domenica 31 gennaio 2010

PAPA: ANNULLAMENTI MATRIMONI NON SIANO SCORCIATOIE PER LA RIAMMISSIONE AI SACRAMENTI


....Bendedetto XVI ha ammonito che casi di annullamento matrimoniali di fronte alla Rota Romana debbono seguire la strada ''oggettiva della giustizia'', senza indulgere ad una ''accondiscendenza'' per i diversi casi che corrisponderebbe ''ad una grave responsabilita' davanti a Dio e agli uomini'' di giudici ed avvocati.....



29-01-2010
Non si usino gli annullamenti matrimoniali come scorciatoie per la riammissione ai sacramenti, quali la Comunione. Ad affermarlo e' papa Benedetto XVI che ha chiesto di non contrapporre ''giustizia e carita''', nelle sentenze dei Tribunali ecclesiastici.

Ricevendo stamane in udienza i componenti, a vario titolo, del Tribunale della Sacra Rota Romana in occasione dell'inaugurazione dell'Anno Giudiziario, il papa ha detto che occorre ''rifuggire da richiami pseudopastorali che situano le questioni su un piano meramente orizzontale, in cui cio' che conta e' soddisfare le richieste soggettive per giungere ad ogni costo alla dichiarazione di nullita', al fine di poter superare, tra l'altro, gli ostacoli alla ricezione dei sacramenti della Penitenza e dell'Eucaristia''.


Il papa ha poi ricordato che ''il bene altissimo della riammissione alla Comunione eucaristica dopo la riconciliazione sacramentale, esige invece di considerare l'autentico bene delle persone, inscindibile dalla verita' della loro situazione canonica. Sarebbe un bene fittizio, e una grave mancanza di giustizia e di amore, - ha quindi sottolineato papa Ratzinger - spianare loro comunque la strada verso la ricezione dei sacramenti, con il pericolo di farli vivere in contrasto oggettivo con la verita' della propria condizione personale''.

Bendedetto XVI ha ammonito che casi di annullamento matrimoniali di fronte alla Rota Romana debbono seguire la strada ''oggettiva della giustizia'', senza indulgere ad una ''accondiscendenza'' per i diversi casi che corrisponderebbe ''ad una grave responsabilita' davanti a Dio e agli uomini'' di giudici ed avvocati.

Il papa si e' rivolto direttamente a giudici ed avvocati chiedendo loro di esercitare ''l'alto esercizio delle virtu' umane e cristiane, in particolare della prudenza e della giustizia, ma anche della fermezza. Quest'ultima diventa piu' rilevante - ha poi aggiunto papa Ratzinger - quando l'ingiustizia appare la via piu' facile da seguire, in quanto implica accondiscendenza ai desideri e alle aspettative delle parti, oppure ai condizionamenti dell'ambiente sociale''.

Il papa ha chiesto ancora ''non solo di porre ogni attenzione al rispetto della verita' delle prove, ma anche di evitare con cura di assumere, come legali di fiducia, il patrocinio di cause che, secondo la loro coscienza, non siano oggettivamente sostenibili''.


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