mercoledì 16 giugno 2010

GUARDARE IN MODO NUOVO ALLE COSE DI SEMPRE APRE ALLO STUPORE


Autore: Riva, Sr. Maria Gloria
Fonte: CulturaCattolica.it

Charles Péguy scriveva a proposito di Victor Hugo: Egli non vedeva il mondo con uno sguardo abituato[…] È lo stupore che conta. Il vecchio Hugo vedeva il mondo come se fosse appena fatto. (cfr. Veronique Dialogue de l'Histoire et de l'âme charnelle)

Solo l'amore risana "uno sguardo abituato" e l'amore che s'imprime nell'anima di chi adora Cristo nel Santissimo Sacramento ha una tale potenza di rinnovamento che tutto trasfigura. Questa è la certezza che animava Madre Maria Maddalena dell'Incarnazione quando, citando uno dei prefazi della Messa, invitava tutti i credenti a lasciarsi attirare dalla Divina Bellezza: dal mistero del Verbo Incarnato una nuova luce è apparsa della Divina Bellezza nelle nostre menti, affinché mentre conosciamo Iddio visibilmente, per Lui medesimo siamo rapiti all'amore delle cose invisibili.
(cfr. Direttorio 1814 p.28)






In una società come la nostra che, a ragione, può essere definita "società delle immagini", niente è più viziato dello sguardo. Saper "guardare" è retaggio di pochi, cosicché le opere e le vite di molti grandi dell'Arte restano spesso, mute e lontane. Eppure la Chiesa ha bisogno dell'Arte. «La Chiesa crede che, nell'Incarnazione di Gesù Cristo l'invisibile vita di Dio sia diventata "visibile" agli uomini. Crede inoltre che la testimonianza resa a questa "vita … che era presso il Padre e si è resa visibile" (1 Gv 1,2) serva ad attirare gli uomini nella comunione ecclesiale e trinitaria». (cfr. Nota pastorale della Conferenza Episcopale Toscana: La vita si è fatta visibile. La comunicazione della fede attraverso l'Arte)
Così noi, monache dell'Adorazione Eucaristica, che abbiamo una preghiera tutta racchiusa in uno sguardo, ci siamo sentite interpellate. Qualcosa della Divina Bellezza ha impressionato le nostre anime: la Vita si è fatta visibile e noi l'abbiamo contemplata: come si può tacere? San Tommaso suggerisce: Contemplata aliis tradere "partecipare agli altri le cose contemplate".
In questa sezione vorremmo dedicare spazio a questo sguardo "altro" a questa capacità di vedere "oltre" per scoprire il Meraviglioso nel quotidiano.




Nessun commento: