domenica 15 luglio 2007

IL PROFESSORE DELL'UNIVERSITA' CATTOLICA CHE VIENE IN AIUTO A BERLICCHE,DIAVOLO ISTRUTTORE


Fortuna che c'è chi fa il nostro lavoro di Berlicche, da Tempi

Mio caro Malcoda, devo dirti in tutta sincerità che neanche io ho più parole per quello che vedo succedere. La realtà ormai supera largamente le nostre peggiori intenzioni. Eravamo in seria difficoltà di fronte a quel musulmano che si è messo in testa di difendere gli ebrei e i cristiani, non sapevamo da che parte prenderla. Quando Magdi Allam ha iniziato a gridare "Viva Israele" senza mezzi termini è stato un duro colpo.

Eravamo abituati a quelle deliziose quanto inconcludenti perifrasi: "Pur non riconoscendomi nell'attuale politica del governo israeliano, che causa tanti problemi e tante sofferenze al popolo palestinese, penso che, dopo la tragedia della Shoah, sia doveroso condannare ogni atto di antisemitismo, anche se non vanno con esso confuse le critiche allo Stato di Israele". No. Diretto e senza mediazioni: "Viva Israele". Eravamo ancora tramortiti che è arrivato il secondo colpo: "Salviamo i cristiani", "Manifestazione nazionale contro l'esodo e la persecuzione dei cristiani in Medio Oriente, per la libertà religiosa nel mondo". Anche qui niente mediazioni culturali, niente dialogo inter-religioso, ma un appello diretto a "tutti gli uomini di buona volontà" per una manifestazione a Roma il prossimo 4 luglio. A "tutti gli uomini di buona volontà", ma cos'è questo linguaggio? E dov'è finita la laicità? E dove la fanno poi la manifestazione? In piazza Santi Apostoli. In che giorno? Nel giorno dell'indipendenza americana. Ma come si permettono?
Ecco, mi dibattevo per cercare lo spiraglio in cui infilarmi, la divisione da creare, l'insinuazione velenosa che creasse malumori. quando ti arriva il soccorso da chi meno te lo aspetti. Un sincero cristiano, con tanto di cattedra all'Università Cattolica, studioso di islam: il professor Paolo Branca. I laici si erano quasi rassegnati e allora ci ha pensato lui ad attaccare Magdi Allam, con tutti i distinguo, le premesse e le ipocrisie che rendono l'attacco ancora più velenoso: «Ho profondo rispetto. comprendo e condivido. sono costernato. ma il successo gli ha fatto perdere il senso della misura». Sublime. A Gaza si massacrano tra palestinesi, da Gaza partono con regolarità razzi verso Israele, in Libano attaccano i Caschi blu e ammazzano cinque spagnoli, sempre in Libano sono ormai più di 170 i morti negli scontri tra l'esercito regolare e i jihadisti vicini ad al Qaeda, e quello che ha perso il senso della misura è Magdi Allam. Fatemi conoscere questo Branca, gli voglio parlare. Uno che dice che sul conflitto arabo-israeliano non bisogna assumere «posizioni di principio» fa proprio al caso nostro. Uno che, di fronte a una dichiarazione di guerra che dura da sessant'anni, parla di «periodiche emergenze», merita tutta la nostra considerazione. Uno che fa confusione fra le posizioni di principio (che di solito devono essere nette) e la praticabilità delle soluzioni (che, stabiliti i princìpi, possono essere le più elastiche) va incoraggiato. Può fare danni come pochi altri. C'è solo un punto su cui un po' mi ha deluso: quando dice che non vuole farne un caso personale, quando insinua che Magdi Allam faccia tutto quello che fa per vendere qualche copia in più. Due passaggi che tradiscono qualche malanimo, appunto, personale che sarebbe meglio non ci fosse, non perché io sia contrario, ma più una causa sembra pura meglio la si può piegare ai nostri fini. Ma è lo stesso Paolo Branca che sperimentava multiculturalismo alla madrassa milanese di via Quaranta? Quella che Allam fece chiudere con le sue denunce? Se è lui lascia stare, rischiamo figuracce.

Tuo affezionatissimo zio Berlicche

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