martedì 14 ottobre 2008

OMELIA E ANGELUS

... lo strapotere del male è sconfitto dall’onnipotenza dell’amore di Dio. Il Signore risorto può ormai invitare tutti al banchetto della gioia pasquale, fornendo Egli stesso ai commensali la veste nuziale, simbolo del dono gratuito della grazia santificante....

...."Dio ti vuole bene, quando ci vedremo?", e nel confessionale rendeva loro possibile l’incontro con la misericordia del Padre celeste. Quante ferite dell’anima egli ha così sanato! Quante persone ha portato a riconciliarsi con Dio mediante il Sacramento del perdono! In tal modo san Gaetano Errico è diventato un esperto nella "scienza" del perdono, e si è preoccupato di insegnarla ai suoi missionari raccomandando loro: "Dio, che non vuole la morte del peccatore, è sempre più misericordioso dei suoi ministri; perciò siate misericordiosi quanto potete esserlo, perché troverete misericordia presso Dio".....

NARCISA DI GESÙ MARTILLO MORÁN
Alle ore 10 di oggi, XXVIII domenica del tempo "per annum", il Santo Padre Benedetto XVI ha celebrato l’Eucaristia sul sagrato della Basilica Vaticana e proceduto alla Canonizzazione dei Beati: GAETANO ERRICO (1791-1860), presbitero, fondatore dei Missionari dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria; MARIA BERNADA (Verena) BÜTLER (1848-1924), vergine, fondatrice della Congregazione delle Suore Francescane Missionarie di Maria Ausiliatrice; ALFONSA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE (Anna Muttathupadathu) (1910-1946), vergine, della Congregazione delle Francescane Clarisse; NARCISA DE JESÚS MARTILLO MORÁN (1832-1869), laica.
Nel corso della Santa Messa, dopo il Rito di Canonizzazione e la proclamazione del Vangelo, il Papa ha pronunciato l’omelia che riportiamo di seguito:
• OMELIA DEL SANTO PADRE



Cari fratelli e sorelle,
quattro nuove figure di Santi vengono oggi proposte alla venerazione della Chiesa universale: Gaetano Errico, Maria Bernarda Bütler, Alfonsa dell’Immacolata Concezione e Narcisa di Gesù Martillo Morán. La liturgia ce le presenta con l’immagine evangelica degli invitati che prendono parte al banchetto rivestiti dell’abito nuziale. Quella del banchetto è immagine che troviamo anche nella prima Lettura e in varie altre pagine della Bibbia: è immagine gioiosa perché il banchetto accompagna una festa di nozze, l’Alleanza d’amore tra Dio e il suo Popolo. Verso quest’Alleanza i profeti dell’Antico Testamento hanno costantemente orientato l’attesa di Israele.
E in un’epoca segnata da prove di ogni genere, quando le difficoltà rischiavano di scoraggiare il Popolo eletto, ecco levarsi la parola rassicurante del profeta Isaia: "Preparerà il Signore degli eserciti - egli afferma - per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande … di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati" (25,6). Iddio porrà fine alla tristezza e alla vergogna del suo Popolo, che potrà finalmente vivere felice in comunione con Lui. Dio non abbandona mai il suo Popolo: per questo il profeta invita alla gioia: "Ecco il nostro Dio, in lui abbiamo sperato perché ci salvasse; … rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza" (v. 9).

Se la prima Lettura esalta la fedeltà di Dio alla sua promessa, il Vangelo con la parabola del banchetto nuziale ci fa riflettere sulla rispsta umana. Alcuni invitati della prima ora hanno rifiutato l’invito, perché attratti da diversi interessi; altri hanno persino disprezzato l’invito del re provocando un castigo che s’è abbattuto non solo su di loro, ma sull’intera città. Il re però non si scoraggia e invia i suoi servi a cercare altri commensali per riempire la sala del suo banchetto. Così il rifiuto dei primi ha come effetto l’estensione dell’invito a tutti, con una predilezione speciale per i poveri e i diseredati. E’ quanto è avvenuto nel Mistero pasquale: lo strapotere del male è sconfitto dall’onnipotenza dell’amore di Dio. Il Signore risorto può ormai invitare tutti al banchetto della gioia pasquale, fornendo Egli stesso ai commensali la veste nuziale, simbolo del dono gratuito della grazia santificante.

