni intrinseche. Un simile soggetto non teme un confronto a tutto campo”.Proprio questa attenzione al concreto farsi della storia e alla responsabilità di trasformarla in una visione culturale e politica capace di parlare agli uomini di buona volontà di una data epoca storica costituisce, a mio parere, il sorprendente punto di contatto tra Giussani e Sturzo: che cosa ha fatto il prete siciliano se non cogliere “un’esperienza umana” - quella dell’Italia cattolico-sociale di inizio ‘900 - elevandola ad una dignità culturale tale da essere capace di comunicarsi all’intero Paese?

LA SCOMPARSA DELL’ATTORE


Clericetti: “Con Vianello se ne è andato l’ultimo dei quattro moschettieri della tv italiana”
giovedì 15 aprile 2010

“Se ne è andato l’ultimo dei quattro moschettieri della televisione italiana”. Guido Clericetti reagisce così alla notizia della scomparsa di Raimondo Vianello. “Insieme a Mike Bongiorno, Enzo Tortora e Corrado rappresenta la storia della nostra tv. Mina li riunì per una puntata del suo programma, ribattezzandoli con il titolo del libro di Dumas”. E aggiunge Clericetti: “Quello di Vianello è sempre stato un umorismo intelligente con riferimenti colti, e che non nasceva per caso. Era figlio di un ammiraglio dello Stato Maggiore, protagonista della prima Guerra mondiale, e la sua ironia è sempre stata una forma di rifiuto o di distacco dalla realtà sociale della sua famiglia. Lo era già il fatto che il figlio di un ammiraglio andasse a fare l’attore di rivista con Wanda Osiris”. Una personalità, quella di Vianello, davvero fuori dagli schemi. “Una volta durante uno spettacolo teatrale con Gino Bramieri tra una scena e l’altra i due andavano a cambiarsi sul retro del palcoscenico dove aveva nevicato. E regolarmente iniziavano a tirare palle di neve al pubblico, che non riusciva a capire chi li prendesse di mira”.

giovedì 15 aprile 2010

UNA SERATA SPECIALE


UNA SERATA SPECIALE Sul palco con Dante, sfidando il proprio limite
di Linda Stroppa
12/04/2010 - Al teatro Carcano di Milano va in scena la Divina Commedia.

Sul palco una compagnia d’eccezione: trentasette attori di cui venticinque disabili. Due anni di lavoro e l’entusiasmo di essere protagonisti per una sera

I riflettori si accendono. Sul palco, gli attori e la regista. Il teatro è gremito. Gli applausi lunghissimi. Sembrano non finire mai. In platea, molti sorridono, piangendo di commozione. E accompagnano con lo sguardo i trentasette protagonisti.
Per lo spettacolo del 30 marzo, il Carcano di Milano dà il tutto esaurito. Ma cosa c’era di tanto unico nella pièce di questa sera? C’è che a far rivivere il testo della Divina Commedia è una compagnia di disabili. Venticinque per l’esattezza. Diretta da Luisa Oneto, regista varesina, la compagnia ha dato vita al testo di Dante.

martedì 13 aprile 2010

FARE QUADRATO INTORNO AL PONTEFICE

Scandalo molestie, summit dei porporati. I cattolici in piazza a maggio
Una riunione straordinaria il 19 aprile per il quinto anniversario dell'elezione
Ratzinger convoca i cardinali a Roma

di ORAZIO LA ROCCA


CITTA' DEL VATICANO - "Calore, solidarietà, amore fraterno per il Papa in un momento tanto delicato per lui e per tutta la Chiesa". Questi i sentimenti con cui i cardinali di Santa Romana Chiesa si riuniranno in un summit straordinario in Vaticano il 19 aprile prossimo, giorno del quinto anniversario del pontificato di Benedetto XVI. Occasione che al Collegio cardinalizio - guidato dal decano Angelo Sodano - offrirà lo spunto per esprimere al Papa "vicinanza e affetto" per gli attacchi di chi lo accusa di non aver vigilato con più attenzione sui preti pedofili quando era prefetto dell'ex Sant'Uffizio. I cardinali si ritroveranno nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico dove il Papa li ha invitati con una lettera per un incontro conviviale che culminerà con un intervento dello stesso Pontefice, preceduto da un discorso tenuto, presumibilmente, dal cardinale decano.

