martedì 3 luglio 2007

AMARE RINO GOTTUSO,UN TERRON CALABRO,O FORSE SEMPLICEMENTE UN UOMO


È impossibile non amare Rino Gattuso,
un «terrone» che guardava il Milan in tv
di Marina Corradi, da Tempi

Due anni fa un amico mi disse: il mio modello di vita è Gattuso. Solo a casa osai chiedere: chi è Gattuso? I figli mi guardarono attoniti, come avessi domandato cos'è un frigorifero. Mi costrinsero a guardare le partite del Milan. Fu così che cominciai ad amare Rino Gattuso.

...Essere terroni significa avere radici molto solide, vuol dire amare e portare avanti le tradizioni, dare al primo figlio maschio il nome del nonno, avere un rispetto sacro per la famiglia e per gli amici»....



Quella sua faccia da italiano del Sud, simile a tanti che in
cent' anni sono partiti per l'America o la Germania, e hanno lavorato come cani, e avuto sei figli, e tornano al paese per la festa del patrono. Quella faccia di uno che si incazza da morire, perché in quello che fa butta tutto se stesso, senza risparmio. Quello che i Rangers di Glasgow chiamavano Rhino, Rinoceronte, perché quando incrocia un avversario, un istante dopo quello è regolarmente per terra, e la palla ce l'ha Gattuso. Che poi però va a dare una pacca sulla spalla all'abbattuto, come a dire: nulla di personale, ti eri messo di mezzo, ho fatto solo il mio dovere.
Ora Gattuso ha scritto un'autobiografia, Chi nasce quadrato non muore tondo, da cui si capisce perché, al carrarmato del Milan si vuole bene. Racconta dell'infanzia a Corigliano Calabro, dei pomeriggi a giocare a pallone sulla spiaggia, di un bambino che guardava in tv Gullit e Van Basten, e sognava. Di una grande famiglia, e di quanto era ed è ancora bello ritrovarsi tutti e in tanti, nelle feste, a tavola. Del desiderio di diventare un campione: passione sanguigna, da inseguire a costo di andare lontano, in quella Scozia brumosa.
Non c'è, nel libro di Gattuso, una parola finta, nessuna eco di quell'Italia politicamente corretta, allineata come un gregge, cui siamo abituati. Dice di sé: «Io sono un terrone. Esistono terroni del Sud e terroni del Nord. Essere terroni significa avere radici molto solide, vuol dire amare e portare avanti le tradizioni, dare al primo figlio maschio il nome del nonno, avere un rispetto sacro per la famiglia e per gli amici».
Proprio come lo immaginavi, guardandolo in campo. Uno che sgobba perché altri facciano gol, uno che non molla. Che, se il Bayern nei quarti di Coppa ti infila con un gol al terzo minuto di recupero, a viso aperto affronta l'arbitro, gli sbatte davanti le tre dita spalancate, a dire che quei tre minuti erano finiti: e l'arbitro non capisce l'italiano, ma il calabrese, quella sera, lo capisce benissimo.
Uno che perde le staffe, e bestemmia anche. Ma poi, dice, «mi vergogno», che è una cosa che ormai non fa più nessuno. In questa Italia di onesti, di santori, vischi e padoa-schioppi, Gattuso sembra un uomo fuori dal tempo. O forse semplicemente un uomo. Uno che guardava il Milan in tv, e aveva un desiderio formidabile. Uno che, però, «non si scorda da dove arriva». E che in vacanza non va alle Maldive, ma, finalmente, torna in Calabria - a casa. Ci vorresti andare tu a Corigliano, da suo padre e sua madre, a chiedergli come hanno fatto. Che ti insegnino, in questi tempi di uomini sbiaditi, come si fa un figlio capace di essere fedele a un grande desiderio.

2 commenti:

ringhio nel cuore ha detto...

toccante...concordo pienamente...anche io mi sono inamorata di gattuso...del gattuso calciatore al quale mi ispiro e che nei momenti difficili pensare a lui mi da quella determinazione che non trovi dappertutto...ma soprattutto anche al gattuso uomo...quell'uomo di origini umili che con decisione ha perseguito il suo sogno realizzandolo(pur non avendo dei buoni piedi) con la passione l'anima e il sudore...ha sputato sangue per arrivare dov'è fin'ora...questo è un esempio x tutti noi!ciao ringhio

ringhio nel cuore ha detto...

toccante...concordo pienamente...anche io mi sono inamorata di gattuso...del gattuso calciatore al quale mi ispiro e che nei momenti difficili pensare a lui mi da quella determinazione che non trovi dappertutto...ma soprattutto anche al gattuso uomo...quell'uomo di origini umili che con decisione ha perseguito il suo sogno realizzandolo(pur non avendo dei buoni piedi) con la passione l'anima e il sudore...ha sputato sangue per arrivare dov'è fin'ora...questo è un esempio x tutti noi!ciao ringhio