Grazie Tiziana,
Oggi il medico che ha in cura mia mamma ha scritto dicendo che le cose vanno un po'meglio.
Grazie infinite delle preghiere!
Grazie che attraverso la testimonianza di Socci mi stai aiutando a re-imparare a pregare, a chiedere tutto a CHI E' L'ORIGINE DI TUTTO.
le lodi Lunedi' citavano san Paolo quando dice che lo spirito viene in aiuto alla nostra debolezza perche' nemmeno noi sappiamo cosa sia conveniente domandare..
a volte e cosi' vero!
Croce e Risurrezione aveva commentato uno degli amici di Enzo Piccinini appena appreso della sua morte improvvisa..
E' quello che pur non capendo bene vivo in questi giorni sapendo mia mamma lontana ammalata e avendo il miracolo che e' Alessandro tra le braccia.
Con questo blog desidero dare la possibilita' a tutti di leggere articoli ,commenti ,interventi che mi aiutano a guardare la realta', a saperla leggere ed essere aiutati a vivere ogni circostanza positivamente. Mounier diceva "la vita e' arcigna con chi le mette il muso" (lettere sul dolore). E' importante saper abbracciare la realta' tutta per poter vivere la giornata con letizia.
mercoledì 30 settembre 2009
martedì 29 settembre 2009
MENTRE IL DOLORE SI FA ADORAZIONE PADRE ALDO
Come vorrei che ci lasciassimo provocare da quanto Carrón ci dice parlando dell’urgenza di percorrere il cammino, senza lasciare buchi per la strada, della conoscenza, per arrivare direttamente davanti al Mistero per poter dirgli TU. Mai come in questo sabato sento vere queste parole: dire TU al Mistero. Senza questa esperienza oggi non avrei retto alla dolorosissima agonia e morte della mia figlia piú grande della “casita de Belén”: Rosita, ve la ricordate quando vi ho mandato la foto il giorno della sua cresima? Adesso sono qui al suo fianco mentre, guardando quel TU in cui lei vive, vi scrivo per raccontarvi la sua bellezza.
CHIEDO PREGHIERE PER ANGELA NONNA DI TOMMASO MATTEO E ALESSANDRO
In questi giorni dal nostro amico Antonio Socci abbiamo imparato e soprattutto compreso il significato di mendicanza.
Spesso ci troviamo in situazioni difficili,complicate e dolorose ma non sappiamo aprirci agli altri e domandare aiuto.
Angela la mamma della mia carissima nuora Simona sta male e noi non possiamo che starle vicino con le preghiere.
Simona e' lontano ,da un anno non vede la sua cara mamma ed ora ha appena partorito e sta cercando di poter venire in Italia.
Ci sono lentezze burocratiche,Alessandro nato 5 giorni fa non ha ancora il passaporto.
La mamma e' peggiorata ed ora a tutti i miei lettori chiedo di starle vicino con le preghiere.
Preghiamo e domandiamo il miracolo non stanchiamoci stateci accanto e sostenete Simona e la sua famiglia.
lunedì 28 settembre 2009
OLTRE IL FRATELLINO ANCHE LE SORPRESE PER I PICCOLI
domenica 27 settembre 2009
DIVORZIO E FAMIGLIE ALLARGATE ROVINANO LA VITA AI FIGLI
.....Secondo il pontefice il divorzio, la convivenza e le famiglie allargate rovinano inoltre la vita di molti bambini, spesso «privati dell'appoggio dei genitori, vittime del malessere e dell'abbandono», e «che si sentono orfani non perchè figli senza genitori, ma perchè figli che ne hanno troppi». «La Chiesa non può restare indifferente davanti alla separazione dei coniugi e ai divorzi - ha detto papa Ratzinger rivolgendosi ai presuli del grande paese sudamericano - davanti alla rovina delle famiglie, e dalle conseguenze create nei figli dal divorzio. Questi, per essere istruiti ed educati, hanno bisogno di riferimenti estremamente precisi e concreti, di genitori determinati e certi che in modo diverso concorrano alla loro educazione......
