lunedì 28 gennaio 2008

ANGELUS 27 GENNAIO 2008


Angelus, il Papa ricorda all'umanità che solo Gesù è il Dio del mondo e libera due colombe in segno di Pace

di Gianluca Barile

CITTA’ DEL VATICANO - "Dio, non l'imperatore, e' il Signore del mondo, e il vero Vangelo e' quello di Gesu' Cristo". Benedetto XVI lo ha voluto riaffermare a commento della liturgia domenicale che "presenta l'inizio della missione pubblica di Cristo".

Ed ha invitato i 30.000 fedeli presenti in Piazza San Pietro a pregare la Vergine affinche' "ottenga sempre alla Chiesa la stessa passione per il Regno di Dio che animo' la missione di Gesu' Cristo: passione per Dio, per la sua signoria d'amore e di vita; passione per l'uomo, incontrato in verita' col desiderio di donargli il tesoro piu' prezioso: l'amore di Dio, suo Creatore e Padre".

"Il termine Vangelo, ai tempi di Gesu', era usato dagli imperatori romani - ha ricordato il Papa - per i loro proclami: indipendentemente dal contenuto, essi erano definiti 'buone novelle', cioe' annunci di salvezza, perche' l'imperatore era considerato come il signore del mondo ed ogni suo editto come foriero di bene. Applicare questa parola alla predicazione di Gesu' ebbe dunque un senso fortemente critico".

Nel suo breve discorso ai fedeli raccolti in Vaticano, il Pontefice ha poi spiegato che la missione di Gesu' "consisteva nella predicazione del Regno di Dio e nella guarigione dei malati, a dimostrare che questo Regno si e' fatto vicino, anzi, e' ormai venuto in mezzo a noi". "L'espressione Regno di Dio - ha aggiunto Benedetto XVI - non indica certo un regno terreno delimitato nello spazio e nel tempo, ma annuncia che e' Dio a regnare, che e' Dio il Signore e la sua signoria e' presente, attuale, si sta realizzando".


Secondo Benedetto XVI, dunque, "la novita' del messaggio di Cristo e' che Dio in Lui si e' fatto vicino, regna ormai in mezzo a noi, come dimostrano i miracoli e le guarigioni che compie".

Cosicchè "la signoria di Dio si manifesta nella guarigione integrale dell'uomo: con cio' Gesu' vuole rivelare il volto del vero Dio, il Dio vicino, pieno di misericordia per ogni essere umano; il Dio che ci fa dono della vita in abbondanza, della sua stessa vita". Per questo, ha concluso il Santo Padre, "il regno di Dio e' la vita che si afferma sulla morte, la luce della verita' che disperde le tenebre dell'ignoranza e della menzogna".

Recitata la preghiera dell’Angelus e impartita la Benedizione Apostolica, il Papa ha lasciato a sorpresa il microfono e la scena ad una bambina dell’Azione Cattolica di Roma. L’adolescente, con accanto un compagno, ha pronunciato a nome dei suoi coetanei presenti in Piazza San Pietro il messaggio della "Carovana della Pace", annunciando l'impegno delle parrocchie e delle scuole cattoliche della Capitale a favore di due scuole missionarie, in Malawi e Sierra Leone.

"Caro Papa, l'Acr di Roma - ha concluso la ragazzina - ti vuole tanto tanto bene".

Bendetto XVI ha molto gradito le parole della piccola e del suo accompagnatore, ed ha poi liberato insieme a loro due colombe bianche. Il "lancio" questa volta e' riuscito bene, mentre nel 2005 Giovanni Paolo II dovette tentare piu' volte, perche' gli uccelli non volevano volare via. Benedetto XVI lo ha ricordato sorridendo ai suoi giovani ospiti: "Qualche volta le colombe ritornano indietro, le avete lanciate bene", ha scherzato.

"Cari piccoli amici - ha detto invece il Pontefice ai ragazzi presenti in Piazza -, so che vi impegnate in favore dei vostri coetanei che soffrono per la guerra e la poverta'. Continuate sulla strada che Gesu' ci ha indicato per costruire la vera pace".

"Lunedi' scorso - ha aggiunto - ho indirizzato alla Diocesi e alla citta' di Roma una Lettera sul compito urgente dell'educazione. Ho voluto cosi' offrire un mio particolare contributo alla formazione delle nuove generazioni, impegno difficile e cruciale per il futuro della nostra citta'".


Prima di congedarsi, il Papa ha annunciato che sabato 23 febbraio incontrera' "in una speciale Udienza in Vaticano tutti coloro che, come educatori o come fanciulli, adolescenti e giovani in formazione, sono piu' direttamente partecipi della grande sfida educativa, e consegnero' loro simbolicamente questa mia Lettera".


In precedenza, Benedetto XVI aveva ricordato che "oggi si celebra la Giornata mondiale dei malati di lebbra, iniziata 55 anni fa da Raoul Follereau". "A tutte le persone che soffrono per questa malattia rivolgo - aveva detto - il mio affettuoso saluto assicurando una speciale preghiera, che estendo a quanti, in vari modi, si impegnano al loro fianco, in particolare ai volontari dellÂ’Associazione Amici di Raoul Follereau".

Il Papa aveva anche espresso cordoglio per la tragica scomparsa degli aviatori polacchi periti in un incidente aereo avvenuto in patria nella notte tra il 23 e il 24 Gennaio: “Il Signore li accolga in gloria”, era stata la sua preghiera rivolgendosi ai fedeli di lingua polacca che affollavano Piazza San Pietro.

Molto significativi, dunque, i temi di questo l'Angelus, il primo dopo il trionfante 'Papa Day' di Domenica 20 Gennaio. Tra le migliaia di persone presenti in Vaticano alla preghiera mariana recitata da Benedetto XVI anche il Cardinale Vicario per la Diocesi di Roma, Camillo Ruini, a capo della 'Carovana della Pace' composta dai ragazzi dell'Azione Cattolica della Capitale.


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