giovedì 31 gennaio 2008

SI PUO' VIVERE COSI'


da Il Foglio 14 dicembre 2007
"Se Dio ti chiama, bambina mia, se Dio ha dei progetti su di te, le vie di Dio sono insondabili, e le intenzioni di Dio sono segrete; i progetti di Dio sono eterni, i progetti di Dio sono infiniti, i progetti di Dio sono straordinari; se Dio ti chiama, se Dio ha delle intenzioni su di te, tu non troverai mai riposo, il pane quotidiano del riposo, il riposo come gli altri, il riposo di tutti, il riposo su questa terra".




Fossimo librai avremmo qualche dubbio circa lo scaffale sul quale mettere questo libro di Luigi Giussani. Probabilmente la scheda tecnica parla di un libro di formazione religiosa, ma nella sostanza è un libro d’avventura. Vi si racconta infatti l’avventura vissuta nell’arco di un anno, dall’ottobre 1993 al giugno 1994, da un gruppo di giovani guidati da un personaggio di eccezionale fascino. Sono giovani che, per ricorrere a un’immagine più volte incontrata tra le pagine e del tutto consona a un libro d’avventura, hanno deciso di salire la montagna: non per distaccarsi dal mondo, ma per amarlo più compiutamente, guardandolo dall’alto. “Se vuoi salire in cima al Monte Rosa, devi abbandonare la valle, la valle che è così bella!
Mantieni lo sguardo alla bellezza della valle secondo una tonalità d’insieme diversa; non abbandoni, sali”.
Fuori dalla metafora, la salita che questi giovani stavano iniziando era il percorso di verifica di una vocazione: la meta sarebbe stata “un impegno per la vita”, cioè l’adesione ai Memores Domini, l’associazione chiamata a “sviluppare, secondo la radicalità esigita dalla dedizione a Cristo nella verginità, l’esperienza di Comunione e liberazione”.
In poche parole, sono giovani che hanno sentito la chiamata a entrare nel Gruppo adulto di Cl e che sotto la guida di don Giussani cercano di approfondire il significato di questa scelta.
Esaurite le informative tecniche, c’è solo da tuffarsi in questo libro che raccoglie le trascrizioni degli incontri settimanali tra Giussani e i ragazzi. Una lettura sorprendente anche per chi sia semplicemente curioso di trovare – fuori dallo scaffale stracolmo di libri che propongono solo “istruzioni per l’uso” – un libro che sia finalmente un racconto, una descrizione in atto di come “avviene” il cristianesimo.

A volte siamo di fronte a lezioni, a volte quasi ad assemblee in cui si alternano domande, si sprimono difficoltà e dubbi, si chiedono chiarimenti. Come dice il titolo, è un’indagine su una precisa domanda: si può vivere così? Come ogni buon libro d’avventura, tiene sulla corda: vive di fiammate appassionate e di lunghi “training” per preparare i passi più difficili.
Non si dà mai nulla per scontato, non si imboccano scorciatoie.E si rinuncia a ogni effetto speciale: avventura sì, ma avventura pienamente terrena e umana.

L’inizio, ad esempio, è struggente. Una nitida fotografia di quella che è la condizione della giovinezza. “Oggi – dice don Giussani – iniziate qualcosa che non conoscete ancora”. “Ma se non la conoscete, perché incominciare?”, incalza. Si leva subito la risposta giusta: “Perché quello che ho visto fino a ora basta per incominciare”.

Giussani approva, ma spinge subito al primo balzo. Il suo ragionamento fila press’a poco così: giusto e ragionevole questo vostro desiderio di conoscere, ma è ancora più ragionevole assecondare il presentimento che avete avuto. Quale presentimento? Quello secondo il quale “l’esigenza del vostro cuore – l’esigenza di felicità, di giustizia, di verità e di bellezza del cuore – troverà risposta su questa strada”.
Il cammino è partito ma, avverte Giussani, quale “coraggio occorre per sostenere lo sviluppo di questa speranza, di questa attesa!”.


Già, la speranza. Parola chiave di questo libro, motore di ogni avventura. Ma non la speranza che “domani accada qualcosa di diverso da oggi” perché sarebbe un’illusione, ennesima vana utopia. La speranza che muove Giussani e i suoi giovani amici è qualcosa di verificabile e concreto. Qualcosa che parte sempre dalla persona, che cambia il suo sguardo sul mondo. C’è un’immagine indimenticabile che la suggerisce.

Una pagina dedicata alla Maddalena, che da peccatrice si vede investita da una speranza imprevista. Una speranza, dice Giussani, “contraria alla sua storia ma non contraria alla sua possibilità presente”.

"Se Dio ti chiama, bambina mia, se Dio ha dei progetti su di te, le vie di Dio sono insondabili, e le intenzioni di Dio sono segrete; i progetti di Dio sono eterni, i progetti di Dio sono infiniti, i progetti di Dio sono straordinari; se Dio ti chiama, se Dio ha delle intenzioni su di te, tu non troverai mai riposo, il pane quotidiano del riposo, il riposo come gli altri, il riposo di tutti, il riposo su questa terra".


da Il mistero della vocazione di Giovanna d'Arco di C. Péguy
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