Benedetto XVI:
25 settembre 2009
Duro monito di papa Ratzinger durante l'incontro in Vaticano con i vescovi brasiliani: «I mass media promuovono stili di vita relativisti, la società rinasca dal modello della famiglia tradizionale». Da domani il viaggio in Repubblica Ceca
CATERINA HA DATO UN SEGNO MA HA BISOGNO DI AIUTO
.....Noi continuiamo a chiedere al Signore il miracolo del risveglio e della guarigione completa subito, ma se quello che Lui vuole da noi è un lungo e paziente cammino di riabilitazione e un lungo abbraccio d’amore per arrivare alla guarigione completa, va bene. Però è necessario non fare passi indietro. Perciò abbiamo bisogno ancora una volta, come mendicanti (e ce ne scusiamo), del vostro aiuto, certi che le vostre e nostre preghiere, i vostri e nostri sacrifici, già stanno aiutando Caterina...
26 settembre 2009
Antonio Socci
Sono stato incerto se riferire questa cosa sul blog, ma penso possa essere utile per chiedere a tutti voi, amici miei, un aiuto particolare. Nel tardo pomeriggio del 24 settembre qualcosa è accaduto. E qualcosa di importante. Vi racconto istante per istante.
giovedì 24 settembre 2009
MARIA DA CATERINA CON LA REGINA DEL CIELO
.....Ce l’hanno insegnato i santi. San Francesco di Paola ha detto: “E’ cosa certa quel che vi dico: tutto ciò che chiedete nella preghiera abbiate certezza che è già vostro perché così dovrà avvenire per volere della Madonna”.
E alla mistica Maria Valtorta – che fra l’altro è sepolta proprio alla S.S. Annunziata, a Firenze – è stato detto: “Io vi dico: abbiate una fede sconfinata nel Signore. Continuate ad averla nonostante ogni insinuazione e ogni evento, e vedrete grandi cose quando il vostro cuore non avrà più motivo di sperare di vederle…”.
24 settembre 2009 / In Articoli
Oggi, nel primo pomeriggio, Caterina avrebbe dovuto laurearsi in Architettura. Aveva passato tutta l’estate sulla tesi…. Ma non è il momento dello struggimento. Siamo in battaglia e come soldati bisogna stare all’istante presente, senza nostalgie.
Dobbiamo combattere con e per Caterina. Come lei sta facendo: ieri è stato evidente. Ha fatto altri “piccoli” passi che in realtà sono grandi scalate, come il fatto di respirare da sola…
Ieri era anche la festa di padre Pio: avevo chiesto al Padre un bel regalo per Caterina. Ne è arrivato uno inimmaginabile e grandioso: la visita della Regina del Cielo. Sì, sono certo che la Madonna è sempre lì con lei, ma ieri in modo speciale quegli “ojos de cielo” che Caterina canta con tanta passione (l’avete sentita), l’hanno teneramente abbracciata…
IL SANTO DEL GORNO
San Pacifico da San Severino Marche
24/09/2009
Il terremoto delle Marche del 1703 e la vittoria di Carlo VI sui turchi nel 1717 sono due degli eventi che, si dice, san Pacifico da Sanseverino avesse predetto nel corso della sua vita.
Marchigiano, nato nel 1653 con il nome di Carlo Antonio Divini da genitori nobili persi precocemente, a diciassette anni entra a far parte dell’Ordine dei Frati Minori, prendendo il nome di fra Pacifico. Trascorre tutta la sua vita dedicandosi alla predicazione, attraversando diverse località delle Marche, finché nel 1705 torna definitivamente a San Severino, dove è costretto a fermarsi a causa delle sue pessime condizioni fisiche. Cecità, sordità e le piaghe sulle gambe non gli permettono di celebrare messa e di confessare i fedeli. Nonostante ciò, fino al 1721, anno della sua morte, il frate continua a svolgere la sua predicazione, tra estasi e profezie, divenendo caro al popolo marchigiano. (Emmanuele Michela)
24/09/2009
Il terremoto delle Marche del 1703 e la vittoria di Carlo VI sui turchi nel 1717 sono due degli eventi che, si dice, san Pacifico da Sanseverino avesse predetto nel corso della sua vita.
Marchigiano, nato nel 1653 con il nome di Carlo Antonio Divini da genitori nobili persi precocemente, a diciassette anni entra a far parte dell’Ordine dei Frati Minori, prendendo il nome di fra Pacifico. Trascorre tutta la sua vita dedicandosi alla predicazione, attraversando diverse località delle Marche, finché nel 1705 torna definitivamente a San Severino, dove è costretto a fermarsi a causa delle sue pessime condizioni fisiche. Cecità, sordità e le piaghe sulle gambe non gli permettono di celebrare messa e di confessare i fedeli. Nonostante ciò, fino al 1721, anno della sua morte, il frate continua a svolgere la sua predicazione, tra estasi e profezie, divenendo caro al popolo marchigiano. (Emmanuele Michela)
mercoledì 23 settembre 2009
LA VITTORIA DI CRISTO NELLA CARNE PUTREFATTA
.....Ho visto una sofferenza immensa, un dolore che mai avrei immaginato, la violenza disumana di cui l’uomo può essere capace, ho visto il dolore innocente così profondamente misterioso. È vero, ho visto tutto questo, ma la parola che meglio descrive quello che sto vedendo qui è la parola “Resurrezione”. (…) Quello che il Signore mi sta conducendo a riconoscere ogni giorno è che Lui è risorto. Non è che non ci sia stato il tradimento, la flagellazione, il Calvario, la morte. Nulla di questo è negato, ma tutto è redento. Perché Lui è risorto......
Aldo Trento:
Questa settimana vorrei sottoporre ai lettori la testimonianza di Laura, una ragazza italiana che ha lavorato tutta l’estate come volontaria qui nella parrocchia di San Rafael ad Asunción.
di Aldo Trento
Caro Padre Aldo, ti trascrivo qualcosa di ciò che si è impresso nel mio cuore, di quello che hanno visto i miei occhi, di quello che hanno toccato le mie mani. È un gesto di gratitudine, per come mi hai accolta, (…) per avermi permesso di venire qui, di seguire i tuoi passi, di essere parte di questo luogo così bello e drammatico. (…)
LE CONDIZIONI DI CATERINA SOCCI
....Signore se la sofferenza di Caterina e la nostra che ti offriamo, abbracciate dalla Tua, ti serve a guarire tante vite, ti lodiamo, commossi e stupiti. E ti imploriamo, ti supplichiamo: consenti ora alla Tua e nostra Madre di guarire Caterina.....
Redazione martedì 22 settembre 2009
Il cuore di Caterina Socci è tornato a battere senza più bisogno di aiuti esterni. È il padre Antonio, amico e giornalista, a comunicarlo oggi dalle pagine del suo sito. Rinnovando l’invito alla preghiera, riportiamo il testo del messaggio pubblicato.
martedì 22 settembre 2009
aD ANTONIO SOCCI
E' commovente vedere come Antonio Socci sappia in questa circostanza domandare a tutti aiuto,preghiere conforto.
Troppo spesso di fronte al proprio dolore,al proprio lutto alla propria fatica si cerca di chiudersi e si teme di comunicare la propria debolezza.
Antonio ci insegna ad aprirci,a saper condividere a imparare ad essere amici.
Tutti abbiamo bisogno di sentirci sostenuti,amati,e compresi soprattutto nei momenti di maggior fatica.
Lui ci sta insegnando un metodo che e' quello della mendicanza.
Io lo ringrazio per la testimonianza che ci sta dando,gli sono vicina con le preghiere e spero che la Madonna possa presto far risvegliare CATERINA.
Troppo spesso di fronte al proprio dolore,al proprio lutto alla propria fatica si cerca di chiudersi e si teme di comunicare la propria debolezza.
Antonio ci insegna ad aprirci,a saper condividere a imparare ad essere amici.
Tutti abbiamo bisogno di sentirci sostenuti,amati,e compresi soprattutto nei momenti di maggior fatica.
Lui ci sta insegnando un metodo che e' quello della mendicanza.
Io lo ringrazio per la testimonianza che ci sta dando,gli sono vicina con le preghiere e spero che la Madonna possa presto far risvegliare CATERINA.
ANTONIO SOCCI
......E’ stata la Madonna stessa, a Medjugorje, a spiegarci come fare:
“Voi avete dimenticato che con la preghiera e il digiuno si possono allontanare anche le guerre e sospendere le leggi naturali. Il digiuno migliore è quello a pane e acqua” (21 luglio 1982).. ...
20 settembre 2009
Cari amici,
anzitutto ancora un immenso grazie per le vostre preghiere e la vostra vicinanza. Vi abbraccio uno ad uno. Ieri abbiamo appreso che anche l’ipotesi di miocardite di origine virale, come causa dell’arresto cardiaco del 12 settembre, è venuta meno dalle analisi. Quindi non c’è praticamente alcuna causa (si parla di aritmia fatale) ed è come se davvero il Nemico avesse potuto stritolarle il cuore. Per questo c’è bisogno dell’aiuto del Cielo.
ANTONIO SOCCI
....“Riu riu chiu, canta l’allodola: Dio protesse dal lupo la nostra agnellina; il lupo rabbioso la volle sbranare, ma Dio onnipotente la seppe difendere….”
Ho come la sensazione che quel lupo rabbioso (che è il Nemico di Dio) avesse un conto aperto con me e mi abbia voluto annientare colpendo Caterina, il mio stesso cuore. Signore Gesù, tu che sei buono e puoi tutto, ti imploro, difendila tu la mia fanciulla, manda Tua Madre a guarirla, pronuncia ancora una volta per la mia Caterina, il tuo “Talita Kum”, “agnellino, alzati!”…
18 settembre 2009
Cari amici, fratelli miei,
i prossimi giorni per Caterina saranno quelli cruciali: la verifica neurologica ci darà qualche risposta che potrebbe essere terribile sull’esito del coma. Per questo vi prego in ginocchio di intensificare il vostro aiuto di preghiera…Intanto voglio confidarvi una cosa. Stamani sono andato alla S.S. Annunziata. Forse qualcuno di voi sa perché… Nel settembre 2004, quando ho accompagnato a Firenze Caterina diciannovenne a fare l’esame di ammissione ad Architettura, accadde…. Beh, trascrivo qui sotto l’articolo che scrissi sul “Foglio” su quel giorno per me struggente …
ANTONIO SOCCI
...Dobbiamo pregare ardentemente perché riesca a svegliarsi e possa tornare fra noi senza avere gravi danni cerebrali. Vi imploro ancora di pregare con noi per questo, convinto che si debba fare come si ha insegnato la Madonna a Cana, lei che per prima “vinse” la volontà di suo Figlio, “forzandolo” a soccorrere quella povera gente.
17 settembre 2009
Amici carissimi,
mi arrivano centinaia di mail ogni giorno a cui, come potrete capire, faccio fatica a rispondere, travolti come siamo dalla vicenda della nostra dolce Principessa. Posso aprire la posta solo raramente e a notte fonda.
Quindi mi scuso con tutti coloro a cui non potrò rispondere e soprattutto ringrazio dal profondo del cuore per le tantissime preghiere che un popolo intero, in Italia e nel mondo , nei posti più lontani, in queste ore sta alzando al Cielo. E’ un popolo bellissimo e davvero commovente.
PADRE ALDO TRENTO
"Vedete quanto qui accadde fuori neanche lo possono immaginare... che una coppia scelga di celebrare il giorno più bello della sua vita cosciente, il matrimonio in un ospedale per ammalati terminali è la vittoria della risurrezione di Cristo, è il mondo nuovo evidente, è il "Tu che mi fai" istante per istante che cambia, rende viva, vibrante capisce e se raccontate ciò che oggi avete visto vi prendono per matti. Ma questo è il cristianesimo, questa è la vittoria di Cristo, è la sconfitta della morte, è il significato salvifico del dolore. Provocato no importa da quale malattia".
21 settembre 2009
Cari amici
Guardate che bello! Non siamo su una rampa che porta a un ristorante , ma alla mia clinica per ammalati terminali dove Miriam, la farmacista della clinica ha deciso sposarsi. Qui sono morti i suoi genitori e lei ha voluto che l'accompagnassi all'altare come papà e poi celebrare il matrimonio . Tutti gli ammalati terminali, che avevano un poco di energia hanno assistito seduti sulle sedie a rotelle. Nella stanza a fianco c èra Lorenzo, appena morto.
giovedì 17 settembre 2009
IL PRIMATO DEL PAPA E' UN OSTACOLO SUPERABILE
L’arcivescovo di Mosca: il primato del Papa è un ostacolo superabile
dal nostro inviato ALDO CAZZULLO
Corriere della sera, 14 settembre 2009
MOSCA
«Il miracolo è possibile, anzi non è mai stato così vicino».
