sabato 31 luglio 2010

BENEDETTO XVI

....Gesù esorta con forza” a chiedere, cercare, bussare. “Non è – ha chiarito il Papa - un domandare per soddisfare le proprie voglie, quanto piuttosto per tenere desta l’amicizia con Dio, il quale – dice sempre il Vangelo – ‘darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!’”......

.....Come San Giacomo. “Questa domenica (25 luglio, ndr.) si celebra anche la festa dell’Apostolo Giacomo, tanto venerato da tempo immemorabile a Compostela”......,

......Di cuore rivolgo uno speciale pensiero ai pellegrini accorsi numerosi a Santiago de Compostela!”. “La Vergine Maria – è stato l’auspicio conclusivo prima di recitare l’Angelus - ci aiuti a riscoprire la bellezza e la profondità della preghiera cristiana”.......


Il pane e il perdono

Parole che plasmano la vita

Il dolore per la morte di 19 giovani partecipanti alla “Love Parade 2010”, raduno di musica techno a Duisburg (Germania), il ricordo della festa di San Giacomo Apostolo e il prossimo viaggio a Santiago di Compostela e a Barcellona, la preghiera del Padre Nostro. Questi i tre punti principali delle parole di Benedetto XVI in occasione della recita dell’Angelus dal balcone del Cortile interno del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo, domenica 25 luglio.



Parole che ci accompagnano sempre. “Siamo di fronte alle prime parole della Sacra Scrittura che apprendiamo fin da bambini. Esse si imprimono nella memoria, plasmano la nostra vita, ci accompagnano fino all’ultimo respiro. Esse svelano che ‘noi non siamo già in modo compiuto figli di Dio, ma dobbiamo diventarlo ed esserlo sempre di più mediante una nostra sempre più profonda comunione con Gesù. Essere figli diventa l’equivalente di seguire Cristo’”. Questo il pensiero di Benedetto XVI, in riferimento alla preghiera del Padre Nostro, al centro del Vangelo domenicale del 25 luglio. “Questa preghiera – ha affermato - accoglie ed esprime anche le umane necessità materiali e spirituali: ‘Dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati’. E proprio a causa dei bisogni e delle difficoltà di ogni giorno, Gesù esorta con forza” a chiedere, cercare, bussare. “Non è – ha chiarito il Papa - un domandare per soddisfare le proprie voglie, quanto piuttosto per tenere desta l’amicizia con Dio, il quale – dice sempre il Vangelo – ‘darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!’”.
Amici di Dio. Questo, ha sottolineato il Pontefice, “lo hanno sperimentato gli antichi ‘padri del deserto’ e i contemplativi di tutti i tempi, divenuti, a motivo della preghiera, amici di Dio, come Abramo, che implorò il Signore di risparmiare i pochi giusti dallo sterminio della città di Sòdoma”. Santa Teresa d’Avila, ha ricordato il Papa, “invitava le sue consorelle dicendo: ‘Dobbiamo supplicare Dio che ci liberi da ogni pericolo per sempre e ci tolga da ogni male. E per quanto imperfetto sia il nostro desiderio, sforziamoci di insistere in questa richiesta. Che ci costa chiedere molto, visto che ci rivolgiamo all’Onnipotente?’”. “Ogniqualvolta recitiamo il Padre Nostro – ha osservato Benedetto XVI -, la nostra voce s’intreccia con quella della Chiesa, perché chi prega non è mai solo”. “Oggi (25 luglio, ndr.) – ha proseguito il Santo Padre - ricorre la festa dell’apostolo san Giacomo detto ‘il Maggiore’, che lasciò il padre e il lavoro di pescatore per seguire Gesù e per Lui diede la vita, primo tra gli Apostoli. Di cuore rivolgo uno speciale pensiero ai pellegrini accorsi numerosi a Santiago de Compostela!”. “La Vergine Maria – è stato l’auspicio conclusivo prima di recitare l’Angelus - ci aiuti a riscoprire la bellezza e la profondità della preghiera cristiana”.

Per le vittime di Duisburg. “Ho appreso con dolore della tragedia avvenuta a Duisburg in Germania, in cui sono rimasti vittime numerosi giovani. Raccomando al Signore nella preghiera i defunti, i feriti e i loro familiari”. Lo ha dichiarato Benedetto XVI, dopo la recita dell’Angelus. Sabato 24 luglio nella cittadina tedesca, infatti, hanno perso la vita 19 giovani, di cui una italiana, e ne sono restati feriti oltre 300, in seguito agli incidenti avvenuti alla “Love Parade 2010”, il più grande raduno di musica techno del mondo. Le vittime sono morte schiacciate nella calca sotto il tunnel di accesso all'area che ospitava la festa. “Al Nostro Misericordioso Padre Celeste – ha detto il Papa in tedesco - affido oggi in particolare i giovani che ieri a Duisburg hanno perso la vita in modo tragico. Per i loro parenti e amici che si trovano nel dolore, come pure per i molti feriti, chiedo il conforto e la vicinanza dello Spirito Santo”.

Come San Giacomo. “Questa domenica (25 luglio, ndr.) si celebra anche la festa dell’Apostolo Giacomo, tanto venerato da tempo immemorabile a Compostela”, e il cui culto è così radicato in Spagna. Lo ha ricordato Benedetto XVI, dopo la recita dell’Angelus, rivolgendosi ai pellegrini spagnoli. “In questo Anno Santo Compostelano – ha detto il Papa – spero di unirmi ai numerosi pellegrini il prossimo novembre, in un viaggio che mi porterà anche a visitare Barcellona”. Il Pontefice ha quindi espresso l’auspicio che seguendo il cammino dell’Apostolo si possa dare una “testimonianza costante di fede, speranza e carità”. Nei saluti in italiano, il Santo Padre ha rivolto un pensiero alle Suore Figlie di Maria Ausiliatrice, provenienti da Africa, America del Sud, Asia ed Europa, ai giovani che prendono parte ad un’iniziativa vocazionale dei Missionari e delle Suore del Preziosissimo Sangue, ai piccoli ministranti di Conselve, agli sbandieratori di San Marino, al pellegrinaggio della Speranza della gioventù Carmelitana, alla Corale Laurentiana di Tor San Lorenzo, ai membri del sesto reparto manutenzione elicotteri dell’Aeronautica militare, venuti con alcuni familiari. Infine ricordando che ieri ricorreva a Castel Gandolfo la "Sagra delle Pesche", il Papa ha reso grazie a Dio “per i frutti della terra e del lavoro umano!”.



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