LAURA CI HA SEGNALATO
di Massimo Camisasca 25/02/2009
Il tempo quaresimale è tempo di preghiera e di vigilanza.
La preghiera cristiana è una sola: «Venga il tuo Regno» (Mt 6, 10), «Vieni Signore Gesù» (Ap 22, 20). L’attesa di Cristo consiste nel grido: «Si compia ciò che hai iniziato fra di noi» (Fil 1, 6). È il desiderio che si manifesti più compiutamente, in modo più vero per noi e per gli altri, ciò che egli ha operato: l’edificazione della sua Chiesa.
Con questo blog desidero dare la possibilita' a tutti di leggere articoli ,commenti ,interventi che mi aiutano a guardare la realta', a saperla leggere ed essere aiutati a vivere ogni circostanza positivamente. Mounier diceva "la vita e' arcigna con chi le mette il muso" (lettere sul dolore). E' importante saper abbracciare la realta' tutta per poter vivere la giornata con letizia.
giovedì 26 febbraio 2009
mercoledì 25 febbraio 2009
UNA COMMEDIA DI BARI E IMPOSTORI CON PADRE DOLENTE
da Il Foglio del 23 febbraio 2009
di Giuliano Ferrara
In confronto Goebbels era un fanciullino. L`insieme di retoriche azionate a comando e vittoriosamente nel caso della ragazza presa di forza per sentenza giudiziaria e messa a morte senza moratoria si fondava sull`alone tragico del dolore di un padre. Sfida morale azzardata ma a suo modo grandiosa.
di Giuliano Ferrara
In confronto Goebbels era un fanciullino. L`insieme di retoriche azionate a comando e vittoriosamente nel caso della ragazza presa di forza per sentenza giudiziaria e messa a morte senza moratoria si fondava sull`alone tragico del dolore di un padre. Sfida morale azzardata ma a suo modo grandiosa.
QUELLO SGUARDO E' ANCORA PRESENTE
La nostra generazione ha avuto questa sfacciata fortuna. Questa Grazia. Noi che abbiamo potuto ascoltare don Giussani, conoscerlo, parlarci. Guardarlo parlare. Noi che ci siamo sentiti guardare, uno per uno, ognuno – anche fra altri diecimila – in una maniera esclusiva, che abbracciava la mia anima, la tua anima. Con una stima indomabile in noi che stava insieme a una infinita misericordia. Il suo sguardo diceva a ciascuno di noi: “io sono con te!”.
di Antonio Socci
Spesso ai miei figli ho desiderato parlare degli occhi di don Giussani. Del suo sguardo. Perché gli amici di Gesù finiscono per somigliargli, per avere lo stesso cuore e lo stesso sguardo. Noi abbiamo potuto accorgercene.
domenica 22 febbraio 2009
4 ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI DON GIUSSANI
Domenica 22 febbraio: Messa per don Giussani
Con il Vescovo in Cattedrale Messa per don Giussani
Domenica 22 febbraio alle ore 18.30 in Cattedrale celebrazione
Eucaristica presieduta dal Vescovo Enrico nel quarto anniversario della morte di don Luigi Giussani.
Ricorre inoltre il ventisettesimo del riconoscimento pontificio della Fraternità di Comunione e Liberazione. L'intenzione proposta per le sante messe è la seguente:
Chiediamo con insistenza al Signore il dono di una pace vera e duratura in Medio Oriente, consapevoli che il primo cambiamento del mondo - come sempre ci ha richiamato don Giussani - è quello del nostro cuore.
BULLISMO E DINTORNI QUEL CHE ACCADE QUANDO I GENITORI DELEGANO L'EDUCAZIONE DEI FIGLI
....E come biasimarli: dal momento che, sin dalla loro nascita, è a questi terzi che i figli sono stati affidati. La radice del malessere di oggi è nell’educazione di ieri, quella che i genitori hanno delegato ad altri. Non sempre è accaduto per loro libera scelta: ma pochi hanno trovato il modo e la forza di opporsi - in particolare quando hanno dovuto abbandonare i figli, poco più che lattanti, per riprendere l’attività lavorativa. Tutto comincia all’asilo nido:......
di Paola Liberace
Tratto da Il Sussidiario.net il 20 febbraio 2009
Ragazzi che aggrediscono, derubano, picchiano, stuprano. Ragazzi come tanti, che provengono da famiglie normali: sbalordite dal comportamento dei figli, che mai li avrebbero pensati capaci di dare fuoco a un barbone o di violentare una compagna di classe.
E quando si trovano di fronte a simili episodi – definiti “bullismo”, per l’imbarazzo di ammettere che si tratta di delinquenza vera e propria – finiscono per dare la colpa a terzi: Internet, il contesto socioculturale, la scuola.
GIUSSANI UN CARISMA CHE CONTINUA A FIORIRE
La Chiesa e il mondo • Quattro anni fa la morte del fondatore di Comunione e liberazione. Un testimone della fede che ha generato molti figli. E che oggi «rivive» in settanta Paesi
di Giorgio Paolucci
Tratto da Avvenire del 20 febbraio 2009
Il 22 febbraio di quattro anni fa moriva a Milano don Giussani. Ma più che di un morto, qui si vuol parlare di uno che continua a vivere. Non solo perché il suo pensiero, i libri che ha scritto e le opere che sono nate dalla sua testimonianza stanno conoscendo una grande diffusione in tutto il mondo, ma anche e soprattutto perché il suo carisma continua a fiorire, generando a una nuova esistenza migliaia di persone.
di Giorgio Paolucci
Tratto da Avvenire del 20 febbraio 2009
Il 22 febbraio di quattro anni fa moriva a Milano don Giussani. Ma più che di un morto, qui si vuol parlare di uno che continua a vivere. Non solo perché il suo pensiero, i libri che ha scritto e le opere che sono nate dalla sua testimonianza stanno conoscendo una grande diffusione in tutto il mondo, ma anche e soprattutto perché il suo carisma continua a fiorire, generando a una nuova esistenza migliaia di persone.
DON GIUSSANI SPIAZZA GLI STORICI:FU LUI IL PRECURSORE DEL CONCILIO
Un libro contesta la vulgata sul sacerdote. Il vescovo Negri: «La sua ricerca di una esperienza di fede più autentica anticipò il rinnovamento»di Andrea Tornielli
Tratto da Il Giornale del 21 febbraio 2009
Don Giussani, il fondatore di Cl, un «precursore» del Concilio Vaticano II? La tesi non sarebbe di per sé eclatante se non cozzasse con l’immagine stereotipata affibbiata per molti anni al movimento che si è originato dalle sue intuizioni: quella di «integrismo».
Tratto da Il Giornale del 21 febbraio 2009
Don Giussani, il fondatore di Cl, un «precursore» del Concilio Vaticano II? La tesi non sarebbe di per sé eclatante se non cozzasse con l’immagine stereotipata affibbiata per molti anni al movimento che si è originato dalle sue intuizioni: quella di «integrismo».
"E' FINITA ,RESTERO' IN DISPARTE" E INVECE BEPPINO E' IN PIAZZA
Aveva promesso di non parlare più, ma oggi il padre di Eluana parteciperà alla manifestazione di Roma contro il governo
Tratto da Il Giornale del 21 febbraio 2009
Tratto da Il Giornale del 21 febbraio 2009
giovedì 19 febbraio 2009
AVE O GIUSEPPE
mercoledì 18 febbraio 2009
CI PRENDIAMO CURA DELLE PIANTE E POI DICIAMO CON INCURIA "STATO VEGETATIVO"
DA IL FOGLIO 17 Febbraio
La speranza è stata offerta dalle suore
A proposito di lei. La sola speranza è stata offerta dalle suore, spingendo la carrozzella nonostante vi fosse appoggiata una persona dai contorni scomparsi, e che proprio quella loro pietà faceva tornare a esistere. Era questo a brillare: che una catastrofe fosse protetta.
PADRE ALDO
Insieme non per fare, ma perché l’io non muoia, perché l’io vibri, cresca, perché solo un io commosso genera, crea e sostiene un’opera.
Perché l'io non muoia, ma vibri, cresca...
dal blog di Anna
Davanti alla nostra povera società, che sembra essere smarrita e senza alcun punto fermo, mi sorprendo sempre più spesso a pensare che aveva ragione chi diceva : "La bellezza salverà il mondo".
Ditemi se non è bella, pur nella drammaticità e nel dolore di tanti malati terminali che lui assiste, questa lettera di p.Aldo appena arrivata:
Perché l'io non muoia, ma vibri, cresca...
dal blog di Anna
Davanti alla nostra povera società, che sembra essere smarrita e senza alcun punto fermo, mi sorprendo sempre più spesso a pensare che aveva ragione chi diceva : "La bellezza salverà il mondo".
Ditemi se non è bella, pur nella drammaticità e nel dolore di tanti malati terminali che lui assiste, questa lettera di p.Aldo appena arrivata:
GIOVANNI
Ciao a tutti
domani Giovanni dovrebbe essere operato a niguarda ha bisogno di tutte le vostre preghiere.
Sia la primaria che l'aiuto ci hanno detto di contare piu' sulle novene che sulle loro possibilita' chirurgiche e di pregare anche santa Rita la Santa dei miracoli impossibili.
Loro prima di entrare in sala lo faranno grazie
Scrivi qui il riassunto del POST
IL PENSIERO DI SAN TOMMASO SUI VIZI CAPITALI
....Nel momento della fatica psichica, si può ritornare a Dio, chiedendo la grazia necessaria, o si può cercare qualche piccolo narcotico, che darà un momentaneo sollievo: una sigaretta, un dolce, uno sguardo al giornale. Seguirà un breve ristoro, ma l'occasione di appoggiarsi a Dio o chiamarlo è perduta. Più l'individuo rifiuta tali occasioni d'incontrarsi con Dio, più Dio diventa lontano, straniero e viene avvertito come fastidioso......
Analizzato al computer il pensiero di Tommaso d'Aquino sui vizi capitali
di Wojciech Giertych
Tratto da L'Osservatore Romano del 16 febbraio 2009
INTERVISTA A PADRE RANIERO CANTALAMESSA DE LA TORRE
Tratto dal sito ZENIT, Agenzia di notizie il 16 febbraio 2009
Secondo il Predicatore della Casa pontificia, i cristiani di oggi dovrebbero cercare di seguire l’esempio dei loro primi predecessori: cambiare la società con la propria testimonianza, piuttosto che concentrarsi per cambiare le leggi.
In questa intervista rilasciata a ZENIT padre Raniero Cantalamessa, illustra le sfide che interpellano le famiglie cristiane.
Secondo il Predicatore della Casa pontificia, i cristiani di oggi dovrebbero cercare di seguire l’esempio dei loro primi predecessori: cambiare la società con la propria testimonianza, piuttosto che concentrarsi per cambiare le leggi.