. S. Bach - Cantata "Christ Lag In Todesbanden" BWV 4 - 1. Sinfonia (1/8)

IL BATTITO DEL CUORE

.....Tutto sembra tacere, poi il coro esplode cantando che, è vero, tra noi uomini niente può vincere la morte, ma - Alleluia - Cristo l’ha sconfitta. Da qui in avanti tutte le sezione della Cantata, sette in tutto, si concludono con un Alleluia. Ognuno è diverso dall’altro, non solo perché cantato di volta in volta da un solista, da un duetto o dal coro; è diverso perché è inesauribile la sorgente del giubilo, la sorpresa che fa cantare......

Pigi Colognesi

lunedì 12 aprile 2010

Suoni, musiche e, più spesso, rumori ci martellano tutto il santo giorno. Tanto da produrre ricorrenti allarmi per eccesso di inquinamento acustico. Ci manca il silenzio ma, più ancora, ci manca il canto. Quello spontaneo che sboccia dal troppo pieno di una soddisfazione e dal piacere di essere insieme, quello segnato dalla melodia, dal ritmo, dal rincorrersi delle voci, dall’esplodere e ritirarsi del fiato.

CONTRO GLI SCANDALI BENEDETTO PREPARA LA RIVOLUZIONE DEI MAESTRI E DEI SANTI

.....Lo studio della “IV Rivoluzione” degli anni ’60, e del 1968, è cruciale per capire quanto è successo dopo, pedofilia compresa. E per trovare rimedi reali, che la Chiesa ha cominciato a porre in essere. Se questa rivoluzione, a differenza delle precedenti, è morale e spirituale e tocca l’interiorità dell’uomo, solo dalla restaurazione della moralità, della vita spirituale e di una verità integrale sulla persona umana potranno ultimamente venire i rimedi. Ma per questo i sociologi, come sempre, non bastano: occorrono i padri e i maestri, gli educatori e i santi..

Massimo Introvigne lunedì 12 aprile 2010
La lettera di Carrón ci ricorda che i preti pedofili esistono. A molti di noi piacerebbe che si trattasse solo di un brutto sogno, o di calunnie della stampa laicista. Non è quello che scrive Carrón, e non è quello che c’insegna il papa. Nella magnifica Lettera ai cattolici dell’Irlanda del 19 marzo 2010 Benedetto XVI denuncia con voce fortissima i «crimini abnormi», «la vergogna e disonore», la violazione della dignità delle vittime, il colpo inferto alla Chiesa «a un punto tale cui non erano giunti neppure secoli di persecuzione». A nome della Chiesa «esprime apertamente la vergogna e il rimorso».

ECCO DA DOVE PUO' RIPARTIRE IL POPOLO POLACCO


.....Stringiamoci quindi ai nostri fratelli polacchi e partecipiamo commossi del loro dolore, certi che anche in questa circostanza così difficile sapranno far prevalere la grandezza dei loro cuori.


Mario Mauro lunedì 12 aprile 2010
Polonia sii forte, sei la speranza dell’Europa. Il Mistero che fa tutte le cose ha sconvolto per l’ennesima volta la vita e la storia di una nazione e di un popolo il cui calvario sembra non avere mai fine. Eppure proprio la storia di questo popolo così densa di sofferenze e di tragedie ci insegna che la speranza non è legata tanto al successo di particolari strategie politiche quanto piuttosto a ciò in cui si crede. A ciò che costituisce l’anima e il cuore di una nazione. È alle proprie radici che questa nazione deve guardare; non solo per trovare in questo momento la forza di venire fuori dal guado, ma anche per dare senso al proprio dolore, costituendo per l’intera Europa un riferimento morale ed ideale in una prova così straordinaria.

sabato 10 aprile 2010

FARE IL CRISTIANESIMO

.....che l’adulto diventi una presenza è una questione che si risolve solo nel rapporto con Cristo. In altre parole: Gesù ha risolto il problema delle nostre tattiche di equilibrio diventando una presenza, perché questo fatto dà all’adulto
tutto il campo possibile per esserci e per porsi con tutta la sua libertà.
E questo non lo decide il ragazzo che ho di fronte, lo decido io! Io,
con la mia presenza, posso costantemente sfidare la ragione e la libertà
del ragazzo, e nello stesso tempo posso dargli tutto lo spazio, tutto il
tempo di cui la sua libertà ha bisogno......