La riunificazione tra cattolici e ortodossi, la fine dello storico scisma, la comunione spirituale della cristianità «potrebbe accadere presto, anche nel giro di qualche mese. In fondo siamo stati uniti per mille anni. Poi per altri mille siamo stati divisi. Ora il cammino di riavvicinamento è al culmine: il terzo millennio della Chiesa potrebbe cominciare all’insegna dell’unità. Ormai non ci sono più ostacoli formali; tutto dipende dal reale desiderio di comunione. Da parte nostra, della Chiesa cattolica, il desiderio è vivissimo».
dal nostro inviato ALDO CAZZULLO
Corriere della sera, 14 settembre 2009
MOSCA
«Il miracolo è possibile, anzi non è mai stato così vicino».
La riunificazione tra cattolici e ortodossi, la fine dello storico scisma, la comunione spirituale della cristianità «potrebbe accadere presto, anche nel giro di qualche mese. In fondo siamo stati uniti per mille anni. Poi per altri mille siamo stati divisi. Ora il cammino di riavvicinamento è al culmine: il terzo millennio della Chiesa potrebbe cominciare all’insegna dell’unità. Ormai non ci sono più ostacoli formali; tutto dipende dal reale desiderio di comunione. Da parte nostra, della Chiesa cattolica, il desiderio è vivissimo».
BOLOGNA IL CUORE PIENO DI GIULIA
Quella sera, nella chiesa gremita di gente, don Carlo ha attraversato il dolore, i dubbi e le peregrinazioni della giornata: «Non mentiamo sul desiderio. Io voglio riabbracciare Giulia viva, come facevo quando la incontravo sulla porta della sede: niente di meno. E questo me lo può dare solo un uomo, Cristo risorto». Una novità di sguardo che ha commosso tutti, straziati dalla sofferenza e pronti a cedere all’onda dell’emozione, che quando si ritira lascia solo il cinismo e l’assenza di parole. Due giorni dopo a un pranzo, Widmer, un amico più grande, ha chiarito ulteriormente la questione: «La circostanza in cui Giulia è morta ne mostra già la santità, è morta donandosi. Il problema adesso è tutto nostro: dobbiamo essere pronti come lei».
di Samuele Donati
14/09/2009 - Quest'estate Giulia moriva in un incidente stradale. Nella lettera di un amico il racconto di una novità impensabile, che è accaduta dopo la sua morte
«Allora, cosa dici?». «C’è poco da dire. Ho il cuore pieno». Dopo la testimonianza di due amici alla serata di festa con i maturati della Romagna, Giulia, rimasta in fondo alla chiesa per poter andare subito a preparare il momento della cena,
PADRE ALDO TRENTO
....Verso sera chiamo la ragazzina, ancora con il muso duro. L´abbraccio, l´accarezzo, con il cuore che grida: “Signore fa che senta la tua carezza e che non sia definita dalle ferite di un passato pieno di violenza”. Lei è ancora irrigidita ma a un certo punto le dico: “Ascoltami bene quando tornerò dal Brasile, ti prendo come mia segretaria”. D´improvviso mi sorrise, mi diede un bacio e con il cuore sereno sono partito. Al ritorno quando vado a prendere i miei figli per portarli a scuola la ragazzina mi dà un bacio e una letterina ben chiusa in due buste.....
PADRE ALDO TRENTO 16 settembre 2009
Carissimi, “Padre Aldo, tutto il tempo che sei stato assente, i malati, quasi dimenticando il loro dolore, hanno pregato non per loro, ma per te, perché tornasi presto e sano”. Cosi mi hanno detto gli infermieri quando sono tornato in Paraguay. La stessa cosa i bambini:
martedì 15 settembre 2009
APPELLO DI ANTONIO SOCCI
"Preghiamo tutti per Caterina e per tutta la sua famiglia.
Chiediamo e supplichiamo tutti insieme la sua guarigione."
Stiamo lottando per Caterina
13 settembre 2009 / In News
Ringrazio immensamente tutti coloro che in queste ore pregano per mia figlia, Caterina, 24 anni, che si trova in coma all’ospedale di Firenze per un inspiegabile arresto cardiaco.
C’è una cosa importantissima e preziosissima che si può fare: pregare! Far celebrare messe e recitare rosari per la sua guarigione è, in questo momento, la speranza più grande. Noi e gli amici lo stiamo facendo instancabilmente, anche con la recita della preghiera per ottenere l’intercessione di don Giussani (ve la copio qua sotto).
Io e tutta le mia famiglia ve ne siamo grati.