In questa intervista rilasciata a ZENIT padre Raniero Cantalamessa, illustra le sfide che interpellano le famiglie cristiane.
EUTANASIA
.....Per fortuna Eluana è stata viva e ingombrante. Anche da morta è difficile considerarla una cosa insignificante, checché ne dicano i cultori della invero difficile equiparazione tra “vita (vegetativa)” e “non-vita”. Nel criterio scientifico assodato per definire quando si è morti, Eluana non rientrava. A meno che si distogliesse da lei l’attenzione allontanandone la vista fisica e mediatica finché, da morta, ha rischiato di perdere la gara dell’audience con l’imprescindibile Federica del Grande Fratello, lei sì visibile ventiquattrore al giorno nella sua assoluta insignificanza.....
di Giuseppe Romano
Tratto da il Domenicale del 14 febbraio 2009
Nei giorni in cui Eluana Englaro agonizzava è andata in onda una fiction tv in cui un condannato a morte, che si protestava ed era innocente, veniva giustiziato prima che giustizia fosse fatta: la sua morte dava però a un poliziotto la spinta per trovare il vero colpevole.
di Giuseppe Romano
Tratto da il Domenicale del 14 febbraio 2009
Nei giorni in cui Eluana Englaro agonizzava è andata in onda una fiction tv in cui un condannato a morte, che si protestava ed era innocente, veniva giustiziato prima che giustizia fosse fatta: la sua morte dava però a un poliziotto la spinta per trovare il vero colpevole.
TERRY SCRIVE
Ciao,
condivido pienamente il tuo post.
Non vedo anno zero, lo considero un programma fazioso, se fosse per me non lo manderei più in onda.
Avevo però già visto questo video e anche all'ora mi arrabbiai oltre a dispiacermene. E' incredibile come si possa falsare la realtà per i propri usi e consumi.
La vita rimane un valore sempre qualunque sia il suo stato.
Mi è piaciuto però ciò che ha detto Formigoni, le sue parole sono state chiare, precise e concrete.
PS.:trovo il tuo blg molto interessante, se per te non è un problema metterei il tuo link nel mio blog, perché conto di venirti a trovare ancora.
un abbraccio
terry
Grazie Terry se mi mandi il tuo metto il tuo sul mio e poi sarebbe un occasione per conoscerti ciao Tiziana
condivido pienamente il tuo post.
Non vedo anno zero, lo considero un programma fazioso, se fosse per me non lo manderei più in onda.
Avevo però già visto questo video e anche all'ora mi arrabbiai oltre a dispiacermene. E' incredibile come si possa falsare la realtà per i propri usi e consumi.
La vita rimane un valore sempre qualunque sia il suo stato.
Mi è piaciuto però ciò che ha detto Formigoni, le sue parole sono state chiare, precise e concrete.
PS.:trovo il tuo blg molto interessante, se per te non è un problema metterei il tuo link nel mio blog, perché conto di venirti a trovare ancora.
un abbraccio
terry
Grazie Terry se mi mandi il tuo metto il tuo sul mio e poi sarebbe un occasione per conoscerti ciao Tiziana
lunedì 16 febbraio 2009
TESTIMONIANZA
Che utilità porta quindi la vita di mio fratello nel mondo, perché è questa una delle più grandi obiezioni che il mondo fa nei confronti delle persone disabili, cioè che utilità ha per la società?
Porta uno sguardo nuovo, una umanità nuova per cui sei educato a guardare l'altro non per il suo limite ma per la sua dignità, per il suo desiderio di felicità, e cosi ti fa stare più attento ai suoi bisogni.
Nasce uno sguardo caritatevole, amorevole per cui mi ritrovo pienamente, sia come famigliare sia come fisioterapista, nelle parole di Achilli quando dice: "ci si prende cura sino alla fine solo di ciò che si ama".
Elia Bocchi
Cara Tiziana
sono Vittorino amico di Luisella e Franco Riva e di Paolo Mannino e ho partecipato agli incontri degli amici di giovanni
mi permetto inviarti una testimonianza di mio figlio Elia che mi ha colpito molto e spero sia utile anche a voi
ciao
vittorino
Cosa c"entra Eluana e tutto quello che le è successo con me? questa è la domanda che mi pongo ormai da qualche mese, cosa c'entra, perchè mi interessa?
C'entra perchè pone una domanda di significato Urge sapere che la vita abbia un senso.
TESTIMONI
Majlinda e l’attesa di Cristo
di Alessandro Banfi
13/01/2009 - Don Martino, cappellano del San Raffaele di Milano, racconta gli ultimi giorni di una ragazza che ha colpito chiunque l’abbia incontrata. Perché viveva ricca di una certezza
di Alessandro Banfi
13/01/2009 - Don Martino, cappellano del San Raffaele di Milano, racconta gli ultimi giorni di una ragazza che ha colpito chiunque l’abbia incontrata. Perché viveva ricca di una certezza
ANNO ZERONESSUNO TOCCHI CAINO
In questo film-documento vi mostriamo una pseudo-giornalista fino a ieri sconosciuta alla quale in cambio dello scoop sulle ultime ore di Eluana Englaro è stato chiesto di raccontare una falsa??? versione dei fatti. Quanto riferito da questa signora è in netto contrasto con le testimonianze delle Caritatevoli Suore che hanno accudito la sfortunata ragazza per 17 anni e di altre persone attendibili come giustamente sostenuto dal Pres. Reg. Lombardia Roberto Formigoni. L'intervista ci porta a riflettere sull'uso fazioso di un servizio pubblico e sull'utilità, sulla necessità e sulla validità di questi programmi condotti da pseudopresentatori ignoranti e ideologicamente rappresi.
L'ARCIITALIANO
....Perché bisogna ribadire in questo caso lo statuto dimenticato di quel che è la persona umana. Non è la proiezione del nostro amore protettivo, non possiamo decidere per lei, rifiutarla o accettarla a seconda di una sentenza di legge.
Un corpo in vita, per quanto gravato dal massimo handicap che è la perdita della coscienza vigile, deve essere rispettato in nome di un’idea di carità e di cura che trascende le storie singole, i profili individuali, e ci riguarda tutti. La vita non è disponibile, questo è il punto. Non si può trattare la vita e sindacarla, mai, in nessun caso, come fosse una cosa, una particella della natura invece che la funzione sacra di un soggetto personale......
L’arcitaliano (FERRARA)
Sono un individualista naturale, fatto così, di carattere, e da individualista mi comportavo
domenica 15 febbraio 2009
CON QUALE AUTORITA'
«C’è chi dice che la vita è una malattia trasmessa per via sessuale, mortale al cento per cento. È questo che si è voluto affermare uccidendo Eluana Englaro?». Per il leader laico di Cl Giancarlo Cesana «negare la carità è negare la libertà di amare»
di Luigi Amicone
È proprio vero che Dio scrive dritto sulle righe storte. Shit happens. È la vita. Le cose brutte accadono. Per esempio, è accaduta per Eluana Englaro l’esecuzione di una sentenza di condanna a morte per fame e per sete. Nella sue ultime ore abbiamo seguito gli aggiornamenti della notizia scorrendo i siti internet. O buttando occhiate di sgomento su giornali e televisioni. Ma cosa accade quando accade qualcosa di vero anche dentro un’immensa menzogna? Secondo chi l’ha fatta morire, Eluana era morta da diciassette anni. Eppure Eluana aveva la tosse. È stato come il sorgere improvviso di una bella giornata di sole. Come la petizione popolare che Roberto Formigoni e gli altri hanno lanciato al presidente Giorgio Napolitano sabato scorso. E già domenica la redazione di Tempi è stata investita da migliaia e migliaia di firme via fax raccolte da gente comune, gente che ha visto per caso questa cosa nel nostro sito, e che l’ha segnalata al vicino di casa o l’ha messa su un bancone di bar o l’ha portata alla Messa domenicale. Non c’è niente da fare, e ciò è la consolazione e la speranza del vivere, anche del vivere in galera o inchiodati a un letto: un’esperienza di verità spegne come il fuoco nell’acqua qualsiasi cosa nello spettro che va dalla pura ricerca alla pura menzogna. È come il ribellarsi autentico dell’animo umano davanti a una disumanità così conclamata e imposta da una folle e ideologica interpretazione della Costituzione italiana, avvalorata dai massimi vertici dello Stato. È l’imprevedibile, imprevisto, grande moto di umanità che si è opposto con la preghiera, la parola, la testimonianza, la lettera, la pietà e la carità popolare al vuoto di pietà, carità, misericordia del potere scettrato. È come la politica autentica. Poiché, come andiamo dicendo da quando siamo nati, la prima politica è vivere. La politica con la P maiuscola: da quell’eroe che è stato il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, a quel gigante che si è dimostrato Silvio Berlusconi e, a seguire, tutto il governo (e caro zio Giulio Andreotti che ti sei unito ai corifei della buona morte, questa volta hai proprio peccato), che contro ogni aspettativa hanno sostenuto fino in fondo la buona battaglia della verità della vita. O, finalmente, accade Enzo Jannacci, l’ateo malinconico, giocoso, poeta, che se ne esce bel bello da sotto i kilt del Corriere della Sera ed è subito aurora: «In questi ultimi anni la figura del Cristo è diventata per me fondamentale: è il pensiero della sua fine in croce a rendermi impossibile anche solo l’idea di aiutare qualcuno a morire. Se il Nazareno tornasse ci prenderebbe a sberle tutti quanti. Ce lo meritiamo, eccome, però avremmo così tanto bisogno di una sua carezza». (Leggi l'intervista a Jannacci)
INTERVISTA A GIANCARLO CESANA;
Giancarlo Cesana, ti do del tu, siamo amici da trentacinque anni. Ti aspettavi una storia del genere? Dopo tutto non sono passati neanche quattro anni dalla tragedia di Terri Schiavo.
