martedì 15 gennaio 2008

I PERDENTI PENSANO DI ESSERE VINCITORI

Ratzinger non andrà alla Sapienza
Il Vaticano: «Opportuno soprassedere»
Veltroni: «no all'intolleranza». Mussi: «difendo il suo diritto di parola»
Il Papa invierà l'intervento che avrebbe dovuto tenere. Il rettore aveva autorizzato il corteo degli studenti

QUI SOTTO RIPORTO UNA SIMPATICA RISPOSTA:
COME BIMBI SCOPERTI CON LE MANI NELLA MARMELLATA REPLICANO "MA NO MAMMA VOLEVAMO SOLO SENTIRNE LA CONSISTENZA!! SAREBBE MEGLIO PROVARE A CONNETTERE IL CERVELLO PRIMA DI PARLARE!!!!QUESTI SONO I PROFESSORI FORTUNATAMENTE NON SI CHIAMANO PIU' MAESTRI !!!!


«MAI AVUTI INTENTI CENSORI» - A nulla dunque è servita la nuova lettera con cui i 67 docenti che avevano definito come «evento incongruo» la visita di Ratzinger alla Sapienza hanno corretto il tiro, ripercorrendo le tappe che hanno portato allo scoppiare della polemica sulla visita papale. Tutto iniziò il 14 novembre del 2007 quando il professor Marcello Cini, docente emerito dell’ateneo, inviò una lettera aperta al rettore, pubblicata dal Manifesto. La lettera esprimeva il disappunto per la decisione del Rettore di invitare Papa Benedetto XVI a tenere la Lectio Magistralis di apertura dell’anno accademico dell’Università La Sapienza. Pochi giorni dopo, il 22 Novembre 2007, alcuni docenti della Sapienza, che condividevano le opinioni di Marcello Cini, hanno sentito il dovere di appoggiare questa sua iniziativa, inviando una seconda lettera al Rettore Renato Guarini nella quale si chiedeva di rinunciare a questo invito. In queste due lettere, inviate due mesi fa, «non c’era alcun intento censorio nei confronti del Papa, bensì il desiderio di una parte della comunità accademica di esprimere la propria opinione in merito alla decisione del rettore».
VELTRONI
- E sulla visita di Ratzinger alla Sapienza aveva preso la parola anche il sindaco di Roma e leader del Pd, Valter Weltroni. «Tra la critica e l'intolleranza c'è un confine che non si può varcare, e il Pd è perchè non sia varcato». Così Veltroni ha commentato la richiesta di alcuni docenti della Sapienza di non far parlare il Papa giovedì all'Università. «È mia opinione - ha aggiunto il sindaco di Roma - che sia naturale che un'autorità religiosa sia accolta in sedi istituzionali».

MUSSI: «DIFENDO IL SUO DIRITTO DI PAROLA» - «Difendo il diritto del Papa a parlare all'università, anzi, affermo l'interesse della comunità universitaria ad ascoltarlo, così come difendo il diritto di parola di chi ne critica le posizioni» tuona il ministro dell'Università, Fabio Mussi, intervenendo durante una conferenza stampa alla Camera convocata proprio alla luce delle tante polemiche in corso. «Anzi- aggiunge Mussi- parteciperò senza imbarazzo alla cerimonia di giovedì, prendendo la parola come ministro della Repubblica, perchè penso che sia giusto dare il benvenuto a Papa Benedetto XVI».



CITTA' DEL VATICANO - Ennesimo colpo di scena in merito alla contestata visita di Benedetto XVI alla Sapienza in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico. Il Vaticano ha «ritenuto opportuno soprassedere» alla visita di Ratzinger in ateneo «a seguito delle ben note vicende di questi giorni». Lo annuncia un comunicato della sala stampa vaticana. Il Pontefice non parteciperà dunque all'evento e si limiterà a inviare l'intervento che avrebbe dovuto pronunciare nel più antico ateneo romano. «A seguito delle ben note vicende di questi giorni in rapporto alla visita del Santo Padre all'Università degli Studi La Sapienza, che su invito del Rettore Magnifico avrebbe dovuto verificarsi giovedì 17 gennaio - si legge nella nota della sala stampa vaticana -, si è ritenuto opportuno soprassedere all'evento. Il Santo Padre invierà, tuttavia, il previsto intervento».

