martedì 12 ottobre 2010

S.O.S INTEGRALISMO ISLAMICO


I "capitali anonimi" che "schiavizzano" gli uomini e il terrorismo ideologico sono solo alcune delle "false divinità che distruggono il mondo". E' un Papa deciso, netto, quasi aggressivo nella critica agli aspetti più disumani del capitalismo e del radicalismo islamico quello che apre a Roma il Sinodo sul Medio Oriente.

In un discorso a braccio, pronunciato con la voce leggermente arrochita, il pontefice si è soffermato sul libro dell'Apocalisse, evocando la "sofferenza dei testimoni del Cristo" e "il sangue dei martiri, il dolore del grido della Madre Chiesa che fa cadere, trasforma il mondo" e "non assorbe i falsi idoli".

"Pensiamo - ha detto Benedetto XVI - alle grandi potenze della storia di oggi, pensiamo ai capitali anonimi che schiavizzano l'uomo, che non sono più cose degli uomini ma un potere anonimo al quale gli uomini sono asserviti, per cui soffrono e sono persino disposti a morire". Secondo il pontefice, "si tratta di un potere distruttore che minaccia il mondo". Il Papa ha poi citato le "ideologie terroristiche" che sostengono con la loro "violenza" di agire "in nome di Dio": "Non è Dio - ha osservato - sono false divinità che devono essere smascherate perché non sono Dio".



Il Sinodo vaticano per il Medio Oriente, presieduto da papa Benedetto XVI, ha denunciato l'avanzata nella regione dell"'Islam politico" che "colpisce la situazione dei cristiani, sopratutto nel mondo arabo". "Vuole imporre un modello di vita islamico a tutti i cittadini, a volte con la violenza. Costituisce dunque una minaccia per tutti, e noi dobbiamo, insieme, affrontare queste correnti estremiste", ha detto stamane il relatore generale dell'Assemblea, il patriarca copto cattolico di Alessandria Antonios Naguib. All'assemblea, che si concluderà il 24 ottobre, partecipano tutti i vescovi e i patriarchi della regione. Alla minaccia fondamentalista, si aggiugnono anche le difficolta' di vita quotidiana dei cristiani, che si sentono "nella condizione di non-cittadini" nei paesi musulmani a motivo che spesso i musulmani "non fanno distinzione tra religione e politica".




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