di Luigi Amicone
È proprio vero che Dio scrive dritto sulle righe storte. Shit happens. È la vita. Le cose brutte accadono. Per esempio, è accaduta per Eluana Englaro l’esecuzione di una sentenza di condanna a morte per fame e per sete. Nella sue ultime ore abbiamo seguito gli aggiornamenti della notizia scorrendo i siti internet. O buttando occhiate di sgomento su giornali e televisioni. Ma cosa accade quando accade qualcosa di vero anche dentro un’immensa menzogna? Secondo chi l’ha fatta morire, Eluana era morta da diciassette anni. Eppure Eluana aveva la tosse. È stato come il sorgere improvviso di una bella giornata di sole. Come la petizione popolare che Roberto Formigoni e gli altri hanno lanciato al presidente Giorgio Napolitano sabato scorso. E già domenica la redazione di Tempi è stata investita da migliaia e migliaia di firme via fax raccolte da gente comune, gente che ha visto per caso questa cosa nel nostro sito, e che l’ha segnalata al vicino di casa o l’ha messa su un bancone di bar o l’ha portata alla Messa domenicale. Non c’è niente da fare, e ciò è la consolazione e la speranza del vivere, anche del vivere in galera o inchiodati a un letto: un’esperienza di verità spegne come il fuoco nell’acqua qualsiasi cosa nello spettro che va dalla pura ricerca alla pura menzogna. È come il ribellarsi autentico dell’animo umano davanti a una disumanità così conclamata e imposta da una folle e ideologica interpretazione della Costituzione italiana, avvalorata dai massimi vertici dello Stato. È l’imprevedibile, imprevisto, grande moto di umanità che si è opposto con la preghiera, la parola, la testimonianza, la lettera, la pietà e la carità popolare al vuoto di pietà, carità, misericordia del potere scettrato. È come la politica autentica. Poiché, come andiamo dicendo da quando siamo nati, la prima politica è vivere. La politica con la P maiuscola: da quell’eroe che è stato il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, a quel gigante che si è dimostrato Silvio Berlusconi e, a seguire, tutto il governo (e caro zio Giulio Andreotti che ti sei unito ai corifei della buona morte, questa volta hai proprio peccato), che contro ogni aspettativa hanno sostenuto fino in fondo la buona battaglia della verità della vita. O, finalmente, accade Enzo Jannacci, l’ateo malinconico, giocoso, poeta, che se ne esce bel bello da sotto i kilt del Corriere della Sera ed è subito aurora: «In questi ultimi anni la figura del Cristo è diventata per me fondamentale: è il pensiero della sua fine in croce a rendermi impossibile anche solo l’idea di aiutare qualcuno a morire. Se il Nazareno tornasse ci prenderebbe a sberle tutti quanti. Ce lo meritiamo, eccome, però avremmo così tanto bisogno di una sua carezza». (Leggi l'intervista a Jannacci)
INTERVISTA A GIANCARLO CESANA;
Giancarlo Cesana, ti do del tu, siamo amici da trentacinque anni. Ti aspettavi una storia del genere? Dopo tutto non sono passati neanche quattro anni dalla tragedia di Terri Schiavo.
giovedì 12 febbraio 2009
ELUANA PER TE PREGHIAMO COLUI CHE CI E' PADRE
Eluana/In quest'ora dolente, si svelano i cuori
Riposa in pace
"Quando la realtà appare in tutta la sua crudezza, vuoi capire che cosa hai davanti e cosa c’entra il limite con il tuo desiderio di felicità", così ha scritto Mario Dupuis, un nostro amico, padre di Anna, una ragazza cerebrolesa gravissima dalla nascita. Anna è vissuta per 15 anni, non ha mai parlato, non ha mangiato, né bevuto da sola. Era nutrita attraverso la P.E.G. e per farla respirare dovevano somministrarle ossigeno. La domanda sempre più assillante e implacabile, scrive Mario, era: "come faccio a guardare tutto questo senza soccombere, senza diventare cinico e rinnegare che la vita ha un significato seppure misterioso? Ferito da questa impotenza ed incompiutezza, mi sono attaccato a chi guardava Anna con una 'strana' profondità e un’umanità diversa, che io, che ero suo padre non avevo".
Riposa in pace
"Quando la realtà appare in tutta la sua crudezza, vuoi capire che cosa hai davanti e cosa c’entra il limite con il tuo desiderio di felicità", così ha scritto Mario Dupuis, un nostro amico, padre di Anna, una ragazza cerebrolesa gravissima dalla nascita. Anna è vissuta per 15 anni, non ha mai parlato, non ha mangiato, né bevuto da sola. Era nutrita attraverso la P.E.G. e per farla respirare dovevano somministrarle ossigeno. La domanda sempre più assillante e implacabile, scrive Mario, era: "come faccio a guardare tutto questo senza soccombere, senza diventare cinico e rinnegare che la vita ha un significato seppure misterioso? Ferito da questa impotenza ed incompiutezza, mi sono attaccato a chi guardava Anna con una 'strana' profondità e un’umanità diversa, che io, che ero suo padre non avevo".
mercoledì 11 febbraio 2009
ANONIMO DOMANDA
Tiziana ma tu parli perche eri con lei e l'hai vista? O parli semplicemente di cose sentite dire da altri?
Carissimo anonimo
mi sarebbe piaciuto di piu' poter nominare il tuo nome non e' molto bello parlare o scrivere ad uno che non si presenta.
Mi sembra poco serio.
Adesso comunque ti rispondo perche' mi sta molto a cuore la faccenda.
E' da undici anni che sono stata proiettatta nel mondo dell'handicap e posso dirti che veramente una grande ,dolorosa ,interessante,avventura.
Ti piacciono i film avventurosi? se si ti garantisco che stare nella realta' della disabilita' ti affascinerebbe.
Non e' semplice bisogna superare molti ostacoli soprattutto e' necessario lasciarsi andare e abbandonare tutte le incrostazioni che con gli anni ci siamo messe adddosso.
E' una partita diversa forse assomiglia un po' al gioco degli scacchi.
E' una partita lenta che richiede molta osservazione e poco ragionamento.
Adesso e' di moda andare a riufugiarsi nelle tecniche orientali e molti sono disposti a spendere per impararle.
Nel mondo dell'handicap tutto ti e' dato gratuitamente occorre solo la disponibilita' dell'accoglierlo.
Tu entri in questo mondo pensando di portare qualche cosa e ti accorgi lentamente che stai ricendo il centuplo.
Devi diventare ogni giorno piu' libero e accettare sempre piu' che non ci facciamo da soli.
Dai questo vuole essere un inizio di discussione ora aspetto una tua risposta e poi continuiamo..........ciao ciao
Carissimo anonimo
mi sarebbe piaciuto di piu' poter nominare il tuo nome non e' molto bello parlare o scrivere ad uno che non si presenta.
Mi sembra poco serio.
Adesso comunque ti rispondo perche' mi sta molto a cuore la faccenda.
E' da undici anni che sono stata proiettatta nel mondo dell'handicap e posso dirti che veramente una grande ,dolorosa ,interessante,avventura.
Ti piacciono i film avventurosi? se si ti garantisco che stare nella realta' della disabilita' ti affascinerebbe.
Non e' semplice bisogna superare molti ostacoli soprattutto e' necessario lasciarsi andare e abbandonare tutte le incrostazioni che con gli anni ci siamo messe adddosso.
E' una partita diversa forse assomiglia un po' al gioco degli scacchi.
E' una partita lenta che richiede molta osservazione e poco ragionamento.
Adesso e' di moda andare a riufugiarsi nelle tecniche orientali e molti sono disposti a spendere per impararle.
Nel mondo dell'handicap tutto ti e' dato gratuitamente occorre solo la disponibilita' dell'accoglierlo.
Tu entri in questo mondo pensando di portare qualche cosa e ti accorgi lentamente che stai ricendo il centuplo.
Devi diventare ogni giorno piu' libero e accettare sempre piu' che non ci facciamo da soli.
Dai questo vuole essere un inizio di discussione ora aspetto una tua risposta e poi continuiamo..........ciao ciao
martedì 10 febbraio 2009
SE QUESTA ERA UNA DONNA CHE DOVEVA MORIRE
La quotidianità di Eluana
Se questa era una donna che doveva morire
Al mattino, come tutti noi, apriva gli occhi. Più tardi, come capita a tanti disabili, veniva sottoposta a fisioterapia. Nel pomeriggio, quando il tempo lo permetteva, è accompagnata in giardino per la passeggiata. Ecco la quotidianità di Eluana. Fino a quando è stata trasferita a Udine, dove è morta.
Se questa era una donna che doveva morire
Al mattino, come tutti noi, apriva gli occhi. Più tardi, come capita a tanti disabili, veniva sottoposta a fisioterapia. Nel pomeriggio, quando il tempo lo permetteva, è accompagnata in giardino per la passeggiata. Ecco la quotidianità di Eluana. Fino a quando è stata trasferita a Udine, dove è morta.
NON MORTA MA UCCISA
da avvenire
Adesso però vogliamo sapere tutto
Eluana è stata uccisa. Davanti alla morte le parole tornano nude. Non consentono menzogne, non tollerano mistificazioni. E se noi – oggi – non le scrivessimo, queste parole nude e vere, se noi – oggi – non chiamassimo le cose con il loro nome, se noi – oggi – non gridassimo questa tristissima verità, non avremmo più titolo morale per parlare ai nostri lettori, ai nostri concittadini, ai nostri figli. Non saremmo cronisti, e non saremmo nemmeno uomini.
Adesso però vogliamo sapere tutto
Eluana è stata uccisa. Davanti alla morte le parole tornano nude. Non consentono menzogne, non tollerano mistificazioni. E se noi – oggi – non le scrivessimo, queste parole nude e vere, se noi – oggi – non chiamassimo le cose con il loro nome, se noi – oggi – non gridassimo questa tristissima verità, non avremmo più titolo morale per parlare ai nostri lettori, ai nostri concittadini, ai nostri figli. Non saremmo cronisti, e non saremmo nemmeno uomini.
anonimo ci ha scritto
grazie don Aldo a nome di tutti noi italiani per il coraggio paolino che tutto diventa spazzatura rispetto all'Amore a Cristo e conseguentemente alla dignità e al valore di ogni vita umana. Esempio per tutte le generazioni tentate dalle lusinghe del mondo che vorrebbero "educatamente" zittirci sulla verità dei fatti MCLM
lunedì 9 febbraio 2009
CHIARA PROPRIO NEL MOMENTO IN CUI HO APPRESO DELLA MORTE DI ELUANA CI HA SCRITTO
ELUANA E' MORTA NON SI SENTIVA PIU' AMATA
Mi chiamo Chiara e vivo a Udine, lavoro tutti i giorni poco distante dalla struttura dove Eluana Englaro sta morendo di fame e di sete.
Quello che i giornali non vi stanno dicendo ve lo dico io:in quella struttura dove un gruppo di ragazzi , tra cui mia sorella appena liceale,vanno tutti i sabati da molti anni ad assistere anziani, ammalati, handicapati fisici e mentali alcuni nelle stesse condizioni di Eluana, vivono 500 persone.Vengono assistite, nutrite,visitate tutti i sabati da questo gruppo di giovani che ha deciso di passare un pomeriggio con loro e di farlgli compagnia.Sono felici di questo è un momento importante che aspettano, che gli dona gioia, felicità, avere qualcuno che gli fa compagnia, che gioca a carte con loro, che gli asciuga la bava dalla bocca, che gli considera e gli ama per quello che sono.Quello che i giornali non vi stanno dicendo e che mia sorella e i suoi amici hanno visto con i loro occhi sabato è che su tutti quasti vecchietti con l'arrivo di Eluana è arrivata una cappa di tristezza profonda.Non ridono più, non giocano a carte,alcuni di loro stanno persino smettendo di mangiare e parlo di persone che alcuni giudicano come non più in grado di interagire con il mondo, ma che sembrano aver afferrato perfettamente la situazione in cui si trovano.C'è una sensazione di angoscia tra i pazienti della "Quiete", perchè?Noi siamo determinati dallo sguardo che ci viene rivolto.Chi sta mettendo in discussione la dignità di una vita sta mettendo in discussione la dignità di tutte le vite.Loro lo hanno capito benissimo, perchè si trovano nelle stesse condizioni di Eluana, non sono più efficenti non sono più "normali".E hanno paura di essere guardati e considerati così. Venite a vedere, se non ci credete.LA VITA PERDE SENSO SOLO QUANDO NON CI SENTE PIU' AMATI.
