mercoledì 27 gennaio 2010

GIORNATA DELLA MEMORIA

......"Quelle dei disabili era vite indegne di essere vissute" diceva Hitler, e questo fu il primo passo che portò ben presto, nel 1939, ad un progetto che nel lasso di tempo che và dal '39 al '41, fece sparire, soltanto in Germania, qualcosa come 70.000 persone adulte, affette da disabilità....


Giornata della Memoria - Il Progetto T4: Lo Sterminio dei Disabili
Come ho già ricordato oggi è la Giornata della Memoria, in ricordo delle vittime della Shoah. Forse non tutti sanno però che il genocidio nazista, incominciò proprio dalle persone disabili. Tutto cominciò nel 1933.


Hitler era appena arrivato al potere, e riuscì, grazie anche alle sue politiche farneticanti sulla superiorità della "razza ariana", che piacquero tanto ai tedeschi di allora, a far approvare una legge che aveva come l'obbiettivo di sterilizzare i disabili. Successivamente nel 1935 fu la volta della legge sulla salute coniugale tra persone disabili che vietava i matrimoni e la procreazione, e favoriva una serie di pratiche abortiste per tutta una serie di patologie come la schizofrenia, l'epilessia ereditaria o la grave deformità fisica ereditaria.

"Quelle dei disabili era vite indegne di essere vissute" diceva Hitler, e questo fu il primo passo che portò ben presto, nel 1939, ad un progetto che nel lasso di tempo che và dal '39 al '41, fece sparire, soltanto in Germania, qualcosa come 70.000 persone adulte, affette da disabilità.



(foto LiberaliPerIsraele)



Ecco un breve riassunto di come si sono svolti i fatti:

A dare inizio al processo di eutanasia fu un ordine scritto di Adolf Hitler datato 1° settembre 1939. Il testo recitava: "Il Reichsleiter Bouhler e il dottor Brandt sono incaricati, sotto la propria responsabilità, di estendere le competenze di alcuni medici da loro nominati, autorizzandoli a concedere la morte per grazia ai malati considerati incurabili secondo l'umano giudizio, previa valutazione critica del loro stato di malattia."

Con questo ordine la macchina per l'eliminazione dei disabili fisici e mentali trovava cosi la sua copertura giuridica. Ad occuparsi di tutto furono inizialmente Philip Bouhler e Karl Brandt. Questi, iniziarono ad organizzare la struttura che avrebbe dovuto condurre l'operazione di eliminazione. Per prima cosa fu stabilita la sede dell'organizzazione, e la scelta cadde su Berlino. Lo stabile si trovava al numero 4 della Tiergartenstrasse. Da questo indirizzo fu ricavato il nome in codice dell'operazione di eutanasia verso i disabili: "Aktion T4".

Philiph Bouhler si disinteressò quasi subito all'operazione. Rimase Karl Brandt che s'impegnò a fondo nella Aktion T4. Il processo di reclutamento fu fatto in un clima di estrema segretezza. furono create tre strutture fittizie:

la Fondazione Generale degli Istituti di Cura che si curava della gestione del personale della Aktion T4,
l'Associazione dei Lavoratori degli Istituti di Assistenza e cura del Reich che doveva preparare e sperdire i questionari destinati a censire i malati ricoverati negli istituti psichiatrici;
la Società di Pubblica Utilità per il Trasporto degli Ammalati, che doveva trasportare i pazienti destinati alla eliminazione dagli Istituti alle cliniche della morte
Nell'autunno del 1939 dalla sede di Berlino della T4 cominciarono a partire i questionari indirizzati agli istituti psichiatrici del Reich. I questionari erano molto generici, anche per non allarmare nessun direttore. Ufficialmente si trattava di un censimento per conoscere le capacità lavorative degli malati. I direttori temevano di perdere della manodopera, e compilarono i questionari dichiarando inabili al lavoro anche coloro che invece venivano impiegati proficuamente. Inoltre considerando la compilazione dei questionari, un lavoro inutile e noioso, e quindi i direttori delegarono il personale amministrativo degli istituti.

Il risultato fu che i questionari venivano riempiti in tutta fretta e in modo totalmente superficiale. Senza saperlo in questo modo migliaia di malati venivano condannati a morte. Quando i questionari tornavano indietro venivano riprodotti in tre copie ed esaminati da tre periti. Il parere dei tre periti veniva inviato ad un quarto perito supervisore che decideva sulla vita o la morte del paziente. Naturalmente il malato non veniva mai realmente visitato.
Una volta decise le persone da eliminare, la sede centrale di Berlino preparava delle liste di trasferimento, che inviava ai singoli istituti, avvertendo che si preparassero i malati per la partenza.


Il giorno stabilito si presentavano uomini della "Società di Pubblica Utilità per il trasporto degli ammalati". I pazienti venivano caricati su grossi pullman dai finestrini oscurati e trasportati in uno dei sei centri di eliminazione: Grafeneck, Bernburg, Sonnenstein, Hartheim, Brandenburg, Hadamar. In questi istituti erano stati predisposti delle camere a gas camuffate da sale docce e forni crematori per l'eliminazione dei cadaveri. Ai direttori non si indicava la località finale di arrivo del malato, ma un istituto nel quale venivano trattenuti i malati per alcuni giorni. Questa tappa intermedia era stata decisa per evitare che i parenti si recassero nelle cliniche di eliminazione.

Una volta arrivati nelle cliniche di eliminazione i malati venivano uccisi dopo pochi giorni. Ai parenti veniva inviata una lettera standard che annunciava la morte per una causa qualsiasi. Si avvertiva che per ragioni sanitarie il cadavere era stato cremato e si avvertiva che l'urna con le ceneri era a disposizione. Si precisava che i beni personali dovevano essere ritirati entro 14 giorni, ma l'invio delle lettere era calcolato in modo tale che quando la notizia giungeva alla famiglia i termini utili erano già trascorsi.

Una parte dei cervelli venivano sezionati o inviati al "Kaiser Wilhelm Institut" dove una équipe medica guidata dal professor Julius Hallervorden sviluppava i suoi studi sulla neuropatologia. Per depistare ulteriormente i parenti i centri di eliminazione venivano scelti in modo da essere il più distante possibile dal luogo di residenza del malato. Naturalmente oltre ai disabili ad essere eliminati in massa furono anche i cosiddetti "psicopatici" (cioè asociali) e gli ebrei sia che fossero sani o che fossero malati.

Il Programma T4 ebbe il suo svolgimento tra il 1940 ed il 1941 e pose fine alla vita di 70.273 persone classificate come "indegne di vivere". Questa attività di morte - per quanto fossero state prese tutte le precauzioni necessarie non poteva rimanere a lungo segreta. In primo luogo lo spostamento attraverso tutto il Reich di così tante persone non passò inosservata alle autorità giudiziarie. La faccenda era divenuta di dominio pubblico: i cittadini di Hadamar oramai sapevano perfettamente che il fumo nauseabondo che si alzava dal camino della clinica era il frutto della cremazione dei malati. Le Chiese, sia quelle protestanti che quelle cattoliche, iniziarono a far sentire la propria voce contro la pratica dell'eutanasia. Hitler di fronte alla marea di proteste decise di sospendere l'Aktion T4 impartendo l'ordine orale a Brandt e a Bouhler. L'azione di eutanasia era ufficialmente finita ma l'eliminazione dei "malati di mente" non era terminata: iniziava quella che i medici tedeschi chiamarono "eutanasia selvaggia" e un'altra "Aktion" ancora più segreta: la "Aktion 14F13".

Quando l'operazione eutanasia iniziò ad entrare in crisi per la troppa opposizione cresciuta in Germania, Himmler, il responsabile politico della “risoluzione finale”, ne approfittò per usare la struttura per i suoi fini. Nella tarda estate del 1941 Himmler ordinò che i prigionieri affetti da malattie di mente dei campi di concentramento fossero sottoposti a controlli medici. Lo scopo era eliminare tutti coloro non in grado di lavorare. Secondo Himmler il personale medico incaricato di svolgere le "visite" doveva essere esterno per garantire maggiore affidabilità. Himmler si rivolse a Philipp Bouhler chiedendogli di mettere a disposizione un gruppo di psichiatri esperti. Bouhler incaricò Viktor Brack di organizzare l'operazione.

La commissione medica che Brack mise insieme proveniva direttamente dalle fila della Aktion T4. La commissione doveva recarsi nei campi di concentramento per visitare malati di mente, psicopatici e detenuti ebrei di tutti i campi di concentramento. L'intera operazione ebbe il nome di "Aktion 14F13" dalla sigla del formulario utilizzato nei campi per registrare i decessi. I "selezionati" dovevano essere inviati nelle cliniche di eliminazione e gasati. Non è possibile stabilire quante persone vennero uccise nel quadro della Aktion 14F13. Occorre tenere presente che nell'ambito della operazione venivano eliminate persone non affette da nessuna malattia. In più le visite della commissione si svolgevano in modo assolutamente approssimativo e superficiale.



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