Incontro di don Julián Carrón
col Direttivo nazionale CLE
Milano, 28 febbraio 2010

Franco Nembrini.

Questa mattina ci siamo ritrovati per un’assemblea il cui odg recitava così: «Cosa ha suggerito alla tua vita personale ed alla vita della tua comunità il richiamo di Carrón di questi ultimi mesi (Scuola di comunità, Assemblea Responsabili, Esercizi del Clu)?». Mi permetto di sintetizzare l’esito del lavoro in tre domande. La prima
è questa: in questi due anni, da quando abbiamo iniziato il lavoro con te, degli “io” hanno cominciato a prendere posizione, a muoversi in un certo modo, così come tu ci hai richiamato, e, in fondo, queste ottanta persone che hai davanti sono l’esito di questo cambiamento fatto insieme,di diverse amicizie molto feconde che sono nate tra noi. Rispetto all’ambiente, rispetto al mondo, rispetto ai ragazzi che incontriamo, ai colleghi che incontriamo, è come se fossimo davanti a tanti Zaccheo e
a tante Maddalena, dove tu capisci che il problema non può più essere quello di un aggiustamento morale: farli diventare dei bravi ragazzi.Ma questa tentazione resta, nel senso che è una scorciatoia che si affaccia sempre nella vita degli insegnanti. La scorciatoia è chiedere al ragazzo di ritenere sufficiente per lui l’adesione alla vita del movimento nella sua forma associativa, risparmiandogli tutto il cammino della libertà.

Julián Carrón.

Reagisco subito a questo, e vi domando: che esperienza
avete di questa proposta, che verifica fate? Perché il problema è questo: nelle condizioni in cui siamo, storicamente, come possono i ragazzi aderire a una cosa così ridotta? Come può bastare questo per un’adesione reale che duri nel tempo? Se diciamo che ci troviamo davanti dei ragazzi con cui non occorre solo aggiustare qualcosa, ma che sono totalmente per aria, come può esserci scorciatoia? Non so se
trovate una scorciatoia per far loro imparare qualcosa quando non ne hanno la voglia.
L’avevo già visto io stesso quando ero preside di unascuola e mi si presentò una persona per vendere delle tecniche di studio; io le dissi: «Guardi, il dramma dei miei studenti è che non hanno voglia di studiare; la tecnica che lei cerca di vendermi risponde a questo?Risposta: «No». Il problema è che davanti a noi manca il soggetto. E quando non c’è dobbiamo anzitutto evocare il soggetto a cui fare
la proposta.

LA SPERANZA DI UN LEGAME INCANCELLABILE


......Pensiamo alla frase: «Ama il prossimo tuo come te stesso» - una rivoluzione non solo psicologica-umana, ma anche antropologica-esistenziale -; ebbene, è di una perenne attualità perché tiene conto delle fragilità umane e delle grandi risorse psicologiche che vivono in noi. È il concetto di caritas, sottolineato da Benedetto XVI. L’amore di Dio. Quando si nega questo, si diventa prigionieri di quell’individualismo che dilaga in tanti ambienti e che rifiuta una Chiesa che indica sentieri di sviluppo, riflessione, contemplazione, che oltrepassano l’immediata realizzazione dei nostri impulsi anche sessuali, legati al piacere immediato......





Paola Bergamini
Dagli errori dei religiosi alle polemiche sul celibato. Poi i dati gonfiati sul fenomeno. E l’aspetto della patologia. Lo psichiatra EUGENIO BORGNA spiega il peso degli attacchi alla Chiesa.
Tentativi di indebolire l’orizzonte di senso dell’uomo. Che solo nella caritas vive ciò che lo salva dal suo male

«Credo fermamente nel potere risanatore dell’amore di Cristo», ha scritto Benedetto XVI nella Lettera ai cattolici d’Irlanda, il 19 marzo, per gli abusi sessuali commessi da preti e religiosi, a lungo sottovalutati da una parte dalla gerarchia ecclesiastica irlandese, a danno di giovani. Sono le parole accorate di un padre che sa che solo l’amore misericordioso dell’unico Padre può dare speranza e perdonare ciò che per gli uomini è umanamente incomprensibile e imperdonabile.

venerdì 9 aprile 2010

MAMMA FINO ALLA MORTE

.....Ecco, pur riconoscendo l'importanza della legge 194, la battaglia più lacerante per le donne di trent'anni fa di cui le figlie forse neanche si rendono conto, è proprio prendendo una pillola per negare una vita che si arriva alla banalizzazione dell'aborto stesso. Sempre più distratti dagli pseudo valori del mondo contemporaneo, stretti tra l'edonismo imperante e l'egoismo più esigente, si perde il valore dell'atto creativo, la meraviglia dell'origine della vita e si cercano le «vie» più facili. Che sia un'emicrania o un aborto. La Chiesa era stata chiara fin dalla prima discussione sull'introduzione del farmaco e il cardinal Bagnasco lo ha ribadito durante la campagna elettorale per le regionali: «L'aborto è un delitto incommensurabile e la vita umana è un valore non negoziabile».