ELUANA L'APPELL DEL PADRE DI TERRI SCHIAVO A BEPPINO ENGLARO
.....Dio ha dato a Lei e a me la responsabilità di insegnare principi morali ai nostri figli e di tenerli fuori dalla cattiva strada. Far morire di fame e di sete Sua figlia è lontano da ciò che Dio desidera.....
Pubblichiamo in esclusiva la lettera aperta che Bob Schindler senior, padre di Terri Schindler Schiavo, ha indirizzato attraverso ilsussidiario.net a Beppino Englaro, il padre di Eluana
Caro Signor Englaro,
Mi presento: sono Bob Schindler, il padre di Terri (Schindler) Schiavo.
Malgrado noi veniamo da due continenti diversi con differenti culture, abbiamo molte cose in comune. Entrambi siamo padri ed entrambi abbiamo avuto dallo stesso Dio il dono dei figli. Nel mio caso tre. La nascita di Sua figlia e di mia figlia Terri non sono solo accadute, sono state un atto di Dio.
DA PADRE A PADRE
....Non la voglio convincere di nulla con questa mia testimonianza, ma solo dirle che mai avrei mai potuto immaginare che da un dolore così sarebbe nato un germoglio di novità umana. È proprio vero che la realtà ci sorprende oltre quello che noi vediamo e decidiamo. È così inutile la vita di una figlia immobile, quanti si domandano oggi grazie ad Eluana il significato della loro vita, perché chiudere la partita? Mi perdoni se ho osato scriverle....
.....Quando la realtà si presenta con il pungiglione della diversità e del limite esasperato, capisco che se uno non va fino in fondo, è costretto a rinnegare la realtà, ed è costretto a “staccare”, perché non ce la fa a sopportare una cosa che non sa guardare. Non ce la fa, e così si nega l’esperienza più umana che un uomo possa fare, quella di provare a guardare il limite fino al punto di desiderare con tutto se stesso qualcosa, qualcuno che può abbracciarlo. Non è innanzitutto una questione di “fede” o di valori condivisi; per me è stata una questione di lealtà con ciò che mi accadeva. E’ come se Anna mi dicesse: “Guarda papà che se il tuo cuore è fatto per un destino di felicità, allora è fatto per questo destino anche il mio, guardami così”. Questa è una sfida da accettare, non ci si può nascondere, questa sfida è come un tunnel, va percorso tutto, la devi fare tutta la strada per poter fare un’esperienza di bellezza anche dentro lì, fino ad arrivare alla certezza di un destino di felicità dentro l’apparenza di morte.
Lettera aperta di Mario Dupuis:
"Da padre a padre. Caro Sig. Englaro..."
Pubblichiamo la lettera aperta a Beppino Englaro scritta per ilsussidiario.net da Mario Dupuis, fondatore e presidente dell’opera Edimar (realtà educativa che accoglie ragazzi disagiati), nel 14esimo anniversario della morte della figlia Anna, cerebrolesa grave
APPELLO CASO ELUANA
Firma l'appello al Presidente della Repubblica per salvare la vita di Eluana Englaro
Signor Presidente, Le chiediamo fermamente di non permettere questa tragedia, che sarebbe un insulto sanguinoso alla storia, alla cultura, all'identità stessa del nostro Paese, convinti come siamo che nessuno deve essere costretto a morire per un formalismo giuridico. Le chiediamo un intervento perché (...) sia data una moratoria alla sospensione dell'alimentazione e idratazione cui è sottoposta Eluana
Signor Presidente, Le chiediamo fermamente di non permettere questa tragedia, che sarebbe un insulto sanguinoso alla storia, alla cultura, all'identità stessa del nostro Paese, convinti come siamo che nessuno deve essere costretto a morire per un formalismo giuridico. Le chiediamo un intervento perché (...) sia data una moratoria alla sospensione dell'alimentazione e idratazione cui è sottoposta Eluana
STEFANO HA SCRITTO AL PRESIDENTE NAPOLITANO
.......Signor Presidente,
probabilmente Eluana sarà l’unica ad essere lasciata morire di fame con il favore della legge perché dopo questo fatto di burocrazia estrema qualcosa succederà, anche i nostri pavidi politici oseranno.
Lei però avrebbe potuto “riposizionarsi”, lei poteva fare e non ha fatto. Non mi sarei aspettato un Salvo D’Acquisto, ma almeno il calore di un nonno.....
Signor Presidente,
non sono un cittadino uso a scendere in piazza per manifestare al servizio di questa o quella ideologia, manovrato dai partiti che da sempre occupano la politica del paese.
Sono spinto a questo gesto estremo e irrituale, ancorché "democratico" quanto inutile, di scriverle per manifestare tutto il mio dissenso al rifiuto da Lei opposto anche all'ipotesi di procedere sull’emanazione di un decreto che più straordinariamente necessario ed urgente di così non avrebbe potuto essere. E’ evidente tuttavia che le parole non hanno lo stesso significato per tutti.
CASO ELUANA PAOLO CI SEGNALA
E' possibile aderire all'appello al Presidente sia on line che tramite l'allegato
http://www.appelloanapolitano.enter.it/
http://www.appelloanapolitano.enter.it/
domenica 8 febbraio 2009
QUELLA TOSSE SQUASSA LE COSCIENZE
da avvenire
Mettiamoci nei suoi panni: un viaggio allucinato e allucinante. Di notte, su un'ambulanza, lui e lei da soli, costretti dallo spazio angusto a una vicinanza che non era mai avvenuta prima, per ore uno in compagnia dell'altro, muti in due silenzi diversi. Vicini, terribilmente vicini. Si sono incontrati così, Eluana e il dottor Amato De Monte, e lui ne è uscito «devastato»: per l'aspetto di Eluana - si è detto e ha fatto intuire lui stesso, ma senza spiegarsi mai troppo, lasciando vaghi i contorni della sua «devastazione» - o forse per qualcos'altro che in quel viaggio gli ha ingombrato l'anima come un fastidio sottile e insistente, che lui ha voluto scacciare ma ogni tanto ancora gli torna?
Mettiamoci nei suoi panni: un viaggio allucinato e allucinante. Di notte, su un'ambulanza, lui e lei da soli, costretti dallo spazio angusto a una vicinanza che non era mai avvenuta prima, per ore uno in compagnia dell'altro, muti in due silenzi diversi. Vicini, terribilmente vicini. Si sono incontrati così, Eluana e il dottor Amato De Monte, e lui ne è uscito «devastato»: per l'aspetto di Eluana - si è detto e ha fatto intuire lui stesso, ma senza spiegarsi mai troppo, lasciando vaghi i contorni della sua «devastazione» - o forse per qualcos'altro che in quel viaggio gli ha ingombrato l'anima come un fastidio sottile e insistente, che lui ha voluto scacciare ma ogni tanto ancora gli torna?
CARISSIMA RITA
capisco il tuo dolore la tua sofferenza nel vedere quello che sta succedendo.
noi pero' siamo chiamati a testimoniare il valore della persona.
Tutto quello che sta accadendo e' per ciascuno di noi un richiamo alla conversione.
Non sta a noi giudicare il padre non sta a noi giudicare tutte le manipolazioni che ci stanno dietro.
Dobbiamo solo ringraziare il Signore che ci ha scelto e chiamati a percorrere la sua via.
A noi e' data la grazia di poter vivere un immenso dolore con letizia.
questo e' il centuplo e' qualcosa che puoi stringere fra le mani.
L'intensita' del quotidiano,la domanda sempre aperta sul significato della vita,la certezza (che devi sempre e comunque mendicare) di partecipare alla maggior gloria di Dio.
Il nostro compito non e' quello di cambiare il mondo ma testimoniare a chi ci sta intorno che quello che ci e' capitato non e' una disgrazia.
E' certamente un fatto che ci fa soffrire ma il nostro sguardo va oltre siamo chiamati ad essere protagonisti a giocarci fino in fondo senza mezze misure.
La grande misericordia di Dio non puo' schiacciare Beppino.
Questo padre e' da diciassette anni che non vive perche' non sopporta di vedere la sua unica figlia in quelle condizioni.
Non accetta e non sopporta di non poter gestire lui,manipolare lui la realta'.
Tante speranze,tanti progetti si sono per lui frantumati il giorno dell'incidente.
Come si fa a condannare un uomo che gia' si e' condannato da solo?Un uomo che gia' vive l'anticipo dell'inferno.
Maria ha abbracciato la croce e Giovanni Maria e da questi abbracci e' giunta fino a noi la salvezza.
Noi ora possiamo pregare per Eluana,per Beppino e forse anche per la madre (non so se e' ancora in vita)di Eluana.Noi possiamo pregare per domandare di diventare sempre piu' strumento in mani di un Altro.
A Beppino e' capitato questo fatto e poiche' credo fermamente che tutta la realta' sia per un positivo e che nulla capiti per una casualita' sono certa che anche questa dolorosissima vicenda sia per una maggior GLORIA A DIO.Le vie del Signore sono misteriose.
Un abbraccio a te e a tutti i tuoi cari(ricorda Giovanni nelle preghiere e' un periodo particolarmente difficile per lui)
noi pero' siamo chiamati a testimoniare il valore della persona.
Tutto quello che sta accadendo e' per ciascuno di noi un richiamo alla conversione.
Non sta a noi giudicare il padre non sta a noi giudicare tutte le manipolazioni che ci stanno dietro.
Dobbiamo solo ringraziare il Signore che ci ha scelto e chiamati a percorrere la sua via.
A noi e' data la grazia di poter vivere un immenso dolore con letizia.
questo e' il centuplo e' qualcosa che puoi stringere fra le mani.
L'intensita' del quotidiano,la domanda sempre aperta sul significato della vita,la certezza (che devi sempre e comunque mendicare) di partecipare alla maggior gloria di Dio.
Il nostro compito non e' quello di cambiare il mondo ma testimoniare a chi ci sta intorno che quello che ci e' capitato non e' una disgrazia.
