lunedì 29 settembre 2008

BERGONZONI AD ENGLARO; LA VITA DI UN FIGLIO NON APPARTIENE AL PADRE



Viareggio, 28 set. - (Adnkronos Salute) - 'Si puo' essere vivi anche in maniera diversa, anche se siamo immobili. Il termine 'vegetale' non è negativo. Il fatto e' che l'uomo non sopporta la sofferenza degli altri'. Con queste parole, rivolte al padre di Eluana Englaro Beppino, Alessandro Bergonzoni, attore e scrittore oltre che testimonial del centro di riabilitazione per persone in coma Casa dei risvegli Luca De Nigris, interviene nel dibattito sul testamento biologico e le dichiarazioni anticipate di fine vita


Bergonzoni è a Viareggio per partecipare al convegno 'Vivo e vegeto - ma soprattutto vivo' tenutosi al festival della salute, kermesse organizzata dalla Fondazione Italianieuropei che si chiude oggi pomeriggio. 'Non esiste solo Welby, ci sono anche esempi opposti e, anche se il padre di Eluana Englaro ha tutta la mia comprensione, dobbiamo capire che la vita di un figlio non è del padre, ma appartiene al figlio e a nessun altro, cioè a un essere che fa il suo percorso. Noi non riusciamo a sopportare la sofferenza degli altri, perchè ci fa paura'.

Per Bergonzoni, dunque, una vita diversa è possibile e, soprattutto, è sempre degna di essere chiamata vita. 'Io credo alla medicina e alla scienza, ma non sono le uniche cose che esistono -continua l'attore a margine del convegno- il mio motto è 'nessun dogma'. La ricerca scientifica va bene, ma esiste anche quella interiore, su cui manca un impegno. La nostra paura di essere soli e immobili ci porta a identificare lo stato vegetale con qualcosa di negativo, ma una vita diversa esiste e va rispettata'.


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