martedì 7 giugno 2011

MAURO, LA FESTA, I PAKISTANI E LA FORESTA CHE CRESCE


Accade solo quel che raccontano i giornali o accadono cose che i giornali non raccontano ma che contano? A Bologna in questi giorni si svolge una festa. Riguarda scuole, opere sociali, migliaia di persone. Liete. Non ce ne sono molte di feste così. E ci accadono anche cose sorprendenti, casomai ignorate dai media. Tempo fa una pattuglia di pakistani cristiani si ritrovò in piazza a Bologna a manifestare per la libertà religiosa. Era stato ucciso Batthi, il ministro cristiano. Un amico li incontra. E loro si son poi ritrovati alla citata festa per incontrare uno che si batte da anni contro le persecuzioni che uccidono migliaia di cristiani (il 75% degli uccisi per motivi religiosi nel mondo sono cristiani): Mario Mauro. Han cenato alla festa, avevano anche un computer portatile per far vedere a Mauro un breve video che racconta di queste terribili persecuzioni. Mauro è venuto a Bologna a parlare della guerra ai cristiani. Non per fomentare scontri, odi, ma per far vedere la realtà, per svegliare l'Europa, per far capire che ci sarà pace se non si nasconde la verità. Lo ha raccontato in un libro. Non ci saranno diritti umani rispettati - ha detto - se non ci sarà libertà religiosa. Parliamo di 51 Paesi che pure fan parte della "signora" Onu. Mauro ha parlato un'ora filata, tesissima, la gente toccata da storie sconosciute di martirio. Quelle del suo libro, con foto difficili da reggere senza star male. Alcuni pakistani incontrati a Bologna si son ridati appuntamento con Mauro al meeting di Rimini. La foresta che i giornali non sentono crescere perché non fa rumore però continua a crescere.

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