E' certamente un fatto che ci fa soffrire ma il nostro sguardo va oltre siamo chiamati ad essere protagonisti a giocarci fino in fondo senza mezze misure.
La grande misericordia di Dio non puo' schiacciare Beppino.
Questo padre e' da diciassette anni che non vive perche' non sopporta di vedere la sua unica figlia in quelle condizioni.
Non accetta e non sopporta di non poter gestire lui,manipolare lui la realta'.
Tante speranze,tanti progetti si sono per lui frantumati il giorno dell'incidente.
Come si fa a condannare un uomo che gia' si e' condannato da solo?Un uomo che gia' vive l'anticipo dell'inferno.
Maria ha abbracciato la croce e Giovanni Maria e da questi abbracci e' giunta fino a noi la salvezza.
Noi ora possiamo pregare per Eluana,per Beppino e forse anche per la madre (non so se e' ancora in vita)di Eluana.Noi possiamo pregare per domandare di diventare sempre piu' strumento in mani di un Altro.
A Beppino e' capitato questo fatto e poiche' credo fermamente che tutta la realta' sia per un positivo e che nulla capiti per una casualita' sono certa che anche questa dolorosissima vicenda sia per una maggior GLORIA A DIO.Le vie del Signore sono misteriose.
Un abbraccio a te e a tutti i tuoi cari(ricorda Giovanni nelle preghiere e' un periodo particolarmente difficile per lui)
sabato 7 febbraio 2009
SIMONA SCRIVE
Il mio caro amico Lorenzo mi ha girato questo.
Sono sicura che lo hai gia' letto ma e' davvero molto bello per il blog e di grande aiuto per la prova a cui voi e Gio' siete chiamati,
quando parla della madonna alla fine mi sei venuta in mente.
2009/2/1 Berra, Lorenzo, M.D.
.... guarda che grande il papa oggi all'angelus- veramente bello quando parla
del dolore e della sofferenza
Cari fratelli e sorelle!
Quest'anno, nelle celebrazioni domenicali, la liturgia propone alla nostra
meditazione il Vangelo di san Marco, del quale una singolare caratteristica è il
cosiddetto "segreto messianico", il fatto cioè che Gesù non vuole che per il
momento si sappia, al di fuori del gruppo ristretto dei discepoli, che Lui è il
Cristo, il Figlio di Dio. Ecco allora che a più riprese ammonisce sia gli
apostoli, sia i malati che guarisce di non rivelare a nessuno la sua identità.Ad esempio, il brano evangelico di questa domenica (Mc 1,21-28) narra di un uomo
posseduto dal demonio, che all'improvviso si mette a gridare: "Che vuoi da noi,
Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!". E
Gesù gli intima: "Taci! Esci da lui!". E subito, nota l'evangelista, lo spirito maligno, con grida strazianti, uscì da quell'uomo. Gesù non solo scaccia i demoni dalle persone, liberandole dalla peggiore schiavitù, ma impedisce ai demoni stessi di rivelare la sua identità. Ed insiste su questo "segreto" perché è in gioco la riuscita della sua stessa missione, da cui dipende la nostra salvezza. Sa infatti che per liberare l'umanità dal dominio del peccato,
Egli dovrà essere sacrificato sulla croce come vero Agnello pasquale. Il diavolo, da parte sua, cerca di distoglierlo per dirottarlo invece verso la logica umana di un Messia potente e pieno di successo. La croce di Cristo sarà la rovina del demonio, ed è per questo che Gesù non smette di insegnare ai suoi discepoli che per entrare nella sua gloria deve patire molto, essere rifiutato, condannato e crocifisso (cfr Lc 24,26), essendo la sofferenza parte integrante della sua missione.
Gesù soffre e muore in croce per amore. In questo modo, a ben vedere, ha dato
senso alla nostra sofferenza, un senso che molti uomini e donne di ogni epoca
hanno capito e fatto proprio, sperimentando serenità profonda anche nell'amarezza di dure prove fisiche e morali. E proprio "la forza della vita nella sofferenza" è il tema che i Vescovi italiani hanno scelto per il consueto Messaggio in occasione dell'odierna Giornata per la Vita. Mi unisco di cuore alle loro parole, nelle quali si avverte l'amore dei Pastori per la gente, e il coraggio di annunciare la verità, il coraggio di dire con chiarezza, ad esempio,che l'eutanasia è una falsa soluzione al dramma della sofferenza, una soluzione non degna dell'uomo. La vera risposta non può essere infatti dare la morte, per quanto "dolce", ma testimoniare l'amore che aiuta ad affrontare il dolore e l'agonia in modo umano. Siamone certi: nessuna lacrima, né di chi soffre, né di chi gli sta vicino, va perduta davanti a Dio.
La Vergine Maria ha custodito nel suo cuore di madre il segreto del suo Figlio,ne ha condiviso l'ora dolorosa della passione e della crocifissione, sorretta
dalla speranza della risurrezione. A Lei affidiamo le persone che sono nella
sofferenza e chi si impegna ogni giorno al loro sostegno, servendo la vita in
ogni sua fase: genitori, operatori sanitari, sacerdoti, religiosi, ricercatori,
volontari, e molti altri. Per tutti preghiamo.
Sono sicura che lo hai gia' letto ma e' davvero molto bello per il blog e di grande aiuto per la prova a cui voi e Gio' siete chiamati,
quando parla della madonna alla fine mi sei venuta in mente.
2009/2/1 Berra, Lorenzo, M.D.
.... guarda che grande il papa oggi all'angelus- veramente bello quando parla
del dolore e della sofferenza
Cari fratelli e sorelle!
Quest'anno, nelle celebrazioni domenicali, la liturgia propone alla nostra
meditazione il Vangelo di san Marco, del quale una singolare caratteristica è il
cosiddetto "segreto messianico", il fatto cioè che Gesù non vuole che per il
momento si sappia, al di fuori del gruppo ristretto dei discepoli, che Lui è il
Cristo, il Figlio di Dio. Ecco allora che a più riprese ammonisce sia gli
apostoli, sia i malati che guarisce di non rivelare a nessuno la sua identità.Ad esempio, il brano evangelico di questa domenica (Mc 1,21-28) narra di un uomo
posseduto dal demonio, che all'improvviso si mette a gridare: "Che vuoi da noi,
Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!". E
Gesù gli intima: "Taci! Esci da lui!". E subito, nota l'evangelista, lo spirito maligno, con grida strazianti, uscì da quell'uomo. Gesù non solo scaccia i demoni dalle persone, liberandole dalla peggiore schiavitù, ma impedisce ai demoni stessi di rivelare la sua identità. Ed insiste su questo "segreto" perché è in gioco la riuscita della sua stessa missione, da cui dipende la nostra salvezza. Sa infatti che per liberare l'umanità dal dominio del peccato,
Egli dovrà essere sacrificato sulla croce come vero Agnello pasquale. Il diavolo, da parte sua, cerca di distoglierlo per dirottarlo invece verso la logica umana di un Messia potente e pieno di successo. La croce di Cristo sarà la rovina del demonio, ed è per questo che Gesù non smette di insegnare ai suoi discepoli che per entrare nella sua gloria deve patire molto, essere rifiutato, condannato e crocifisso (cfr Lc 24,26), essendo la sofferenza parte integrante della sua missione.
Gesù soffre e muore in croce per amore. In questo modo, a ben vedere, ha dato
senso alla nostra sofferenza, un senso che molti uomini e donne di ogni epoca
hanno capito e fatto proprio, sperimentando serenità profonda anche nell'amarezza di dure prove fisiche e morali. E proprio "la forza della vita nella sofferenza" è il tema che i Vescovi italiani hanno scelto per il consueto Messaggio in occasione dell'odierna Giornata per la Vita. Mi unisco di cuore alle loro parole, nelle quali si avverte l'amore dei Pastori per la gente, e il coraggio di annunciare la verità, il coraggio di dire con chiarezza, ad esempio,che l'eutanasia è una falsa soluzione al dramma della sofferenza, una soluzione non degna dell'uomo. La vera risposta non può essere infatti dare la morte, per quanto "dolce", ma testimoniare l'amore che aiuta ad affrontare il dolore e l'agonia in modo umano. Siamone certi: nessuna lacrima, né di chi soffre, né di chi gli sta vicino, va perduta davanti a Dio.
La Vergine Maria ha custodito nel suo cuore di madre il segreto del suo Figlio,ne ha condiviso l'ora dolorosa della passione e della crocifissione, sorretta
dalla speranza della risurrezione. A Lei affidiamo le persone che sono nella
sofferenza e chi si impegna ogni giorno al loro sostegno, servendo la vita in
ogni sua fase: genitori, operatori sanitari, sacerdoti, religiosi, ricercatori,
volontari, e molti altri. Per tutti preghiamo.
RITA HA SCRITTO
Carissimi Tiziana e Claudio, sono Rita di Ostra (AN) la mamma di Carlo,ho scritto queste parole, sono una mia reazione, non so se sono utili o troppo arrabbiate,vedete voi.
Sto piangendo, sono sola nel mio ufficio, piango per Eluana, come dice margherita Coletta “ho un pugnale nel cuore”.
Piango per me, per la mia famiglia, per mio figlio Carlo (cerebroleso grave), per l’altro figlio Luigi che sta ricevendo una lezione eduacativa che non condivido e mi spaventa.
“La vita è arcigna con chi le mette il muso…” (Muonier)
Questa frase, che apre il blog ”Alza lo sguardo”, è stata scelta da cari amici che mi hanno fatto la carità di guardare al mio rapporto con la realtà quotidiana “senza muso”.
Da quando la vicenda di Eluana Englaro occupa la prima pagina dei giornali e dei notiziari, mi si sono affacciate due riflessioni a dir poco bellicose.
Ora mi spiego.
1. La prima riflessione la vorrei indirizzare al sig. Englaro, proprio perché ha sempre “il muso” e la vita nei suoi confronti è sicuramente “arcigna”, viste le persone che lo circondano e la grancassa che producono. Poiché è una persona in grado di intendere e di volere e non può sopportare una figlia come Eluana, che non si può esprimere secondo i canoni della normalità,
perché non smette Lei di mangiare e bere?
Vada lei incontro alla morte come ha scelto per Eluana,assistito da tutti quelli che si sono offerti di fare assistenza a Udine.
Terminerebbe così la sua sofferenza non più sopportabile, ma senza arrogarsi il diritto di far morire Eluana, che ha bisogno di essere accudita, pulita e nutrita.
2. La seconda riflessione è per i componenti del Partito Radicale che urlano e intorbidano l’aria dove vivono,per creare quella “notte degli imbrogli “ di manzoniana memoria.
