sabato 4 aprile 2009

PRESIDENTE FINI E' PROPRIO SICURO?

Da "IL FOGLIO" di venerdì 3 aprile 2009

Presidente Fini, e proprio sicuro? Salute della donna e salvaguardia dell`embrione non si possono separare in attesa di conoscerne pienamente le motivazioni, la sentenza della Corte costituzionale che elimina il limite massimo di tre embrioni da produrre per ogni ciclo di fecondazione artificiale non appare affatto l`arma definitiva di demolizione della legge 40, sebbene il vulnus sia consistente. La decisione della Consulta (ieri elogiata anche dal presidente della Camera Gianfranco Fini, che ha detto che "la sentenza rende giustizia alle donne italiane") apre la possibilità di importanti divergenze interpretative, rese più complicate dalla tenuta di alcuni aspetti della legge.


L`embrione continua a essere soggetto formalmente tutelato, e continua a essere vietata la sua soppressione, la sua crioconservazione (se non in casi eccezionali: e allora bisognerà vedere se tutti i casi saranno considerati eccezionali) e la sua selezione eugenetica.

Qual è dunque il vantaggio di produrre più embrioni rispetto al massimo di tre che valeva fino a oggi, se non si possono congelare o sopprimere? Della decisione dei giudici co- stituzionali, colpisce il sapore ideologico, il tentativo di mettere direttamente in contrapposizione la salute della donna e la salvaguardia dell`embrione.

Ma la buona pratica della fecondazione in vitro - come testimoniano gli stessi dati dell`attuazione della legge 40, forse ignorati dalla Consulta ma disponibili sul sito dell`Istituto superiore di sanità - segnala il contrario: non è data vera tutela della prima senza tutela del secondo.

Nei paesi dove si fanno massicce stimolazioni ormonali per produrre più ovociti per un numero illimitato di embrioni (da congelare in attesa di futuri impianti o da lasciare per sempre nell`azoto liquido) la percentuale di effetti collaterali per le donne è doppia rispetto all`Italia. In quegli stessi paesi, dove si impiantano anche più di tre embrioni per avere più possibilità di successo, si ricorre alla pratica, qui vietata, della riduzione embrionaria (si sopprimono in utero gli embrioni di troppo, per evitare nascite plurime).

Le sembra più tutelata, così, la salute della donna, presidente Fini?


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