«AMAREGGIATO»- La notizia della rinuncia alla visita arriva quando non si è ancora conclusa una lunghissima giornata di tensione in merito alla visita. «Non so se il Santo Padre deciderà di rinunciare alla visita all'Università, so che per le polemiche nate intorno alla sua presenza all'inaugurazione dell'anno accademico, è molto amareggiato» aveva detto il rettore dell'ateneo Renato Guarini, dopo la lunga occupazione da parte degli studenti nell'aula del senato accademico. Ma ai giornalisti che gli chiedevano se la visita fosse a rischio Guarini aveva risposto: «Non mi risulta».

«MINACCE DRAMMATICHE» - All'indomani della dura replica di Radio Vaticana (che ha parlato di «censura») alla lettera di 67 professori dell'ateneo romano (che hanno definito «incongrua» l'idea di invitare Ratzinger) anche i vescovi erano scesi in campo in mattinata definendosi «preoccupati » per il «senso di vuoto che c'è dietro» le proteste contro la visita del Pontefice. Sull'Osservatore Romano un commento di Giorgio Israel, professore ordinario di Matematiche complementari dell’Università di Roma La Sapienza dal titolo «Quando Ratzinger difese Galileo alla Sapienza» era stato accompagnato dalla precisazione di un intervento dell’allora cardinale Ratzinger «in una conferenza del 1990». Secondo il quotidiano vaticano «come ha detto bene Giuseppe Caldarola, emerge (dalle proteste di chi non vuole la visita, ndr) "una parte di cultura laica che non ha argomenti e demonizza, non discute come la vera cultura laica, ma crea mostri". Pertanto, ripetiamo con lui - conclude l’Osservatore Romano - che "la minaccia contro il Papa è un evento drammatico, culturalmente e civilmente"».

RETTORATO OCCUPATO - «Fuori il papa dall'università». Urli di giubilo e grida indiane accolgono la notizia della rinuncia del Papa alla visita alla Sapienza, nell'aula di Scienze politiche dove era in corso un'assemblea dei collettivi. «L'occupazione del rettorato ha dato i suoi frutti», dicono i ragazzi a caldo. In mattinata infatti gli studenti della Rete per l'autoformazione hanno occupato in mattinata il Rettorato dell'università. «La Sapienza è ostaggio del Papa. Liberiamo i saperi». Questo lo striscione che una cinquantina di universitari appartenenti al collettivo Rete di autoformazione aveva esposto dalla finestra del Rettorato dell'università, dopo aver occupato l'aula del Senato accademico. Dopo l'occupazione gli studenti avevano incontrato incontrato il rettore Guarini. «Potremo manifestare dentro la città universitaria, tra la facoltà di Lettere e la statua della Minerva, il giorno dell'arrivo del Papa alla Sapienza» hanno affermato gli studenti dei collettivi universitari al termine di un incontro con il rettore Renato Guarini.


«PROTESTE INCOMPRENSIBILI» - «Mi dispiace di non essere più una docente della Sapienza: avrei partecipato alla cerimonia di apertura dell'anno accademico e ascoltato con interesse l'intervento di Papa Benedetto XVI. Non è la prima volta che un Papa parla in un ateneo e trovo incomprensibili le proteste scatenate dall'invito del rettore e allarmanti le motivazioni» afferma il ministro per la Famiglia Rosy Bindi.«Per ciò che rappresenta il Papa, non solo agli occhi dei fedeli di tutto il mondo - aggiunge - la sua presenza dovrebbe essere vissuta come una grande occasione di dialogo».
RIUNITO IL COMITATO PER L'ORDINE E LA SICUREZZA - E proprio la visita del Pontefice all’università La Sapienza era stata in mattinata al centro dei lavori a Palazzo Valentini del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto Mosca. Alla presenza dei rappresentanti delle Forze dell’ordine, erano state pianificate le misure di sicurezza relative allo spostamento del Papa dalla Santa Sede all’università La Sapienza, e l’ordine pubblico all’interno dell’ateneo romano.


15 gennaio 2008




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