VI propongo quest'articolo perche' mi piacerebbe approffondire meglio l'idea della vacanza unitaria.
Ritengo che tanti sforzi vengono fatti in Italia per l'integrazione scolastica poi man mano che i ragazzi disabili crescono vengono lasciati all'angolo.
Ogni famiglia e' lasciata sola nel decidere e troppo spesso viene spinta a far si che il proprio figlio faccia vacanza con gruppi di disabili.
Mi piacerebbe che i lettori incominciassero a scrivere il loro parere e potesse nascere una discussione.
L'altro giorno ci sono venuti a trovare due famiglie di Ancona.
Anna era reduce da una vacanza a Corvara con due gruppi di associazioni diverse.
"E' stata una magnifica esperienza " "I nostri ragazzi hanno potuto partecipare a gite bellissime"
"Con fatica siamo riusciti a portare sopra i 2000 anche due ragazzi in sedia a rotelle!"
Le dolomiti sono affascinanti e soprattutto i ragazzi hanno fatto esperienza di autonomia.
Mi diceva" l'anno prossimo devi far partecipare anche Giovanni!"
Ora penso:perche'!perche' Giovanni che ha dodici anni non deve far vacanza come hanno fatto sempre i suoi fratelli alla sua eta'?
Perche' e' un piu' essere ghetizzati anziche' trascorrere vacanze con gli amici e
poter essere circondato da bambini e adulti che sempre piu', conoscendolo, aumentano la loro stima in lui.?
PARLIAMONE
Una vacanza ''Gaia:r.d.a.'' cioe' ''alla Riscoperta dell'Anima''. E' il titolo che l'associazione Blindsight Project ha scelto per la settimana di svago e divertimento promossa a Praia a Mare tra il 17 e il 24 luglio, con replica dal 24 al 31 luglio. Organizzatrice della prima edizione di queste vacanze speciali e' Laura Raffaeli, presidente dell'associazione che si sta battendo da anni per l'abbattimento delle barriere sensoriali. Non vedente da otto anni, quando un automobilista distratto l'ha investita mentre usciva in retromarcia da un parcheggio a Roma, Laura e' convinta che ''i disabili visivi possono fare tutte le cose che possono fare i normodotati, anche parapendio, rafting e gli sport estremi''. Infatti la settimana di vacanza promossa dalla Blindsight Project c'e' la possibilita' per i disabili di praticare queste discipline; per questo e' stata chiamata ''Hard Week''. Ma non si tratta di una vacanza per soli disabili. Anzi, vuole essere proprio il contrario. Laura Raffaeli tiene molto a precisare che ''tutti sono invitati, anche i normodotati. Solo cosi' si puo' raggiungere l'integrazione''. ''Le prime barriere da abbattere -spiega all'ADNKRONOS - sono quelle mentali. Poi quelle sensoriali e materiali. Vogliamo dimostrare che anche noi disabili possiamo fare tutto, solo con qualche accortezza in piu'. Ma vogliamo farlo insieme ai normodotati, non sentirci una cosa a parte''. E' la prima volta che viene organizzata una ''Hard Week''. Gli sport che disabili e normodotati potranno provare insieme sono parapendio, deltaplano, rafting, trekking, immersioni subacquee, canoa, equitazione, ciclismo (tandem compresi), vela e altro. Per chi ha voglia di cimentarsi in forti emozioni non resta, dunque, che accomodarsi. Per i non vedenti o disabili in genere ci sara' la possibilita' di avere un assistente qualificato, oltre all'istruttore. L'organizzazione ha inoltre pensato alla sistemazione in un hotel nel centro di Praia a Mare, sull'alto Tirreno cosentino. ''Una settimana di grande svago e divertimento, di relax al mare, nella natura semi incontaminata della Calabria per tutti, indistintamente. Sia per i disabili, insomma, sia per chi vuole abbandonare l'auto per una settimana'' dicono gli organizzatori. ''La vacanza -spiegano- spazia dal turismo normale a cui si e' abituati solitamente, a un esempio di turismo accessibile a tutti, dove anche le barriere sensoriali e quelle mentali saranno abbattute col solo sostegno della natura, dello sport, del divertimento, dello stare insieme, se si vuole, o in meditazione da soli su una spiaggia''. (adnkronos)