Signore Gesù, tu che ci hai donato don Giussani come padre e ci hai insegnato, attraverso di lui, la gioia di riconoscere la nostra esistenza come offerta a te gradita, concedici per sua intercessione la grazia della guarigione di Caterina. Te lo chiediamo per la sua glorificazione e per la nostra consolazione. Amen.
Chiediamo e supplichiamo tutti insieme la sua guarigione."
Stiamo lottando per Caterina
13 settembre 2009 / In News
Ringrazio immensamente tutti coloro che in queste ore pregano per mia figlia, Caterina, 24 anni, che si trova in coma all’ospedale di Firenze per un inspiegabile arresto cardiaco.
C’è una cosa importantissima e preziosissima che si può fare: pregare! Far celebrare messe e recitare rosari per la sua guarigione è, in questo momento, la speranza più grande. Noi e gli amici lo stiamo facendo instancabilmente, anche con la recita della preghiera per ottenere l’intercessione di don Giussani (ve la copio qua sotto).
Io e tutta le mia famiglia ve ne siamo grati.
Signore Gesù, tu che ci hai donato don Giussani come padre e ci hai insegnato, attraverso di lui, la gioia di riconoscere la nostra esistenza come offerta a te gradita, concedici per sua intercessione la grazia della guarigione di Caterina. Te lo chiediamo per la sua glorificazione e per la nostra consolazione. Amen.
venerdì 11 settembre 2009
AGNES BAMBINA SOLDATO LA VIOLENZA NON AVRA' MAI L'ULTIMA PAROLA
«Ci hanno ordinato di prendere dei grossi bastoni e di picchiare a morte la nostra coetanea. L’abbiamo dovuto fare - ricorda Agnes - altrimenti ci avrebbero uccise». Essere addestrate a fare il soldato, andare a piazzare le mine, partecipare ai saccheggi, uccidere le compagne di sventura che si azzardano a tentare la fuga. Oppure essere date in moglie ai comandanti dei ribelli. L’uccisione dell’amica è solo uno dei tanti episodi di crudeltà subìti da Agnes nei mesi di prigionia.
lunedì 7 settembre 2009
da il sussidiario
Agnes Ochitti ha 25 anni, è avvocato e collabora con AVSI in Uganda. A 14 anni è stata rapita dai ribelli e oggi la bella Uma Turman sta portando al cinema la sua bella storia con la nuova pellicola in lavorazione “Girl Soldier”, film indipendente prodotto dalla Caspian Pictures, nella quale l’attrice veste i panni di Suor Rachele, insegnante di Agnes e protagonista di un’avventura dell’altro mondo.
DON CARLO GNOCCHI ALPINO SULLE VETTE DELLA CARITA'
Don Gnocchi e' un grande.
Noi chiediamo a lui costantemente il miracolo per il nostro Gio.
Sara' una grande festa il 25 ottobre.
Sul piazzale del duomo di Milano don Gnocchi sara' proclamato Beato
Stefano Zurlo
www.ilsussidiario.net
giovedì 10 settembre 2009
Lo beatificheranno il 25 ottobre, ma in una nicchia starà senz’altro scomodo. Don Carlo Gnocchi non era un santino, semmai, alla sua maniera, sul lato della carità, uno dei protagonisti del miracolo italiano.
Solare, ottimista, gran lavoratore, con quella positività tutta lombarda che sin dai tempi dell’Illuminismo intreccia terra e cielo e coniuga gli ideali dell’anima con i bisogni del corpo.
Noi chiediamo a lui costantemente il miracolo per il nostro Gio.
Sara' una grande festa il 25 ottobre.
Sul piazzale del duomo di Milano don Gnocchi sara' proclamato Beato
Medicine. Riabilitazione. Studio. Giochi. La prospettiva di creare tante famiglie e di tornare nella società. Mai, mai piangersi addosso e maledire la sorte. Don Carlo diventa per tanti piccoli sfortunati un padre e l’espressione non ha alcuna retorica per centinaia di bambini che erano stati parcheggiati, spesso da famiglie poverissime, in istituto.
Stefano Zurlo
www.ilsussidiario.net
giovedì 10 settembre 2009
Lo beatificheranno il 25 ottobre, ma in una nicchia starà senz’altro scomodo. Don Carlo Gnocchi non era un santino, semmai, alla sua maniera, sul lato della carità, uno dei protagonisti del miracolo italiano.
