sabato 19 febbraio 2011

BENIGNI A SANREMO

...Acquaviva era di fianco a Craxi quando Santa Sede e Stato italiano, il 18 febbraio 1984, firmarono la revisione del Concordato del 1929. E ricorda come Craxi avesse chiaro «quanto il cristianesimo, il cattolicesimo fossero un collante indispensabile, un alimento vitale per la tenuta dello Stato italiano unitario. [...] Anche, anzi, soprattutto oggi»......



«Sanremo, Benigni si è dimenticato l'apporto dei cattolici all'Italia»
Giuseppe Feyles legge per Tempi le notizie più importanti di oggi: «Benigni ha fatto uno show retorico a Sanremo, ma non ha detto che i cattolici hanno forgiato l'Italia. Non i Savoia o i Garibaldi, ma i don Bosco e i Cottolengo hanno fatto l'Italia. L'apporto cristiano non è di tipo etico ma strutturale alla democrazia e società»

da tempi
18 Feb 2011
VIDEO - Benigni canta l'inno di Mameli





Al Festival di Sanremo Roberto Benigni ha fatto il suo show sull'Unità d'Italia, spiegando per intero l'inno di Mameli e scatenando l'applauso dell'Ariston.
Rilevo un problema che ho notato anche nello spettacolo di Benigni: nelle riflessioni sull'Unità d'Italia manca la consapevolezza del ruolo che i cattolici hanno avuto. Benigni ha parlato di tutti ma non ha neanche accennato a quello che ha forgiato il popolo italiano.

Che cosa l'ha forgiato?
Non certo la retorica di cui era infarcito lo spettacolo. Nessuno sui giornali ha criticato l'idea del Risorgimento data da Benigni, che è poi quella che ci hanno insegnato alle medie ma che è sbagliata. La cultura e la società italiana non sono state fatte dai Savoia o dai Garibaldi ma dai campanili, dai santi sociali, dai Don Bosco e Cottolengo. E a questo proposito voglio segnalare due cose interessanti sul
Corriere della Sera.

Prego.
La prima è un'intervista a Gennaro Acquaviva, che tra le tante cose non condivisibili, ne dice una interessante. Acquaviva era di fianco a Craxi quando Santa Sede e Stato italiano, il 18 febbraio 1984, firmarono la revisione del Concordato del 1929. E ricorda come Craxi avesse chiaro «quanto il cristianesimo, il cattolicesimo fossero un collante indispensabile, un alimento vitale per la tenuta dello Stato italiano unitario. [...] Anche, anzi, soprattutto oggi».

E la seconda?
Nelle pagine della cultura del Corriere, Giuseppe Galasso si chiede se la coscienza europea preceda o no il cristianesimo. Tra le tante cose poco condivisibili, dice che il cristianesimo ha dato un grande "contributo etico" all'Europa. Questo è interessante perché mostra la riduzione che si fa oggi del cristianesimo, che ha dato un grande contributo prima di tutto alla democrazia e non all'etica. Il più grande contributo del cattolicesimo è strutturale alla società civile



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