Beate le donne cattoliche che mai sono sfiorate dal dubbio. Con meno certezze e più fragilità le altre. Eppure neanche Tiziana e Giulia, le due protagoniste di ieri, hanno avuto dubbi: una, mamma fino alla morte, l'altra negando la vita a un futuro bambino.



Partorisce due gemelli ma non sopravvive ad un'emorragia. Accade a Roma, nella clinica Villa Pia, mentre a Bari usano la pillola contro l'aborto.

Una donna, senza nome e senza volto, nell’attimo stesso in cui si accorge che dentro di sé esiste "una goccia di vita scappata dal nulla", si pone l’antico angoscioso "dilemma di dare la vita o negarla". Così Oriana Fallaci nel 1973 quando, anziché fare un’inchiesta sull’aborto in un’Italia che avrebbe impiegato altri cinque anni prima di approvare una legge ad hoc, scrisse la sua «Lettera a un bambino mai nato». Questa la tesi: la maternità non è un dovere morale né un fatto biologico, ma una scelta cosciente.

giovedì 8 aprile 2010

POLITICA QUANDO LA GENTE CAPISCE

........Se si vuole che la gente recuperi la stima verso la classe politica e se si vuole evitare che alla prossima tornata elettorale gli astenuti superino i votanti, occorre che la politica sia vissuta con gratuità, nel confronto e nella valorizzazione del contributo di realtà sociali, movimenti, “opere” economiche e sociali che lavorano per il bene comune. Occorre, in una parola, che la politica possa finalmente diventare una “forma esigente di carità”, secondo la definizione di Paolo VI.




Giorgio Vittadini martedì 6 aprile 2010

A dieci giorni dalle elezioni regionali si può affermare, a mente fredda, che la tornata elettorale ha mostrato aspetti diametralmente opposti della vita politica e può aprire a scenari altrettanto diversi nel prossimo futuro. Nulla è scontato perché nulla è meccanico: anche nella politica la libertà degli uomini può cambiare in ogni momento le prospettive future.

lunedì 5 aprile 2010

FERITI TORNIAMO A CRISTO

.....Incapace di essere esaurita, tanto è infinita. Per questo è comprensibile l’insofferenza, persino la delusione delle vittime, anche dopo il riconoscimento degli errori: nulla basta per soddisfare la loro sete di giustizia. E’ come se toccassimo un dramma senza fondo.......


......E come il Papa l’ha salvata? Appellandosi all’unico che può salvarla. Qualcuno che rende presente l’aldilà nell’aldiqua: Cristo, il Mistero fatto carne. “Egli stesso vittima di ingiustizia e di peccato. Come voi, egli porta ancora le ferite del suo ingiusto patire. Egli comprende la profondità della vostra pena e il persistere del suo effetto nelle vostre vite e nei vostri rapporti con altri, compresi i vostri rapporti con la Chiesa”......


di Julián Carrón
Pubblichiamo l'articolo di Julián Carrón comparso su Repubblica la domenica di Pasqua
Caro direttore,
mai come davanti alla dolorosissima vicenda della pedofilia tutti abbiamo sentito tanto sgomento. Sgomento dovuto alla nostra incapacità di rispondere all'esigenza di giustizia che veniva fuori dal profondo del cuore.La richiesta di responsabilità, il riconoscimento del male fatto, il rimprovero degli errori commessi nella conduzione della vicenda, tutto ci sembra totalmente insufficiente di fronte a questo mare di male. Niente sembra bastare. Si capiscono, così, le reazioni irritate che abbiamo potuto vedere in questi giorni.Tutto questo è servito per mettere davanti ai nostri occhi la natura della nostra esigenza di giustizia. E’ senza confini. Senza fondo. Tanto quanto la profondità della ferita.

