sabato 11 ottobre 2008

L’IPOTESI DI « CONVENTIO AD EXCLUDENDUM » ANTI- CATTOLICI

.....Chi sarà mai Ungaretti? E chi Luzi? E chi è questo prof. Cabibbo, che stranamente è il più citato sulle riviste scientifiche di tutto il mondo, e oltre ad essere cattedratico alla Sapienza, presiede una ' oscura' Pontificia Accademia delle Scienze? Se lo saran chiesto i giurati svedesi del premio dedicato all’inventore della nitroglicerina. Ma questo non c’entra con il motivo sicuramente banale della ingiusta esclusione. I giurati hanno sempre negato interferenze legate alla politica o a identità religiose. Lo hanno fatto anche di fronte a evidenti contraddizioni, come documentò Dario Fertilio sul Corriere della Sera
di qualche mese........



Il Nobel negato a Cabibbo Banalità o ragione inconfessabile

DAVIDE RONDONI
Avvenire 9 ottobre 2008


Spero che l’esclusione di Cabibbo dalla rosa dei vincitori del Nobel abbia un motivo banale. Tipo: non bastavano i soldi per tutti e quattro. Sai, la crisi, le Borse... Oppure è l’unico senza occhi a mandorla e allora non vengono bene le foto di gruppo. Sì, vorrei che la scelta di non premiare Cabibbo avesse un motivo banale, magari una grande panzana, una sciocchezza, ma banale.
Perché motivi seri dal punto di vista scientifico non ce ne sono. E dunque se non è banale e non è scientifico, il motivo allora dev’essere per forza quello che quasi tutti han pensato subito davanti allo strano annuncio: un’ingiustizia.

Lo dicono gli scienziati italiani, ma lo dicono anche all’estero. Una evidente ingiustizia. Per compiere la quale, i giurati del Nobel possono avere due motivazioni: o hanno preso un gigantesco abbaglio ( e allora bisognerebbe che li sostituissero) o hanno fatto certi loro calcoli ( e forse li tengono in giuria proprio per questo).

Ma un premio ingiustamente gestito è non solo un premio di poco valore – nonostante il blasone e i soldi che i premiati si portano via – ma anche un danno per la cultura. Si tratterà, dunque, di un motivo banale...

Forse il suo nome ricorda troppo quello di un pupazzone televisivo e se girava la notizia che aveva vinto il Nobel il Gabibbo agli italiani, già in questo momento di confusa incertezza, veniva un accidente e il magone. Però, come dice il saggio, un caso singolo può esser letto come una coincidenza, un po’ di casi simili tra loro indicano che c’è un problema o una volontà.

Ad esempio, se dalla Fisica passiamo alla letteratura, vediamo che a riguardo dell’Italia si fanno cose strane. Sono cinque i nostri premiati: Carducci, Deledda, Pirandello, Quasimodo, Fo. La scelta cadde su di loro anche se, contemporaneamente, nel nostro Paese vivevano, in alcuni casi, artisti di certo e di gran lunga più valevoli. Forse fu il caso o forse la volontà di premiare tutti autori italiani che però non provengono o non esprimono una cultura cattolica – tranne Pirandello, che però ancora oggi viene manipolato e frainteso. Come dire: dall’Italia, sede del Papa, in arte e scienza nulla di buono dal campo cattolico.

Chi sarà mai Ungaretti? E chi Luzi? E chi è questo prof. Cabibbo, che stranamente è il più citato sulle riviste scientifiche di tutto il mondo, e oltre ad essere cattedratico alla Sapienza, presiede una ' oscura' Pontificia Accademia delle Scienze? Se lo saran chiesto i giurati svedesi del premio dedicato all’inventore della nitroglicerina. Ma questo non c’entra con il motivo sicuramente banale della ingiusta esclusione. I giurati hanno sempre negato interferenze legate alla politica o a identità religiose. Lo hanno fatto anche di fronte a evidenti contraddizioni, come documentò Dario Fertilio sul Corriere della Sera
di qualche mese.


E quindi non c’è da preoccuparsi il motivo dev’essere sicuramente banale: forse avevano finito le buste, o un errore di qualche segretaria che ha perso il quarto nome.
O quella simpatica e accidentale somiglianza con il nome popolare di un simpatico pupazzone per cui no, non era proprio il caso... Il professor Cabibbo è un signore e dunque non si scompone. Il Nobel è certo un premio serio.

Nessun commento: