domenica 14 settembre 2008

LA FEDE NEGATA

India, suore di Madre Teresa sotto minaccia degli induisti Asia - dom 14 set


Ancora tensione in Chhatisgarh. Oggi corteo degli integralisti contro «il traffico di minori gestito dalle missionarie» • Convento sorvegliato dagli agenti per evitare attacchi dei fanatici • Era falsa l'ipotesi di rapimento: restituiti i bimbi alle religiose Ma la polizia le costringe al silenzio
di Lucia Capuzzi
Tratto da Avvenire del 13 settembre 2008



Costrette al silenzio, «per salvaguardare la loro incolumità». Le quattro suore di Madre Teresa – aggredite da un grup­po di integralisti indù a Durg nel Chhattisgarh e arrestate con la falsa accusa di aver «rapito e convertito con la forza» dei bambini – hanno ricevuto ordine tassativo di non parlare con nessuno «dell’incidente».
Il divieto è stato im­posto direttamente dalle autorità. «La polizia con l’amministratore del distretto di Chhatti­sgarh sono venuti al convento – ha racconta­to suor Mamata, una delle missionarie assali­te, ad AsiaNews– e ci hanno detto di tenere il più assoluto riserbo sulla vicenda».

Un modo –secondo le autorità – per tutelare le suore dalla furia dei fanatici, che da setti­mane stanno conducendo una feroce cam­pagna anti-cristiana. Le violenze – divampa­te alla fine di agosto in Orissa dopo l’assassi­nio del leader estremista Saraswati – sono di­lagate in altri stati. Tra cui il Chhattisgarh do­ve, a finire nel mirino, sono state le Missiona­rie della carità, simbolo di solidarietà univer­sale. A scatenare l’ira dei fanatici è stato un e­pisodio banale: le suore stavano accompa­gnando quattro minori nel loro centro di Bho­pal. Gli estremisti le hanno fermate e incolpa­te di averli rapiti. Un’accusa assurda: le reli­giose avevano tutti i documenti in regola. No­nostante questo, le autorità le hanno tratte­nute una notte in caserma e hanno sottratto loro i bambini per alcuni giorni, fino a quan­do i certificati non sono stati minuziosamen­te verificati. Ora che i piccoli sono tornati nel­la casa delle missionarie, gli estremisti non si rassegnano. Il convento è stato messo sotto controllo dalla polizia per timore che venga attaccato dai fanatici. «L’amministratore ci ha spiegato che l’ordine era necessario per il no­stro bene perché alcuni gruppi militanti indù stanno muovendo l’opinione pubblica con­tro di noi e il nostro lavoro missionario», ha spiegato suor Mamata. Proprio og­gi, infatti, gli attivisti del Sangh Parivar – schiera­mento radicale indù – han­no organizzato una marcia di protesta contro «il traffi­co di bambini organizzato dalle suore di Madre Tere­sa ». Alcuni esponenti del gruppo, inoltre, han­no presentato un memorandum alla Procura affinché l’inchiesta contro le religiose venga riaperta. Il clima d’odio, intanto, contagia al- tre regioni del Paese. Sajan k George, respon­sabile del Global Council of Indian Christians, con base a Bengalore, ha dichiarato ad Asia­News che anche nel Karnataka si sono verifi­cati attacchi contro i cri­stiani.
Ogni domenica – ha detto Sajan K George – estremi­sti del Sangh Parivar inva­dono le chiese lanciando insulti e minacce. Nella so­la area di Davangere, tre luoghi di preghiera sono stati chiusi col pretesto di non avere le autorizzazioni in regola. A nulla è valso il fatto che i pastori pentecostali ab­biano dimostrato alle autorità di avere i per­messi: le chiese restano chiuse.


1 commento:

Anonymous ha detto...

non ci sono commenti... trattare così le suorine che da anni dedicano la loro vita ai loro poveri... Preghiamo e speriamo.
Vito