VIA CRUCIS USA

....Sua Santità Papa Benedetto XVI invia i suoi saluti e l’assicurazione della sua vicinanza nella preghiera a tutti i partecipanti alla Via Crucis del Venerdì Santo organizzata da Comunione e Liberazione nella città di New York e nelle altre città negli Stati Uniti. La sua speranza è che accompagnando il Redentore lungo la via del calvario si avvicinino ancor di più a Lui nella Sua amorosa obbedienza alla volontà del Padre e alla Sua solidarietà di redenzione per l’umanità sofferente, e siano guidati a una più profonda conversione, a una più fervente fede e generoso impegno a diffondere il regno divino di riconciliazione, giustizia e pace. Raccomandando tutti i presenti all’intercessione della Madonna Addolorata, il Santo Padre impartisce la sua apostolica benedizione come pegno di gioia e pace pasquale.....


la tradizione della Chiesa e l'insegnamento di don Giussani, così si porta la Croce in America Redazione
domenica 4 aprile 2010
Già nei primi tempi del movimento ecclesiale laico Comunione e Liberazione, il suo fondatore Monsignor Luigi Giussani invitava i suoi studenti di scuola superiore a partecipare a meditazioni e gesti accuratamente preparati per coinvolgerli più profondamente nella liturgia del Triduo Pasquale. Nei primi anni ’70, Giussani raccoglieva migliaia di studenti universitari a Caravaggio, un santuario vicino a Milano, per prendere parte a una Via Crucis, con la lettura della passione e morte di Cristo dai Vangeli, insieme a brevi meditazioni di scrittori cattolici contemporanei, come Paul Claudel e Charles Péguy.

sabato 3 aprile 2010

BUON COMPLEANNO ANTONIO


BUON COMPLEANNO!!! AUGURI 23 ANNI

LO SCONTRO SULL’ABORTO


.....Nel corso della messa durante la quale è stato benedetto l’olio dei catecumeni, l’olio degli infermi e il crisma, Benedetto XVI ha offerto una lettura dei segni sacramentali, ricordando che appartiene al «simbolismo dell’olio anche il fatto che esso rende forti per la lotta». Ha spiegato che la lotta dei cristiani «consisteva e consiste non nell’uso della violenza, ma nel fatto che essi erano e sono tuttora pronti a soffrire per il bene, per Dio. Consiste nel fatto che i cristiani, come buoni cittadini, rispettano il diritto e fanno ciò che è giusto e buono. Consiste nel fatto - ha aggiunto il Papa - che rifiutano di fare ciò che negli ordinamenti giuridici in vigore non è diritto, ma ingiustizia»......




di Andrea Tornielli
I cristiani non devono «accettare un’ingiustizia che viene elevata a diritto», come nel caso «dell’uccisione di bambini innocenti non ancora nati». Nell’omelia della messa crismale, celebrata ieri mattina in San Pietro alla presenza dei sacerdoti di Roma, Benedetto XVI è tornato a condannare l’aborto facendo anche un accenno, seppure implicito, all’obiezione di coscienza.

« MESSAGGIO DA MEDJUGORJE ... ANTONIO SOCCI: LA PASSIONE DELLA CHIESA PROFETIZZATA PER FILO E PER SEGNO

......Tale visione è descritta nella “terza memoria” di suor Lucia, datata 31 agosto 1941:
“Un giorno Giacinta si sedette sulle lastre del pozzo dei miei genitori… Dopo qualche tempo mi chiama.
- Non hai visto il Santo Padre?
- No !
- Non so com’è stato! Io ho visto il Santo Padre in una casa molto grande, inginocchiato davanti a un tavolo, con la faccia tra le mani, in pianto. Fuori dalla casa c’era molta gente, alcuni tiravano sassi, altri imprecavano e dicevano molte parolacce. Povero Santo Padre! Dobbiamo pregare molto per Lui!”. Sembra la descrizione del linciaggio morale a cui è sottoposto oggi il Papa. E’ in corso infatti una delegittimazione morale della Chiesa di cui non si ricorda uguale, addirittura col tentativo esplicito di trascinare personalmente il Pontefice in giudizio come capo di un’accolita di malfattori.....


