giovedì 27 gennaio 2011

2011 SIAMO NELL'ERA DELLA TECNOLOGIA AVANZATA!!!!!E L'UOMO E' SEMPRE PIU' SOLO


......questo l’inconcepibile dramma toccato ad Annunziata Librere e alla figlia Cinzia che sono costrette, da ormai quattro settimane, a restare nel loro appartamento di via Pordoi, a Pistoia, perché nessuno provvede a riparare l’unico mezzo che permetta loro di uscire........
Madre e figlia disabili bloccate in casa
La vicenda a Pistoia: a Natale si è rotto il montacarichi ma non viene nessuno ad aggiustarlo E le due non escono da allora















di Benedetta Innocenti
Tratto da Avvenire del 26 gennaio 2011
Rimanere in casa segregate per quasi un mese, perché il montacarichi si è rotto e non permette più il trasporto della carrozzina. È questo l’inconcepibile dramma toccato ad Annunziata Librere e alla figlia Cinzia che sono costrette, da ormai quattro settimane, a restare nel loro appartamento di via Pordoi, a Pistoia, perché nessuno provvede a riparare l’unico mezzo che permetta loro di uscire. La madre (con problemi fisici) e la figlia di 36 anni (costretta su una sedia a rotelle per malattia congenita) hanno preso contatto con gli organi di competenza per chiedere aiuto per le necessità primarie e, soprattutto, per l’assistenza tecnica che consenta la riparazione del mezzo.





Risultato: nessuno. Salvo quello di cominciare a prendere in considerazione la possibilità di lasciare l’appartamento, e trasferirsi in un luogo più idoneo e munito di mezzi di spostamento adeguati alle loro disabilità: alla signora Annunziata l’hanno suggerito al telefono, dopo l’ennesima richiesta d’aiuto. E lei, giustamente, s’è indignata: «Abitiamo qui da 32 anni ed è inaccettabile – spiega – essere costrette a cambiare abitazione solo perché il montacarichi non funziona più». Il macchinario s’è rotto alla Vigilia di Natale, e quei primi giorni – con le feste – la latitanza dei tecnici del Comune sembrava tollerabile.

«Poi, però, nessuno ha mai bussato alla nostra porta».
Per fortuna Cinzia riesce ad andare a scuola grazie all’aiuto dei volontari della Misericordia, che ogni giorno si recano a prenderla e la trasportano lungo le scale del condominio, a braccia. Ma questa è l’unica possibilità che ha di poter uscire di casa, durante l’arco della giornata.

Senza contare che chiedere sostegno ogni giorno alle varie associazioni per spostarsi è un onere troppo pesante, che Annunziata non può permettersi.



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