Impegno, libertà, appartenenza, gratuità, bene comune, altruismo sociale. Centinaia sono le definizioni che potrebbero essere utilizzare per definire il concetto di "volontariato". Il medesimo si configura come una realtà esistenziale poliedrica, che nessuna legge può cogliere ed esaurire nella sua pienezza.
Il volontario è dunque testimone, interprete e protagonista all’interno della società civile, nell’azione di tutela e sviluppo dell’umana comunanza.
Il fotogramma in movimento (di Alberto Poles), scelto ed elaborato da Valerio Pradal, vuole sintetizzare la radice primigenia insita nella spinta sociale dell’uomo di porsi all’interno del mondo in relazione con gli altri, in un rapporto di condivisione.
L’immagine utilizzata intende riassumere metaforicamente, in una parafrasi evocativa, l’interezza dei "verbi" in essa contenuti. Ancor prima di basarsi sulle criticità nelle quali l’azione del volontariato va ad inserirsi, è il gesto nella sua ampiezza e complessità che vuole essere officiato.
Il volontariato lungi dal configurarsi come l’espletamento di una "buona azione", o il disbrigo di un obbligo caritativo risponde ad un verbo, ben espresso nell’immagine: "accompagnare".
Prendersi cura di un soggetto o del patrimonio culturale, equivale ad agire "con", in una relazione simbiotica, sorprendente per l’individuo stesso che presta la propria disponibilità.
Fabio Cavallari