domenica 14 agosto 2011

SIAMO FATTI PER IL CIELO



VATICANISTA DE LA STAMPA

«La destinazione gloriosa e definitiva di Maria, nostra madre e sorella, può essere anche la nostra», ricorda oggi l'Osservatore Romano che dedica ampio spazio alla festa dell'Assunta che sarà celebrata il 15 agosto da Benedetto XVI con una messa solenne nella parrocchia salesiana di San Tommaso di Villanova a Castelgandolfo. Il giornale della Santa Sede riafferma in un articolo del teologo Inos Biffi che la Vergine è stata preservata dal peccato con l'Immacolata Concezione e dalla morte con l'Assunzione spiegando che Maria rappresenta «un'eccezione» rispetto all'intero genere umano, in quanto tutti dobbiamo invece morire. Ma rileva al contempo - in un breve saggio firmato da Salvatore Perrella - che proprio l'Assunzione al Cielo di Maria rappresenta una «speranza affidabile», nel senso che tutti dopo la vita terrena potremo raggiungerla, così come lei ha raggiunto il Figlio. «Nessuno - scrive in proposito monsignor Biffi - è pensato per un destino che sia diverso da quello di Gesù, cioè un destino di gloria, partecipato non solo dall'anima, ma anche dal corpo dell'uomo».



E l'archimandrita Emanuele Nin, l'esperto di spiritualità e liturgia orientale che sull'Osservatore del 14 agosto firma l'editoriale, ricorda come questa speranza unifichi comunque la tradizione latina dell'Assunzione - divenuta dogma solo nel 1950 - con quella orientale della Dormizione, che descrive la Madonna morire prima di essere portata in Cielo. Citando un'omelia del padre orientale del IV secolo Giacomo di Sarug, Nin scrive infatti che «molti dolori soffrì la Madre, i suoi occhi versarono lacrime». E quando «giunse la fine, per emigrare nel mondo pieno di beni», anche per Maria «venne il tempo di camminare sulla via di tutte le generazioni che sono dipartite e sono arrivate alla meta». Giacomo di Sarug, rileva il liturgista orientale, «contempla infine la morte e la glorificazione di Maria, nel giorno che si celebra come annuncio di salvezza per tutte le genti: 'oggi Adamo ed Eva godono perchè la loro figlia abita con loro. Oggi i giusti Noè ed Abramo godono perchè la loro figlia li ha visitati. Oggi gode Giacobbe perchè la figlia che germinò dalla sua radice lo ha chiamato a vita. Oggi godono Ezechiele e Isaia perchè colei che profetarono li visita nel luogo dei mortì. E i serafini di fuoco con grande voce dicono: 'Sollevate, o porte, i vostri capi, perchè vuole entrare la Madre del Rè».





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