Come mai diversi vostri esponenti (Pannella,Bonino ecc.) hanno fatto scioperi della fame e della sete, ma senza arrivare (provvidenzialmente) a estreme conseguenze per la loro vita? Forse i medici li hanno sottoposti a trattameni salvavita, contro la loro volontà pubblicamente espressa e sbandierata con tutti i mezzi di comunicazione? Come mai la loro volontà al rifiuto dell’intervento medico non è stata rispettata? Oggi volete un “Testamento biologico” per Legge che è una condanna a morte senza appello.
Non siete sempre voi quelli che hanno proposto e perorato con grande…..la moratoria ONU sulla pena di morte?
Come sostenete all’interno del vostro Cuore posizioni così laceratamene opposte?
In questo periodo così triste,solo la Chiesa, per bocca del suo massimo rappresentante Papa Benedetto XVI, è dalla parte della vita sempre. Le opere assistenziali come quella di Lecco, dove era assistita Eluana, ci insegnano attraverso la dedizione discreta e silenziosa che una persona è sempre degna di amore e di rispetto anche se non “Ha tutti i bollini di qualità”.
Sto piangendo, sono sola nel mio ufficio, piango per Eluana, come dice margherita Coletta “ho un pugnale nel cuore”.
Piango per me, per la mia famiglia, per mio figlio Carlo (cerebroleso grave), per l’altro figlio Luigi che sta ricevendo una lezione eduacativa che non condivido e mi spaventa.
“La vita è arcigna con chi le mette il muso…” (Muonier)
Questa frase, che apre il blog ”Alza lo sguardo”, è stata scelta da cari amici che mi hanno fatto la carità di guardare al mio rapporto con la realtà quotidiana “senza muso”.
Da quando la vicenda di Eluana Englaro occupa la prima pagina dei giornali e dei notiziari, mi si sono affacciate due riflessioni a dir poco bellicose.
Ora mi spiego.
1. La prima riflessione la vorrei indirizzare al sig. Englaro, proprio perché ha sempre “il muso” e la vita nei suoi confronti è sicuramente “arcigna”, viste le persone che lo circondano e la grancassa che producono. Poiché è una persona in grado di intendere e di volere e non può sopportare una figlia come Eluana, che non si può esprimere secondo i canoni della normalità,
perché non smette Lei di mangiare e bere?
Vada lei incontro alla morte come ha scelto per Eluana,assistito da tutti quelli che si sono offerti di fare assistenza a Udine.
Terminerebbe così la sua sofferenza non più sopportabile, ma senza arrogarsi il diritto di far morire Eluana, che ha bisogno di essere accudita, pulita e nutrita.
2. La seconda riflessione è per i componenti del Partito Radicale che urlano e intorbidano l’aria dove vivono,per creare quella “notte degli imbrogli “ di manzoniana memoria.
Come mai diversi vostri esponenti (Pannella,Bonino ecc.) hanno fatto scioperi della fame e della sete, ma senza arrivare (provvidenzialmente) a estreme conseguenze per la loro vita? Forse i medici li hanno sottoposti a trattameni salvavita, contro la loro volontà pubblicamente espressa e sbandierata con tutti i mezzi di comunicazione? Come mai la loro volontà al rifiuto dell’intervento medico non è stata rispettata? Oggi volete un “Testamento biologico” per Legge che è una condanna a morte senza appello.
Non siete sempre voi quelli che hanno proposto e perorato con grande…..la moratoria ONU sulla pena di morte?
Come sostenete all’interno del vostro Cuore posizioni così laceratamene opposte?
In questo periodo così triste,solo la Chiesa, per bocca del suo massimo rappresentante Papa Benedetto XVI, è dalla parte della vita sempre. Le opere assistenziali come quella di Lecco, dove era assistita Eluana, ci insegnano attraverso la dedizione discreta e silenziosa che una persona è sempre degna di amore e di rispetto anche se non “Ha tutti i bollini di qualità”.
APPELLO DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE PAPABOYS
“PRESIDENTE NAPOLITANO, PER CARITA, FIRMI IL DECRETO LEGGE”.
SIA UN ESEMPIO PER I GIOVANI ITALIANI CHE DIFENDONO LA VITA
Appello dei giovani dell’Associazione Nazionale Papaboys al Presidente della Repubblica Italiana on.Giorgio Napolitano, per convincerlo a firmare il decreto legge che permetterebbe a Eluana Englaro di restare in vita.
SIA UN ESEMPIO PER I GIOVANI ITALIANI CHE DIFENDONO LA VITA
Appello dei giovani dell’Associazione Nazionale Papaboys al Presidente della Repubblica Italiana on.Giorgio Napolitano, per convincerlo a firmare il decreto legge che permetterebbe a Eluana Englaro di restare in vita.
COMUNICATO STAMPA COMUNIONE E LIBERAZIONE
Accogliendo le parole del Segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata - «Quando ci avviciniamo al mistero del dolore e della morte bisogna, per chi crede, pregare» -, Comunione e Liberazione, oltre che alle iniziative di dialogo e di giudizio di queste settimane, invita a partecipare ai momenti di preghiera per Eluana organizzati dalle diocesi e a promuoverne nei luoghi di vita, di studio e di lavoro.
Per questo invitiamo a pregare per una vita che è affidata al Mistero buono che fa tutte le cose, e perché Dio possa illuminare coloro che hanno responsabilità a tutti i livelli.
l’ufficio stampa di CL
Milano, 6 febbraio 2009.
Da don Giussani abbiamo imparato che «solo il divino può “salvare” l’uomo, cioè le dimensioni vere ed essenziali dell’umana figura e del suo destino solo da Colui che ne è il senso ultimo possono essere “conservate”, vale a dire riconosciute, conclamate, difese». Tanto è vero che quando viene meno il riconoscimento del Mistero presente nella storia, risulta difficile riconoscere tutta la grandezza dell’uomo.
Per questo invitiamo a pregare per una vita che è affidata al Mistero buono che fa tutte le cose, e perché Dio possa illuminare coloro che hanno responsabilità a tutti i livelli.
l’ufficio stampa di CL
Milano, 6 febbraio 2009.
PADRE ALDO SCRIVE A NAPOLITANO
LETTERA AL PRESIDENTE NAPOLITANO
Stimato Sig. Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano:
Dopo che Lei ha negato la firma “perchè incostituzionale” al decreto urgente adottato dal governo per ostacolare la sospensione dell'alimentazione ed idratazione di Eluana Englaro, in coma da 17 anni,
RIFIUTO il titolo che Lei mi ha concesso di “Cavaliere dell'Ordine della stella della Solidarietá Italiana”, il 2 giugno 2008.
Sono sdegnato e ripeto il mio rifiuto al Titolo che Lei mi concesse.
Padre ANTONIO TRENTO
Stimato Sig. Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano:
Dopo che Lei ha negato la firma “perchè incostituzionale” al decreto urgente adottato dal governo per ostacolare la sospensione dell'alimentazione ed idratazione di Eluana Englaro, in coma da 17 anni,
RIFIUTO il titolo che Lei mi ha concesso di “Cavaliere dell'Ordine della stella della Solidarietá Italiana”, il 2 giugno 2008.
Come posso io, cittadino italiano, ricevere simile onore di Cavaliere dell’ordine della stella della solidarietá della Repubblica Italiana, quando Lei, con il suo intervento, permette la morte di Eluana, a nome della Repubblica Italiana?
Sono sdegnato e ripeto il mio rifiuto al Titolo che Lei mi concesse.
Padre ANTONIO TRENTO
STEFANO SACCHETTONI CI SCRIVE
GRAZIE STEFANO
Eccoci qua, ancora una volta a parlare di immagini e cinema. Ma questo
è un week end particolare. Un week end drammatico. Una tragedia i cui
attori principali sono avvocati, magistrati, medici e uomini politici;
c'e' anche un attore non protagonista e una comparsa. Quest'ultima
figura è Eluana Englaro, il non protagonista è suo padre, Beppino. In
questa vicenda disumana, Eluana appare sempre più opaca, relegata in
ultima pagina mentre i titoli cubitali se li contendono le carte bollate
e le firme. Lo sguardo è deviato dall'umano verso la notizia, dal senso
verso la dichiarazione. Magistrati: "Deve essere rispettata la volontà
del padre" (p. minuscola); Berlusconi: "Non me la sento di prendermi la
responsabilità della morte di una persona, per omissione di soccorso".
Ma Eluana dov'è? La vediamo sorridente in un paio di foto che scorrono
davanti alle telecamere e la immaginiamo dietro le finestre di una
struttura sanitaria chiamata "Villa Quiete", una sorta di tempio
pre-decesso. Suo padre ormai sbatacchiato dai media è una figura di
secondo piano. Eluana, una donna che sta respirando e nutrendosi senza
l'ausilio di particolari macchine e' destinata a morire di fame e di
sete. Per il suo bene? Per il bene di chi? La Chiesa - che non approva
l'accanimento terapeutico - sta tendando di porre rimedio a una
situazione che sta degenerando ma viene accusata di ingerenza, solo
perché ritiene sacra la vita. Questa è una battaglia mediatica che si
gioca non sulla pelle, ma sulla dignità di una persona. E' ancora un
tributo alla tv (e con lei tutti i mezzi d'informazione) da parte della
circostanza drammatica. Ci apprestiamo a seguire gli ultimi giorni di
questa povera ragazza. Speriamo non da guardoni. La 'morte in diretta'
non ci interessa. Colgo l'occasione per segnalare un film di Bertrand
Tavernier del 1980, intitolato proprio ''La morte in diretta",
partecipata e intensa accusa alla "tv del dolore". Sax.
IL TESTO DELLA BOZZA DEL DECRETO LEGGE
Ilsussidiario.net
La bozza è già pronta e, secondo quanto sostiene l'Ansa, contiene un solo articolo dal titolo: “Disposizioni urgenti in materia di alimentazione ed idratazione”
Il Governo potrebbe varare un decreto legge volto a impedire l'esecuzione della sentenza della Corte d'appello di Milano, bloccando così la procedura che porterà alla morte di Eluana Englaro.
La bozza è già pronta e, secondo quanto sostiene l'Ansa, contiene un solo articolo dal titolo: "Disposizioni urgenti in materia di alimentazione ed idratazione"..
Il testo sarebbe il seguente: "In attesa dell'approvazione di una completa e organica disciplina legislativa in materia di fine vita l'alimentazione e l'idratazione, in quanto forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze, non possono in alcun caso essere rifiutate dai soggetti interessati o sospese da chi assiste soggetti non in grado di provvedere a se stessi".
La bozza è già pronta e, secondo quanto sostiene l'Ansa, contiene un solo articolo dal titolo: “Disposizioni urgenti in materia di alimentazione ed idratazione”
Il Governo potrebbe varare un decreto legge volto a impedire l'esecuzione della sentenza della Corte d'appello di Milano, bloccando così la procedura che porterà alla morte di Eluana Englaro.
