giovedì 24 febbraio 2011

GITA VIETATA A STUDENTE DOWN

Metto quest'articolo non tanto per l'atteggiamento negativo della responsabile ma per sottolineare la grandezza della presa di posizione dei compagni.
"Con lui o niente gita"
Questo atteggiamento mostra quanto ,a volte,i ragazzi sappiano cogliere il vero valore delle cose a loro proposte e sappiano cosi' aiutare gli adulti a cambiare rotta e a vergognarsi di non essere stati capaci di essere veri educatori.
....I genitori hanno interessato del fatto la Polizia,perchè c'è una norma che riconosce le gite scolastiche come "un'opportunità fondamentale per la promozione dello sviluppo relazionale e formativo di ciascun alunno". E anche per "l'attuazione del processo di integrazione scolastica dello studente diversamente abile, nel pieno esercizio del diritto allo studio".
Ma nonostante la normativa, la dirigente continua ad opporsi.....
ma i compagni si ribellano
All'istituto Comprensivo, una dirigente impedisce a un ragazzo con handicap di partecipare ad un'escursione. La classe rifiuta e decide di rinunciare all'attività,
pur di evitare discriminazioni.

CATANZARO - Uno studente di scuola media affetto dalla sindrome di Down, una gita
scolastica, e una dirigente dell'istituto che nega al ragazzo l'autorizzazione a partecipare ad una gita. Tre elementi che sommati danno un risultato: la classe non ci sta, protesta e non va in gita

.
E' Ida Mendicino, responsabile del coordinamento regionale per l'integrazione, a
raccontare la vicenda: "In un primo momento la dirigente della scuola si era rifiutata di far partecipare lo studente alla gita". I genitori hanno interessato del fatto la Polizia,perchè c'è una norma che riconosce le gite scolastiche come "un'opportunità fondamentale per la promozione dello sviluppo relazionale e formativo di ciascun alunno". E anche per "l'attuazione del processo di integrazione scolastica dello studente diversamente abile, nel pieno esercizio del diritto allo studio".
Ma nonostante la normativa, la dirigente continua ad opporsi.
Prosegue Mendicino: "La dirigente ha espresso ai docenti l'intenzione di non autorizzare in futuro alcuna uscita dello studente affetto da sindrome di Down. Ha anche chiesto ai compagni di classe di non portare a conoscenza del ragazzo le date delle gite in programmazione". Con quale motivazione? La "Scarsa capacità dello stesso ad apprendere a causa della sua infermità genetica". L'invito è stato immediatamente declinato dai compagni, ragazzi di terza media, i quali hanno dichiarato che avrebbero preferito rinunciare "tutti alle gite, pur di non veder discriminato il loro compagno".
Mendicino dice di raccontare volentieri l'episodio occorso in quanto "Segnale importante di cambiamento in una generazione spesso tacciata di eccesso di individualismo e di scarso senso di solidarietà. Un plauso ai ragazzi dell'Istituto Comprensivo di Catanzaro - conclude - che si sono dimostrati vera speranza di maturazione del tessuto sociale rispetto agli esempi che spesso provengono dal mondo dei grandi".


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