mercoledì 24 febbraio 2010

BUON COMPLEANNO DON CARRON AUGURI PER I 60 ANNI

AUGURI!!!
In occasione del compleanno di don Carron riporto qui sotto un'intervista fatta da radio vaticana il 22 Gennaio scorso
Rapito dalla Bellezza dell’incontro con Cristo:
don Carrón ricorda Don Giussani nel quinto anniversario della morte.

[Radio Vaticana, 22 gennaio 2010]
Da Parigi a Nairobi, da Varsavia a Montevideo, sono numerosissime le comunità cristiane che, in tutto il mondo, ricordano oggi la figura di Don Luigi Giussani, nel quinto anniversario della morte. Un segno dei tanti frutti dell’opera svolta dal Fondatore del Movimento Comunione e Liberazione (Cl).


Il 24 febbraio 2005, celebrando i suoi funerali nel Duomo di Milano, l’allora cardinale Joseph Ratzinger sottolineò che Don Giussani "cercava la Bellezza stessa, la Bellezza infinita, e così ha trovato Cristo, in Cristo la vera bellezza, la strada della vita, la vera gioia". Sullo spirito con il quale Cl vive questa commemorazione, Alessandro Gisotti ha raccolto la testimonianza di don Julián Carrón, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione:

R. – Sempre più andiamo avanti e sempre più sentiamo la paternità di Don Giussani, sempre più vediamo che effetto ha sulla nostra vita e questo ci suscita la gratitudine nei suoi confronti. Per questo ci teniamo a celebrare questo anniversario con una Messa, proprio per ringraziarlo per tutto quanto continua a darci.

D. – "All’inizio dell’essere cristiano – si legge nella “Deus caritas est” – non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona". C’è tanto Don Giussani in queste parole del Papa. Come proporre oggi questo incontro, soprattutto a chi è lontano?

R. – Questa è stata la grande intuizione di Don Giussani. Proprio quando si pensava che tutto fosse più vicino, che le persone fossero più vicine, Don Giussani è ripartito da questa proposta del cristianesimo come di un avvenimento che entra in linea con la struttura più profonda dell’essere umano, che è il cuore. Questo rimane sempre: il cuore, anche nelle situazioni più lontane delle persone, nelle ferite della vita, nelle domande più urgenti che l’uomo trova dentro di sé, aspetta una risposta. E questo nessuna situazione culturale e sociale lo può cambiare ed è per questo che tanto più ci sono urgenze nella vita, tanto più l’uomo è aperto al possibile incontro con il cristianesimo. E lo incontra non come una regola, ma come una testimonianza in una Persona!

D. – "L’uomo non è capace di essere se stesso, di rimanere uomo, se non con l’aiuto di Cristo, diceva Don Giussani". Un richiamo oggi particolarmente attuale in un tempo dove l’uomo vive nell’ambizione della totale autodeterminazione e autosufficienza…

R. – Tutti sappiamo per esperienza che noi non ce la facciamo da soli, non ce la facciamo a darci la gioia, non ce la facciamo a darci il senso, la letizia, la pace. Tutto questo è al di là delle nostre capacità. Stupisce come l’uomo continui a proporre ancora delle soluzioni che si sono già mostrate ampiamente fallimentari. Occorre la semplicità, che ha l’uomo semplice, di aprirsi a Qualcosa che ha proprio l’energia e la capacità di darci quello che noi non riusciamo a fare da soli.



Nessun commento: