domenica 17 luglio 2011

L'ULTIMO SALUTO POI LA PARTENZA

Tempo

Giorno per giorno, anno per anno, il tempo nostro cammina! L'ora ch'è sì lenta al desiderio, tu la tocchi infine con le tue mani; e quasi a te non credi,tanta è la gioia: l'ora che giammai affrontare vorresti, a cauto passoti s'accosta e t'afferra - e nulla al mondo da lei ti salva. Non è sorta l'alba che piombata è la notte; e già la notte cede al sol che ritorna, e via ne porta la ruota insonne. Ma non v'è momento che non gravi su noi con la potenza dei secoli; e la vita ha in ogni battito
la tremenda misura dell'eterno.



È soltanto un cristianesimo come bellezza, come attrattiva, l’unico in grado di rispondere alla sfida del cuore, l’unico in grado di fare fronte, di affrontare questa esigenza di totalità che il cuore ha, l’unico in grado di vincere la lontananza, se il cuore cede alla sua attrattiva. Senza Cristo non c’è pienezza, e perciò non c’è verginità, che consente un rapporto vero con tutto: con le cose, con le persone, con tua moglie, con i figli, con quelli che lavorano con te, senza che il potere decida tutto.

Un rapporto gratuito, un rapporto di una persona affettivamente compiuta, che non usa gli altri per riempire il vuoto che ancora resta. Senza questo è inutile tutto il moralismo, perché prima o poi soccombiamo. Per questo il Papa usa in tante occasioni la parola «attrae»: «Il Dio incarnato ci attrae» e ripete in continuazione il verbo «attrarre», il verbo«attirare». Sant’Agostino dice: «Se il poeta ha potuto dire [cita Virgilio, Ecl. 2 ]:“Ciascuno è attratto dal suo piacere”, non dalla necessità ma dal piacere, non dalla costrizione ma dal diletto; a maggior ragione possiamo dire che si sente attratto da Cristo l’uomo che trova il suo diletto nella verità, nella beatitudine, nella giustizia, nella vita eterna, in tutto ciò, insomma, che è Cristo».

Julian Carròn

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