mercoledì 22 dicembre 2010

NEI PICCOLI MALATI IL VOLTO DEL SIGNORE CHE NASCE

"...... Anche in questo Natale 2010, nasce Gesù "e - ha ricordato ancora - continua ad avere bisogno di amore materno, di un calore che lo custodisca, lo protegga e lo difenda. Chi accoglie Cristo deve accoglierlo così. Non permettiamo alla nostra società, che è folgorata dalle luci nelle case e nelle piazze, ma non riesce a contemplare Cristo, luce del mondo, di toglierci la gioia che viene dalla celebrazione del vero Natale di Cristo"......


.....Anche il nome dell'ospedale rievoca la dolce figura del Dio fatto Bambino ed allora diviene più spontaneo celebrare qui un Natale autentico, infatti nel sorriso dei bimbi ed anche nei volti segnati dalla sofferenza, è più facile intravedere il volto luminoso del Bambino di Betlemme, venuto per alleviare le sofferenze dell'umanità e portare a tutti il dono della salvezza e della pace".......
Il cardinale Tarcisio Bertone in visita all'ospedale pediatrico romano "Bambino Gesù"
Consueta visita natalizia del cardinale Tarcisio Bertone alla comunità dell'ospedale pediatrico "Bambino Gesù". Il segretario di Stato ha incontrato il personale medico, infermieristico e amministrativo e i piccoli ospiti del nosocomio romano nella tarda mattinata di martedì 21 dicembre.

La visita è stata colta dal porporato come occasione per esprimere "l'apprezzamento del Santo Padre Benedetto xvi, della Santa Sede e anche mio personale - ha detto - per i traguardi raggiunti o in via di completamento". E ha citato anzitutto il nuovo centro di ricerche e cure pediatriche di San Paolo fuori le mura, un'opera avveniristica unica in Europa, che accoglierà i laboratori di ricerca scientifica e le strutture di assistenza sanitaria collegate; e l'apertura a Taormina del Bambino Gesù Sicilia. Si tratta di un centro cardiologico del Mediterraneo, che dai primi di novembre scorso ha iniziato la sua attività ed entro marzo del prossimo anno sarà a pieno regime. Tra l'altro proprio l'esperienza maturata in Sicilia ha aperto la strada ad altre iniziative di localizzazione in diverse regioni "per evitare a tante famiglie faticosi viaggi" verso Roma, o altre destinazioni, per curare i piccoli malati.
Al suo arrivo il cardinale è stato accolto dal presidente Giuseppe Profiti. L'incontro con i rappresentanti delle diverse realtà dell'ospedale si è svolto nell'aula Salviati. In apertura il professor Profiti ha salutato e ringraziato il segretario di Stato "per un incontro usuale - ha detto - poiché si ripete ogni anno, e pur tuttavia amiamo pensare che sia sempre nuovo, non fosse altro perché offriamo in questa occasione al Santo Padre e a lei, il frutto del nostro impegno quotidiano di un anno di lavoro. Questo poi è stato per il nostro ospedale un anno molto importante. Abbiamo raggiunto alcuni traguardi tanto attesi. Siamo riusciti a dotare i nostri laboratori, i nostri ospedali e i nostri centri di assistenza sparsi un po' ovunque in Italia e nel mondo, di alte tecnologie". Risultati ottenuti "grazie alla scienza e alla ricerca - ha precisato Profiti - ma conseguiti nella consapevolezza di quello che il Papa ha sempre raccomandato, cioè di fare in modo che scienza e tecnologia non dominino mai l'uomo". Ed è l'impegno che anima l'intero corpo scientifico e sanitario del Bambino Gesù: "Strumenti e tecnologia, ne siamo certi - ha assicurato il presidente - per quanto sofisticati siano, sono solo mezzi nelle nostre mani, mani di uomo, per curare e salvare un uomo, un uomo malato che si affida a noi". Sono questi i valori "che accompagnano il lavoro di tutti quanti in ogni reparto, in ogni ufficio e in ogni mansione prestano la loro opera quotidiana in queste nostre strutture". La nostra crescita, ha concluso, "ha un senso e continuerà ad avere senso solo nella misura in cui riusciremo a dare ancora di più al prossimo sofferente".
L'apprezzamento del cardinale Bertone per l'opera svolta quotidianamente da quanti lavorano nell'ospedale ha avuto riscontro nelle calorose espressioni di saluto rivolte ai presenti. "È per me motivo di particolare gioia - ha detto nel suo discorso - esser qui in mezzo a voi a pochi giorni dalla celebrazione del Natale del Signore, infatti se Gesù il Figlio di Dio fatto uomo si rende presente in ogni cuore e in ogni casa, si fa ancora più presente in questo luogo. Anche il nome dell'ospedale rievoca la dolce figura del Dio fatto Bambino ed allora diviene più spontaneo celebrare qui un Natale autentico, infatti nel sorriso dei bimbi ed anche nei volti segnati dalla sofferenza, è più facile intravedere il volto luminoso del Bambino di Betlemme, venuto per alleviare le sofferenze dell'umanità e portare a tutti il dono della salvezza e della pace". Il porporato ha ricordato il terribile incidente che ha provocato di recente un gravissimo incendio nel reparto di rianimazione dell'ospedale. Il cardinale Bertone ha rinnovato la gratitudine "per la solidale partecipazione mostrata" e per la "prontezza dei soccorsi" da parte di quanti si sono prodigati con sprezzo del pericolo pur di evitare il verificarsi di quella che poteva realmente essere una tragedia. "Ogni cosa - ha detto - diventa meno difficile per quanti si ispirano ai principi evangelici, nella certezza che in ogni persona malata, ancor più se è piccola e indifesa, Gesù stesso si è identificato".
La nascita di Gesù "avviene mentre Maria e Giuseppe sono lontani da casa per obbedire alle leggi degli uomini; avviene in una stalla, nella precarietà, nella povertà, ma anche nella luminosa felicità di Maria e nell'adorante felicità di Giuseppe. La ricostruzione popolare del presepio, nata dalla contemplazione del mistero del Natale - secondo il segretario di Stato - è quanto mai suggestiva e vera: se non c'è nulla nella grotta dove nasce Gesù, c'è però l'intera umanità in Maria e Giuseppe, e anche l'intero universo in quegli animali che sono lì ad esprimere tutta quanta la creazione". Lasciando per un momento da parte il testo del discorso preparato, il cardinale ha confessato di avere un debole per i presepi. Ha raccontato che le suore del suo appartamento ne hanno allestiti ben cinquantaquattro. "Tra questi - ha detto - conservo la ricostruzione in calco di un bassorilievo di un antico sarcofago che risale al 380 dopo Cristo. In questa antica rappresentazione del presepe, oltre che al Bambinello, direi che è data una grande importanza proprio agli animali, al bue e all'asinello".
Riprendendo la sua meditazione sul Natale il segretario di Stato ha così proseguito: "Dopo la nascita gli angeli annunziano al mondo l'evento della notte santa, perché Gesù è nato per essere veduto, e così arrivano i pastori a vedere il volto del Signore e contemplano Dio nella fragilità umana, nella condizione inerme di un neonato; contemplano lo splendore della divinità nello spogliamento più totale e tornano alle loro greggi ringraziando e lodando Dio, per quello che avevano visto". Anche in questo Natale 2010, nasce Gesù "e - ha ricordato ancora - continua ad avere bisogno di amore materno, di un calore che lo custodisca, lo protegga e lo difenda. Chi accoglie Cristo deve accoglierlo così. Non permettiamo alla nostra società, che è folgorata dalle luci nelle case e nelle piazze, ma non riesce a contemplare Cristo, luce del mondo, di toglierci la gioia che viene dalla celebrazione del vero Natale di Cristo". (mario ponzi)











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