domenica 11 dicembre 2011


«La Chiesa non paga l'Ici? Falso. E comunque lo Stato ci guadagna»

«Apsa e Propaganda Fide sono tra i primi contribuenti di Roma. Si ignora non solo la realtà ecclesiale, ma anche quella sociale e civile. E anche le esenzioni riconosciute non sono privilegi, sono risorse che tornano moltiplicate allo Stato». Il giurista Giuseppe Dalla Torre spiega che cosa prevedono le leggi italiane e che cosa paga davvero la Chiesa
09 Dic 2011
Anche la Chiesa paghi l'Ici. È questo il senso e l'obiettivo della mozione presentata da venti deputati del Pd che vorrebbero che anche i locali della Chiesa cattolica «non esclusivamente commerciali» fossero soggetti alla tassa sugli immobili. Il tutto in nome dell'equità. «Il problema di fondo è che si ignora non solo la realtà ecclesiale, ma anche quella sociale e civile» afferma in un'intervista al Corriere della SeraGiuseppe Dalla Torre, presidente del Tribunale dello Stato del Vaticano. «Leesenzioni riconosciute alla Chiesa come in genere al "no profit" sono risorse che ritornano moltiplicate allo Stato e alla società. Non sono privilegi. Dagli oratori alle mense dei poveri alle iniziative antiusura, c'è un pezzo importante di welfare fatto di attività assistenziali e sociali di cui forse non si è consapevoli. Sarà che non è nello stile cristiano battere la grancassa. Ma il mondo cattolico è chiamato su questo a un impegno più forte. La carità ha creato l'identità italiana prima che ci fosse lo Stato».

Secondo il giurista è importante fare le dovute distinzioni. Lo Stato Città del Vaticano e laSanta Sede «pagano l'Ici, altroché, per i loro immobili in territorio italiano. Ci sono invece zone extraterritoriali, stabilite dagli articoli 13, 14, 15 e 16 del Trattato del Laterano. Ma sono poco cosa, rispetto alle proprietà. Il grosso paga: è soggetto al normale regime fiscale italiano, Ici compresa. Apsa e Propaganda Fide sono tra i primi se non i primi contribuenti di Roma».

Per quanto riguarda, invece, le proprietà della Chiesa in giro per l'Italia, «pagano le attività commerciali e tutte le proprietà che non svolgono attività sociali, assistenziali o culturali:esenzioni che valgono per tutto il no profit. Come le esenzioni per edifici di culto valgono per tutti i culti. Del resto è interesse dello Stato». Ma se è così, da dove vengono fuori le polemiche che impazzano in questi giorni? Risponde Dalla Torre secco: «Spesso nelle polemiche c'è anche un residuo di mentalità statalistica, oltre che qualche dose di faziosità».

1 commento:

alessio di benedetto ha detto...

I VESCOVI GUADAGNANO 13 MILA EURI IL MESE. ALLA FACCIA DELLA POVERTA' CRISTIANA
Se si rastrellassero ogni anno i 13 miliardi di euro che un sottogoverno confessionale continua a donare alla Città del Vaticano, sottraendoli con la menzogna dalle tasche della povera gente, se si recuperassero tutti gli introiti dell’ICI (il valore degli immobili vaticani ammonta per difetto a 30 miliardi di euro), la smetteremmo di parlare di debito pubblico (altra bufala) , di crisi delle pensioni, di tagli ai rinnovi contrattuali, alla sanità, alla scuola pubblica, all’arte, alla musica e allo spettacolo… Grazie a Berlusklaun il Vaticano, il più ricco Stato del Mondo, non paga più neppure l’ICI, i suoi monumenti privati sono ristrutturati con le tasse imposte ai lavoratori italiani, e gli istituti cattolici sono finanziati con i soldi di noi tutti, non con le offerte dei fedeli o delle aziende di Berlusconi, abbastanza ricche da permetterselo. Siamo il solo caso nel mondo in cui una popolazione multirazziale e multiconfessionale deve obbligatoriamente versare i propri contributi per farsi indottrinare. Atei, non credenti, agnostici, musulmani, ebrei, protestanti ed induisti, le cui tasse statali sono devolute molto benignamente ad una ideologia religiosa che li combatte accanitamente e che se potesse tornerebbe ad accendere nuovi roghi! È come se gli Italiani – il paragone non vi sembri forzato – fossero costretti a finanziare l’Iran per lasciarsi plagiare: è la stessa identica cosa, anche se sembra assurda. Ma come ha detto qualcuno: “Il Vaticano è uno stato! L’Italia no!”.
DA: LA RELIGIONE CHE UCCIDE
COME LA CHIESA DEVIA IL DESTINO DELL’UMANITÀ
(Nexus Edizioni), giugno, 2010.
517 pagine, 130 immagini, € 25

http://www.shopping24.ilsole24ore.com/sh4/catalog/Product.jsp?PRODID=SH246200038
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__la-religione-che-uccide.php
http://shop.nexusedizioni.it/libri_editi_da_nexus_edizioni_la_religione_che_uccide.html