Antonio Socci - Da “Libero”, 2 aprile 2010 -
La Passione della Chiesa, che è in corso, è stata profetizzata per filo e per segno. Qualunque cosa si pensi delle moderne apparizioni della Madonna, i documenti parlano chiaro.I due volti simbolo dell’attuale Passione della Chiesa sono il Papa e un povero e umile cristiano del Pakistan, Arshed Masih, 38 anni, che lavorava come autista a Rawalpindi. Davanti a tre poliziotti e alcuni capi religiosi musulmani è stato cosparso di benzina e bruciato vivo perché si rifiutava di rinnegare Cristo e di convertirsi all’Islam. E quando la moglie Martha, distrutta dal dolore, è andata al commissariato a denunciare l’assassinio del marito, è stata torturata e stuprata dai poliziotti davanti agli occhi atterriti dei figlioletti di 7, 10 e 12 anni. L’episodio è di questi giorni, ma documenta il continuo, immane martirio di cristiani che nel Novecento è stato perpetrato sotto tutti i regimi, le ideologie e le latitudini. Uno sociologo di Oxford ha calcolato in 45 milioni i cristiani che hanno perso la vita, in modo diretto o indiretto, a causa della propria fede. Questo oceano di sangue cristiano era stato profetizzato esplicitamente a Fatima, dalla Madonna. E’ scritto nero su bianco. Tale martirio resta tuttora sconosciuto ai più

MARC CHAGALL "IL FIGLIOL PRODIGO"(volantone di pasqua)

Ecco allora che il dipinto davanti ai nostri occhi ci ricorda questo. Questa immagine per così dire quasi onirica e favoleggiante, ha il suo perno e mette a fuoco ciò che ha veramente valore: un gesto di perdono incondizionato.
Il gesto del Padre si manifesta davvero “assoluto”, sganciato cioè da ogni condizionamento spaziale o temporale.






Arcidiocesi di Modena – Nonantola Ufficio Catechistico Diocesano
Marc Chagall
Il Figlio prodigo
olio su tela, 162x122 cm
Collezione Privata, St. Paul de Vence
Proviamo per un momento ad immaginare cosa ci accadrebbe se dovesse succedere di ritrovarci in un luogo che non conosciamo, senza sapere come ci siamo arrivati e come fare per tornare a casa.

Probabilmente dopo un momento di sconforto cercheremmo di aggrapparci a ciò che ci da sicurezza e cioè il sapere chi siamo, da dove veniamo, che siamo vivi e in salute.
E in qualche modo troveremo la strada del ritorno.
Ecco. Perdere i riferimenti comuni che abbiamo ci porta a dare sempre maggiore importanza a cose più profonde, a cose più importanti ed essenziali. Potremmo dire che una simile situazione ci spingerebbe a recuperare e a riproporre “i pilastri” della nostra esistenza.

VITTORINO RISPONDE A LUCA

Caro Luca
è troppo semplice dire svariati preti, mentre sarebbe più giusto citare casi concreti.
E' come dire svariati genitori fanno violenza sui bambini.
siccome è un tema molto delicato in cui vanno salvaguardati tanti valori insieme occorre tenerli ben presente:
1 salvaguardia della dignità del minore abusato
2 privacy dell'abusato
3 verifica seria delle accuse perchè il pedofilo , secondo la legge, è innocente fino a prova contraria
4 possibile scandalo dei fedeli
5 tutela della misericordia e della possibilità di conversione
e altri da approfondire
in conclusione la scelta di fondo è sempre la stessa
meglio mandare in galera qualche innocente e qualche colpevole
o meglio andare a fondo davvero e rischiare di assolvere dei colpevoli?

tolleranza zero coi pedofili preti e non preti ma con molta attenzione

vittorino

venerdì 2 aprile 2010

LUCA HA POSTO QUESTO COMMENTO

Perchè secondo te la cultura della chiesa è vitale??A me piuttosto pare che per anni svariati preti abbiano abusato di minori senza che gli si torcesse un capello,semplicemente venivano spostati in un'altra sede.Non credo che questo sia accanimenti nei confronti di una cultura vitale;il fatto è che fino ad ora c'è stato troppo silenzio su queste vicende e i colpevoli non sono mai stati puniti

Ho messo in risalto il commento chi desidera dare una risposta a Luca lo faccia.
In un'ora migliore cerchero' di rispondere anch'io.
Il forum e' aperto

Marina ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "COME SI ZITTISCE LA CHIESA":

Ma c'è chi non sa che è una battaglia persa! "...le porte degli inferi non prevarranno su di essa...", non ci sono riusciti durante la Rivoluzione francese, non c'è riuscito Napoleone che si è tanto adoperato e non ci riuscirà nessun altro...C'è una Potenza che viene dall'alto che sovrasta tutte le varie potenze umane.
Un saluto e Buona Pasqua di resurrezione!!

QUINTO ANNIVERSARIO MORTE DI GIOVANNI PAOLO II


il Presidente Iorio lo ricorda. "Non arrendetevi di fronte a problemi"

Giovanni Paolo II
TERMOLI _ In occasione del quinto anniversario della scomparsa di Giovanni Paolo II, il Presidente della Regione, Michele Iorio, ha dichiarato: “Non arrendetevi di fronte ai gravi problemi del momento e non rinunciate a progettare il vostro futuro”. Queste parole, pronunciate da Giovanni Paolo II ad Agnone, riecheggiano con la loro straordinaria eloquenza nella mia memoria e in quella di tutti coloro che ebbero il privilegio di accoglierlo nella sua visita pastorale in Molise del 1995. Quell’incoraggiamento, proveniente da una personalità eccezionale e al di fuori di ogni schema, spronò la nostra regione a superare un momento molto delicato e denso di incognite. Oggi, nel cuore di una crisi mondiale che non ha risparmiato neanche il Molise, dobbiamo ripartire da quell’incipit.
A cinque anni dalla sua morte quel “non abbiate paura”, pronunciato agli albori del suo Pontificato, deve rassicurare i tanti disoccupati, i molti cassintegrati e tutti coloro i quali dovendo combatte il dramma della malattia, il disagio sociale, la solitudine e le problematiche economico-finanziarie delle famiglie che ospitano anziani e diversamente abili.
Oggi vale più che mai quell’autorevole invito rivolto a tutti e a ciascuno a non abbattersi e dare il proprio contributo per costruire un futuro migliore. La visita pastorale di questo “gigante della storia” ha lasciato tracce indelebili nella memoria del nostro popolo. Come dimenticare quel richiamo a far si che “il lavoro deve contribuire allo sviluppo dell’uomo e non al soffocamento servile della sua dignità”.
Come non far propria quella parte del discorso pronunciato alla posa della prima pietra del Centro di Alta Specializzazione in Scienze Biomediche della Cattolica a Campobasso, quando il Pontefice evidenzia che “esistono nella vita delle fasi e condizioni nelle quali l’uomo e la donna non sono in grado di intendere, di volere e di operare autonomamente, ma non per questo essi cessano di essere persone. Il Centro che qui nasce vuole porsi appunto al servizio della persona umana, colta nella sua verità integrale e nella concretezza delle sue situazioni esistenziali”. Per quanto mi riguarda mi sono confrontato tante volte con questi richiami del Papa ad attuare politiche del lavoro e della salute capaci di raccogliere e salvaguardare in pieno la dignità della persona e il suo diritto ad un lavoro confacente alle proprie aspettative. Sfide importanti ed impegnative che dovevano allora, debbono oggi, dovranno domani, appartenere a tutto il mondo della politica e dell’economia”.

giovedì 1 aprile 2010

BUON COMPLEANNO FRANCA

AUGURI!!

DA TIZIANA CLAUDIO ANTONIO GIOVANNI HABIB.

APPUNTI DELLA SCUOLA DI COMUNITA' DI DON CARRON DEL 10 MARZO 2010

...... «È vero che dobbiamo arrivare fino a questa radicalità dell’amore, che Cristo ci ha mostrato e donato [è vero, questo è lo scopo: far partecipare noi stessi della stessa natura di Dio], ma anche qui la vera novità non è quanto facciamo noi, la vera novità è quanto ha fatto Lui […] la novità è il dono, il grande dono, e dal dono […] il nuovo agire. San Tommaso d’Aquino lo dice in modo molto preciso quando scrive: “La nuova legge [non è un comandamento più radicalizzato, più complicato da compiere] è la grazia dello Spirito Santo. La nuova legge non è un altro comando più difficile degli altri: la nuova legge è un dono, la nuova legge è la presenza dello Spirito Santo”». Lo Spirito è la modalità con cui Cristo entra fino al midollo nella nostra vita, facendoci diventare veramente Suoi.


Testo di riferimento: L. Giussani, Si può vivere così?, Rizzoli, Milano 2007, pp. 337-342.