Solare, ottimista, gran lavoratore, con quella positività tutta lombarda che sin dai tempi dell’Illuminismo intreccia terra e cielo e coniuga gli ideali dell’anima con i bisogni del corpo.
CHIAMATELO SANTO SE VOLETE MA NON SUBITO
La “carezza del Nazareno” Jannacci la insegue da sempre. Inutile tentare di seppellire questo dissacratore tra i “convertiti”. Ascoltare per credere
di Maurizio Vitali
È Medioevo, ma sembra adesso. In piazza Sant’Ambrogio a Milano, Prete Liprando attraversa il tappetone di carboni ardenti coi suoi lunghi piedi nudi e supera mirabilmente la prova del giudizio di Dio.
Indenne. Oddio, un po’ sudato, «ma non è bruciato». Lui ha detto il vero, e l’arcivescovo (che per schivare la seconda crociata si era messo in malattia) ne esce sputtanatissimo.
Folla milanese (e gente venuta fin da Venegono e da Biandrate) in delirio per il fatto dell’altro mondo. Del quale invece uno neanche si accorge: «Son venuto da Como per niente!». Anni Sessanta: i Beatles e i Rolling Stones, tutti i ragazzi li amavano. Noi, invece, studentelli lumbard qualsiasi, figli di un ’68 minore mai classificato sotto le etichette di sinistra e di destra, proprio per via di un 33 giri con su Prete Liprando e il giudizio di Dio, fummo presi ad amare lui, Enzo Jannacci, unico e irripetibile per quella sua comicità dissacrante che faceva a pezzi tutte le convenzioni senza ragioni e le finzioni senza vita.
di Maurizio Vitali
È Medioevo, ma sembra adesso. In piazza Sant’Ambrogio a Milano, Prete Liprando attraversa il tappetone di carboni ardenti coi suoi lunghi piedi nudi e supera mirabilmente la prova del giudizio di Dio.
Indenne. Oddio, un po’ sudato, «ma non è bruciato». Lui ha detto il vero, e l’arcivescovo (che per schivare la seconda crociata si era messo in malattia) ne esce sputtanatissimo.
Folla milanese (e gente venuta fin da Venegono e da Biandrate) in delirio per il fatto dell’altro mondo. Del quale invece uno neanche si accorge: «Son venuto da Como per niente!». Anni Sessanta: i Beatles e i Rolling Stones, tutti i ragazzi li amavano. Noi, invece, studentelli lumbard qualsiasi, figli di un ’68 minore mai classificato sotto le etichette di sinistra e di destra, proprio per via di un 33 giri con su Prete Liprando e il giudizio di Dio, fummo presi ad amare lui, Enzo Jannacci, unico e irripetibile per quella sua comicità dissacrante che faceva a pezzi tutte le convenzioni senza ragioni e le finzioni senza vita.
domenica 6 settembre 2009
SCUOLA DI COMUNITA' CON GLI AMMALATI TERMINALI DI PADRE ALDO
Padre Aldo: Abbiamo visto che ogni circostanza è positiva, anche quella che più ci disturba.TRADOTTA DALLA NOSTRA AMICA ENRICHETTA!)
Perché facciamo questa cosa (catechesi degli ammalati)? Perché questa è la psicologia più grande della vita. Uno racconta come davanti all’HIV o del cancro, si può vivere tutto in un modo allegro, consegnandosi a Cristo. Queste testimonianze sono un motivo di speranza per tanta gente che in modo contrario si toglierebbe a vita. E’ buono che il mondo ascolti la testimonianza della gente che dice “ Noi abbiamo questo ma siamo grati al Signore”
mercoledì 29 luglio
La positività delle circostanze
Cynthia: Un giorno trovai Walter che era al pronto soccorso con tanto male, con il dolore della sua gamba, vidi che stava soffrendo molto, allora mi avvicinai, e spontaneamente pensai di parlargli. Tentai di assisterlo, man mano che passavano i giorni il mio entusiasmo cresceva: siccome lo vedevo in quello stato e non c’era gente nell’ospedale per aiutarlo, allora chiamai diversi posti, chiami il 911, alla ficcali, chiamai qui e contattai una dottoressa, che dopo prendere nota di tutti i dati circa di lui mi consigliò di aspettare
PADRE ALDO TRENTO 5 SETTEMBRE 2009
Cari amici,
Eccomi di ritorno. La sorpresa commuovente e’ che ad aspettarmi c’erano i miei figli della Casetta di Betlemme, fatti entrare grazie al vicepresidente nella sala vip, situata dentro all’aereoporto, prima della polizia di frontiera, dove nessuno entra senza un permesso speciale. Pensate cosa ha voluto dire per me scendere dall’aereo e vedere i miei figli, tutti bene vestiti ad accogliermi. E poi la piccina, la piu’ piccola di due anni, Rosetta, con le braccia aperte camminare verso di me e saltarmi tra le braccia. Alla partenza per l’Italia non camminava ancora. Tutti assime sul furgone felici, con la Rosetta in braccio, siamo arrivati a casa dove mi aspettavano i bebe’. Sono bellissimi. Un pomeriggio di festa.
Ma poi da due ore gli ammalati mi stavano aspettando nella clínica, tutti in circolo. La Hermania Sonia con l’arpa e loro con tutto il personale a cantarmi la canzone che piu’ mi piace e che da 20 anni e’ come se l’ascoltassi per la prima volta “Quando ero pequeño”. Infine l’incontro con Cinzia, una bella donna giovane che non voleva morire prima che arrivassi. L’ho abbracciata, tenendo la sua testa fra le mie braccia. Due ore dopo moriva, con un sorriso pieno di paradiso. Ieri l’ho passato incontrando il mio popolo di ammalati, moribondi, anziani e bambini, e abbracciandoli uno per uno e inginocchiandomi davanti ai moribondi, vedendo in loro Gesu’ morente. Guardando ognuno, vedevo la contemporaneita’ di Cristo, in loro cambiati, cambiati perche’ stanno davanti al dolore con gli occhi fissi nel Mistero.
Poi nella notte la polizia mi ha portato una bambina, abbandonata e violentata. A guardare un uomo tremava, per cui aveva terrore anche di me. Pero’, sono convinto che il “Io sono Tu che mi fai” dentro alcuni giorni le permettera’ di venire in braccio.
Grazie per quanto avete fatto per me nel mio soggiorno in Italia.
Prego per tutti
Padre Aldo
Eccomi di ritorno. La sorpresa commuovente e’ che ad aspettarmi c’erano i miei figli della Casetta di Betlemme, fatti entrare grazie al vicepresidente nella sala vip, situata dentro all’aereoporto, prima della polizia di frontiera, dove nessuno entra senza un permesso speciale. Pensate cosa ha voluto dire per me scendere dall’aereo e vedere i miei figli, tutti bene vestiti ad accogliermi. E poi la piccina, la piu’ piccola di due anni, Rosetta, con le braccia aperte camminare verso di me e saltarmi tra le braccia. Alla partenza per l’Italia non camminava ancora. Tutti assime sul furgone felici, con la Rosetta in braccio, siamo arrivati a casa dove mi aspettavano i bebe’. Sono bellissimi. Un pomeriggio di festa.
Ma poi da due ore gli ammalati mi stavano aspettando nella clínica, tutti in circolo. La Hermania Sonia con l’arpa e loro con tutto il personale a cantarmi la canzone che piu’ mi piace e che da 20 anni e’ come se l’ascoltassi per la prima volta “Quando ero pequeño”. Infine l’incontro con Cinzia, una bella donna giovane che non voleva morire prima che arrivassi. L’ho abbracciata, tenendo la sua testa fra le mie braccia. Due ore dopo moriva, con un sorriso pieno di paradiso. Ieri l’ho passato incontrando il mio popolo di ammalati, moribondi, anziani e bambini, e abbracciandoli uno per uno e inginocchiandomi davanti ai moribondi, vedendo in loro Gesu’ morente. Guardando ognuno, vedevo la contemporaneita’ di Cristo, in loro cambiati, cambiati perche’ stanno davanti al dolore con gli occhi fissi nel Mistero.
Poi nella notte la polizia mi ha portato una bambina, abbandonata e violentata. A guardare un uomo tremava, per cui aveva terrore anche di me. Pero’, sono convinto che il “Io sono Tu che mi fai” dentro alcuni giorni le permettera’ di venire in braccio.
Grazie per quanto avete fatto per me nel mio soggiorno in Italia.
Prego per tutti
Padre Aldo
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