sabato 25 aprile 2009

25 APRILE CHE SIA FESTA PER TUTTI


"Viva il 25 aprile, viva la festa di tutti gli italiani, viva la festa di libertà riconquistata". Che Silvio Berlusconi volesse voltare pagina lo si era capito già dalla vigilia. Non aveva mai partecipato alla Festa del 25 aprile. La sua decisione di celebrare per la prima volta in quattordici anni la Liberazione faceva presupporre l'intenzione del premier di approfittare dell'occasione per lanciare un vero e proprio appello: "Superare ogni contrapposizione", andare al di là delle "polemiche" e "costruire un sentimento comune", una democrazia "finalmente pacificata".



La premessa del presidente del Consiglio è che "dobbiamo ricordare con rispetto tutti i caduti", anche chi ha combattuto "dalla parte sbagliata": si tratta di una "operazione" verità e "non di neutralità o indifferenza" perché - spiega il Cavaliere - "tutti gli italiani stanno con chi ha combattuto per la patria".

Certo, dice il premier, c'è totale "riconoscenza per i patrioti" e "la Resistenza è un valore fondante della nazione come il Risorgimento" ma, siccome "una nazione libera non ha bisogno di miti" occorre ricordare - aggiunge il Cavaliere - contemporaneamente "le pagine oscure della guerra civile" perché "anche chi era dalla parte giusta commise degli errori e si assunse delle colpe". Voltare pagina, dunque. Affinché il 25 aprile sia "occasione per riflettere sul passato ma anche sul presente e l'avvenire dell'Italia". L'obiettivo è finalmente costruire "un sentimento unitario": "Se da oggi riusciremo a farlo insieme faremo un servizio non ad una parte politica ma all'Italia intera", spiega Berlusconi.

Un discorso che ha spento le polemiche a distanza innescate in mattinata con Franceschini, che aveva sottolineato come "un conto è il rispetto umano ma non si può equiparare chi combattè dalla parte giusta e chi invece lottò per una causa tragicamente sbagliata". Il leader del Pd, e quello de''Udc Pier Ferdinando Casini, hanno celebrato la ricorrenza a Onna col premier.

Napolitano all'Altare della Patria. "A nessun caduto di qualsiasi parte, a nessuno dei familiari che ne hanno sofferto la perdita si può negare rispetto: rispetto e pietà per tutti che ci debbono accomunare tutti come scrisse Cesare Pavese". Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alle celebrazioni della festa della Liberazione. "Nella Costituzione - ha aggiunto il Capo dello Stato - possono riconoscersi tutti".

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha deposto una corona di alloro all'Altare della Patria per il 64esimo anniversario della Festa della Liberazione. Alla cerimonia presente, per la prima volta, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Alemanno rinuncia alle celebrazioni dell'Anpi: «Pronta una contestazione». Il sindaco di Roma Gianni Alemanno, già fischiato dopo l'omaggio all'Altare della Patria, ha invece deciso di non andrà alla manifestazione dell'Anpi per celebrare il 25 aprile. Come riferisce il Campidoglio, la decisione è stata presa per motivi di sicurezza, su consiglio della Questura. Infatti, spiega il Comune, è stato comunicato che movimenti estremisti erano pronti a contestazioni violente. Il sindaco, dispiaciuto per non aver potuto onorare l'invito dell'Anpi a partecipare al corteo, si è recato quindi a Forte Bravetta per deporre una corona d'alloro presso la Stele, che ricorda gli italiani fucilati nel periodo di occupazione della città.



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