Alla generosità di Dio deve però rispondere la libera adesione dell’uomo. E’ proprio questo il cammino generoso che hanno percorso anche coloro che oggi veneriamo come santi. Nel battesimo essi hanno ricevuto l’abito nuziale della grazia divina, lo hanno conservato puro o lo hanno purificato e reso splendido nel corso della vita mediante i Sacramenti. Ora prendono parte al banchetto nuziale del Cielo. Della festa finale del Cielo è anticipazione il banchetto dell’Eucaristia, a cui il Signore ci invita ogni giorno e al quale dobbiamo partecipare con l’abito nuziale della sua grazia. Se capita di sporcare o addirittura lacerare col peccato questa veste, la bontà di Dio non ci respinge né ci abbandona al nostro destino, ma ci offre con il sacramento della Riconciliazione la possibilità di ripristinare nella sua integrità l’abito nuziale necessario per la festa.

Il ministero della Riconciliazione è pertanto un ministero sempre attuale. Ad esso il sacerdote Gaetano Errico, fondatore della Congregazione dei Missionari dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria, si è dedicato con diligenza, assiduità e pazienza, senza mai rifiutarsi né risparmiarsi. Egli si inscrive così tra le figure straordinarie di presbiteri che, instancabili, hanno fatto del confessionale il luogo per dispensare la misericordia di Dio, aiutando gli uomini a ritrovare se stessi, a lottare contro il peccato e a progredire nel cammino della vita spirituale.
La strada e il confessionale furono i luoghi privilegiati dell’azione pastorale di questo nuovo santo. La strada gli permetteva di incontrare le persone alle quali rivolgeva un suo abituale invito: "Dio ti vuole bene, quando ci vedremo?", e nel confessionale rendeva loro possibile l’incontro con la misericordia del Padre celeste. Quante ferite dell’anima egli ha così sanato! Quante persone ha portato a riconciliarsi con Dio mediante il Sacramento del perdono! In tal modo san Gaetano Errico è diventato un esperto nella "scienza" del perdono, e si è preoccupato di insegnarla ai suoi missionari raccomandando loro: "Dio, che non vuole la morte del peccatore, è sempre più misericordioso dei suoi ministri; perciò siate misericordiosi quanto potete esserlo, perché troverete misericordia presso Dio".
Cari fratelli e sorelle, rendiamo grazie al Signore per il dono della santità, che quest’oggi rifulge nella Chiesa con singolare bellezza. Gesù invita ciascuno di noi a seguirlo, come questi Santi, nel cammino della croce, per avere poi in eredità la vita eterna di cui Egli morendo ci ha fatto dono. I loro esempi ci siano di incoraggiamento; gli insegnamenti ci orientino e confortino; l’intercessione ci sostenga nelle fatiche del quotidiano, perché anche noi possiamo giungere un giorno a condividere con loro e con tutti i santi la gioia dell’eterno banchetto nella Gerusalemme celeste. Ci ottenga questa grazia soprattutto Maria, la Regina dei Santi, che in questo mese di ottobre veneriamo con particolare devozione. Amen.


Angelus


Al termine della Santa Messa celebrata sul sagrato della Basilica Vaticana per la proclamazione dei Santi Gaetano Errico; Maria Bernarda Bütler; Alfonsa dell’Immacolata Concezione; Narcisa de Jesús Martillo Morán, prima di recitare la preghiera mariana dell’Angelus il Santo Padre Benedetto XVI ha salutato i pellegrini presenti in piazza San Pietro e rivolto loro le parole che riportiamo di seguito:


Rivolgo infine un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, specialmente ai figli spirituali di san Gaetano Errico e ai fedeli provenienti da Napoli e dalla Campania. Cari amici, nella vita dei santi e nelle loro realizzazioni si riscontra sempre la forte presenza spirituale della Vergine Maria. Mi piace sottolineare, in questo mese di ottobre, il loro attaccamento alla preghiera del Rosario, quale mezzo di quotidiana unione con Gesù, quale fonte di ispirazione e di conforto, quale strumento di intercessione per le necessità della Chiesa secondo le intenzioni del Papa. A questo proposito, vi invito a pregare per la riconciliazione e la pace in alcune situazioni che provocano allarme e grande sofferenza: penso alle popolazioni del Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo, e penso alle violenze contro i cristiani in Iraq e in India, che ricordo quotidianamente al Signore. Invochiamo la protezione di Maria, Regina dei Santi, anche sui lavori del Sinodo dei Vescovi riunito in questi giorni in Vaticano.


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