martedì 10 luglio 2007

LE VITE GRANDIOSE DEI COMUNI MORTALI


PREFAZIONE DI MAGDI ALLAM
Tempi num.27 del 05/07/2007

Anche nelle vicende umane più disperate si nasconde il segreto che
può riscattare un'intera esistenza fatta di sconfitte. Un cronista ateo,
una suora e un musulmano non praticante contro la piaga del nichilismo

Ci fa comprendere l'orrore del nichilismo che nega la Vita. La calamità del relativismo che viola la sacralità della vita e l'immagina come un valore su cui si può mercanteggiare a seconda dell'identità dei carnefici e delle vittime. Un messaggio laico, quello di Fabio, che coincide con l'essenza della fede religiosa.





Volti e stupore
Autore F. Cavallari M. G. Riva
Editore San Paolo
Pagine 144
Prezzo 20 euro

di Tempi

Il 12 luglio esce in libreria Volti e stupore. Uomini feriti dalla bellezza, di Fabio Cavallari e Maria Gloria Riva. È il dialogo tra un giornalista che racconta vite difficili, spesso disperate, e una suora di clausura che specchia quelle storie nei grandi dipinti dell'Ottocento e del Novecento. Anticipiamo di seguito ampi stralci della prefazione firmata da Magdi Allam.


Questo libro è la storia dell'incontro tra persone apparentemente diverse ma in realtà straordinariamente simili nella condivisione dei valori fondanti della nostra umanità. (.) Maria Gloria Riva, monaca di clausura che dopo aver sperimentato intensamente la vita ha deciso di consacrarsi alla preghiera e alla dedizione totale a Dio, e Fabio Cavallari, un giornalista non credente, di ideologia comunista, sensibile alle disavventure dei più deboli e dei meno fortunati, con una sincera e appassionata fede nei valori umani.
Sono rimasto semplicemente incantato dalle storie di vita raccontate da Fabio. Storie di vita. Vita. Di cui Fabio è testimone. Con la sua vita. Vita che partecipa di altra vita. Vita che emoziona, affascina, sconvolge, convince. Ma che in ogni caso non ci lascia indifferenti. Ci fa comprendere l'orrore del nichilismo che nega la Vita. La calamità del relativismo che viola la sacralità della vita e l'immagina come un valore su cui si può mercanteggiare a seconda dell'identità dei carnefici e delle vittime. Un messaggio laico, quello di Fabio, che coincide con l'essenza della fede religiosa. Così come sono stato sinceramente catturato dalla straordinaria testimonianza di Vita che si incarna in suor Maria Gloria. Sin dal primo attimo in cui ci siamo visti l'ho percepita come una versione umanissima, modestissima e tutt'altro che blasfema dello spirito che sceglie di farsi carne, dopo essere stata carne che anela allo spirito, per aiutare ciascuno di noi a riscoprire dentro di sé la ragione e la fede dello spirito che convive, talvolta si occulta e spesso si perde nella carne. Sin dal nostro primo abbraccio, autentico e totale di chi si concede totalmente all'altro come fratello nella carne e testimone della volontà divina nello spirito, ho sentito forte dentro di me il sentimento di amore genuino per il prossimo e di speranza per la possibilità di redenzione.
Quando ho cominciato a sfogliare il manoscritto e man mano che sono andato avanti, ho scoperto il fascino del dialogo. Tra Fabio che, pur non credendo nella trascendenza di Dio, esalta le ragioni dello spirito tradotte nei valori oggettivi, assoluti e universali, scovandoli nel vissuto di comuni mortali che hanno avuto il dono della rivelazione e del riscatto dopo essere precipitati nel baratro del nichilismo, che nega la dimensione dello spirito e annulla la realtà dei valori; e suor Maria Gloria che è stata illuminata dal messaggio di Dio che si è fatto Uomo, individuando nelle ragioni dello spirito che convive ed esalta la carne la sua scelta di vita, a tal punto attratta dal vissuto umano nella sua integralità da trasformare tutta se stessa in un umile e straordinario strumento di Dio per diffondere la luce della Fede e la certezza della Verità a coloro che non vedono e non credono, ma celano dentro di sé un seppur esile sentimento di speranza.

Una calamita dello spirito
Un sentimento che suor Maria Gloria è in grado di intercettare con la forza di una calamita dello spirito che attrae le particelle di un'anima spezzata e persa in un corpo sconfitto e ripiegato su se stesso. (.) In questa storia, Fabio, suor Maria Gloria ed io formiamo una squadra impegnata nel centrare l'obiettivo della trasmissione e dell'affermazione di valori che ci accomunano e che ci appassionano. Pur nella formale diversità tra un non credente, tra chi si è votato a Dio e tra un musulmano non praticante. Ciò che ci rende squadra è la nostra sincera condivisione dei valori che sono l'essenza della nostra umanità: la sacralità della vita, la dignità della persona, la libertà di scelta. Valori, e anche su ciò tutti e tre siamo d'accordo, che si ritrovano e vanno individuati nel nostro vissuto, che appartengono all'esperienza dell'incontro, che poggiano su solide basi umane perché si radicano nella realtà oggettiva della vita ma al tempo stesso acquisiscono la valenza spirituale della trascendenza propria dei dogmi delle fedi religiose, perché si identificano negli ideali assoluti, universali e eterni.
(.) È sufficiente accostarsi, anche in modo discreto ma sincero al pensiero di Fabio e suor Maria Gloria, per scoprire facilmente la loro originalità e straordinarietà umana. Fabio è il testimone e il cronista della realtà del vissuto particolare di corpi e anime che si intersecano, si perdono, scontrano e si ricompongono nell'unità della persona. Suor Maria Gloria raccoglie questa testimonianza e la eleva alla meditazione di chi considera la realtà terrena con il filtro dell'infinità bontà e misericordia di Dio che si manifesta in ogni piega del creato, forse ancor di più nelle opere più sublimi degli artisti che hanno avuto il dono della trasposizione del mistero della vita nella bellezza del quadro. Una probabilità che diventa certezza quando è suor Maria Gloria, con la sua rara sensibilità umana e la sua eccezionale capacità comunicativa, a farci da interprete dei capolavori artistici dell'umanità individuandovi in ogni sua piega remota la mano del Creatore e il senso recondito della Vita.
Forse è a questo punto che chi ci legge, appresa e apprezzata la testimonianza di Fabio, dopo aver meditato e essersi sentito intimamente partecipe della riflessione di suor Maria Gloria, potrebbe aspirare a un passaggio in più che va oltre la rappresentazione e la considerazione etica, ovvero la definizione di un percorso da intraprendere per diventare protagonisti nel forgiare insieme una comune civiltà dell'uomo incentrata sulla verità, sulla sacralità della vita e sulla libertà della persona. È questa la dimensione del dialogo integrale, dove gli "altri" diventano il "noi", grazie alla condivisione della verità e dei valori fondanti della nostra umanità, in virtù dell'incontro sincero tra persone di buona volontà che aspirano al comune traguardo della pace autentica e della salvezza eterna. Questo è ciò che io ho provato e maturato leggendo e meditando il libro di Fabio e di suor Maria Gloria. Ebbene se la lettura di queste pagine dovesse suscitare in voi queste considerazioni, se al termine doveste sentire dentro la volontà di un riscatto individuale e collettivo, vorrà dire che abbiamo centrato il traguardo. Che tutti noi siamo diventati una squadra, protagonisti di un cambiamento in fieri per realizzare insieme un mondo migliore.

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