mercoledì 4 giugno 2008

GOMORRA .DA VEDERE


La camorra senza cliché. Il “sistema” camorristico raccontato attraverso cinque diverse storie.


Tempi 22 Maggio 2008 di Simone Fortunato
Un film serio e disperato. Serio perché Garrone non prende per i fondelli lo spettatore infarcendo la propria storia di cliché e frasi fatte. Nessuna concessione allo spettacolo crudo. Anzi, la violenza è tutto sommato limitata all’essenziale per un film di oltre due ore sulla camorra. Quello che interessa è il racconto sotto forma di film inchiesta di un sistema che non ha nulla di romantico e di poetico, ma che nasce dalla solitudine e dall’ignoranza. Garrone è in gamba, sa girare e, cosa decisiva, ha a cuore la storia e i personaggi, anche i più devastati tra i delinquenti, su cui lo sguardo del regista è più compassionevole che moralista. Grandi interpreti, facce splendide e terribili per un cast in cui i più bravi sono i non professionisti. Ma è un film anche disperato perché non si salva nessuno o quasi. Perché quelli che ce la fanno, escono con le ossa rotte e rimangono ai margini di questo atomo opaco del male.



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