La bozza è già pronta e, secondo quanto sostiene l'Ansa, contiene un solo articolo dal titolo: "Disposizioni urgenti in materia di alimentazione ed idratazione"..
Il testo sarebbe il seguente: "In attesa dell'approvazione di una completa e organica disciplina legislativa in materia di fine vita l'alimentazione e l'idratazione, in quanto forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze, non possono in alcun caso essere rifiutate dai soggetti interessati o sospese da chi assiste soggetti non in grado di provvedere a se stessi".
ELUANA NON VOLEVA MORIRE
....non ho mai reso pubbliche queste confidenze, anche perché dopo aver scritto personalmente a Beppino Englaro, a nome di tutta la mia famiglia, per chiedere in ginocchio di non far morire Eluana, di concedere a lei la grazia, fermare questa sua battaglia per la morte, pensavo che si fermasse, pensavo che la sua coscienza gli facesse cambiare idea. Ma invece no. Lui era troppo interessato a quella legge, a quell'epilogo drammatico. La conferma arriva, quando invece di rispondermi Beppino Englaro, rispose il Radicale Marco Cappato, offendendo il Cardinale Barragan, ma in particolare tutta la mia famiglia. Troverete tutto nel sito internet ....www.salvatorecrisafulli.it
IO DICO ELUANA NON VUOLE MORIRE
Lettera aperta di Pietro Crisafulli
La redazione di Tgcom ha ricevuto questa lettera da Pietro Crisafulli (fratello di Salvatore che nel 2005 si risvegliò dopo due anni di stato vegetativo nel quale era caduto dopo un grave incidente stradale) e ha deciso di pubblicarla integralmente:
"Le bugie del padre Beppino"
In questi giorni di passione e sofferenza, nei quali stiamo seguendo con trepidazione il "viaggio della morte" di Eluana Englaro, non posso restare in silenzio di fronte a un evento così drammatico.
Era il maggio del 2005 quando per la prima volta ho conosciuto Beppino Englaro. Eravamo entrambi invitati alla trasmissione "Porta a Porta". Da quel giorno siamo rimasti in contatto ed amici, ci siamo scambiati anche i numeri di telefono,
AMARE QUESTA CHIESA INFANGATA…
“Egli è qui.
E’ qui come il primo giorno.
E’ qui tra di noi come il giorno della sua morte.
In eterno è qui tra di noi proprio come il primo giorno.
In eterno tutti i giorni.
E’ qui fra di noi in tutti i giorni della sua eternità.
Il suo corpo, il suo medesimo corpo, pende dalla medesima croce;
I suoi occhi, i suoi medesimi occhi, tremano per le medesime lacrime;
il suo sangue, il suo medesimo sangue, sgorga dalle medesime piaghe;
Il suo cuore, il suo medesimo cuore, sanguina del medesimo amore.
Il medesimo sacrificio fa scorrere il medesimo sangue.
Una parrocchia ha brillato di uno splendore eterno. Ma tutte le parrocchie brillano eternamente, perché in tutte le parrocchie c’è il corpo di Gesù Cristo” (Charles Péguy, Il mistero della carità di Giovanna d’Arco).
ai cristiani non interessa rivendicare meriti, né interessa aver ragione, ma – riconoscendosi peccatori, ultimi fra gli uomini e veramente indegni del dono che hanno avuto da Dio – a loro interessa solo indicare quel volto bellissimo che ci salva, in cui Dio si è fatto carne ed è venuto a salvarci.
AMARE QUESTA CHIESA INFANGATA
Antonio Socci
(Libero, 3 febbraio 2009)
Che spettacolo. Ogni giorno valanghe di fango, da quei cannoni che sono i mass media e i potenti di questo mondo, contro la Chiesa. Ogni giorno oltraggi, calunnie, dileggi. E lei, bella, dolce, inerme, indifesa che subisce cercando – come una madre premurosa – di proteggere i suoi figli più piccoli dallo scandalo continuo. Come si fa a non amare questa Chiesa, così vulnerabile, indifesa, così umanamente povera da rendere evidentissimo che è sorretta dalla presenza formidabile di un Altro.
PARLA L'ATEO JANNACCI ALLUCINANTE FERMARE LE CURE
.......interrompere una vita è allucinante e bestiale».....
«La vita è importante anche quando è inerme e indifesa. Fosse mio figlio mi basterebbe un battito di ciglio»
MILANO - Ci vorrebbe una carezza del Nazareno» dice a un certo punto, e non è per niente una frase buttata lì, nella sua voce non c'è nemmeno un filo dell'ironia che da cinquant'anni rende inconfondibili le sue canzoni. Di fronte a Eluana e a chi è nelle sue condizioni — «persone vive solo in apparenza, ma vive » — Enzo Jannacci, «ateo laico molto imprudente», invoca il Cristo perché lui, come medico, si sente soltanto di alzare le braccia: «Non staccherei mai una spina e mai sospenderei l'alimentazione a un paziente: interrompere una vita è allucinante e bestiale».
giovedì 5 febbraio 2009
FOR LAUREN WE CHOSE LIFE
To those with compassion for life,
My name is Randy Richardson. I am the father of Lauren Richardson. My family and daughter have been in a legal battle for almost two years concerning the right to life. This court case has many flaws and short comings. The courts along with society, failed to realize the love and compassion needed to help in my daughter’s recovery. In the early stage of our case, the court and the doctors established the quality and value of my daughter’s life. The doctors made strong statements which revealed no possible recovery and wanted to eliminate Lauren’s basic care, food and water. At the present time, Lauren has surpassed every obstacle the doctors said would not happen. I credit God and the time we gained in our court case for Lauren’s improved condition. This becomes some of the problem.
My name is Randy Richardson. I am the father of Lauren Richardson. My family and daughter have been in a legal battle for almost two years concerning the right to life. This court case has many flaws and short comings. The courts along with society, failed to realize the love and compassion needed to help in my daughter’s recovery. In the early stage of our case, the court and the doctors established the quality and value of my daughter’s life. The doctors made strong statements which revealed no possible recovery and wanted to eliminate Lauren’s basic care, food and water. At the present time, Lauren has surpassed every obstacle the doctors said would not happen. I credit God and the time we gained in our court case for Lauren’s improved condition. This becomes some of the problem.
CARO BEPPINO NELLA TUA SITUAZIONE NOI ABBIAMO SCELTO PER LA VITA
.....entrambi i genitori sono d’accordo, la vita di Lauren è degna di essere vissuta e nessuno le deve staccare la spina. Quando Edith lo dice a Lauren, la ragazza si mette a piangere......
Ilsussidiario.net ha raggiunto Randolph (Randy) Richardson la cui figlia Lauren nell’agosto del 2006, a seguito di una overdose, ha subito un serio danno cerebrale in conseguenza del quale è stato diagnosticato uno stato vegetativo permanente.
La ragazza, incinta, ha portato a termine la gravidanza ed Ember Grace è oggi una bambina sanissima. Randy e la moglie Edith sono divorziati e questa tragedia li vede su due fronti opposti, perché Edith, seguendo il parere dei medici (col supporto di una sentenza del tribunale) vorrebbe sospendere l’alimentazione e l’idratazione, mentre Randy vi si oppone. Nel novembre scorso accade quanto sperato da molti:
Ilsussidiario.net ha raggiunto Randolph (Randy) Richardson la cui figlia Lauren nell’agosto del 2006, a seguito di una overdose, ha subito un serio danno cerebrale in conseguenza del quale è stato diagnosticato uno stato vegetativo permanente.
La ragazza, incinta, ha portato a termine la gravidanza ed Ember Grace è oggi una bambina sanissima. Randy e la moglie Edith sono divorziati e questa tragedia li vede su due fronti opposti, perché Edith, seguendo il parere dei medici (col supporto di una sentenza del tribunale) vorrebbe sospendere l’alimentazione e l’idratazione, mentre Randy vi si oppone. Nel novembre scorso accade quanto sperato da molti:
S.S.BENEDETTO XVI:UDIENZA DEL MERCOLEDI'
...."Per la gelosia e la discordia Paolo fu obbligato a mostrarci come si consegue il premio della pazienza. Arrestato sette volte, esiliato, lapidato, fu l'araldo di Cristo nell'Oriente e nell'Occidente, e per la sua fede si acquistò una gloria pura. Dopo aver predicato la giustizia a tutto il mondo, e dopo essere giunto fino all'estremità dell'occidente, sostenne il martirio davanti ai governanti; così partì da questo mondo e raggiunse il luogo santo, divenuto con ciò il più grande modello di pazienza" (1 Clem 5,2). La pazienza di cui parla è espressione della sua comunione alla passione di Cristo, della generosità e costanza con la quale ha accettato un lungo cammino di sofferenza, così da poter dire: «Io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo» (Gal. 6,17).......
Cari fratelli e sorelle,
la serie delle nostre catechesi sulla figura di san Paolo è arrivata alla sua conclusione: vogliamo parlare oggi del termine della sua vita terrena. L'antica tradizione cristiana testimonia unanimemente che la morte di Paolo avvenne in conseguenza del martirio subito qui a Roma. Gli scritti del Nuovo Testamento non ci riportano il fatto. Gli Atti degli Apostoli terminano il loro racconto accennando alla condizione di prigionia dell'Apostolo, che poteva tuttavia accogliere tutti quelli che andavano da lui (cfr At 28,30-31).
Cari fratelli e sorelle,
la serie delle nostre catechesi sulla figura di san Paolo è arrivata alla sua conclusione: vogliamo parlare oggi del termine della sua vita terrena. L'antica tradizione cristiana testimonia unanimemente che la morte di Paolo avvenne in conseguenza del martirio subito qui a Roma. Gli scritti del Nuovo Testamento non ci riportano il fatto. Gli Atti degli Apostoli terminano il loro racconto accennando alla condizione di prigionia dell'Apostolo, che poteva tuttavia accogliere tutti quelli che andavano da lui (cfr At 28,30-31).
ELUANA SE QUESTA E' UNA DONNA CHE VA PORTATA A MORIRE
Lucia Bellaspiga Avvenire 3 febbraio 2009
Ieri sera Eluana Englaro, dopo quasi 15 anni, stava per lasciare la Casa di cura Beato Talamoni di Lecco, forse nella notte diretta a Udine. Il padre è deciso a dare corso alle presunte volontà della giovane, sostenuto da una parte dell’opinione pubblica che forse fuorviata da alcune cronache ritiene che quella di Eluana sia una «non vita». Ma non è così.
Lo documentiamo qui, con un certo pudore, proprio in un momento delicatissimo. Perché tutti sappiano che quella di Eluana è invece la vita, la vita di una disabile, ma una vita a pieno titolo. Lo possiamo documentare perché in passato Beppino Englaro aveva aperto le porte della stanza di Eluana a molti giornalisti, così come a politici, medici, persino a gente comune che chiedeva di 'vederla', nessuno per curiosità, molti per capire, alcuni anche per pregare. A tutti il padre ha sempre dimostrato cortesia, accompagnandoli di persona nella stanza. Anche noi, nel pieno rispetto del dolore più grande che possa colpire un genitore, gli avevamo chiesto di capire da vicino, non per giudicare ma per sondare senza pregiudizi.
Qui raccontiamo solo quanto basta per comprendere che Eluana vive ancora una vera esistenza.
Ieri sera Eluana Englaro, dopo quasi 15 anni, stava per lasciare la Casa di cura Beato Talamoni di Lecco, forse nella notte diretta a Udine. Il padre è deciso a dare corso alle presunte volontà della giovane, sostenuto da una parte dell’opinione pubblica che forse fuorviata da alcune cronache ritiene che quella di Eluana sia una «non vita». Ma non è così.
Lo documentiamo qui, con un certo pudore, proprio in un momento delicatissimo. Perché tutti sappiano che quella di Eluana è invece la vita, la vita di una disabile, ma una vita a pieno titolo. Lo possiamo documentare perché in passato Beppino Englaro aveva aperto le porte della stanza di Eluana a molti giornalisti, così come a politici, medici, persino a gente comune che chiedeva di 'vederla', nessuno per curiosità, molti per capire, alcuni anche per pregare. A tutti il padre ha sempre dimostrato cortesia, accompagnandoli di persona nella stanza. Anche noi, nel pieno rispetto del dolore più grande che possa colpire un genitore, gli avevamo chiesto di capire da vicino, non per giudicare ma per sondare senza pregiudizi.
Qui raccontiamo solo quanto basta per comprendere che Eluana vive ancora una vera esistenza.
PARLA LA VEDOVA COLETTA VI RACCONTO BEPPINO ED ELUANA
....Adesso è cambiato qualcosa?
Rispetto comunque Beppino e provo sempre grande affetto per lui. Ma non è giusto quello che sta facendo. I figli non sono di nostra proprietà: ci sono soltanto affidati. Ci prendiamo cura di loro, li aiutiamo, li assistiamo e semmai li accompagniamo alla morte, preparandoli se deve accadere, anche da piccoli. Ma lui non si rende conto di tutto questo, si sente incapace di tornare indietro: credo sia soprattutto lui in uno stato simile a quello vegetativo. Quando si risveglierà da questo torpore si renderà conto e starà male, tanto.
AVVENIRE 4 Febbraio 2009
INTERVISTA
Ha chiamato ancora papà Beppino ieri mattina poco prima delle nove: «Ma nemmeno l’hai accompagnata Eluana?», gli ha detto subito. Margherita Coletta è la vedova di Giuseppe, carabiniere assassinato a Nasiriyah il 12 novembre 2003, nel¬l’attentato che spazzò la base italiana "Maestrale", carabiniere che non aveva mai ucciso e che sceglieva le missioni all’estero per aiutare i bimbi più indifesi, quelli colpiti dalla guerra. Lo faceva per ritrovare il sorriso di suo figlio Paolo, morto a sei anni stroncato dalla leucemia: «Quando capimmo che era finita e i medici ce lo spiegarono chiaramente – racconta lei – facemmo interrompere la chemioterapia». Margherita in questi mesi è volata dalla Sicilia a Lecco per andare a trovare Eluana, accompagnata da Beppino.
Rispetto comunque Beppino e provo sempre grande affetto per lui. Ma non è giusto quello che sta facendo. I figli non sono di nostra proprietà: ci sono soltanto affidati. Ci prendiamo cura di loro, li aiutiamo, li assistiamo e semmai li accompagniamo alla morte, preparandoli se deve accadere, anche da piccoli. Ma lui non si rende conto di tutto questo, si sente incapace di tornare indietro: credo sia soprattutto lui in uno stato simile a quello vegetativo. Quando si risveglierà da questo torpore si renderà conto e starà male, tanto.
AVVENIRE 4 Febbraio 2009
INTERVISTA
Ha chiamato ancora papà Beppino ieri mattina poco prima delle nove: «Ma nemmeno l’hai accompagnata Eluana?», gli ha detto subito. Margherita Coletta è la vedova di Giuseppe, carabiniere assassinato a Nasiriyah il 12 novembre 2003, nel¬l’attentato che spazzò la base italiana "Maestrale", carabiniere che non aveva mai ucciso e che sceglieva le missioni all’estero per aiutare i bimbi più indifesi, quelli colpiti dalla guerra. Lo faceva per ritrovare il sorriso di suo figlio Paolo, morto a sei anni stroncato dalla leucemia: «Quando capimmo che era finita e i medici ce lo spiegarono chiaramente – racconta lei – facemmo interrompere la chemioterapia». Margherita in questi mesi è volata dalla Sicilia a Lecco per andare a trovare Eluana, accompagnata da Beppino.
L'OSSESSIONE DEGLI EBREI DI SORVEGLIARE IL PAPA
Renato Farina Il dossier vaticano.
Adesso che le acque paiono essersi calmate( illuso..., ndr) vorrei chiedere umilmente agli intellettuali e ai rabbini ebrei, fratelli maggiori, di rinunciare a tenere perennemente sotto schiaffo Papa Ratzinger. Hanno torto, stavolta sbagliano proprio. Non si può addossare a Benedetto XVI l’errore e persino l’orrore imputabile a uno del suo popolo, fosse pure un vescovo. Non l’ha scelto lui. Gli è capitato. Se lo tiene. Non è lui il padrone della sua testa. Che cosa deve fare? Ri-scomunicarlo perché ha detto bestialità? Riaprire l’Inquisizione? Sarebbe come se gli italiani chiedessero al presidente della Romania di negare la cittadinanza romena agli stupratori. Si dirà: monsignor Richard Williamson è vescovo. Ma non si può levare l’unzione episcopale, e nel diritto canonico non è prevista la riduzione allo stato laicale o il ripristino della scomunica per un giudizio aberrante, ma che riguarda un fatto storico non un dogma di fede.
Adesso che le acque paiono essersi calmate( illuso..., ndr) vorrei chiedere umilmente agli intellettuali e ai rabbini ebrei, fratelli maggiori, di rinunciare a tenere perennemente sotto schiaffo Papa Ratzinger. Hanno torto, stavolta sbagliano proprio. Non si può addossare a Benedetto XVI l’errore e persino l’orrore imputabile a uno del suo popolo, fosse pure un vescovo. Non l’ha scelto lui. Gli è capitato. Se lo tiene. Non è lui il padrone della sua testa. Che cosa deve fare? Ri-scomunicarlo perché ha detto bestialità? Riaprire l’Inquisizione? Sarebbe come se gli italiani chiedessero al presidente della Romania di negare la cittadinanza romena agli stupratori. Si dirà: monsignor Richard Williamson è vescovo. Ma non si può levare l’unzione episcopale, e nel diritto canonico non è prevista la riduzione allo stato laicale o il ripristino della scomunica per un giudizio aberrante, ma che riguarda un fatto storico non un dogma di fede.
martedì 3 febbraio 2009
Dirigenti di Google Oggi in tribunale ...
Google oggi sara' in Tribunale a difendere l'accusa di diffamazione e infringimento del diritto di privacy per un video che e' apparso nel 2006 su Google Video dove dei ragazzi prendevano in giro un bambino down di Torino.
4 dirigenti di Google sono accusati personalmente (Google non appare nella difesa) e potrebbero ricevere una sentenza fino a 36 mesi in prigione.
Questo caso e' importante a livello mondiale, perche' marcherebbe il primo caso dove i publisher online dovrebbero filtrare tutto quello che gli utenti vogliono pubblicare.
La difesa dice che questo caso e' come se la posta fosse accusata se qualcuno manda una lettera diffamatoria.
E' un caso interessante, sarei interessato ai vostri commenti.
4 dirigenti di Google sono accusati personalmente (Google non appare nella difesa) e potrebbero ricevere una sentenza fino a 36 mesi in prigione.
Questo caso e' importante a livello mondiale, perche' marcherebbe il primo caso dove i publisher online dovrebbero filtrare tutto quello che gli utenti vogliono pubblicare.
La difesa dice che questo caso e' come se la posta fosse accusata se qualcuno manda una lettera diffamatoria.
E' un caso interessante, sarei interessato ai vostri commenti.
lunedì 2 febbraio 2009
domenica 1 febbraio 2009
PATERNITA' CONSAPEVOLE PIU' CHE PATERNITA' RESPONSABILE
Janet Smith discute la vera natura del sesso di Edward Pentin
Tratto dal sito ZENIT, Agenzia di notizie il 26 gennaio 2009
Quante volte siamo pienamente consapevoli del fatto che una relazione d'amore potrà portare alla straordinaria responsabilità della paternità? O, per fare un altro esempio, se si ha un rapporto con una persona ci si chiede se potremmo essere genitori insieme?
Tratto dal sito ZENIT, Agenzia di notizie il 26 gennaio 2009
Quante volte siamo pienamente consapevoli del fatto che una relazione d'amore potrà portare alla straordinaria responsabilità della paternità? O, per fare un altro esempio, se si ha un rapporto con una persona ci si chiede se potremmo essere genitori insieme?
PROCREAZIONE AMORE E CALCOLO
di Claudio Risé
Tratto da Il Mattino di Napoli del 26 gennaio 2009
La nascita di un bambino si può decidere razionalmente, come altri eventi della vita, per esempio l’acquisto di una casa o contrarre un mutuo? Di certo, nel corso della storia umana, la procreazione è diventata sempre più consapevole e motivata.
Tratto da Il Mattino di Napoli del 26 gennaio 2009
La nascita di un bambino si può decidere razionalmente, come altri eventi della vita, per esempio l’acquisto di una casa o contrarre un mutuo? Di certo, nel corso della storia umana, la procreazione è diventata sempre più consapevole e motivata.
UN SALUTO AGLI AMICI DI CHIAVARI
UN SALUTO A CORALLINA
Ciao a tutti grazie per la bella giornata trascorsa insieme.
Come ai lettori del blog chiedo anche a voi di unirvi nella preghiera al Sacro manto di san Giuseppe per chiedere la grazia per Giovanni.
La pressione oculare non scende nonostante i farmaci e anche l'intervento fatto ha avuto un esito transitorio.
Grazie Tiziana
Ciao a tutti grazie per la bella giornata trascorsa insieme.
Come ai lettori del blog chiedo anche a voi di unirvi nella preghiera al Sacro manto di san Giuseppe per chiedere la grazia per Giovanni.
La pressione oculare non scende nonostante i farmaci e anche l'intervento fatto ha avuto un esito transitorio.
Grazie Tiziana
Iscriviti a:
Post (Atom)