sabato 10 luglio 2010

QUALCOSA MUORE NELL'ANIMA


Algo se muere en el alma (Qualcosa muore nell'anima).....
Ve la ripropongo
perchè descrive la dinamica della nostalgia dolcissima e triste per l'amico che
se ne va ma è anche l'inverso di quel che accade nel Cristianesimo, come spiega
questo bellissimo passo tratto da una conversazione di don Giussani, che parte
appunto da La Sevillanas del Adiòs:


«Qualcosa muore nell’anima quando se ne va l’amico.Quando l’amico se ne va e va lasciando una traccia che non si può cancellare.Non andartene, ancora;non andartene, per favore,perché anche la mia chitarra piange quando dice addio.Un fazzoletto di silenzio al momento della partenza.
Al momento della partenza,perché hai parole che feriscono e non si possono dire.La barca, ecco, si va facendo piccola quando s’allontana sul mare.Quando si allontana sul mare e quando si va perdendo,che grande è la solitudine!Questo vuoto che lascia l’amico che se ne va.L’amico che se ne va è come un pozzo senza fondo,che non si può più riempire»

"La barca che si allontana e che porta l'amico diventa un punto sempre più piccolo, un punto lontanissimo all'orizzonte. Finché scompare. Ma quel punto va verso il suo destino, va verso la sua felicità. Noi siamo sulla riva, e non riusciamo a contenere lo struggimento che ci gonfia il cuore per l'amico che se ne va e che non potremo più stringere a noi. Ma lui va verso l'infinito. E questo è l'unico nostro conforto. Io non so dirti come questo accada, ma capisco che, qualche volta, non siamo noi che possiamo decidere il bene dell'amato. Dobbiamo essere sereni, pur nel dolore dello strappo, quando sappiamo che la persona che amiamo è felice. Per il cristiano quella linea d'orizzonte è come il mistero […] è una terra ignota, da cui deve arrivare a lui uno che porta una ricchezza inimmaginabile. Eppure il cuore, che non riesce a immaginare questa ricchezza, questa giustizia, questo amore, questa verità, questa felicità, il cuore che non riesce a immaginarla, ne ha però struggente bisogno. È da quell'orizzonte che deve venire. E, infatti, a un certo momento, appare un punto all'orizzonte, sulla linea dell'orizzonte: è questa barca. Questo barquiňo, che è un punto, diventa sempre più grande, sempre più grande […] finché si vede un uomo, il barcaiolo, seduto dentro. La barca si avvicina alla riva, attracca, e l'uomo che stava aspettando abbraccia l'uomo che arriva. Il cristianesimo nasce così, come l'uomo che aspetta, che abbraccia l'uomo che arriva dall'altrimenti enigmatico e prima ignoto orizzonte".
L. Giussani - Realtà e giovinezza. La sfida

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